| inviato il 07 Aprile 2020 ore 19:31
Buonasera a tutti. Mi rivolgo agli appassionati ed esperti di macro fotografia. Mi è capitato di provare su una vecchia macchina fotografica Nikon un kit di tubi di prolunga marcati Kenko. Il kit contiene tre anelli: 13, 21 e 31mm. E' stata la mia prima esperienza e li ho trovati uno strumento interessante. Ho riscontrato però non pochi problemi nella messa a fuoco (la macchina senza l'accessorio montato funziona egregiamente) e andando a poi a rivedere le foto... il risultato lascia molto a desiderare. Credete che, se montati su di una fotocamere più recenti, siano più fruibili? (parlando di questo tipo di accessori in generale, magari anche modelli diversi e forse migliori). Oppure è una problematica alla quale si incorre inevitabilmente utilizzandoli. Posso chiedervi in oltre, nel caso che qualcuno di voi li utilizzasse, se sia opportuno utilizzare particolari accorgimenti: cavalletto e diaframmi molto chiuso oppure altro? Grazie a tutti. |
| inviato il 07 Aprile 2020 ore 20:09
Kenko,in genere,produce ottimi tubi di prolunga. Penso tu sappia che si possono montare singolarmente o in varie combinazioni ed ogni volta avrai un rapporto di riproduzione diverso. Da tener presente che la lunghezza dei tubi montati non può superare la lunghezza dell'obiettivo,pena l'impossibilità di mettere e fuoco. I tubi provocano una diminuzione della profondità di campo e una perdita di luminosità, per cui aumentano le difficoltà di messa a fuoco e la possibilità di mosso.Si può ovviare con cavalletto,slitta micrometrica,diaframmi chiusi, flash e tanta,tanta pazienza.Se cerchi troverai articoli o tutorial che ti chiariranno le idee e ti forniranno consigli preziosi.Le macchine moderne offrono caratteristiche spesso soddisfacenti, ad esempio il focus stacking. |
| inviato il 07 Aprile 2020 ore 22:57
Intanto grazie mille per la risposta Alenz. Continuando a provare mi sono reso conto che se riesco a portare manualmente la messa a fuoco in prossimità, poi l'AF riesce ad agganciare quasi sempre. Può essere che il modulo molto vecchio e l'obiettivo STM non aiutino. Mi armerò di pazienza e continuerò a provare con il cavalletto, studiando un po' non appena avrò trovato qualche buona fonte. Magari mi procurerò un tubo di prolunga per il mia Canon, che è più recente. Grazie ancora. |
| inviato il 08 Aprile 2020 ore 4:17
I tubi di prolunga avvicinano troppo la lente anteriore dell'obiettivo; se sono fiori o altro va bene, se sono insetti ti scapapno via veloci. Tanto per capirci un obiettivo 50 mm su tubi di 50 mm metterà a fuoco un soggetto posto a 10 cm dalla lente frontale con la perdita di luminosità di due valori luce. Li usavo con le reflex analogiche, perchè non c'era molta scelta: usare tubi, lenti addizionali, soffietti oppure anelli di inversione. Oggi con la digitale ed un obiettivo per macro la musica è diversa... |
user30556 | inviato il 08 Aprile 2020 ore 6:10
Se ne hai la possibilita', usa il monitor in live wiev con il fuoco manuale (magari con ingrandimento). Naturalmente cavalletto e diaframma molto chiuso. Presta attenzione all'illuminazione. Giusto per la brevissima distanza di lavoro, puoi facilmente creare sgradevoli ombre sul soggetto. |
| inviato il 08 Aprile 2020 ore 10:55
Certamente con un 100 macro sarebbe un'altra storia. Proverò a scattare in live. Ho letto in giro che per quanto riguarda i diaframmi sì consiglia di andare oltre 10-11, forse i miei scarsi risultati sono anche in parte dovuti ad un'insufficiente chiusura del diaframma. Ne approfitto per chiedere un chiarimento: In una delle risposte è scritto che non si possono aggiungere più spessori rispetto alla lunghezza focale montata. Ho però trovato diverse foto dove questo principio non viene rispettato (https://fabriziogiammatteo.com/2016/12/22/photoseiki-la-slitta-micrometrica/); direttamente dall'articolo: "questa qui vicino invece è fatta una mezz'ora prima, con un 60mm micro e 68mm di tubi di prolunga per un ingrandimento effettivo intorno a 3x". Esistono dei casi in cui di può fare? Mi sono risposto che con "impossibilità di mettere a fuoco" Alenz intendesse dirmi che la profondità di campo è talmente ridotta che si rende necessario un focus stacking e accorgimenti particolari di post produzione, tanto da essere un'operazione sconsigliata. Mi sbaglio? Grazie di nuovo |
user30556 | inviato il 08 Aprile 2020 ore 11:16
“ "questa qui vicino invece è fatta una mezz'ora prima, con un 60mm micro e 68mm di tubi di prolunga per un ingrandimento effettivo intorno a 3x". Esistono dei casi in cui di può fare? „ Per curiosita' ho appena provato con il 28/1,8 canon + kenko da 36mm. Impossibile mettere a fuoco anche poggiando la lente sul soggetto. Non sono affatto un esperto in materia... Possibile che il 60mm in questione non sia realmente un 60mm oppure che, alla minima distanza di fuoco, si allunghi oltre i 68mm del tubo di prolunga?? |
user198779 | inviato il 08 Aprile 2020 ore 13:31
Come hanno già detto il tubo di prolunga non può essere più lungo della focale. |
| inviato il 08 Aprile 2020 ore 19:56
Sbagliato! Posso mettere un tubo (o meglio un set di tubi) lungo quanto voglio (senza esagerare ovviamente). L' ottica geometrica ci dà le relazioni che ci interessano. Siano: f la lunghezza focale d la distanza lente oggetto t il tiraggio (f+tubi) R il rapporto di riproduzione, avremo: 1/f=1/d+ 1/t (in sostanza la legge dei punti coniugati) R=t/d ovviamente bisogna che le unità di misura siano omogenee (in pratica in mm). Ad esempio con f =50mm, un tiraggio di 100 mm (50 focale obiettivo +50 mm di tubo), avremo una distanza lente-oggetto di 100 mm ed un rapporto di riproduzione 1:1 sempre con f=50 mm un tiraggio di 150 mm avremo una distanza lente-oggetto di 75 mm ed un rapporto di riproduzione 2:1. |
user198779 | inviato il 08 Aprile 2020 ore 22:09
Domani riprovo a me risulta che tocca la lente frontale. |
user198779 | inviato il 08 Aprile 2020 ore 22:28
Con un 50 mm e 56 mm di tubi il soggetto è a 2 o 3 cm dalla lente frontale. Forse è da intendersi dal piano del sensore. |
| inviato il 08 Aprile 2020 ore 22:29
dipende dal tipo di obiettivo! Le distanze della formula si calcolano dai piani principali dell'obiettivo, che nei grandangolari, soprattutto quelli abbastanza corti, sono molto spostati all'indietro (per questo si dice che adottano uno schema retrofocus). Può Così capitare che montando un 20mm su un tubo lungo più della focale, per esempio 40mm, il soggetto per essere a fuoco debba trovarsi appiccicato alla lente frontale o addirittura al suo interno |
| inviato il 08 Aprile 2020 ore 22:53
“ Credete che, se montati su di una fotocamere più recenti, siano più fruibili? (parlando di questo tipo di accessori in generale, magari anche modelli diversi e forse migliori). Oppure è una problematica alla quale si incorre inevitabilmente utilizzandoli. „ Ho acquistato una serie di tubi Meike da pochi giorni. Ti posso dire che abbinati ad una D7200 e 50mm AF-D, i problemi da te riscontrati sono analoghi. Penso siano impossibili da usare se non attuando il focus stacking ed a diaframmi molto chiusi (non inferiori a f/11) per avere una sufficiente pdc per immagini nitide. Sono un pò più facilmente utilizzabili su focali più lunghe tipo 68mm di prolunga sui 140mm della lente kit con un RR=(68/140)+0,22=circa 0,7 Ovviamente, secondo me sono impossibili da utilizzare su insetti e similari (ma questo lo sapevo anche prima di acquistarli). Al momento posso dire che se tornassi indietro non li ricomprerei. Se vai nelle mie immagini, le prime che trovi in ordine di data di pubblicazione, sono scattate con i tubi. In alcune ho usato il focus stacking. Un saluto. |
| inviato il 14 Aprile 2020 ore 15:32
Grazie a tutti di nuovo per gli interventi ed i chiarimenti. In sostanza si può adottare un "tiraggio" anche superiore alla focale utilizzata, a patto che la geometria di quest'ultima lo consenta; stando attenti a non battere la lente frontale in qualcosa mentre si tenta di mettere a fuoco In alcuni casi è la geometria stessa dell'obiettivo a limitare l'aggiunta di "spessori" frammessi tra il sensore e il centro di presa. Sempre che io abbia capito bene... Mi rivedo nella descrizione di sodium e sono giunto sostanziale alle medesime conclusioni. Almeno con i mezzi a mia disposizione attualmente. Grazie Pablo 46 per la precisazione "matematica", per curiosità proverò a ricavarmi i rapporti di riproduzione delle combinazioni disponibili con il mio kit. |
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