| inviato il 16 Dicembre 2019 ore 10:57
Thread qui: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3412198 Riapro qui la discussione che è stata chiusa, perchè non ho avuto modo di replicare. Innanzitutto voglio rispondere ai (pochi) che hanno schernito verbalmente stigmatizzando la fotografia street e liquidandola come mera attività dilettantistica (o peggio). Lo faccio con una domanda: se uno fa street a Milano in piazza Duomo è una scimmietta lobotomizzata con una digitale in mano, se uno va a Varanasi a rompere i marroni ai parenti che bruciano i morti sulle pire invece è un grande photoreporter di viaggio/street, giusto? Mi sembra quantomeno miope (a voler essere buoni) condannare un genere intero, che ha dato luogo alle più belle fotografie mai scattate, che hanno fatto la storia. Non penso che la questione privacy si applichi diversamente tra essere "Pro" e essere un amatore, come qualcuno suggeriva. Essere "Pro" non ha a che fare con lo scattare foto migliori, ha a che fare con l'essere pagati e avere una partita IVA, il che è profondamente diverso. Per rispondere a entrambe le mozioni, faccio presente che fotografo da oltre 35 anni, che ho iniziato a 10 anni con una Canon FTB a pellicola, e che probabilmente (ma non ne faccio un vanto) molti dei "pro" qui dentro non erano nati quando ho iniziato a fare foto. Questo per dire che non sono uno sprovveduto che va in piazza a fare foto agli anziani scimmiottando Bresson. Nel caso in questione stavo provando il 17-40 su Sony, erano foto di test in dinamica per provare la messa a fuoco e lo scatto a fuoco zonale. Della foto in questione manco mi interessava e non aveva alcuna velleità artistica, anzi la avrei comunque cancellata. Appena il signore mi ha aggredito, ho acconsentito a cancellare lo scatto nonostante io fossi a quanto pare nel diritto di non farlo. Sono stato piuttosto paziente, visto che mi hanno messo le mani addosso, se fosse capitato a uno meno educato di me, il tizio si sarebbe trovato per terra con un pugno sulla mandibola. Fatte queste doverose premesse, ritengo che il problema si ponga a diversi livelli. Il primo livello è la legge, e qui molti mi hanno chiarito le idee. Non sono avvocato, ma penso che se fossero giunte le forze dell'ordine il signore si sarebbe preso una denuncia per aggressione e danni. Il secondo livello è l'etica. Io scatto eticamente, non vado certo a scattare in situazioni dolorose o evidentemente inopportune, ma qui entriamo in un campo delicato. Esiste la foto di denuncia sociale, e scattare a dei barboni o senzatetto può essere un modo per portare avanti una causa. Occorre giudizio e raziocinio, etica e rispetto, ma la fotografia è la fotografia. Altrimenti, chiudiamo baracca e burattini e mettiamoci a fare le foto al proprio cane in giardino o alle modelle consenzienti o ai paesaggi (che magari consenzienti non lo sono...:-D ). Io ho sempre scattato per la strada, che fossi in viaggio o nella mia città non cambia nulla, cerco di guardare il mondo attraverso i miei occhi e scattare è un modo per guardare e raccontare. Ho sempre usato focali dai 70mm in su, e non ho mai avuto problemi, è la prima volta che mi capita un incidente. Ritengo che occorra applicare il buon senso. In questo caso, il signore si è alterato ma la foto era davvero innocua. Quella accanto era sua moglie, aveva la sua età e poi era abbastanza affabile, l'arrabbiato era lui. Per nulla: bastava chiedere con cortesia di vedere e cancellare la foto. Poi siamo ragionevoli: ha senso, ed è applicabile, impedire completamente le foto in strada? E' fattibile? Possiamo impedire di fatto che succeda? Penso che debba esserci una evoluzione anche del concetto di privacy, così come si evolvono i mezzi tecnologici. L'applicazione delle leggi: va fatta, ma sempre con buon senso. Se si applicassero le leggi in modo pedissequo, il mondo si fermerebbe completamente. E nonostante ci sia il sacrosanto diritto a non essere infastiditi, direi che è ora anche di smettere di dare la caccia alle streghe. |
| inviato il 16 Dicembre 2019 ore 11:11
Ancora... Boia che ne hai di tempo da perdere presso gli ottusi...hai ragione,il tizio non si deve permettere di mettere le mani addosso altrimenti si becca una denuncia,punto. |
| inviato il 16 Dicembre 2019 ore 11:14
la discussione è stata chiusa perchè è diventato uno scontro tra vari utenti e NON VA RIAPERTA. |
| inviato il 16 Dicembre 2019 ore 11:17
“ Chi non ha nulla da nascondere se ne fotte della privacy „ Ma anche no. Il fatto che non abbia nulla da nascondere non implica che chiunque possa farsi i razzi miei. La mia vita, dove vado e cosa faccio sono affari miei e della mia famiglia. Non del primo che va in giro con una macchina al collo che manco so chi è. Facile dire "ma non la pubblico". Difficile è essere sicuri che non lo faccia. Vuoi fotografarmi? Mi dai tutti i tuoi riferimenti, dal codice fiscale, alla mail, a quanti forum sei iscritto, al nick di intagram, di FB e ogni volta che esci mi dici dove vai, con chi vai, quanto stai via, quando torni, quante foto hai fatto e dove. Tanto, se non hai niete da nascondere, posso anche io farmi i razzi tuoi, no? Sarei curioso di sapere quanti di quelli che hanno postato foto di persone nella galleria Fotogiornalismo/Street, abbiamo chiesto il permesso al soggetto. |
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