| inviato il 15 Giugno 2019 ore 16:24
La leggenda del 28 f 3,5K si conferma. Io ho il 28 f3,5M e gli esperti dell'epoca mi dicevano "molto buono, il K è ancora meglio".... Leggendo "tra le righe" anche il 28 f2,8 per me non ne esce affatto male. Davvero complimenti per il test !! |
| inviato il 15 Giugno 2019 ore 16:39
Si tutta la serie è riuscita, e il fatto che sia un pò sottovalutata aiuta nell'acquisto dell'usato a prezzi ragionevoli. Per quanto riguarda il 3.5 K ha di contro che è meno compatto e più pesante del 3.5 M. |
| inviato il 15 Giugno 2019 ore 17:04
Wow! Agli angoli non c'è storia: il 28mm f3.5 è ottimo! Credo proprio di farci un pensierino... Per paesaggistica deve essere uno spettacolo. A che prezzi si trova più o meno? O meglio, a quanto lo si dovrebbe trovare? |
| inviato il 15 Giugno 2019 ore 19:27
Io l'ho trovato su subito montato su una KX. Gli ho lasciato il corpo e ho preso solo l'obiettivo per 90 euro. Non so se l'ho pagato il giusto, ma l'ottica è perfetta, sembra quasi nuova ... |
| inviato il 15 Giugno 2019 ore 20:09
Io il 28 k ce l'ho da quando uscì, preso assieme alla k1000 (che già di suo montava un ottimo 55mm): su pellicola era veramente notevole. Sarei curioso di confrontarlo con l'equivalente konica dell'epoca. |
| inviato il 15 Giugno 2019 ore 20:41
Il konica 28mm F3.5 si trova a 30/40 euro, potrebbe valer la pena di acquistarlo anche solo per curiosità ... Alcuni Konica, per esempio il 57mm sono più ricercati, perchè noti per essere particolarmente indicati per la foto IR in quanto non hanno problemi di hotspot. |
| inviato il 15 Giugno 2019 ore 22:15
Ho citato il konica perché tutti gli hexanon che ho provato sono stati sempre una sorpresa. |
| inviato il 16 Giugno 2019 ore 1:21
Mi pare si confermi che il il 2.8 non se la cavi male. Probabilmente paga lo scotto di avere un bel cavallo di razza nel modello precedente, ma veramente i 30-40 euro sono ben spesi. Insisto comunque che al di la del test, le differenze su scatti reali, siano difficilmente distinguibili in uso normale su foto "reali" |
| inviato il 16 Giugno 2019 ore 6:54
“ Mi pare si confermi che il il 2.8 non se la cavi male. Probabilmente paga lo scotto di avere un bel cavallo di razza nel modello precedente, ma veramente i 30-40 euro sono ben spesi „ Io il 2.8 l'ho sempre usato con grande soddisfazione. Questa prova non è un MTF, che misura la risoluzione radiale e tangenziale. La prova è stata fatta nell'angolo estremo del fotogramma, ma sul bordo potrebbero andare bene anche gli altri. E nell'APS magari non si vede nemmeno la differenza. Non ho provato il contenimento dell'abberrazione cromatica, della vignettatura e della distorsione. La mia resta solo una valutazione di massima |
| inviato il 16 Giugno 2019 ore 8:07
" Insisto comunque che al di la del test, le differenze su scatti reali, siano difficilmente distinguibili in uso normale su foto "reali" " Certamente per quanto riguarda in generale i test, anche quelli dei siti specializzati, va data loro importanza, ma non eccessiva. Non va dimenticato che esprimono solo una potenzialità. Nell'uso sul campo ci sono poi tante variabili (distanza di messa a fuoco, angolazione della luce, qualità dell'aria, ecc).... C'è poi da considerare che tipo di foto si andranno a fare. Non è detto che nel soggetto ci siano dettagli fini. Se ci sono, (non sempre) ma spesso il 28 è usato per dare una visione di insieme, nella quale la nitidezza può avere un peso si, ma non esagerato. In caso si vuole una panoramica e nello stesso tempo osservare da vicino il particolare nitido, c'è anche la tecnica di unire più scatti fatti con un normale. |
| inviato il 16 Giugno 2019 ore 11:08
Sono pienamente d'accordo. I test in fondo sono un modo per guardare l'obiettivo invece della foto. Ma a volte mi diverto anche così. Poi, se guardi le foto della mia galleria "tenebrarum", buona parte di queste ha volutamente uno sfocato ai bordi, inserito in PP. Paradossalmente avrei potuto farle anche con un fondo di bottiglia. |
| inviato il 16 Giugno 2019 ore 12:37
“ Certamente per quanto riguarda in generale i test, anche quelli dei siti specializzati, va data loro importanza, ma non eccessiva. Non va dimenticato che esprimono solo una potenzialità. Nell'uso sul campo ci sono poi tante variabili (distanza di messa a fuoco, angolazione della luce, qualità dell'aria, ecc).... C'è poi da considerare che tipo di foto si andranno a fare. „ “ Sono pienamente d'accordo. I test in fondo sono un modo per guardare l'obiettivo invece della foto. Ma a volte mi diverto anche così. Poi, se guardi le foto della mia galleria "tenebrarum", buona parte di queste ha volutamente uno sfocato ai bordi, inserito in PP. Paradossalmente avrei potuto farle anche con un fondo di bottiglia. „ condivido pienamente. Mi capita spesso però di vedere soggetti fuori sintonia... ed allora ogni tanto preciso. |
| inviato il 17 Giugno 2019 ore 17:52
A mio parere il 28/3.5 K, nonostante le valutazioni un po' più alte rispetto ai suoi cugini, rimane un best buy tra i vintage. Alla fine lo si trova pur sempre alla metà rispetto ad un distagon 28/2.8 e di fatto gli è equivalente. Senza contare che non tutti sono al corrente del suo pedigree e può capitare (nemmeno troppo di rado) di trovarlo nella vetrina di qualche negozio a prezzi inferiori rispetto agli f/2.8 che gli stanno intorno. |
| inviato il 17 Giugno 2019 ore 21:40
Non dimentichiamoci che nei primi anni 70 Asahi e Zeiss ebbero una partnership nella qualle scambiarono conoscenze reciproche e schemi ottici. Alcuni obiettivi, come il primo 28 F2 che era un Pentax-Distagon, erano identici per Asahi e Zeiss, così come probabilmente lo erano anche i 135 F2.5 Infatti anche il Pentax K 135 F2.5 è un fuoriclasse. E secondo me (a naso) anche il molto ben riuscito Pentax K 20mm F4 ha qualcosa di Zeiss. Zeiss produceva ottiche e cercava un produttore di corpi macchina per i propri prestigiosi obiettivi. Inizialmente l'accordo fu con Asahi e per qualche anno ci fu stretta collaborazione. Asahi aveva ancora obiettivi a vite e fu zeiss a progettare per Asahi la baionetta K. Successivamente fu Yashica a trovare un accordo con Zeiss, producendo per quest'ultima la famosa Contax (non a caso la baionetta Contax era la stessa di Yashica). Allora la partnership Asahi - Zeiss si concluse. Asahi cominciò a inseguire ottiche più compatte e leggere (serie M) sulla scia di Olympus, mentre Zeiss continuò con Contax-Yashica che pretese l'esclusiva di Zeiss. Non dovrebbe quindi sorprendere che alcune ottiche Pentax/Zeiss/Yashica della metà anni '70 abbiano, in qualche caso, schemi ottici e prestazioni simili. |
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