| inviato il 26 Maggio 2018 ore 19:07
Io ho un vasto campionario di diapositive, solo da pochi anni fotografo in digitale. E sono dia importanti, per me, ricordi di viaggi fantastici. Scansionandole, ho un Minolta Dimage III, ho avuto la sorpresa di trovare, oltre alla presenza di funghi, una dominante magenta evidente soprattutto nelle dia Agfa. Non sempre è possibile una PP efficace, ma credo di avere fatto un lavoro discreto. Avete lo stesso problema anche voi o avete conservato più accuratamente i vostri scatti? Altra cosa, ho avuto una discussione tempo fa con una conoscente che affermava che col tempo i files si degradano, e sono più sicure le pellicole, Dopo lungo dibattito ho rinunciato, stremato, a continuare la discussione. |
| inviato il 26 Maggio 2018 ore 19:15
Io ho fotografie stampate sia su carta agfa che su carta kodak. Fatte lo stesso giorno nello stesso posto. Semplicemente ho cambiato rollino. Dopo anni tutte le foto agfa hanno una dominante magenta, le kodak sono rimaste come erano. E cosi' pure altre fotografie agfa. Sviluppate dallo stesso laboratorio. Sulle dia, vecchie pure loro, non hanno preso la dominante. Io usavo le Agfa 50s. Mino |
| inviato il 27 Maggio 2018 ore 14:02
Ho notato un degrado in alcune diapositive rispetto all'ultima volta che le avevo guardate,essendo passato qualche anno in piu' con la dominante e colori piu' flebili ,all'inizio sembravano molto piu' stabili.Erano pellicole amatoriali da 100 asa in offerta promozionale.La velvia regge ancora.C'è una relazione un po' diversa fra quelle foto e quelle sfornate dalla digitale,pur con tutto l'impegno profuso e le ragioni sono molteplici.Non ho lo scanner...Tengo ancora i caricatori nella libreria ,con le scatoline inbucate negli armadietti. I file si possono corrompere secondo me, se c'è un problema all'hard disk o comincia ad essere usurato,come avviene per le registrazioni. |
| inviato il 27 Maggio 2018 ore 14:24
Io ho praticamente sempre usato dia Kodak e in particolare Kodakchrome. Conservo dia della mia infanzia (quindi hanno circa 50 anni) e in linea di massima non presentano dominanti. I colori sono sempre molto vivi. Passate per lo scanner, saltano fuori “schifezze” di ogni tipo. In particolare micro polvere. Ma qualche volta ci sono anche dei "filamenti" che non so se attribuire a muffe/funghi. L'altro giorno sono saltate fuori delle stampe Cibachrome che hanno circa 40 anni, sempre conservate al buio in una busta di carta. Perfette. La pellicola con il tempo si può "degradare". I file non si "degradano". Come tutte le informazioni digitali, o sono leggibili, oppure inutilizzabili... Semmai sono i supporti a degradarsi con il tempo. Da qui la necessità di fare e rinnovare backup. |
| inviato il 27 Maggio 2018 ore 14:34
Le mie conservate in casa (Anche con temperature elevate in estate) non presentano problemi di alcun tipo. Quelle di mio papà conservate anni in soffitta (sottotetto) con umidità e caldo-freddo presentano qualche dominante (ma non tantissima considerando le condixioni e il tempo trascorso, e soprattutto coreggibile in PP) ma soprattutto funghi. Però erano tutte kodak, o almeno quasi tutte credo. |
| inviato il 27 Maggio 2018 ore 14:37
Personalmente usavo quasi sempre Kodacrome 25 e su quelle non ho riscontrato viraggi cromatici rispetto a quanto ricordavo, mentre con le Velvia 50 la scansione mi risultava un po'impastata. |
user36759 | inviato il 27 Maggio 2018 ore 15:05
Quando facevo scansioni delle mie dia, mi ritrovavo con una certa dominante violacea con le Velvia, tolta in Photoshop perdendoci un po' di tempo. Con la Ektachrome della Kodak invece tutto ok. |
| inviato il 27 Maggio 2018 ore 18:12
Tutte le diapositive Agfa, RS 50 o 100 Plus comprese, hanno una limitata durata nel tempo che, se ben conservate, non credo superi i quindici anni. Altre diapositive (più o meno improbabili a onore del vero) come per esempio le Ilford o le 3M/Scotch o le Perutz durano anche molto meno, una decina d'anni ... a voler essere generosi. Con Kodak e Fuj invece, anche a distanza di quarant'anni, non mi risultano problemi di slittamenti cromatici, forse con qualche Ektachrome molto anziana potrebbero verificarsi degli "sbiadimenti", insomma una generalizzata perdita di saturazione cromatica a carico di tutti i colori, ma non dei veri e propri slittamenti cromatici, con le Kodachrome infine assolutamente nessun problema visto che esistono pellicole delle origini, metà anni '30 per capirci, perfette ... immutate insomma. Questo per quanto riguarda slittamenti cromatici dovuti al semplice invecchiamento, per quanto riguarda le variazioni indotte da sviluppo inadeguato, poca compatibilità con chimici di altre case o veri e propri equilibri e/o squilibri cromatici tipici di ogni singola emulsione beh ... qui il discorso si allarga a macchia d'olio ... ma se ti interessa se ne può sempre parlare! |
| inviato il 14 Aprile 2020 ore 11:52
Sto passando ora allo scanner dia a partire dal 1981. Ho notato che le Agfa tendono al viraggio azzurro e talvolta al rosaceo. Le Kodacrome ( usavo le 25 asa ) e le Ektachrome a distanza di anni risultano ottime. Purtroppo non riuscendo a modificarle in modo accettabile...zac Black and White che hanno sempre il loro fascino piuttosto che a colori irreali o con evidenza di "tentata correzione" |
| inviato il 14 Aprile 2020 ore 12:35
Si sopratutto nelle dia agfa che usavo tanto perche le svilupoavo a casa ma anche le altre kodak ecc...mi sono fatto qualche preset con delle correzioni delle tinte blu/magenta e porpora con LR che applico in funzione delle foto....sono facili da fare ma bisogna adattarli allo stato di conservazione (+ o - slittamento dei colori) delle tue dia....prova con i cursori tinta/luminosita/saturazione colore per colore di LR (TSL) funziona benissimo....nei casi piu gravi o in piu di LR usa la regolazione selettiva dei colori di ps un utensile poco utilizzato ma di grande utilita che si trova annidato in fondo alla lista "immagine">"regolazioni">correzione selettiva.
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| inviato il 16 Aprile 2020 ore 22:33
Anche le dia Agfa migliorarono molto, le 100 asa professional scattate nel 2000 circa sono ancora perfette, a differenza delle precedenti emulsioni, che dopo lo stesso arco di tempo di 20 anni, erano già virate azzurro/magenta. Purtroppo queste pellicole sparirono di colpo nel giro di pochi mesi attorno al 2005, quando chiusero lo stabilimento in Germania. |
| inviato il 17 Aprile 2020 ore 8:51
Scusa Simone: a quali Agfachrome ti riferisci? |
| inviato il 17 Aprile 2020 ore 8:55
Come ha scritto Paolo, anche la mia esperienza è simile alla sua con dia dal 1977: “ Tutte le diapositive Agfa, RS 50 o 100 ... hanno una limitata durata nel tempo... ... le Ilford o le 3M/Scotch o le Perutz durano anche molto meno ... Con Kodak e Fuj invece, anche a distanza di quarant'anni, non mi risultano problemi di slittamenti cromatici ... con le Kodachrome infine assolutamente nessun problema ... per capirci, perfette ... „ Doveroso fare delle precisazioni: la Kodak Ektrachrome come pure le Fuji, cioè tutte le pellicole con trattamento E6, possono subire slittamenti cromatici (sul magenta e sul blu) e sbiadimenti, se hanno subito un processo di sviluppo sbagliato. Sfortunatamente, ci si accorge di questo solo dopo alcuni mesi o anche anni dopo, perché al momento del ritiro sembrano perfette. Ho un buon numero di immagini 'E6' deteriorate, sebbene siano conservate tutte in ambiente molto asciutto (mai alcuna muffa) Sulla duplicazione digitale, qui c'è un 3D iniziato da GianCarlo dove l'argomento viene discusso abbastanza bene. www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3100327 Sulla digitalizzazione: ho uno scanner Canon FS4000US (che ho anche fatto controllare, ma era perfetto) che non va bene per le pellicole Fuji (colori impastati e molto contrastati); inoltre è lentissimo. Ormai da tempo ho cominciato a duplicare le dia con D850+ soffietto+ Zuiko 80 macro 1:1, con risultati direi... buoni-molto buoni, ma ancora lontani dagli scanner professionali. Sulla correzione della dominante: il mio problema principale è la dominante blu, per questo utilizzo luci a led, ma tutto il sistema è su una base dorata (il cartone dei pasticcini), che aggiunge una dominante appunto dorata alle dia, semplificando di molto l'eventuale post produzione per l'ottimizzazione dei toni (naturalmente duplico in raw con esposizione manuale su live view). Ci deve essere in giro un altro 3D su questo... |
| inviato il 17 Aprile 2020 ore 11:23
Beh Walther quello che si può togliere con la pompetta, o al massimo col panno antistatico toglilo fisicamente, il resto invece, insomma la "spuntinatura" fine, quella è meglio delegarla allo scanner. |
| inviato il 17 Aprile 2020 ore 11:31
Giustissima e quantomai opportuna la puntualizzazione di Gsabbio, se non trattate bene anche le Ektachrome possono riservare sorprese, anche se in questo caso per il palesarsi delle magagne non occorrono 10/15 o 20 anni ma molti di meno, in genere 4/5 sono sufficienti, va anche detto però che per fortuna negli anni '80 e '90 la stragrande maggioranza dei laboratori l'E6 lo lavorava bene più di qualcuno anzi assicurava degli sviluppi eccellenti. |
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