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Hashtag #LowPostLandscape


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user46920
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inviato il 20 Marzo 2015 ore 16:29

Alcarin
il crop sì, ma con moderazione... massimo 30% di crop (calcolo sull'area) tanto per fissare un valore, visto che è uno dei pochi parametri su cui si possono dare numeri oggettivi?


... intendi dire 3.3x o 1.8x, massimo di Zoom ???

Wazer
Io credo che l'idea di "al naturale" nel 2015 non possa prescindere dalla tecnologia moderna ma dovrebbe servire per evitare effetti troppo marcati di postproduzione.


Tecnicamente, qualsiasi processo grafico sarebbe da escludere, parlando di fotografia. Ma molti a 'sto punto potrebbero anche chiudere baracca e burattini, ed invece di Photographer, scrivere soltanto Grapher, sulle loro immagini.

Se vale l'Ottica, non è detto che valga per forza anche la Grafica, anzi ... in fotografia la grafica non c'entra per niente, se non per colorare i film di Stanlio e Ollio ...

Quindi io ci andrei piano ad equivalere in fretta e furia molte delle funzioni software: se uso un banco ottico e "correggo la prospettiva" (termine incorretto, ma lo uso per capirci), la contro parte eseguita dal software, chiamata correzione prospettica della lente, non ha nulla di ottico e quindi nulla di fotografico, anche perché diventa solo una deformazione aggiunta , in quanto non è possibile una vera "correzione" in post.

Scusami Wazer Sorriso se prendo il tuo dire "al naturale", ma volendo fare le cose giuste, i ragionamenti ci sarebbero per ognuna delle funzioni di post ... ;-)

user46920
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inviato il 20 Marzo 2015 ore 16:49

Alessio:
Credo che già ammettere modifiche alla tonalità dei colori (con maschere zonali addirittura)


La regolazione fine della tonalità è una questione di correzione del file raw e del fatto che il bilanciamento del bianco e la saturazione del colore, abbiano un loro limite in fase di registrazione. Invece concordo con la possibile esclusione delle maschere zonali ... ma anche qui si torna al solito discorso grafico ;-) (... so di essere un po' scomodo con questi ragionamenti, ma so che andrebbero almeno trattati e ragionati, insieme).



PS: secondo me, non dovresti auto-escluderti, Phsystem ...

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2015 ore 16:59

L'occhiodelcigno, quello che scrivi è molto interessante e sono pronto al confronto, soprattutto sulla differenza tra fotografia e grafica considerando che Ansel Adams faceva un uso deciso della "postproduzione" .. solamente non tramite computer.
Qui un esempio della magnum










A mio parere servono delle regole chiare entro le quali muoverci e poi lanciare l'hastag vedendo come evolve il gruppo :)

avatarsupporter
inviato il 20 Marzo 2015 ore 17:33

Scusate sono di fretta e non ho letto tutto con attenzione, solo alcuni punti:
Escludo di sparare allo schermo ho appena preso l'Eizo e guai a chi lo tocca!!!!
Il Raw nudo e crudo come immagine finale non credo sia proponibile, è pensato per raccogliere la massima quantità possibile d'informazioni da "sviluppare" in post, se scattate alla stessa scena con una moderna reflex digitale ed una analogica caricata a dia vedrete una grande differenza su colori e contrasti, una elaborazione va fatta comunque a parte casi speciali in cui si cerca volutamente una resa molto soft.
Capisco il discorso di Max, ma senza nessun paletto il rischio di ritrovarsi in un attimo su Marte c'è ...pensiamoci ancora un attimo.
Per gli interventi locali quoto Gabriele, stiamo parlando della tecnica di AA niente di più niente di meno, in pratica la stessa cosa che fa la regolazione di luci e ombre ma in modo più raffinato, certo bisogna evitare forzature come in tutto il processo del resto.
Per ora è tutto devo scappare, ci sentiamo più tardi.

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2015 ore 17:35

Escludo di sparare allo schermo ho appena preso l'Eizo e guai a chi lo tocca!!!!


MrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2015 ore 17:43

Sulla pretesa di rappresentazione del vero implicita nel negativo argentico (volgarmente detto analogico) o digitale (RAW) sono già stati versati così tanti fiumi di inchiostro (ad es. QUI, QUI o QUI) che mi sorprende che ancora qualcuno ne difenda a spada tratta il suo valore indiscusso.Confuso
Sull'etica della post produzione nell'era moderna e della sua presunte alterazione del vero a suo tempo ho avuto il piacere di tradurre lo statuto artistico di Marc Adamus che, indipendentemente dai gusti, credo che dell'argomento possa parlare con indubbia cognizione di causa.Sorriso
Quoto Caterina quando sostiene che la post produzione non è ne buona ne cattiva ma solo l'ennesimo strumento a disposizione del fotografo\artista\grafico-o-come-si-voglia-chiamarlo, da inserire all'interno del processo creativo con la finalità di conseguire l'immagine pre-visualizzata, naturalmente, ognuno con le proprie competenze, limiti, gusto etc.

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2015 ore 17:46

Personalmente, in maniera semplicistica, mi verrebbe da dire che la postproduzione fatta bene è quella che non si vede.

Nel momento in cui mi rendo conto di colori improbabili o cieli marziani, vuol dire che la PP è fatta male ed ha peggiorato lo scatto.

Punto.

;-)

user46920
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inviato il 20 Marzo 2015 ore 17:48

Non credo sia questo il luogo giusto per un confronto che intenda portare a conclusione l'argomento. Direi piuttosto che le regole, possibilmente chiare, servono comunque, ma escono solo dopo una discreta esposizione di idee (piu ce n'è e meglio è) e per adesso, si sta esponendo solo le idee (non intendevo dare nessuna regola, anzi lascierei il compito a Caterina, utilizzando le eventuali idee e gli spunti di tutti).


OT:

Sorriso ... Wazer, comunque mi fa sempre e solo sorridere, quando vengono usati come esempio i grandi forografi del passato, per giustificare le "azioni" del presente ;-)
... lo considero un modo di ragionare o di procedere che di principio giustifica anche l'andare a rubare, visto che lo fanno anche gli altri ... e mi sembra "sciocco" (senza sale = senza ragionare) ... ma lo dico in generale, quindi niente di personale ;-)

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2015 ore 17:51

Non è sciocco affatto, è una risposta a chi si ostina a considerare l'era informatica come la fine della fotografia "pura". Il che non è vero ed è solo un'evoluzione tecnologica delle arti visuali. Le elaborazioni fotografiche sono sempre esistite e ogni volta vanno riscritte regole che differenzino lo scatto in base alla quantità di processi che ha subito. Esattamente come si sta cercando di fare adesso, in questo post.

I gusti personali invece sono tutto un altro paio di maniche.


avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2015 ore 17:56

Attenzione a non riproporre i soliti integralismi da una parte o dall'altra. Anche nell'era digitale e dell'esplorazione spaziale, la fotografia non riesce a riprodurre "esattamente" ciò che ha di fronte: la taratura colore non è precisa, la gamma dinamica non raggiunge la percezione dell'occhio umano, il sensore Canon non è uguale a quello Sony, quindi ciascuno si tenga ciò che ha, e chi più ne ha più ne metta; e sull'altro fronte: ma allora nulla può essere vietato, se i colori già non sono esatti con la conversione nuda e cruda del RAW tanto vale modificarli a piacere ecc. ecc. ecc.
Alla fine quello che conta è sempre l'impressione che il nostro cervello ricava dal confronto che opera, automaticamente e involontariamente, tra una riproduzione fotografica e ciò che abbiamo memorizzato grazie all'osservazione abitudinaria. Perciò qui non stiamo mettendo dei paletti etici rispetto all'interpretazione filosofica del concetto di fotografia, ma cercando di definire un modo "ottimale" per far si che quel confronto, operato dal nostro cervello, possa mantenersi all'interno di un range accettabile di verosimiglianza. Detto in parole povere: stiamo cercando di definire quale sia il campo degli interventi accettabili per la semplice correzione degli errori dovuti alle imperfezioni tuttora presenti nel processo fotografico.
A mio parere, l'uso che vogliamo fare delle nostre immagini e il significato che vogliamo dargli non rientrano in questa discussione.

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2015 ore 17:59

Esatto Daniele, senza dimenticare che anche il cervello è "plastico" e si adatta ad un certo tipo di stimolo visivo, quel che fino a poco tempo fa sembrava artificioso con buone probabilità oggi sembra un classico.

Le regole seguono questo adattamento e vanno aggiornate.

user46920
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inviato il 20 Marzo 2015 ore 18:21

Wazer, per certi versi invece è vero, soprattutto per quello che riguarda la grafica ... ma i gusti personali non cambiano le cose di per sé: una mela resta sempre una mela, che piaccia o meno.

Una risposta a chi si ostina ... dovrebbe essere almeno congrua con quello che si sostiene: calcolare la densità delle zone per trovare il miglior compromesso in stampa tra luci e ombre, lo ritieni post-produzione come "rifare" una scena al PC usando un programma di grafica, utilizzando dieci livelli, maschere e pennelli, filtri, tre scatti e quant'altro ???
beh ... io avrei le mie riserve e lo dico personalmente ;-)

Ma ripeto, secondo me non è questo il posto giusto per trattare fino in fondo (volendo) l'argomento.

user46920
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inviato il 20 Marzo 2015 ore 18:27

Detto in parole povere: stiamo cercando di definire quale sia il campo degli interventi accettabili per la semplice correzione degli errori dovuti alle imperfezioni tuttora presenti nel processo fotografico.


esatto, buona la prima ... Sorriso

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2015 ore 18:49

E' che ho come l'impressione che si voglia catalogare sempre tutto, che si vogliano mettere barriere anche dove non sia necessario. Non è più elitario o nobile calcolare la densità delle zone piuttosto che utilizzare 100 livelli in photoshop perchè sono solo tecniche, diverse, che in mano ad artisti di talento aiutano a creare vere opere d'arte.

L'abuso degli strumenti è sempre esistito anche negli "early years".

user53566
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inviato il 20 Marzo 2015 ore 19:16

Penso che la cosa sia impossibile da realizzare!
come si fa a non elaborare una foto?
Chi rispetterà le regole?
A cosa serve? Per vedere quale fotocamera è migliore?
Non capisco, scusatemi.Confuso

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