user5652 | inviato il 11 Settembre 2016 ore 17:30
Ci sono molte opinioni diverse su quale sia la pdc ottimale per un ritratto in primo piano. Alcuni usano una pdc di pochi millimetri per avere a fuoco soltanto un occhio, o entrambi se sullo stesso piano, altri invece sostengono che nel ritratto il viso dovrebbe essere tutto a fuoco, dalla punta del naso all'attaccatura delle orecchie. Qual'è la vostra opinione in merito? Proseguimento di questo thread. |
| inviato il 11 Settembre 2016 ore 17:50
Oggi stavo guardando un po' di ritratti online. Ho voluto fare attenzione a dove avessero questi fotografi messo a fuoco il soggetto, e ho notato che solamente uno dei due occhi era messo a fuoco. Sicché dopo aver letto cosa viene detto qui su Juzaphoto ho capito che Annie Leibovitz , Mark Seliger , Irving Penn , Martin Munkacsi , Lisa Kristine , Julia Margaret Cameron in verità di fotografia non ne capiscono nulla. Poi guardando altre foto ho visto che entrambi gli occhi erano a fuoco, ma tutto il resto del viso no. Sicché ho capito che gente come Martin Schoeller , Kevin Abosch se Steve McCurry sono più bravi dei fotografi sopra citati, ma non come mio cugino che c'ha la reflex grossa e mette a fuoco bene sia occhi che le piastrelle del bagno sullo sfondo. |
| inviato il 11 Settembre 2016 ore 18:04
Il ritratto sembra un genere fotografico banale (in fondo si tratta di riprodurre il viso di una persona), mentre invece è uno dei più difficili; le peculiarità del soggetto ripreso, la sua età, il sesso, la sua espressività, il suo stato d'animo ... persino il suo mestiere e alcuni momenti chiave della sua vita possono palesarsi nel ritratto. Ogni foto di ritratto fa storia a sé, e come tale richiede di valutare di conseguenza le impostazioni di ripresa. Non c'é una pdc ottimale per ogni ritratto: se quella impostazione è funzionale a ciò che quell'immagine vuole trasmettere e si armonizza con il tutto, allora è quella giusta, se nò è sbagliata persino se ineccepibile da un punto di vista puramente tecnico. Ma è proprio per questo che non è facile azzeccarla, perché presuppone di essere entrati in sintonia col soggetto ritratto, e questo non si raggiunge con la tecnica. |
| inviato il 11 Settembre 2016 ore 18:07
Poi è anche vero che i grandi ritrattisti si creano un proprio stile e riescono ad adattarlo alle diverse situazioni; ma loro sono i Grandi |
| inviato il 11 Settembre 2016 ore 18:18
Photogero, sul terzo ritratto della prima serie avrei qualcosa da ridire: una ripresa praticamente frontale, ma con una pdc ridottissima che non trovo particolarmente funzionale (in questo caso specifico) e che lascia perfettamente a fuoco un solo occhio, con una sfocatura, sull'altro, appena percettibile, ma appunto per questo quasi sgradevole. |
user5652 | inviato il 11 Settembre 2016 ore 18:22
Daniele, ho selezionato sbrigativamente alcune foto di esempio, ne possiamo aggiungere molte altre nei post successivi. Ad ogni modo, per la terza foto della prima serie mi è sembrato un esempio calzante, proprio per questa sua imperfezione. |
user5652 | inviato il 12 Settembre 2016 ore 9:30
Che silenzio! |
| inviato il 12 Settembre 2016 ore 9:35
secondo me e' tutto direttamente collegato al risultato che si vuole ottenere, e' impossibile dare una regola definitiva. Forse, in linea teorica, il ritratto dovrebbe essere con tutto piu a fuoco possibile, ma boh... ci sono veramente troppe variabili per dare una risposta universale! |
user5652 | inviato il 12 Settembre 2016 ore 10:52
Verissimo! E' altrettanto vero che un solo occhio a fuoco, qualcuno lo ha definito "occhio ambientato", è un'interpretazione singolare del ritratto. O forse un esempio di regole infrante del ritratto. |
| inviato il 12 Settembre 2016 ore 11:00
“ qualcuno lo ha definito "occhio ambientato" „ anche se in pratica e' l'esatto contratio! Piu' sfocato e' meno ambientato e'...!!! Forse lo sfocato da una versione piu "artistica"... ma che non e' neanche cosi... l'artistico lo da il momento, la situazione, non lo sfocato... discorso infinito |
| inviato il 12 Settembre 2016 ore 11:28
C'è qualcuno che risponde: "Il mio diaframma è rotto, non funziona! Scatta solo a 1.2!" |
| inviato il 12 Settembre 2016 ore 12:00
Io sono sulla linea di pensiero di Feddas. Le variabili in gioco sono tantissime, sia tecniche che artistiche, per poter dare una risposta al quesito. Personalmente non guardo mai ai dati tecnici di un ritratto, ma alla gradevolezza e al messaggio che esso mi comunica. Molti ritratti 'tutto a fuoco' li trovo piatti e poco attraenti, mentre generalmente i ritratti eseguiti con grandi aperture mi colpiscono di più per il loro senso di tridimensionalità e ariosità complessiva, ma è un mio gusto personale e non una regola. Ad es. www.greenfield-sanders.com/ qui troverai ritratti di entrambi i generi, tutto o fuoco o fuoco selettivo, ma usati con sapienza in base al caso. David Bowie, piuttosto che Heidi Klum... uno un'artista l'altra una modella, ritratti entrambi stretti ma che danno due messaggi differenti, uno è un'artista tormentato l'alto un ritratto fashion. Qui il fotografo ha utilizzato il mezzo in modi differenti, perchè era differente il messaggio. Guarda anche al primo piano di Ben Stiller o Alan Cumming in contrapposizione a Paris Hilton. |
user5652 | inviato il 12 Settembre 2016 ore 12:42
“ Forse lo sfocato da una versione piu "artistica"... ma che non e' neanche cosi... l'artistico lo da il momento, la situazione, non lo sfocato... discorso infinito MrGreen „ Ovvio! Ma siccome non siamo tutti Manzoni o Dante, c'è anche chi deve cominciare a scrivere, o chi sa già scrivere in modo sufficiente ma vorrebbe migliorare. Poi ci sono quelli nati con la scienza infusa, ma questo è un'altro discorso. Siamo in un forum di fotografia e non in un'Accademia delle Belle Arti, dove c'è distinzione fra docenti ed allievi, questo non impedisce di scambiarci informazioni utili per tutti. Così la vedo io. |
user5652 | inviato il 12 Settembre 2016 ore 12:45
Grazie Pisolomau per le indicazioni, spero saranno utili anche ad altri. |
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