user46920 | inviato il 18 Gennaio 2015 ore 11:38
Ripresa con la fotografia, la realtà tridimensionale in cui viviamo viene trasformata in una immagine bidimensionale, perdendo immancabilmente una delle tre dimensioni: la profondità . Utilizzando obiettivi con lunghezza focale diversa dalla diagonale del formato (es: 43 mm su FF), viene sbilanciato il rapporto proporzionale della profondità dei piani, ortogonali all'asse ottico: diventa sempre più visibile lo schiacciamento dei piani creato con i tele o l'allungamento dei piani prodotto con i grandangolari, rispetto ad una inquadratura che mantenga lo stesso rapporto d'aspetto del soggetto ripreso. Ma l'istinto, la nostra modalità di vedere le cose, la luce e i suoi contrasti, la profondità di campo, la composizione, gli elementi presenti nell'inquadratura, lo sfocato, il bokeh e la messa a fuoco, così come la distanza dal soggetto, creano una sorta di variabilità e caratterizzazione, delle immagini che abbiamo appena scattato o che vogliamo scattare. Queste variabili alimentano anche le convinzioni della nostra idea di bellezza, giustezza e conformità delle immagini, che ci piacciono, ci attirano o alle quali siamo affini. Venedo da questo dibattito, in cui verso la metà si è anche toccato il discorso del tema, lo ripropongo in uno spazio più adatto, nel quale discutere di tridimensionalità e profondità delle immagini, ma nel quale inserire possibilmente vari esempi a noi più congeniali (sempre, non più di tre immagini alla volta e a bassa risoluzione ), per esprimere la nostra personalissima e libera idea sul tema. |
user46920 | inviato il 18 Gennaio 2015 ore 13:27
Stessa focale (135mm eq), ma diverso effetto di profondità ...

 ... o è solo una mia sensazione ??? |
user35763 | inviato il 18 Gennaio 2015 ore 14:08
Non è certo una tua sensazione;la prima ha certamente piu' profondita'. Discussione che puo' essere assai proficua e interessante. E' un po come la "quest" della pietra filosofale,la quadratura del cerchio. Ingannare con l'illusione percettiva la bidimensionalita' dell' immagine. Riuscire a combinare la tridimensionalita',il bokeh e lo stacco dei piani con la percezione della profondita',tramite l'uso delle diverse distanze di ripresa,focali e composizione. Le variabili,e le variazioni sul tema possono essere infinite. Se ho tempo e capisco come inserire le foto nel post carico qualcosa |
| inviato il 18 Gennaio 2015 ore 14:41
Ciao Cigno: le due foto da te postate sono un chiaro esempio di ciò che si intende per profondità. Che non si deve confondere con la tridimensionalità. Lo sfondo e la presa del fotografo,nonchè la focale dell'obiettivo usato, concorrono a ciò che purtroppo manca nella fotografia. Bisogna sapere usare bene gli strumenti a disposizione per ricreare l'illusione di profondità! |
| inviato il 18 Gennaio 2015 ore 14:58
 esempio di tridimensionalità Ottenuto con un 350mm. |
| inviato il 18 Gennaio 2015 ore 15:00
 esempio di profondità, ma anche di tridimensionalità ( tenendo presente che si tratta di uno zoom economico e senza pretese) Ottenuto a 180mm. |
| inviato il 18 Gennaio 2015 ore 15:02
 esempio di pura profondità ottenuto con un 21mm. |
| inviato il 18 Gennaio 2015 ore 15:12
Se posso dire la mia.. Nelle prime due foto cambia il senso di profondità perché lo sfondo è a distanza diversa rispetto al soggetto tra le due immagini, profondità rafforzata anche dal fatto di avere dietro al soggetto elementi che fanno percepire la profondità, ovvero altre figure su piani differenti. Si può ottenere con alcuni accorgimenti con qualsiasi (o quasi) focale, come in quella di giuliano qui sopra. Soprattutto nel paesaggio è consigliabile come qua sopra usare motivi che si ripetono nel senso della profondità oppure tenere in primo piano qualcosa che renda il senso della profondità, come rocce, alberi, nuvole o altro.. Oppure giocando con la prospettiva o il punto di ripresa come la foto sopra sempre di giuliano. Lavorando poi di diaframma poi si riesce ad enfatizzare questa percezione, fino a falsarla totalmente con sfocati esagerati, ma non per questo meno gradevoli. Altre volte si cerca di forzare la dimensione della profondità in postproduzione. A volte invece si fa il contrario per schiacciare la profondità.. Per esempio snelle immagini con un soggetto in primo piano e sullo sfondo la luna enorme.. |
user46920 | inviato il 18 Gennaio 2015 ore 15:14
Ciao Giuli, in effetti, abituati ad una profondità visiva "normale", quando vengono usate focali tele (es 180mm) come quella delle vespe e l'uomo seduto, calcolare le distanze "ad occhio" per dire che ci sono due metri o venti metri tra i due soggetti, diventa più difficile; anche nella foto sotto stabilire quanti metri di lavanda ci sono per arrivare alla casetta, si fa fatica (direi 60 metri, ma magari erano 30 ). |
| inviato il 18 Gennaio 2015 ore 15:28
Seguo |
| inviato il 18 Gennaio 2015 ore 16:34
Credo che anche questa foto abbia un discreto effetto tridimensionale, se l'avessi fatta con un diaframma più aperto (ma non potevo) credo sarebbe stato accentuato ulteriormente...
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| inviato il 18 Gennaio 2015 ore 19:40
Trovo questa foto molto bella! La posizione del gatto concorre a dare tridimensionalità ma anche profondità. C'è un giusto grado di sfocaturache la rende molto naturale. Non sempre bisogna aprire tutto.... Molte volte si hanno degli effetti speciali che possono essere anche eccessivi. Ciao |
user39791 | inviato il 18 Gennaio 2015 ore 20:30
 Sono sensazioni ottiche influenzate da molti fattori, alcune ottiche le accentuano (cliccare). |
user46920 | inviato il 18 Gennaio 2015 ore 20:33
Penso che hai ragione, Capotriumph ... ottimi spunti. Ciao Lenza, contribuisci pure Ciao Averroè, bella immagine in tema, che focale equivalente hai usato ??? |
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