RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Libri fotografici 2


  1. Forum
  2. »
  3. Blog
  4. » Libri fotografici 2





avatarsenior
inviato il 04 Febbraio 2025 ore 23:17

Acquistato catalogo della mostra dedicata a Chiaramonte a Parma.

avatarjunior
inviato il 06 Febbraio 2025 ore 22:45

Vado controcorrente : non mi sono mai piaciuti.


ho preso alcuni numeri di autori che mi interessavano, li considero alla stregua di ottime riviste con copertina rigida, ma un libro fotografico anche per me è ben altro...
mi fanno venire in mente le compilation discografiche tipo "the best of", se un autore mi piace cerco il libro che il fotografo ha pensato e con la sequenza completa, non mi sento appagato da un po di foto sparse selezionate da un curatore editoriale, però ammetto che sono una valida soluzione per conoscere e approfondire un autore, io ne ho presi un paio (Moriyama e Jodice) per poter ritagliare alcune pagine ed incorniciare delle fotografie che mi sono sempre piaciute, del resto sono stato tentato da un prezzo non proibitivo...

avatarjunior
inviato il 06 Febbraio 2025 ore 22:57

Albert Renger-Patzsch





non conoscevo il fotografo, ho preso il libro attirato dal prezzo scontato (edizione spagnola) su artbooksonline visto che volevo raggiungere una quota sul totale del carrello per non pagare le spese di spedizione e ne sono rimasto piacevolmente sorpreso.

[...] Attraverso le sue pagine emerge una nuova ottica, un nuovo modo di vedere gli oggetti, che eserciterà un'influenza decisiva su diverse generazioni di fotografi, tra cui Bernd e Hilla Becher, e nel contesto dell'arte e della cultura contemporanea. [...]
fotografiaartistica.it/albert-renger-patzsch/



avatarsupporter
inviato il 07 Febbraio 2025 ore 0:07

Albert Renger-Patzsch è uno dei più significativi fotografi della "Neue Sachlichkeit" (Nuova Oggettività)

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=15&t=3345003#18755458

avatarsenior
inviato il 07 Febbraio 2025 ore 0:36

volevo porre una domanda : quanto il formato di impaginazione ( verticale) ha influenzato negli scorsi decenni ( quando ancora esistevano le riviste, e le edicole) il lavoro dei fotografi e di rimando anche i nostri gusti?
Lo chiedo in quanto ho capito da secoli che non so fotografare in verticale, ma la tendenza attuale ( gli smartphone per dire, ma anche l'ultima pentax analogica col mezzo formato) e delle riviste del passato sono improntate su questa prospettiva.
e ora la domanda : è piu' facile o piu' difficile scattare in verticale?

avatarsenior
inviato il 07 Febbraio 2025 ore 2:15

La difficoltà è uguale, identica.

E' la foto stessa che "si fa scegliere", o richiama quale soluzione tra due sia da preferire per poterla inquadrare al meglio, o per una composizione migliore.

Sono gli elementi presenti nella scena da ritrarre che portano ad una scelta che risulta essere molto naturale e che viene da sè, e non fatta a tavolino... A meno che ci siano specifiche esigenze da parte della comittenza o per il suo destino d'uso che richieda la sua orizzontalità o verticalità prefissata.

Poi che tendenzialmente si sia più portati a preferire nello scattare quella orizzontale, e che risulti spontaneamente più naturale, questo è un altro discorso ma che esula dalla difficoltà.

avatarsenior
inviato il 07 Febbraio 2025 ore 9:18

È più difficile essendo naturale la vista orizzontale nella vita quotidiana.
Capisco cosa intende Last, infatti se una persona come me, ad esempio, ha una vista periferica estesa, ha un campo visivo largo da soddisfare in estensione orizzontale e verticale. Quindi anche guardando in camera o una foto verticale sente mancare parte del "visivo".
A questo proposito molti dei libri anni 60 e 70 di fotografia Nipponici sono quadrati o vagamente orizzontali.
Io stesso all'inizio del mio percorso e ancora adesso per la street scatto in formato quadrato.
Perché si avvicina al compromesso visivo e di scattare senza portare all'occhio la camera.

avatarsenior
inviato il 07 Febbraio 2025 ore 9:24

Informazione di servizio. Taschen per ancora un paio di giorni fa degli sconti importanti in alcune edizioni interessanti.

avatarsenior
inviato il 07 Febbraio 2025 ore 15:23

Scattare in verticale o orizzontale, molto spesso dipende dall'abitudine del singolo fotografo. Per il passato ci si è sempre detti e si leggeva in vari manuali come fosse lo stesso soggetto a "suggerire" il formato: il formato orizzontale suggeriva tranquillità, staticità, forza, specie nei paesaggi, mentre il classico " occhio quadrato" evoca una situazione più chiusa, conclusa, perfetta e che non spinge l'occhio ad immaginare la presenza di null'altro oltre quel formato; una specie di hortus conclusus. Ma un po' di anni fa, nel paesaggismo, si diffuse molto il formato verticale probabilmente in parallelo con l'uso sempre più frequente degli ultragrandangolari, formato verticale che favoriva la divisione nella composizione in un primissimo piano di apertura e di riferimento, suggerendo profondità( una roccia, un arbusto, dei fiori), un piano di riempimento medio che conteneva il luogo di maggiore concentrazione dello sguardo e un piano lontano ( montagne, mare, orizzonte) che formalizza l'ambientazione. Il mezzo, il tramite di utilizzo della fotografia ( giornali di più un tempo, stampe tv, cellulari) nelle varie epoche ha poi indirizzato ulteriormente la visione di ognuno.

avatarsenior
inviato il 07 Febbraio 2025 ore 15:29

Io tempo fa mi ero fissato con lo scatto orizzontale e mi piaceva lasciare molto frame "vuoto" con il soggetto decentrato.
Ultimamente sono passato a scattare tantissimo in verticale, ma come dice Claudio in parte è anche abitudine, nel senso che non ci penso troppo e scatto
Anche se mi sto appassionado al formato quadrato

avatarsupporter
inviato il 07 Febbraio 2025 ore 21:26

Io faccio soprattutto fotografia di architettura e di paesaggio urbano, senza alcuna velleità artistica e con finalità meramente documentaria.

Quando fotografo un edificio ovviamente l'inquadratura orizzontale o verticale è data dalla configurazione dell'edificio medesimo.
Non trovo maggior difficoltà con un'opzione rispetto ad un'altra.

A costo di apparire scontato, metto due esempi relativi a due palazzi milanesi:

www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3484224

www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4772808



Anche se mi sto appassionado al formato quadrato


Ricorro spesso a tale formato per facciate in cui il rapporto tra larghezza e altezza è equilibrato.

E qui metto la foto di un chiesone che non nomino (così state a scervellarvi per capire qual'è):

www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3712248



Sovente tengo la macchina in verticale anche con la finalità di un'immagine orizzontale per avere "a piombo" le linee cadenti con quello che descrivo qui come il 1° metodo:

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=1&t=3323637#18602313


Tra gli innumerevoli esempi che ho in galleria, due foto realizzate in tal modo:

www.juzaphoto.com/galleria.php?t=4968206&l=it

www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4063988

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2025 ore 1:17

@ MatteoGroppi: trovo il formato quadrato un formato "difficile ", frutto di maggiore riflessione interiore. Non segue strettamente regole compositive banali, non segue linee di forza suggerite dal soggetto, sia di svolgimento orizzontale che linee svettanti che suggeriscono oggetti che si dipanano verso il cielo, che si svolgono in una sola direzione suggerendo verticalità, tensione verso l'alto, verso il cielo. Il formato quadrato non è il semplice ritaglio del rettangolare ma nasce con vita propria e, secondo me, suggerisce introspezione, riflessione, ripiegamento su sé stessi. Non nasconde mai qualcosa che può andare al di là del formato, ma sembra perfetto e concluso in sé. Una riflessione sulla realtà più che una rappresentazione della realtà. Perfetta, in un ambiente chiuso al mondo e, perciò, interiore, e con regole diverse. Provare perciò a guardare i fotografi che lo utilizzano.
Per fare una prova semplice semplice, senza...pretese guardare le ultime foto di paesaggio qui su Juza di Simone Sagagli ( Commissario71): ripeto, è un gioco senza pretese ( e mi perdoni Simone se lo tiro in ballo), ma è un semplice esercizio guardare come i suoi ultimi paesaggi quadrati siano proprio perché probabilmente concepito quadrati, fuori dalla logica e dalla sensibilità degli altri suoi scatti. Qualcosa di diverso, dissonante, senza probabilmente pretesa artistica, ma estranei agli altri e da guardare diversamente.
Mi scuso per la divagazione.

avatarjunior
inviato il 08 Febbraio 2025 ore 7:21

Il formato quadrato non è il semplice ritaglio del rettangolare ma nasce con vita propria e, secondo me, suggerisce introspezione, riflessione, ripiegamento su sé stessi. Non nasconde mai qualcosa che può andare al di là del formato, ma sembra perfetto e concluso in sé. Una riflessione sulla realtà più che una rappresentazione della realtà.


@Claudio Santoro, molto interessante il tuo intervento, è pur vero che il formato quadrato tende più facilmente (rispetto ad altri formati) ad essere "chiuso" portando lo sguardo confinato dentro la cornice, ma può rivelare e trasportare al di fuori dei confini rappresentati in maniera altrettanto efficace di uno sviluppo rettangolare del fotogramma, di sicuro richiede un tempo di osservazione maggiore come se stessimo osservando più foto stratificate insieme.

Un formato poco utilizzato nell' ambito del reportage o racconto fotografico e penso ad Alessandra Sanguinetti (vedi il lavoro sulle cugine Guille and Belinda, "The Adventures of Guille and Belinda and The Enigmatic Meaning of Their Dreams" (2010) e "The Illusion of an Everlasting Summer" (2020) ) oppure a Davide Monteleone ( Cardo Rosso , Anima Russa ) come esempi virtuosi di utilizzo del formato quadrato.
Mentre se penso al paesaggio, ritratto o foto di ricerca personale è già più ampiamente utilizzato.

Nel mio piccolo è da qualche anno che uso esclusivamente il formato quadrato e dopo l' entusiasmo iniziale ho cominciato a sentirmi ingabbiato dal formato stesso, ci è voluto diverso tempo per cominciare ad ottenere la spontaneità e libertà di composizione che avevo accumulato dalle esperienze precedenti con il fotogramma rettangolare in orizzontale (in verticale non mi viene proprio, la sento una forzatura). Inizialmente tendevo a mettere il soggetto al centro, poi pian piano ho iniziato a spostarlo in uno del quatto lati e adesso sto cercando di escluderlo parzialmente, di buttarlo fuori, liberarmene... sotto l' influenza di un fotografo di cui non riesco più a liberarmi mentalmente, Mikael Siirilä...ma è solo per giocare un pochino...


avatarjunior
inviato il 08 Febbraio 2025 ore 7:44

comunque riporto un thread di Vafudhr in qui sono stati segnalati autori che utilizzano il formato quadrato:

1:1 - Il quadrato e i suoi maestri

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3703009

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3709403

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2025 ore 13:11

@Novebis, sì, condivido il tuo intervento; molto interessante la frase "richiede un tempo di osservazione maggiore come se stessimo osservando più foto stratificate insieme". La condivido. Così come condivido il fatto che una foto nasce quadrata: non deve essere un ripiego della postproduzione. Conosco il fotografo finlandese Siirila ed effettivamente è interessante, anche se , talvolta, la sua cifra stilistica mi sembra così programmata da sembrare forzata e ripetitiva.
Piacendomi fotografare spesso paesaggi, amo, nel formato quadrato, gente come Bruce Percy, Josef Hoflehner ( anche se spesso una specie di clone di Kenna), Andy Lee ( con le sue piacevoli visioni azzurre) e, ovviamente, l'immancabile Michael Kenna. Nel reportage c'è da perdersi...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.






Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me