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tre aritcoli (IN inglese) sull'accuratezza del sistema di messa a fuoco


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avatarsenior
inviato il 02 Agosto 2012 ore 9:55

Segnalo tre articoli di Roger Cicala di LensRentals che parlano del sistema autofocus di canon.

Si parla di microagiustamenti dell'autofocus, e soprattutto di consistenza dei risultati: appare evidente come macchine a obiettivi a causa delle tolleranze e delle variabili ambientali, non mettano a fuoco sempre allo stesso modo, anche facendo scatti ripetuti uno dietro l'altro, addirittura con fuoco manuale!!!

Vengono confrontati i risultati scattando con messa a fuoco manuale, messa a fuoco tramite sensore di fase e tramite sensore a contrasto.

In particolare Cicala confronta il sistema autofocus della 5D II con quello della 5D III, non per quel che riguarda la velocita' ma per quel che riguarda l'accuratezza di messa a fuoco e della consistenza dei risultati.

- articolo numero 1
- articolo numero 2
- articolo numero 3


per chi mastica poco l'inglese si puo' provare a usare il traduttore di google (non so con che risultati...):
- articolo 1
- articolo 2
- articolo 3

consiglio vivamente di leggerli!
Luca

avatarsenior
inviato il 03 Agosto 2012 ore 17:53

e' uscito un quarto articolo:
- articolo 3b

tradotto con google translate:
- articolo 3b


interessante che con la nuova 5d III la messa fuoco sia piu' accurata con le nuove lenti, come ad esempio: 40mm f/2.8, 24mm f/2.8 IS, 28mm f/2.8 IS, 70-300mm L IS and 300mm f/2.8 IS II

avatarjunior
inviato il 04 Agosto 2012 ore 0:17

Avevo già letto gli articoli citati; inutile ripetere, sono interessantissimi ed argomentati in modo eccellente. Tutto sommato le conclusioni non hanno il sapore della novità.
Che il marketing batta la grancassa anche quando oggettivamente non ci sono reali innovazioni mi pare assodato, fa semplicemente il suo mestiere. Noi consumatori dobbiamo fare il nostro, informarci, valutare e scegliere. Che gli ultimi prodotti Canon sia fotocamere che ottiche siano reali evoluzioni e prodotti più qualitativi mi sembra un'ottima notizia, alla faccia di chi limitandosi ai soli dati di targa gridava la propria delusione senza magari aver fatto un solo scatto con le novità che criticava.

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2014 ore 2:54

Riprendo questo post e i suoi interessanti link. Dovendo fare parecchie foto di paesaggio, utilizzando la 6d e ottiche L, ho scoperto come la messa a fuoco a contrasto con LV sia molto migliore rispetto a quella a rilevamento di fase nella fotografia di paesaggio. Con il pur ottimo centrale della 6d mi sono ritrovato spesso ad avere imprecisioni di fuoco, nelle riprese di panorami montani (ovest USA) e sono spesso ricorso al LV cosa che normalmente non faccio.

Volevo sentire il vostro parere a riguardo e in particolare come vi comportate voi nella situazione tipica di dover riprendere un landscape con grandangoli o medio tele, senza avere un punto preciso di fuoco, senza cavalletto.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2014 ore 10:22

Aggiungo questo link per sottolineare la grande importanza di questo thread di Lucadita - che ringrazio per l'ottima informazione - che è nato quando era aperta un'altra discussione.

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=5&t=949337#4101424

Qui sono le riflessioni mie e di altri utenti attenti al problema prima e dopo la lettura dei link.

Paolo

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2014 ore 14:43

Interessante!

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2014 ore 19:45

ottimo post!!!

avatarsenior
inviato il 17 Agosto 2014 ore 17:58

Mi sto leggendo questi articoli e sono veramente interessantissimi, mi fanno capire perche' di tante cose. Solo ricordo che un tempo, con la pellicola, si sentiva parlare molto poco di tali microaggiustamenti (che le macchine piu' sofisticate possono implementare facilmente, per le piu' basiche credo sia roba da centro assistenza, se val la pena e non costa piu' della macchina). Invece, con le macchine a telemetro specie russe (che venivano, udite udite, tarate in fabbrica per l'ottica di serie e per le altre eventuali ottiche si doveva far fare lo 'shimming' o spessorazione di precisione) il problema si presentava, anche se per ovvi motivi sulle Leica autentiche era minore (nel senso che generalmente si diceva andassero gia' benissimo, si diceva) e su quelle a baionetta teoricamente assente. Pero' con le macchine a telemetro il problema era almeno noto. Con le reflex mai sentito.
Eravamo fortunati, o no e magari i pro invece il retrofocus lo trovavano come problema, e quindi in realta' non ci facevamo caso ma il problema c'era, o le reflex di un tempo erano assemblate piu' accuratamente, o che? Perche' tutti questi problemi?
O forse le macchine avevano (erano piu' semplici) meno problemi meccanici e noi, mettendo a fuoco manualmente, supplivamo alla gran parte del problema? SOno perplesso.

avatarsenior
inviato il 17 Agosto 2014 ore 23:34

@Duna

Non colgo la pertinenza della tua osservazione.

Qui si parla dell'AF a rilevazione di fase - quello che funziona con lo specchio abbassato - il cui pregio maggiore è la rapidità.
Non della MAF manuale in Live View, né dell'AF a rilevazione di contrasto - quello che funziona in Live View - che anzi sono prese per RIFERIMENTO di una buona messa a fuoco, e che sono entrambi più lenti.

Si dice che i problemi dell'AF a rilevazione di fase non dipendono della taratura, che ha il potere solo di far coincidere la media di più misurazioni fatte con macchina e target in posizioni fisse, con la misurazione che dà il fuoco perfetto (il maggior contrasto su una mira ottica che presenta un campione rappresentativo di frequenze spaziali), e che può essere fatta in parte via hardware dal CS ed in parte via software attraverso la microregolazione obiettivo per obiettivo.

Entrambi questi interventi infatti spostano la media delle letture, ma NON hanno alcun potere di ridurre la deviazione standard, la dispersione, delle misurazioni.

I problemi dipendono dalla precisione, dalla congruenza delle letture: tutti gli AF a rilevazione di fase delle macchine prodotte prima di 1dx e 5d3 sono ben lungi da regolare il fuoco sempre nello stesso punto: hanno una DS caratteristica molto più ampia del riferimento (media delle MAF manuali o dell'AF a rilevazione di contrasto). Sembrano funzionare ad anello aperto, cioè senza feedback sulla posizione raggiunta.

Ma anche queste due ultime uscite presentano esattamente gli stessi problemi (dello stesso ordine di DS) SE non accompagnate da alcuni (pochi e recenti) obiettivi particolari.

Nessuna taratura quindi può modificare questo stato di cose fintantoché il sistema non avrà TUTTI gli ingredienti per costituire un anello chiuso. Gli ingredienti sono due:

1 un sistema AF con elevata precisione, quale quello su 5D3 e 1DX;
2 obiettivi che forniscano una risposta precisa sulla posizione raggiunta dall'attuatore. L'articolista dice che presentano queste caratteristiche il 40 2.8 STM (in quanto STM), il 28 2.8 IS, il 24 2.8 IS, il 300 2.8 IS II e forse un altro, in quanto forniti di rilevatore di posizione.

Quindi anche 5d3 e 1dx, che invece dispongono di un sistema più complesso per il numero di punti ma sopratutto più preciso , NON forniscono un risultato sufficiente (con una DS dello stesso ordine di grandezza della MAF manuale o dell'AF a rilevazione di contrasto) se non utilizzate con obiettivi con motore STM oppure con motore USM + dispositivo rilevatore di posizione.

Roger Cicala scrive di NON esser certo che il 70-200 2.8 IS II o il 24-70 2.8 II (tra le migliori recenti ottiche prodotte da Canon) possano raggiungere la precisione dei 4-5 citati sopra!

Ciò significherebbe che la 5d3 ha realmente un AF di livello superiore (come sbandierato da Canon), ma che non può raggiungere la prestazione per cui è progettato con le lenti che si possedevano all'epoca della sua uscita sul mercato (particolare che invece Canon ha taciuto).

Anche se tarata perfettamente da CS e/o dall'utilizzatore.

Paolo


avatarsenior
inviato il 18 Agosto 2014 ore 16:22

Ciao Paolo, ti ringrazio della pregiata sinossi, con la quale concordo. Ma non a questo mi rivolgevo, quanto al fatto che anche mettendo a fuoco manualmente, in LiveView (il riferimento ) spesso alcune ottiche o alcune macchine mettono a fuoco in maniera errata (cioe' forniscono un risultato che non e' a fuoco alla perfezione). Per cui o c'e' un problema di tiraggio dell'ottica, o di allineamento/ortogonalita' della medesima, o di taratura del sistema mirrorbox-pentaprisma. Si osserva, in queste ottiche, un sistematico problema di maf spesso sotteso dal termine backfocus . Non ha niente a che fare con la maf a rilevazione di fase propriamente detta. Rileggendo il mio post, mi rendo conto che si fa fatica a comprenderlo ma pensavo di aver esplicitato che la mia osservazione non era pertinente , semplicemente stavo prendendo lo spunto (neanche avevo finito di leggerli gli articoli) per lamentarmi che un tempo non succedeva e me ne chiedevo perplesso il motivo (non ce ne accorgevamo o che?). Chiedo venia per il misunderstanding. MrGreen

avatarsenior
inviato il 19 Agosto 2014 ore 10:47

Non devi scusarti: il tuo contributo, almeno per me, è graditissimo.

Solo continuo a non capire. Dici che alcune macchine con alcuni obiettivi possono aver back focus anche in live view.

Secondo me è impossibile. Quando metti a fuoco tramite live view vedi esattamente ciò che sarà in foto. Anzi, con la possibilità di ingrandire, puoi fare un lavoro perfetto. Se c'è un errore sarà casuale con distribuzione gaussiana.

Il backfocus è un errore sistematico che si origina con l'AF a rilevamento di fase proprio perché il percorso seguito dai raggi per la misurazione del fuoco è diverso da quello che fanno i raggi per raggiungere il sensore.

La taratura dell'af consiste allora nel rendere uguali le due distanze "centro obiettivo-sensore AF" e "centro obiettivo-sensore vero e proprio".

Ma vedi bene che nel caso del live view, essendo unico il percorso dei raggi ed unica la distanza da misurare, non è possibile alcuna misura sistematicamente avanti o dietro il piano scelto. Anzi, non si fa una misura da passare al motore dell'obiettivo: si mette a fuoco l'immagine del sensore osservandola direttamente.

I problemi di tiraggio sono virtualmente tutti eliminati dal fatto che hai un certo lasso oltre la lettura ad infinito - la linea ad angolo retto.

I problemi di allineamento invece sono problemi della lente che si manifestano in tutti gli scatti, e producono di solito che un piano parallelo al sensore non sia tutto a fuoco, ma una parte di esso, di solito destra-sinistra sia sfocato in una certa misura: non li metterei nel conto perché non riguardano il sistema di maf. L'allineamento è un prerequisito essenziale di ogni obiettivo. Qualche volta è il sensore a non essere parallelo al piano di fuoco: in questo caso deve essere riposizionato.

L'unico problema che mi viene a mente caratteristico dell'accoppiata con talune lenti è il focus-shift. Ma anche questo a ben vedere si può risolvere - avendo tempo - con il live view avendo cura di effettuare la maf dopo aver pigiato il pulsantino per visualizzare la pdc, che consente di chiudere il diaframma all'apertura effettiva piuttosto che a TA. In questo modo anche il focus shift non è un problema per il live view.

In sostanza ti consiglio di non mettere nello stesso calderone tutte le frustrazioni derivanti dai problemi di maf in modo da poterle fronteggiare nello specifico: diversamente rischi che la tua risposta non sarà adeguata.

La frustrazione di cui si parlava qui è quella derivante dal difetto di consistenza dell'AF a ril di fase. Questo difetto produce un errore aleatorio e non sistematico, e dunque non può essere affrontato né risolto con qualsivoglia taratura: la soluzione è l'AF manuale con live view, l' AF a contrasto oppure l'AF del nuovo sistema canon: con le lenti appropriate, che - le poche disponibili -attualmente non sono tra le più diffuse.

Se credi che non abbia capito bene prova a spiegarti meglio. La mia idea è che tu abbia messo insieme tanti problemi di natura diversa e questo di solito non giova a risolverli.

Paolo

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