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Parlare di/della fotografia - 5


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avatarsupporter
inviato il 24 Marzo 2019 ore 1:02

Felix ha avuto modo di fare l'ennesimo profilo falso?


Non penso...
qui si è tirata in ballo la meccanica quantistica mentre Felix è notoriamente un terrapiattista.

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2019 ore 1:30

@ Filiberto: l'articolo di Repubblica mi sembra un ottimo aiuto alla lettura del lavoro di E. Grazie!
Eggleston lavora proprio su questo sguardo democratico, per sottrarre le cose quotidiane dalla banalità dello sguardo e dalla loro stessa essenza: trasforma il familiare in anomalo, attraverso un' angolatura sbieca rispetto alla visione usuale, dominante.

Questo passo, in particolare, è illuminante.

Direi anche che in E. è quanto mi vera l'affermazione che, in Fotografia, non è tanto il 'cosa' a contare, quanto il 'come'.
Composizione e colore sono curati con attenzione e consapevolezza.
E' vera anche l'interazione tra la sua Fotografia e un certo Cinema, per cui, almeno personalmente, credo che uno dei motivi del fascino che esercita su di me sia anche questo legame. Forse, data la mia età, il ricordo vivo di certi film della mia adolescenza gioca in modo significativo.

user90373
avatar
inviato il 24 Marzo 2019 ore 8:54

@ Paolo Longo

Forse, data la mia età, il ricordo vivo di certi film della mia adolescenza gioca in modo significativo.

Tipo "El topo", "La montagna sacra" di Alejandro Jodorowsky?

user39791
avatar
inviato il 24 Marzo 2019 ore 10:53

Su Ghirri ho trovato questo link che mi sembra molto interessante.

fotografiaartistica.it/luigi-ghirri-maestri-della-fotografia/

avatarsupporter
inviato il 24 Marzo 2019 ore 11:14

Il mio rapporto con le foto di Ghirri l'ho sintetizzato qui:

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=9&t=2771020#14963679

user39791
avatar
inviato il 24 Marzo 2019 ore 11:21

Dato che citi Lezioni di fotografia, e che spesso ci siamo chiesti cos'è la fotografia qua c'è la sua interpretazione:

“Una delle grandi convinzioni, delle grandi teorie, soprattutto uno dei grandi miti a proposito della fotografia è l'idea che sia testimonianza di qualcosa che è successo. Testimonianza di quello che ho visto. E' testimonianza di quello che ho visto ma è anche reinvenzione di quello che ho visto. Sostanzialmente la fotografia non fa altro che rappresentare le percezioni che una persona ha del mondo. In questo punto sono contenuti tutti i rapporti enigmatici, gli elementi misteriosi che sussistono nell'immagine fotografica.” “Credo che la fotografia possa metterci in relazione con il mondo in maniera profondamente diversa. La fotografia rappresenta sempre meno un processo di tipo conoscitivo, nel senso tradizionale del termine, o affermativo che offre delle risposte, ma rimane un linguaggio per porre delle domande sul mondo. Io, con la mia storia, ho percorso esattamente questo itinerario, relazionandomi continuamente con il mondo esterno, con la convinzione di non trovare mai una soluzione alle domande, ma con l'intenzione di continuare a porne. Perché questa mi sembra già una forma di risposta.“

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2019 ore 11:26

Ho tirato in ballo la meccanica quantistica in quanto chi come me è addentro la materia, rifiuta qualsiasi connotazione aprioristica su qualsiasi cosa. Siamo polvere e non contiamo alcunchè, ma anche un elettrone e il suo gemello che si muove con spin differente, ha cognizione di cio' che fa l'altro e qualsiasi variazione al suo stato è avvertito dall'altro. Passando poi attraverso i postulati di Schrodinger sulle funzioni d'onda, potremmo dire che in effetti un'opera d'arte, almeno così considerata, non è altro che un'opera banale dove le funzioni d'onda stabiliscono un osservazione maggiore che le fa assurgere a riferimento visivo.

avatarsupporter
inviato il 24 Marzo 2019 ore 11:30

it's only rock and roll

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2019 ore 11:34

“Una delle grandi convinzioni, delle grandi teorie, soprattutto uno dei grandi miti a proposito della fotografia è l'idea che sia testimonianza di qualcosa che è successo. Testimonianza di quello che ho visto. E' testimonianza di quello che ho visto ma è anche reinvenzione di quello che ho visto. Sostanzialmente la fotografia non fa altro che rappresentare le percezioni che una persona ha del mondo. In questo punto sono contenuti tutti i rapporti enigmatici, gli elementi misteriosi che sussistono nell'immagine fotografica.” “Credo che la fotografia possa metterci in relazione con il mondo in maniera profondamente diversa. La fotografia rappresenta sempre meno un processo di tipo conoscitivo, nel senso tradizionale del termine, o affermativo che offre delle risposte, ma rimane un linguaggio per porre delle domande sul mondo. Io, con la mia storia, ho percorso esattamente questo itinerario, relazionandomi continuamente con il mondo esterno, con la convinzione di non trovare mai una soluzione alle domande, ma con l'intenzione di continuare a porne. Perché questa mi sembra già una forma di risposta.“


Mi trovo tendenzialmente d'accordo con tale visione della fotografia. Il fotografo documenta attraverso l'immagine, ma apporta anche la sua ottica sul fotografato. Io però non penso che ponga delle domande, o meglio sono le medesime domande che chiunque si porrebbe se fosse stato presente sulla scena. Ognuno di noi ha una sua interazione con la realtà a livello percettivo. Il fotografo fornisce i propri occhiali per la visione, ma è un racconto onirico di ciò che lui ha visto e che ha filtrato con la sua mente fotografica

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2019 ore 12:59

Bene bene, ma stiamo parlando di Eggleston e Ghirri ed è già faticoso stare al tema.
Graaaazie

user90373
avatar
inviato il 24 Marzo 2019 ore 14:10

Sarò il più vago ed ermetico possibile. Un'opera può esser frutto di una serie di concause non del tutto volute, un mosso, una sovraesposizione, una situazione non favorevole al tipo di materiali in uso, ecc. Questo non preclude la possibilità di ottenere un risultato soddisfacente ma bisognoso di un'impalcatura in grado di elevarlo da "caso" in "cifra". Per l'arte concettuale queste impalcature sono perlopiù tanto alte quanto gracili e abbisognano di mura a difesa inversamente proporzionali alla struttura in esse contenute. Spero di non essermi fatto capire più di tanto, ma ho già pronta un'impalcatura storicoculturalcontestuale.

user39791
avatar
inviato il 24 Marzo 2019 ore 15:12

www.arte.rai.it/articoli-programma-puntate/luigi-ghirri/18622/default.

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2019 ore 17:00

5 minuti bellissimi.

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2019 ore 17:13

Credo che i due fotografi, specie ghirri, siano riusciti a creare una fotografia al netto di artificiosità, togliere invece che aggiungere, la semplicità (più che banalità) in cui si cela la vera bellezza. Entrambi condividono il proprio concetto democratizzazione fotografica, chi su oggetti, chi sui paesaggi.
Ed entrambi un uso del colore magistrale.
Che non vuol dire al netto di tecnica e cultura.

user39791
avatar
inviato il 24 Marzo 2019 ore 17:28

Concordo al 100%.

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