| inviato il 19 Ottobre 2021 ore 1:42
@Gsabbio quasi impossibile comprare alogene con CRI < 100. E neanche ti sveni...
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| inviato il 19 Ottobre 2021 ore 7:43
Ho una alogena giusto sul tavolo di lavoro, vedrò di organizzare un pannello riflettente per fare delle prove. Nel frattempo: ieri in uno scampolo di tempo (mentre ascoltavo linea diretta su rai3) ho fatto 220 duplicati. Per alcuni, i più critici, ho applicato il metodo dello HDR, ed ho nuovamente verificato che c'è almeno il guadagno di uno stop su luci ed ombre e che il firmware corregge molto bene la vignettatura (non so come faccia... visto che non ha nessun profilo della lente). Se sulle luci il risultato è ben apprezzabile, sulle ombre a volte lo è un po' meno, perché di fatto sfonda le zone oscure con un effetto poco naturale, che... forse, all'occorrenza, si può correggere in PP ma non ci ho ancora provato. Mi sa che prima o poi conviene pubblicare degli esempi... aggiungo: ieri ho duplicato delle dia Ilfochrome del 1982 (Ilford ha fatto anche quello), che ai tempi non mi erano piaciute a causa della resa cromatica e della minore gamma dinamica. Dopo 39 anni i loro colori sono gravemente alterati, con una totale perdita dei gialli, mentre le Ektachrome scattate nella stessa giornata sono inalterate (ero in montagna ed avevo fatto dei test paralleli con 2 fotocamere) |
| inviato il 20 Ottobre 2021 ore 8:44
Qui sotto trovate due esempi di una dia del 1983 digitalizzata con nikon D850, soffietto, Zuiko auto macro 80 f4, ed illuminazione led. la foto venne scattata con Olympus OM2 e zuiko 21 f3.5. Il luogo è lungo la salita per la via normale al Gran Zebrù (Valfurva) sullo sfondo si vede l'ampio ghiacciaio del Cevedale con le sue due cime Zufal spitze a sin. e Cevedale a dx. La tecnica impiegata è la seguente: un primo scatto in raw, con profilo in macchina flat, il secondo scatto è un jpg in HDR come prodotto dai parametri automatici di macchina. La dia: una Ektachrome 64 professional è sottoesposta di almeno 1,3 stop con contrasti molto violenti, inoltre è evidente un deciso spostamento cromatico verso la gamma dei rossi, forse a causa di uno sviluppo non perfetto combinato con la sottoesposizione. questo è il raw come uscito dalla macchina
 questo è il jpg HDR come prodotto dai parametri di macchina
 Chiaramente, questo è un esempio della metodologia che si può applicare per recuperare immagini 'difficili'; i file sono quelli prodotti in macchina, ovvio che in questo caso i duplicati abbiano ancora bisogno di un po' di PP per poter essere utilizzati. qui trovate lo HDR corretto con un po' di PP e passato in Topaz Denoise www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4069332 Il metodo HDR, sebbene non sempre risolutivo, in alcune circostanze può recuperare un po' di gamma dinamica e produrre immagini valide. Per contro, l'uso dell'HDR in genere causa un'appiattimento dell'immagine (luci più scure-ombre più chiare) che può togliere vivacità all'immagine. |
user77830 | inviato il 01 Febbraio 2022 ore 20:44
Pure io utlizzo Nikon D850 con soffietto Nikon PB-6 e relativo portadia PS-6 con differenti ottiche macro: AIS3,5/55mm - AFD2,8/60mm - AFD2,8/105mm (TOP) - Illuminazione mediante lavagnetta luminosa. I risultati ottenuti sono eccezionali, al punto che mi permettono di stampare anche a 50x75 con eccellente qualità. La tua DIA qui sopra postata, però, non possiede buona qualità; per lo meno, per me. Senza offesa, neè? Noctilux |
| inviato il 01 Febbraio 2022 ore 21:40
“ La tua DIA qui sopra postata, però, non possiede buona qualità; per lo meno, per me. „ Sì, ho dovuto lavorarci non poco per togliere (o ridurre) le dominanti indotte dal deterioramento dell'emulsione, poi c'è l'irrisolto problema dei contrasti violenti (ombre quasi nere e neve bianca); come ho scritto, con qualche artificio riesco a guadagnare uno stop, ma non sempre. La versione migliore è quella della quale ho messo l'URL e che è nella mia galleria Ora ho cambiato pannello led ed uso un Kaiser 2454 che sicuramente ha una resa cromatica migliore, di più non penso si possa chiedere, a meno di usare una lampada alogena Comunque il metodo è senza dubbio molto efficace ed anche veloce |
| inviato il 03 Febbraio 2022 ore 12:13
Mi permetto di segnalare un mio metodo 'hardware' presentato su questo articolo . Per le DIA non da problemi, sui negativi poi bisogna lavorare in post per invertire correttamente il raw La luce fonte di luce irrilevante www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=3851209&npost=&show= |
| inviato il 03 Febbraio 2022 ore 13:14
Lo usai... molti anni fa montato su un micro AF 60 f2.8, ai tempi producevo molti duplicati -usando la kodak slide duplicating- perché li usavo per le proiezioni. Venivo da un accrocchio autocostruito, poi presi questo che sembrava essere risolutivo; non ricordo più il perché, ma lo abbandonai quasi immediatamente per passare al soffietto, ricordo vagamente che lo trovavo operativamente un po' limitato. La questione è semplice: non conta quale attrezzo (soffietto o tubo) impieghi, i fondamentali sono: assoluta rigidità del sistema macchina-lente-diapositiva assoluta planarità macchina-diapositiva assoluta precisione della messa a fuoco assoluta qualità della lente di ripresa gamma spettrale della sorgente luminosa taratura della fotocamera: WB e profilo colore pulizia della pellicola infine: riproducibilità e standardizzazione del processo e su questo c'è l'unico punto di 'dissenso' rispetto alla tua procedura: penso che usare il cielo dal punto di vista dell'emissione spettrale sia la perfezione ma... non è standardizzabile quando hai decine di migliaia di diapositive da duplicare |
| inviato il 03 Febbraio 2022 ore 13:48
@Mtdbo “ La luce fonte di luce irrilevante „ Invece la sorgente di luce è decisiva, come pure la diffusione della luce stessa. Tutto sotto controllo se parti da un proiettore dia e conservi la parte condensazione della luce. La lampadina è una alogena da 50 a 150 W con T=3000K e CRI=100. Ci sono altre soluzione ma sono tutte meno efficienti di una volgarissima alogena da 1.50€ su Amazon |
| inviato il 03 Febbraio 2022 ore 14:21
Vero, il mio è un "irrilevante" relativo. L'accrocchio è estremamente stabile, tanto da poter essere puntato verso il cielo tranquillamente (e così rispondo anche al commento precedente). Oppure si può usare un flash dietro. I problemi che avevo trovato io erano 1) difficoltà a trovare un opalino omogeneo per luce e colore.2) difficoltà a mantenere il tutto stabile senza dovere rimettere a fuoco ogni volta 3) occupare zero spazio. 4) trovare una fonte di luce omogenea che non influenzasse il risultato. L'aggeggio Nikon risolvere gran parte dei problemi e invece il resto che ho aggiunto io tra tubi ed anelli rende tutto estremamente stabile. EDIT: scordavo è adattabile a qualunque macchina fotografica e non solo a Nikon o obiettivi macro Nikon 2EDIT: meglio di un cielo azzurro o di un flash con un minimo di diffusore io non ho trovato |
| inviato il 03 Febbraio 2022 ore 15:56
“ meglio di un cielo azzurro o di un flash con un minimo di diffusore io non ho trovato „ Il flash va bene ma ha dei limiti: 1) La durata delle batterie (io impiegavo un SB900 coadiuvato da un Metz 60 ct4 riflessi da un pannello bianco) 2) La variazione dell'esposizione Spiego questo secondo punto che è quello più importante: per avere un'esposizione corretta è indispensabile andare in manuale -sia la macchina che i flash- altrimenti lavorando in automatico, ti trovi col sistema esposimetrico che interpreta (nuovamente) una situazione di luce che è già stata 'interpretata' da un altro sistema esposimetrico (quello della macchina che ha scattato la dia) Questo porterebbe al risultato di avere un duplicato -magari- con luci bruciate oppure ombre troppo chiuse rispetto all'originale. La soluzione è eseguire degli scatti -in manuale- osservando il risultato sul visore e controllando che non ci siano troppe zone luminose 'bruciate' (ad esempio sul cielo). Alla fine, la variazione non va oltre +/- uno stop ma il risultato perfetto viene garantito. Modificare l'esposizione -manuale- dei flash è possibile ma è oltremodo macchinoso, invece, avendo una fonte luminosa -calibrata- costante, come un buon pannello a led (va benissimo anche il proiettore che impiegai per anni, ma... scalda!), ti consente di fare quanti esperimenti ti pare con l'esposizione manuale, con un impegno praticamente nullo (modifico il tempo di scatto) e molto rapidamente. |
| inviato il 03 Febbraio 2022 ore 16:26
Non so, io non ho trovato questi problemi nell'illuminazione della diapositiva. A dire il vero, pur non avendo provato, avevo molte più remote sulla qualità di altre fonti, sia per diffusione omogenea che temperatura colore, oltre al rischio fliccheraggio dei led Comunque, per grossi volumi ho trovato più conveniente, uno scanner, ho rifotografato solo quelle di cui volevo maggiore qualità. Ho provato mezza giornata con un proiettore ma ho preferito non rischiare di rovinarlo, avendo già di mio un macro. Ho sempre pensato che un metodo superiore ad un altro non esiste, molto dipende da quanto uno ha già in casa, dal tempo disponibile, dalle capacità DIY. La cosa migliore è parlarne in modo che ognuno possa fare le scelte avendo più criteri di scelta possibili Ad esempio, un aggeggio tipo quello Nikon per duplicare che costa parecchio si può autocostruire, se uno è capace ed ha già un macro |
| inviato il 03 Febbraio 2022 ore 19:59
“ ho trovato più conveniente, uno scanner, ho rifotografato solo quelle di cui volevo maggiore qualità „ come ho già scritto, ma lo ricordo qui: posseggo una scanner: Canon FS4000 US ma, rispetto alla refex, la qualità dello scanner è molto più bassa (in particolare sulla Velvia) ed il tempo impiegato è infinito. va bene, invece, sui negativi, perché, sebbene sia sempre molto lento, il prodotto finale è buono. |
| inviato il 03 Febbraio 2022 ore 21:17
Io con un Epson v850 mi sono trovato bene e tutto in tempi decenti. La qualità impostata era per fotografie di famiglia e vacanze (risoluzione 3200?) di cui un jpg era sufficiente. Con la Nikon D850 ho fotografato poche centinaia di foto di cui volevo controllare meglio il risultato finale |
| inviato il 04 Febbraio 2022 ore 15:05
Anch'io utilizzo l'Epson V850, scansiono con Silverfast a 4800 Pixel, salvo in formato tiff 8 bit e poi converto il file con Camera Raw in DNG. La qualità direi è più che sufficiente per una stampa in formato A3 che è comunque il massimo formato di stampa a cui sono interessato. |
| inviato il 09 Febbraio 2025 ore 13:44
Buongiorno a tutti, riattivato questa discussione solo per dire che ho comprato su Amazon il kit completo per digitalizzazione di diapositive e negativi della JJC, funziona molto bene, uso FF Nikon 24 Mpx con 55mm 2,8 ais e tubo prolunga pk13 / 27,5mm, diaframma f8, iso 100 fissi, tempi in automatico, sorgente luminosa a led fornita nel kit a metà potenza. Sto digitalizzando le mie vecchie diapositive e il risultato è ottimo, l'unica seccatura è la regolazione manuale del fuoco da controllare molto spesso, quasi ad ogni scatto. |
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