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photoshop nell'era moderna


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avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2014 ore 14:14

A proposito di manipolazione e fotografia, nel mio errare su internet mi sono imbattuto nello statuto artistico di Marc Adamus, che semplicemente a-do-ro, parlando della presunta relazione tra post produzione e alterazione del vero, scrive:





Nel 1989, quindici anni prima che la fotografia digitale diventasse il supporto più diffuso per i fotografi di oggi, l'idea di Photoshop nasceva sulla scia di quello che era stato per i precedenti 30 anni il dominio dei fotografi con pellicola a colore. Modificare la pellicola a colori è di per sé difficile e i giorni del bianco e nero e dei suoi maestri, come Ansel Adams, che spesso passavano settimane a manipolare le immagini attraverso processi di camera oscura accurati, cominciavano ad essere meno popolari di quanto non fosse una volta. Adams direbbe che l'immagine scattata sul campo, anche se basata sulla tecnica corretta, era solo la tela da cui partire per lavorare la sua magia di trasformazione. Al momento con l'avvento di Photoshop, tuttavia, i fotografi tradizionali spesso affrontano un percorso molto più veloce e più facile per raggiungere l'immagine finale, rinunciando ad ulteriori elaborazioni [... omissis ...] .

Oggi la domanda che mi viene posta più frequentemente non è se uso Photoshop (ovviamente), ma come lo uso. C'è un grande equivoco tra il pubblico riguardo il fatto che la mia fotografia sia in qualche modo "creata" in Photoshop, molto probabilmente a causa dell'esposizione ai troppi effetti grafici di Hollywood, ai videogiochi, etc.
Faccio notare che durante tutta la storia del mezzo fotografico la propria tecnica sul campo doveva essere perfetta. Questo non è cambiato oggi. Le abilità che definiscono grandi fotografi sono in primo luogo come cogliere l'attimo e renderlo loro, reagendo in modo rapido e preciso alle situazioni spesso in rapida evoluzione. Nessuna post produzione in camera oscura digitale oggi potrà mai risolvere una cattiva composizione, un'immagine fuori fuoco, creare un'ottima luce o trasformare un cielo di metà giornata in un tramonto. Non importa quanta post produzione applichi, devo essere sul campo 250 giorni all'anno, in media, fare tutto il possibile, tutto ciò che tutte le generazioni di fotografi hanno fatto, affinando le mie capacità e collezionando giorni e settimane di fallimenti prima che quel raro momento si manifesti e possa essere catturato.

Un numero enorme di fotografi in epoca moderna utilizza una certa quantità di elaborazione digitale per migliorare / ottimizzare le loro immagini. Un immagine digitale, dopo tutto, è fatto per essere "elaborata". Nella sua forma nativa (RAW), un'immagine digitale impallidisce in confronto, ad esempio, guardando una cromo Velvia su un tavolo luminoso. Un file JPEG digitale non è così efficiente come il corrispettivo RAW, dove tutte le informazioni vengono salvate e che deve essere ottimizzato da un convertitore RAW. Direi che il 90% o più di tutti i fotografi digitali professionisti scattano in RAW. I vantaggi sono semplici. È come avere ogni tipo o combinazione di pellicola e quasi tutti i filtri tra cui scegliere da applicare a qualsiasi immagine. Le mie immagini RAW sono ottimizzate, naturalmente, nel tentativo di tirare fuori i migliori colori possibili, i contrasti, i dettagli, etc., ma se la luce, i colori o il soggetto non esistono nel file, di solito sono difficili o impossibili da ?truccare'. L'immagine viene poi importato in Photoshop, dove ha luogo un'ulteriore ottimizzazione, tra cui la fusione digitale di diverse versioni della stessa esposizione o forse anche esposizioni completamente separate, ottenute in un tempo il più possibile ravvicinato.

Vorrei sottolineare il fatto che il mio business dipende in parte dal fatto che l'oggetto delle mie immagini era davvero lì. Editori di fama mondiale mi contattano per fare delle mie immagini usi come calendari, libri, poster, stampe, etc. In molti di questi usi, le immagini vengono viste da un pubblico che potrebbe in realtà andare nei luoghi che ho fotografato. Sarebbe una tragedia per me se qualcuno guardasse le mie immagini e poi, arrivando in quel dato posto, vedesse che non c'è davvero un lago, un ruscello, una montagna, etc. Questo è il rapporto unico che la fotografica artistica ha con la realtà stessa, e non posso [permettermi di] comprometterlo.

Quindi che cosa intendo per "fondere" differenti esposizioni se è così importante non alterare il soggetto? Semplice. La fotocamera non è uno strumento perfetto per catturare ogni tipo di luce, contrasti e profondità tridimensionale che percepiamo con i nostri occhi e non lo sarà mai. Già in passato, come facciamo ora, i fotografi, me compreso, si sono affidati ad ogni sorta di trucchi sul campo per superare i limiti della fotocamera ma, spesso, con risultati che non possono competere con la precisione dei risultati che possono essere raggiunti col digitale. A volte, era semplicemente impossibile registrare un'immagine che fosse completamente a fuoco o esposta correttamente. Ad esempio, si potrebbe utilizzare un filtro a densità graduata per oscurare parte dell'immagine in modo che possa essere in grado di registrare sia il cielo luminoso del tramonto dietro una montagna e i fiori ombreggiati in primo piano ma, non senza oscuramenti indesiderati che si verificano sulla linea di transizione tra le parti più chiare e quelle più scure del filtro, obbligando a dover sacrificare la corretta esposizione della montagna stessa solo per poter controllare l'esposizione del cielo. Oggi possiamo semplicemente scattare un'esposizione per il cielo e una per tutto il resto e fonderli, si spera a mano, in Photoshop, per ottenere i risultati più accurati senza compromettere il risultato lasciandolo il processo interamente al computer. In un altro esempio, sto scattando ad un canyon stretto e vedo questi meravigliosi schemi e strati [che si distribuiscono] da vicino a lontano. Posso comporre una bella immagine ma la fotocamera non sarà in grado di registrare sia il primo piano che sfondo a fuoco, allo stesso tempo, così faccio due scatti successi, o più, con diversi punti messi a fuoco e li fondo, riproducendo quello che ho visto con i miei occhi, ma la fotocamera non è in grado di registrare.

Ci sono innumerevoli esempi di come utilizzare la post-produzione digitale per rendere più accuratamente una scena, ma tutto questo deve iniziare con la tecnica corretta in campo. In realtà, il mio processo in campo oggi è spesso più difficile, più complesso e più creativo di quanto non lo sia mai stato o avrebbe potuto essere con la pellicola. Assolutamente, la fotografia digitale e gli strumenti di base come l'elaborazione RAW rendono molto più facile per il vostro Joe medio ottenere immagini migliori. Il digitale è sicuramente più indulgente se sono fatti errori di esposizione o altri. Detto questo, la maggiore complessità del processo sul campo, spesso, è ancora oggi la principale ragione del successo di un lavoro rispetto al resto. Non è raro nella mia pratica sul campo dover pensare a fare una serie di scatti per ottenere la profondità di campo voluta (o per evitare di compromettere la nitidezza scattando con diaframmi troppo chiusi), un'altra serie per l'esposizione, una serie per ottenere il moto dell'acqua corretto, etc. per assicurare che a ogni aspetto della mia immagine sia ottimizzato. Anche solo il pensare a tutto questo sul campo, per ottenere gli scatti corretti e realizzare la mia visione della scena, ha richiesto molta più pratica che imparare ad usare un filtro colorato nei giorni della pellicola, e ha anche aperto nuove strade alla creatività. Chi pensa alla fotografia digitale come ad una sorta di 'stampella', semplicemente non capisce questi processi e la precisione con cui devono essere eseguiti, sia in fase di scatto che di post produzione .

Mentre siamo ormai nella seconda decade del nuovo millennio, il dibattito che ha iniziato 20 anni fa con l'introduzione di Photoshop - se utilizzarlo o meno per 'manipolare' lo scatto iniziale - sta scomparendo. La percezione del pubblico è sempre in ritardo rispetto allo stato dell'arte, ma alla fine la maggior parte delle persone hanno cominciato a tollerare e anche a rispettare l'arte digitale, rendendosi conto che il rapporto tra la realtà e la fotografia non deve necessariamente morire con esso. Eppure, è molto spiacevole, se non del tutto prevedibile, che ci siano [ancora] persone che si aggrappano alla credenza secondo cui l'immagine ottenuta direttamente dalla fotocamera sia l'unica fotografia veramente 'reale', mentre tutto il resto viene contrassegnato come manipolato. Quelle persone non possono avere alcuna comprensione per le radici della fotografia - coloro che conoscevano bene Ansel vi direbbe che sarebbe senza dubbio un guru di Photoshop se fosse vivo oggi. Per lo meno, però, queste persone devono ancora fare i conti con uno dei fondamenti della storia stessa che ci insegna l'inevitabile - quelli che si rifiutano di evolversi e di abbracciare nuovi modi stessi diventano obsoleti. Nessuno si farà mai avanti per farla finita con la post-produzione digitale. E 'qui per restare, così possiamo anche imparare dai fatti e imparare ad abbracciarli come parte dell'arte.


user46920
avatar
inviato il 04 Settembre 2014 ore 23:22

Se vuoi un commento da vero ortodosso ;-), penso che ti sia imbattuto in una accattivante quanto riuscita pubblicità di Photoshop, realizzata con il lavoro di un Artista che non conoscevo, ma che grazie a te ora posso riconoscere come molto bravo e del quale ammiro moltissimo i lavori.

Cordialmente,
Enrico

avatarsupporter
inviato il 05 Settembre 2014 ore 14:07

Ti sei imbattuto in uno dei migliori se non il migliore interprete dell'attuale "scuola americana" nel paesaggio, è un genere che sta ottenendo un successo incredibile in tutto il mondo e che pur non sentendo completamente mio anch'io apprezzo molto specie quando non estremizzato, concordo con quanto scritto da Mark ed in particolare riporto l'attenzione su due passi:
" Nella sua forma nativa (RAW), un'immagine digitale impallidisce in confronto, ad esempio, guardando una cromo Velvia su un tavolo luminoso."
"Chi pensa alla fotografia digitale come ad una sorta di 'stampella', semplicemente non capisce questi processi e la precisione con cui devono essere eseguiti, sia in fase di scatto che di post produzione "
Ciao;-)


avatarsenior
inviato il 05 Settembre 2014 ore 17:08

@L'occhiodelcigno,
ti ringrazio per il passaggio, rispetto il tuo punto di vista ma non ne condivido la scuola di pensiero.;-)

@Caterina,
mi hanno colpito la sua giovane età (soprattuto per avere già tutto questo successo), la sua creatività e il suo stile innovativo (almeno per me) in un genere già abusato, in cui sembrava fosse stato già inventato tutto.
Per me, una vera fonte d'ispirazione !

E' triste però che, anche un professionista del suo calibro, debba rendere conto dell'autenticità degli scatti che produce (ai tempi di Ansel Adams nessuno si sarebbe sognato di metterla in discussione)!

Chissà se qualcuno, osservando queste foto, ha mai avuto il coraggio di chiedere a Cartier Bresson se questi scatti fossero messi in posa o se, invece, come vuole la leggenda, fosse semplicemente dotato di facoltà precognitive!MrGreen








user46920
avatar
inviato il 05 Settembre 2014 ore 17:42

ma non ne condivido la scuola di pensiero.

... e qual'è, secondo il tuo rispetto ??? ... sono veramente curioso di capire cosa pensi sulla mia scuola !!!


quelli che si rifiutano di evolversi e di abbracciare nuovi modi stessi diventano obsoleti.


Quelle persone non possono avere alcuna comprensione per le radici della fotografia -


Chi pensa alla fotografia digitale come ad una sorta di 'stampella', semplicemente non capisce questi processi...


Se poi trovi un po' di tempo, mi piacerebbe che mi spiegassi bene e chiaramente cosa vuol dire di preciso !!!! Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 05 Settembre 2014 ore 18:16

...sono veramente curioso di capire cosa pensi sulla mia scuola...

Credevo che fosse autoesplicativo dal tuo post sul fotomontaggio ma effettivamente non te l'ho mai chiesto: secondo me (ma si tratta di deduzioni personali che potrebbero anche non trovare il tuo riscontro) la tua scuola di pensiero è quella di chi pensa che con il digitale è diventato molto più facile modificare gli scatti originali, credo perciò che preferisca limitare il più possibile la post produzione a favore del risultato ottenuto direttamente in macchina, considerando la post produzione più spinta come un'alterazione della verità (quando non addirittura una sua mistificazione?).

mi piacerebbe che mi spiegassi bene e chiaramente cosa vuol dire di preciso

Sintetizzando al massimo, credo che Marc Adamus si sia sentito mettere in discussione così spesso a causa dell'impiego di photoshop per la post produzione dei suoi scatti che ha ritenuto opportuno inserire nel suo statuto artistico quale impiego lui ne faccia e perchè lo ritenga legittimo.
Personalmente sono perfettametne d'accordo con lui su questo punto e mi è piaciuto talmente com'è stato capace di cristallizare la discussione ancora oggi in atto (ma meno rispetto a solo 5 anni fa...) tra chi ne accetta l'impiego sempre più massiccio e chi invece ancora lo rifiuta che, per onestà, ho tradotto l'intero statuto artistico, anche se in alcuni passaggi non credo di essere stato in grado di rendere perfettamente il senso originale (l'inglese l'ho imparato per strada, non sui banchi di scuola ;-) ).
Se invece chi non lo utilizza sia destinato ad essere sorpassato quando dice che "quelli che si rifiutano di evolversi e di abbracciare nuovi modi [diventano essi] stessi obsoleti" non lo saprei dire... spero di no, spero che tutti possano sempre continuare a sperimentare, esprimersi e divertirsi come meglio gli aggrada.;-)

user46920
avatar
inviato il 06 Settembre 2014 ore 9:54

Per cominciare voglio ringraziarti per la pazienza, gentilezza e "signorilità" del tuo modo di porti agli altri. Avevo raccolto il tuo intervento, più come una sfida che uno scambio di idee; a volte sono capace di modi un po' troppo impulsivi, percui chiedo perdono per eventuali offese involontarie.

Tornado alla scuola di pensiero ...

Credevo che fosse autoesplicativo ... credo perciò che preferisci limitare il più possibile la post produzione a favore della fotografia, considerando quella più spinta come alterazione della verità o mistificazione .
... ho riassunto, manipolando le tue parole originali per brevità, ma se avessi stravolto anche il significato, bisognerà rimediare.

Non è mai facile prevedere o intelligere il pensiero altrui ed estrapolarne la radice, nei pochi passaggi di un thread; ugualmente è molto difficile dare una spiegazione completa dei propri pensieri e concetti, ma non ho mai scritto ne pensato di limitare o mistificare la PP: sarebbe come storpiare le gambe all'ARTE e agli ARTISTI.

Io ADORO le "foto" di Caterina Bruzzone, lei lo sa !!!
... ma anche di altri che usano la PP !!! (l'ho già scritto).

Il termine " stampella ", che usa "l'autore" nel testo per giustificare l'uso di un'attrezzo esterno alla fotografia, credo che sia la radice di una situazione ancora in diatriba, che prima o poi dovrà essere chiarita e che in qualche modo, l'artista-fotografo Marc Adamus, cerca di farlo con degli strumenti che non sono i suoi (la scrittura).
Infatti secondo me da questo testo affiora un sapore a volte un po' "penoso", a volte un po' "arrogante", arrangiato da un tentativo scoordinato di convincimento psicologico sul lettore (o manipolazione mentale), condito da interessi pubblicitari, che poco si addicono ad un Artista (ma posso capire le scelte di una strada appagante e di successo ...).

E' triste però che, anche un professionista del suo calibro, debba rendere conto dell'autenticità degli scatti che produce


Invece credo che sia molto importante che un Professionista renda conto degli scatti originali, soprattutto oggi in cui tutto è possibile Eeeek!!!, tramite la manipolazione digitale !!!

Poi:

quelli che si rifiutano di evolversi e di abbracciare i nuovi modi, diventano obsoleti.


Quelle persone non possono avere alcuna comprensione per le radici della fotografia


... cavolo !!! Eeeek!!! ... a me pare un'affermazione un tantino arrogante !!! Posso capire che si debbano tirare fuori gli artigli per affermarsi nel mondo, ma Bruciare 150 anni di Fotografie (comprese quelle di Adams) e di ricerche scentifiche in questo campo, in una sola frase, mi fa sentire qualche sapore di "arroganza" !!! ... o forse ho frainteso.

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2014 ore 14:46

Per alcuni anni ho frequentato un sito americano dove pubblicava immagini anche Marc Adamus. Anche lì c'era sempre qualcuno che lo accusava di manipolare le sue fotografie e lui ha sempre dovuto difendersi dimostrando che non era così. Questo succede perchè ...è troppo bravo e i fotografi non capiscono come riesca a tanto.
Vedo da questo ed altri interventi che questo tema ti appassiona, giustamente, perchè è il tema di fondo della fotografia digitale e sempre più lo diventerà con la continua evoluzione dei software di sviluppo.
Se continuerai a farlo ti seguirò con molto interesse.
Ciao.

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2014 ore 15:04

...è troppo bravo e i fotografi non capiscono come riesca a tanto.

Concordo pienamente Giuseppe, grazie per il tuo contributo.

L'argomento è molto delicato e, ogni volta che lo propongo, mi sembra di camminare sulle uova ma la vostra attenzione mi lusinga e mi incoraggia a proseguire in questo senso!;-)


avatarsenior
inviato il 19 Settembre 2014 ore 15:35

Sì, è una materia difficile perchè tutti hanno in proposito la propria personale convinzione; probabilmente perchè ognuno teorizza quello che gli è più congeniale, il proprio modo di fotografare, il proprio stile. Ma continuando a tenere aperto il dibattito si possono forse stabilire alcuni principi accettati dai più.
Persevera!
Ciao.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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