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Scanner per Negativi


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avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 16:40

Una volta provai un paio di rullini di Rollei ATP 32, per capirci una Technical Pan esagerara, e quando l'Agenzia Luce me li rimandò invertiti non stavo più nella pelle, e lo dico letteralmente, dalla voglia di vederli in azioni.
Per prima cosa ovviamente osservai i vari fotogrammi sul tavolo luminoso (col mio eccellente loupe Canon 8X L) sicuro di stare per osservare delle cose favolose ... morale della favola rimasi profondamente deluso! Una pellicola da 900 linee/mm sembrava darmi la stessa resa di una "modesta" Rollei APX 25 da 250 coppie di linee/mm.
Non molto convinto dalla cosa quelle stesse diapositive le proiettai 120x180 cm ... niente ... anche qui una mezza delusione ... belle foto, bella pellicola ... ma in fondo era poco meglio della APX di cui sopra.
Le archiviai e non ci pensai più!

Circa un anno dopo le tirai fuori dall'archivio perché ne avevo bisogno per una proiezione di due metri per tre ... come accesi il proiettori e passai alla prima diapositiva la sorpresa: MI SI SPALANCÒ DAVANTI AGLI OCCHI UN MONDO MAI VISTO PRIMA!

Allora capii la questione: pellicole del genere servono per situazioni al limite, se non hai bisogno, o non puoi proiettare a dimensione adeguate quelle pellicole non devi usarle perché non servono!

Questo per dire cosa: che se una lastra 20x25 ti limiti a stamparla a contatto puoi avere tutti i passaggi tonali che vuoi caro Cirillo ... ma saranno sempre talmente tanto compressi in sé stessi da non potersi mai davvero rivelare in tutto il loro magnifico splendore!

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 17:05

ma saranno sempre talmente tanto compressi in sé stessi da non potesi mai davvero rivelarsi in tutto il loro magnifico splendore!


Paolo, . . . infatti ancora ai tempi dei miei contatti con Guido Guidi mi ero domandato perchè limitarsi alla stampa a contatto. Poi le foto erano sue, aveva le sue idee, e credo che le abbia sempre stampate in rapporto 1:1 ed esposte come tali.

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 17:14

Beh in fondo in fondo lo posso anche comprendere: stampare delle lastre del genere richiede una perizia non comune e uno stampatore di capacità ben oltre la media ... con la stampa a contatto invece avrai pure un ingrandimento minimo, questo si, ma lo ottieni facilmente da te senza doverti sbattere con la testa, sempre fin troppo DURA, dello stampatore!

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2020 ore 17:26

www.rivistastudio.com/guido-guido-in-veneto/
Qui alcuni dei suoi inconfondibili lavori, si è sempre occupato di paesaggio marginale, foto di architettura e periferia.
Mi ricordo le lunghe lezioni che ci teneva su arte, pittura, critica e linguaggio fotografico. Nelle lezioni pratiche ci sguinzagliava con fotocamera, un'ottica soltanto a nostra scelta, stativo e scatto flessibile obbligatorio nei confini tra il paesaggio rurale e quello urbano. Sorriso

user120016
avatar
inviato il 06 Marzo 2020 ore 6:11

Sono molto d'accordo con l'amico Paolo. Certe pellicole rendono il meglio di sé in situazioni estreme, come ad esempio stampe o proiezioni enormi o per ritagli minuscoli di una parte del fotogramma. Per il resto, come scriveva inizialmente Cirillo, i 10/11 lineari sono mediamente un limite di sicurezza per mantenere stampe di qualità in qualunque formato. Certo, con una Portra o con una Ektar ed un vetro Leitz davanti si può andare anche oltre ma non troppo ;-)
Riguardo le lastre 20x25 credo anch'io che sia uno spreco enorme stamparle solo a contatto. Personalmente ho una reprocamera artigianale 20x25 in legno con sole due ottiche, un 300 ed un 450 mm (di cui una è un vetraccio russo con tante di quelle aberrazioni...) che utilizzo solo per il collodio umido o con le positive Harman, ma semplicemente perché in camera oscura il mio DURST arriva al massimo a 13x18. Ma se potessi ingrandire oltre quel formato, un bel Sinar 20x25 me lo farei volentieri ;-)
Certo non vado a spendere oltre un migliaio di euro per l'attrezzatura e qualche centinaio di euro per le lastre per ottenere stampe più piccole di un A4, e qualitativamente uguali a quelle che posso ottenere con la 4x5 o con la 5x7... Cool

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 14:51

Cacchio Cirillo, hai fatto lezione con Guido Guidi, che è uno dei miei mostri sacri! Ma fa ancora adesso dei workshop? Raccontaci qualcosa di più

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 15:09

Domenico la Fuji GX680 hai? La usi ancora? L'estate scorsa mi sono innamorato di quella macchina, la usi ancora? Hai il modello che fa tutti i decentramenti e basculaggi? Che meraviglia, stavo per fare una pazzia e comprarne una usata poi ho riportato su una Mamiya645 di cui già possedevo un 50mm decentrabile. La Fuji mi attizzava ma poi ho letto dei problemi con le batterie che potrebbero renderla inservibile se più non funzionano. Altra cosa che mi dissuase è il peso, per fare paesaggio è davvero grossa e pesante.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 15:18

Qui da casa e dal terrazzo sto facendo le prime foto con la Mamy 645 ed un rullino Portra 160, poi vedremo, stasera voglio provare a fare un notturno dal terrazzo. Ho letto qualcosa sul difetto di reciprocità della Portra 160 e parrebbe che oltre i 30" di esposizione teorica si debba moltiplicare l'esposizione x10, qualcuno di voi ha esperienza in proposito? L'altra sera Ho fatto uno scatto da 15" secondi teorici e on quel caso ho moltiplicato x5.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 15:23

Per quanto riguarda scansioni domestiche Diebu è un esperto, ha (o aveva) uno Haselblad Flexscan. Qui su Juza c'è un altro esperto di scansioni, credo abbia usato ancora i vecchi cardenzoni a fotomoltiplicatori, per intenderci gli Hell i Crossfield o i Dainippon a tamburo lunghi qualche metro. In questo momento però non riesco a risalire al suo nome.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 15:23

La reciprocità.. si la hanno ma mai usate..
Io sto giocando con l sqa.. ma vado di bn che sviluppo e stampo a casa.
Per lo scanner, tornando nel tema del tread, ho appe a preso un v550.. per poter scansionare 35mm, 6x6 6x4.5 e i normali fogli...
Differenze col v600 poche, che influenzano il mio uso nessuna.. se non i quasi 100€.. MrGreen

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2020 ore 15:31

Ecco ho trovato questo vecchi topic sulle scansioni:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1130788

user120016
avatar
inviato il 18 Aprile 2020 ore 16:41

Domenico la Fuji GX680 hai? La usi ancora? L'estate scorsa mi sono innamorato di quella macchina, la usi ancora? Hai il modello che fa tutti i decentramenti e basculaggi? Che meraviglia, stavo per fare una pazzia e comprarne una usata poi ho riportato su una Mamiya645 di cui già possedevo un 50mm decentrabile. La Fuji mi attizzava ma poi ho letto dei problemi con le batterie che potrebbero renderla inservibile se più non funzionano. Altra cosa che mi dissuase è il peso, per fare paesaggio è davvero grossa e pesante.


Ciao Andrea.
Certo, la uso ed è il mio corredo preferito. Ho due corpi: una GX680 II ed una GX680 III. Si tratta della penultima e dell'ultima serie prodotta. Entrambe hanno tutti i decentramenti ed i basculaggi del corpo anteriore. La II ha il formato nativo 6x8 mentre la III in più è in grado di montare i magazzini IIIN che permettono di usare le maschere per 6x4.5, 6x6 e 6x7.
Ho un set di ottiche piuttosto minimal (65-100-125-180-250 mm) ma più avanti pensavo di prendere il 50 mm ed il meraviglioso 190 mm f/8 soft focus, con l'inconfondibile diaframma multiforo per l'effetto Dreams, nel ritratto ma non solo.
Come accessori, per me imprescindibile il cavo di scatto, il mirino a pentaprisma, il mirino con loupe ed il paraluce a soffietto.
Per le batterie, è vero, se ti abbandonano sul campo, puoi tornare a casa perché non ha un tempo meccanico e dunque hai finito di scattare ma basta portare dietro 3 pile di ricambio (io sono ansioso e me ne porto 6) ma comunque con un set fai 1500 scatti (a patto di usare le pile separatamente anche sul magazzino, altrimenti ti assorbe energia dalle pile della fotocamera).
Dimensioni? Mastodontiche. Anche le Mamiya RB ed Rz sembrano tascabili a confronto. Ma personalmente, non mi hanno scoraggiato. Ho scarrozzato 40 kg di banco ottico in montagna per chilometri. Tutto il resto è comunque più leggero ;-)

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2020 ore 0:29

Cacchio Cirillo, hai fatto lezione con Guido Guidi, che è uno dei miei mostri sacri! Ma fa ancora adesso dei workshop? Raccontaci qualcosa di più

Andrea.taiana . . . . Guido Guidi l'ho conosciuto nel 99 (1999) ad una sua conferenza a Gonzaga (MN) dove presentava una mostra fotografica sul paesaggio marginale insieme al fotografo Stephen Shore che proponeva una serie di scatti fatti a Luzzara su come era cambiata dopo 40 anni che vi era passato Paul Strand.
Guido in quel frangente propose l'idea di un percorso fotografico per un gruppo di max 12 appassionati e poi alla fine si iscrissero circa 8 persone e cominciammo a prendere lezioni almeno una o due volte a settimana, ci appassionammo molto sia per il carisma di Guido e sicuramente perchè avevamo casualmente messo insieme un gruppo affiatato, il corso doveva durare un totale di "x" lezioni che non ricordo esattamente, ma sforammo abbondantemente. Eravamo poi arrivati al punto di proporre e mettere insieme una mostra collettiva con relativa pubblicazione degli scatti + significativi. Cominciammo il corso in gennaio e tirammo fino all'estate in agosto culminata con mostra collettiva e libro. Una bella esperienza con Guido che ci parlo di pittura, fotografia, testi classici, critica fotografica, lettura dell'immagine, sequenze ecc.
Poi ci spiegò i rudimenti dell'uso del suo banco ottico 8x10", ci chiese possibilmente di svilupparci da se stessi le pellicole, odiava i filtri fotografici davanti all'ottica e detestava qualsiasi manipolazione dell'immagine, la fotocamera la dovevamo usare solo con stativo e scatto flessibile.

Non saprei dire esattamente cosa ho imparato da Guido Sorriso, sicuramente un'atteggiamento di umiltà difronte all'esperienza della previsualizzazione e dello scatto, e spero Eeeek!!! pure un minimo di capacità per saper mettere su e leggere una sequenza di scatti che abbiano un senso.
Come personaggio somiglia esteticamente a Woody Allen Sorriso ma ovviamente non sono la stessa persona.
Guido l'ho trovato culturalmente molto preparato e decisamente capace di insegnare e veicolare la sua visione della fotografia oltre che umile e deciso è persona schietta e scherzosa nei momenti di relax, l'ho poi rivisto a Ravenna nel 2002 per mostrargli degli scatti insieme ad un mio amico fotografo/scenografo ma poi ho perso i contatti sopratutto per i miei impegni lavorativi, ora non so se tiene ancora workshop. Cool

avatarsenior
inviato il 21 Aprile 2020 ore 23:01

ecco. arrivato e provato il v550 epson, ecco qui 2 negativi scansionayi con lui e silverfast bundle:

6x6:




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3565164&l=it

35mm:




www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3565160&l=it

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2020 ore 1:52

Piro, ottime scansioni

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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