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Pensavo semplicemente a quante volte sono passato, a ragione o a torto, per snob, presuntuoso, arrogante, radical chic e, patetico. Una buona palestra di vita.
Tornanado a quell'ottima serie di documentari girati da Stan Neumann, già tirati in ballo nelle pagine precedenti; in questa puntatata dedicata al Pittorialismo
da 16:40 si narra di come Steichen realizzò il suo The Pond Moonrise e del procedimento della gomma bicromata. Da 22:47 si tratta del superamento del Pittorialismo a favore della "Straight Photography" da parte di Stieglitz, Steichen e Paul Strand.
I tuoi link mi sembrano utilissimi: qui dentro c'è bisogno di ampliare gli orizzonti, informando e costruendo riferimenti storici e lessicali. Tutte cose senza le quali non si sviluppa una consapevolezza del mezzo fotografico e un'estetica degna di questo nome. Di queste carenze generalizzate fanno testo la gran parte degli interventi* e delle foto qui postate. Ah, quel mitico "fiammifero" di Umberto Eco sulla realtà della rete...
* Ricordo ancora come un frequentatore di questo forum svillaneggiasse Stieglitz, del quale peraltro non sapeva nulla fino a cinque minuti prima di aprire "ricerca immagini" su Google. È ovvio che di questo passo si finisce a fotografare gli arancini in vetrina nella rosticceria del paese (giuro che non me la sono inventata e che cotanta opra è stata qui pubblicata).
ieri sera (dovrei dire ieri notte ,,, erano le 5) ho scoperto per caso una bella sezione sulla fotografia di sky : i fotografi che ho seguito sono i noti Alex majoli e toni thorimbert . sono documentari fatti bene dove vedi fotografi all'opera e fotografi che ripercorrono il loro lavoro . sono interessanti perche ' fanno capire che i fotografi , qualsiasi fotografo ...anche il sottoscritto , hanno le fasi della vita che buttano dentro la loro foto . fasi che possono essere personali ma anche fasi fotografiche : fase di un formato , di una focale , di un colore, di un bn . questo mi fa tornare indietro nel tempo e riguardare le mie foto e tentare di capire cosa mi passasse nella testa e chi mi influenzasse in quel determinato periodo .
una cosa pero' è chiara : il fuoco sacro della fotografia mi fa guardare il mondo , la luce , le persone con quella feroce curiosità' che una persona non appassionata non avrà' mai .
questo , piu' che un hobby è un dono , un privilegio .
“ Ricordo ancora come un frequentatore di questo forum svillaneggiasse Stieglitz, del quale peraltro non sapeva nulla fino a cinque minuti prima di aprire "ricerca immagini" su Google. „
Suppongo che parli di un certo gattaccio che si è cancellato e ri-registrato innumerevoli volte (a proposito delle sette vite dei gatti)
Con la funzione di ricerca ho rintracciato questi miei tre post:
“ @ Lastprince una cosa pero' è chiara : il fuoco sacro della fotografia mi fa guardare il mondo , la luce , le persone con quella feroce curiosità' che una persona non appassionata non avrà' mai . questo , piu' che un hobby è un dono , un privilegio . „
Non so spiegarne bene il motivo, pur avendolo ben delineato in mente, ma non me la sento di equiparare il "dono della fotografia" con quelli della pittura, della scultura, della scrittura. Mi sembra che il risultato della fotografia sia meno direttamente collegato all'artefice di quanto non lo siano un quadro, una scultura, un manoscritto. Teorie di tempi particolari.
Hai ragione! Forse io ho sbagliato a dire il peccatore... però ho indicato solo la specie di felini a cui appartiene...
Un paio di giorni fa, in un altro topic, qualcuno ha definito Mark Rothko "imbrattatele". So che lo sai perché ricordo che l'hai commentato; ho memorizzato la frase "uno scalpellino toscano del '400 aveva più curiosità e apertura mentale di moti laureati contemporanei"... cito a memoria e spero di non aver sbagliato... comunque concordo al 200%. Stavolta mi guardo bene dal dire il peccatore... che oltretutto mi pare che sia stralaureato e pure ricercatore scientifico...
“ Non so spiegarne bene il motivo, pur avendolo ben delineato in mente, ma non me la sento di equiparare il "dono della fotografia" con quelli della pittura, della scultura, della scrittura. Mi sembra che il risultato della fotografia sia meno direttamente collegato all'artefice di quanto non lo siano un quadro, una scultura, un manoscritto. „
E' solo una falsa impressione, forse dovuta a un'idea romantica del pennello e dello scalpello rispetto ad un tramite ad alta tecnologia o ad una filiera più complessa. Magari c'entra anche il contatto diretto tra opera e autore (questa tela è stata toccata da pennello di … ed è un esemplare unico). Le cose però sono cambiate e dagli inizi del secolo scorso la realizzazione dell'opera è spesso demandata dall'autore a terzi e anche gli ambiti in base ai quali si identificava l'area di appartenenza sono del tutto superati a favore di aree a più difficile definizione. Faccio un esempio. E' morto da poco Ulay: è stato un fotografo, ma alla produzione strettamente fotografica ha aggiunto l'area performativa e spesso delle sue azioni sono rimaste solo documenti fotografici o video realizzati da altri. Nel caso della sua camminata sulla Grande Muraglia resta a suo nome un tracciato topografico all'interno di un libro in edizione limitata. Quando ha scoperto di avere il cancro ha trasformato questa tragica esperienza nella sua ultima opera in una totale identificazione tra arte e vita.
lo stesso topic dove si dice che crewdson,wall,gursky e LaChapelle si fanno passare per fotografi perchè non sarebbero stati in grado con la pittura... Purtroppo si leggono certe affermazioni che denotano un po' di pochezza nell'approccio Per questo trovo assurdo che si continui a parlare d'arte su questo sito quando è difficile anche parlare di fotografia
Secondo me no, come tutto lo può essere, in genere non lo è. Diciamo che la pittura si è più porti ti a considerarla arte a prescindere per retaggio culturale , ma anche qui credo che non lo sia a priori.
penso che l'arte figurativa pittorica abbia esplorato tutto fino al taglio di l. Fontana . quello è stato il limite estremo della pittura e per me anche la sua fine . quello che viene dopo è molto spesso riconducibile agli esempi del passato .
e nella fotografia ?
c'è stato un taglio di Fontana o è una arte piu' fluida?
user90373
inviato il 17 Marzo 2020 ore 14:22
“ @ Degas E' solo una falsa impressione, forse dovuta a un'idea romantica del pennello e dello scalpello rispetto ad un tramite ad alta tecnologia o ad una filiera più complessa. „
Mi sembra che in fotografia tra l'idea eterea e la sua realizzazione fruibile intercorrano una serie di "fliltri", ognuno dei quali contiene un compromesso. La macchina, l'obbiettivo, il sensore, il punto di ripresa, il soggetto da trovare o creare ad immagine e somiglianza, la post, ecc., tutte cose che in altre forme di realizzazione incidono meno essendo più in contatto, anche fisico, con l'artefice. Restando con i piedi per terra ed evitando accuratamente ogni riferimento all'arte.
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