| inviato il 30 Settembre 2016 ore 18:50
Caro Filtro46, guarda che la macchina c'entra ben poco. La tua foto non fa pena, semplicemente manca di un vero centro di interesse, oppure quello che a te interessava non è stato messo sufficientemente in evidenza. Non è chiaro cosa volevi mostrare, cosa in particolare ha attirato la tua attenzione. Dalla tua elaborazione sembra che ti abbiano attirato la struttura e il colore delle facciate, visto che è quello che hai evidenziato. Io invece avrei evidenziato i volumi. Ma vedi, ognuno vede le cose in un altro modo. Non ce n'è uno giusto o uno sbagliato. |
user14286 | inviato il 30 Settembre 2016 ore 19:08
“ Paesaggi? Luce, luce e ancora luce! Non PP. „ Luce senza dubbio. anche perchè se non c'è, non la crei con la post. post produzione? escluderla o limitarla evidenzia una visione convenzionale della fotografia. come detto, dipende dal fotografo, e da quello che vuole comunicare attraverso la foto. |
| inviato il 30 Settembre 2016 ore 19:17
A volte un po' di PP è necessaria per far uscire quello che la macchina non ha saputo tirar fuori. Questo mi è successo spesso in passato, con apparecchi scarsi, molto scarsi. Ma oggi basta al massimo una limata finale, ma anche no. Dipende. Personalmente gioco un po' più a fondo di PP con le ottiche vintage: alzo il contrasto e diminuisco il colore. Mi limito a questo. Ottengo effetti un po' retrò. Vabbé, saranno anche artificiali, ma nemmeno io escludo tutto a priori. Un esempio: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2013009 con Zeiss Tessar 15cm del 1918 |
| inviato il 30 Settembre 2016 ore 19:53
Concordo con gran parte di quanto espresso da Simone, vorrei aggiungere un paio di cose. Nessuna immagine è un imbroglio al momento della sua realizzazione, ogni immagine può diventare un imbroglio al momento della sua contestualizzazione. Ci sono stati casi di immagini genuine al 100% assolutamente fedeli alla scena ed al momento ritratti diventate dei falsi clamorosi per via di una didascalia, ci sono illustrazioni digitali che fanno il giro del mondo comunicando messaggi autentici nella loro dichiarata falsità. Allo stesso modo i paletti personali (ma anche la loro assenza) sono sacrosanti finchè la foto resta solo nostra, nel momento in cui la contestualizziamo in un ambito dobbiamo tener conto delle attese di quell'ambito, ciò che va bene per la sezione paesaggio su Juza non va giustamente bene per il NG ad esempio. |
| inviato il 30 Settembre 2016 ore 19:59
Siccome Caterina mi interessa molto del tuo punto di vista,essendo tu,una bravissima fotografa,soprattutto nei paesaggi,o almeno questo é quello che ci mostri per la maggiore,tu credi che la foto postata non possa essere messa in una categoria quale paesaggi urbani? É solo una curiosità ma mi piacerebbe avere anche il tuo punto di vista. |
| inviato il 30 Settembre 2016 ore 20:23
Nella galleria paesaggi urbani di Juza ci può stare tranquillamente, non la vedo come ambito naturalistico (neppure quella paesaggio naturale attualmente a dire il vero ), io non mi faccio problemi a clonare elementi di disturbo o spingere in post, solo in casi d'interventi importanti come questo segnalo in didascalia www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1125822 aver spostato le due mogolfiere per farle comparire nella scena per me andava segnalato. Anche a me come hai interpretato la scena non piace molto, vedo troppo aperte le ombre e forte la mappatura tonale ma personalmente la trovo come una evidente elaborazione che non incontra i miei gusti non come un imbroglio visto che la scena è quella e per questo ambito quello basta, certo volessi presentare un paesaggio trattato allo stesso modo ad un concorso del NG giustamente non lo accetterebbero andandosi a scontrare con le comprensibili richieste di uso moderato dei comandi di correzione di toni e colori. |
| inviato il 30 Settembre 2016 ore 20:28
@Cateina Bruzzone giustissimo quanto dici. Al momento che l'immagine viene inserita in un contesto, per es. un articolo di giornale o un reportage, diventa parte integrante di questo. E' il prodotto finale nel suo insieme che deve stare in piedi. E' chiaro che una foto perfettamente innocente inserita in un contesto particolare può assumere un significato totalmente diverso, anche molto grave. Per es. non c'è nulla di male se scatto una foto di persone che passeggiano nel parco. Se però questa foto viene inserita in un articolo che parla di spaccio di droga negli spazi pubblici, i soggetti ritratti potrebbero non essere molto felici... In questo caso l'effetto fuorviante non sta nell'immagine stessa, ma nel suo utilizzo. |
| inviato il 30 Settembre 2016 ore 21:15
Ok,grazie Caterina. |
| inviato il 30 Settembre 2016 ore 21:21
Quindi il National geographic pubblica solo foto di controluce con primo piano nero? No,perché che non piaccia una mia foto é plausibile e del tutto normale,ma che passi il messaggio del tutto naturale non mi va giù. Ma non mi va giù perché non é cosí,e si vede in molte fotografie di paesaggio,praticamente tutte. Questo io faccio fatica a comprenderlo. |
| inviato il 30 Settembre 2016 ore 21:37
Il nodo è tutto l'uso moderato dei comandi di correzione, nel tuo jpg i muri già non sono neri, con un uso moderato della post puoi migliorare sia luci che ombre restando nel consentito, poi in molti casi i gnd sono d'aiuto e comunque come dicevo in un'altra discussione oggi credo che nel bagaglio di un buon fotografo debbano starci esperienza e flessibilità per saper adattarsi ad ottenere il miglior risultato possibile in base all'attrezzatura disponibile ed risultato richiesto. Soprattutto attenzione a non confondere fotografia di paesaggio e ambito naturalistico, non sempre le due cose coincidono, basti a pensare a due grandi interpreti nel genere di casa nostra, Giacomelli e Fontana, non li definirei fotografi da Ng ma i loro paesaggi sono al top |
| inviato il 30 Settembre 2016 ore 21:56
Esatto Skylab,discussione senz' altro interessante e utile,almeno per me |
| inviato il 03 Ottobre 2016 ore 16:54
Vi ringrazio tutti quanti per i preziosi contributi! Sono usciti diversi spunti interessanti. Il mio cruccio non era tanto PP si o no, ma piuttosto come fare a distinguere una foto elaborata in modo da mettere in risalto gli aspetti esistenti e utili e calibrata per ottenere un risultato formalmente ottimale, da una foto elaborata in modo esagerato per ottenere un effetto che all'atto dello scatto proprio non c'era. Pur partendo dal presupposto che ognuno è liberissimo di fare quello che più gli piace, volevo sapere come distinguere una foto "onesta" da una "truccata". Sono arrivato a un paio di conclusioni: la prima è che bisogna conoscere le potenzialità dei programmi a nostra disposizione per sapere cosa è fattibile (quasi tutto...) e cosa no, e la seconda (deduzione personale) che osservando il lavoro di una persona nel suo insieme si può capire il suo modo di operare, e quindi valutare l'onestà o meglio il livello di elaborazione delle foto proposte. Onestà non significa che c'è un limite invalicabile, ma semplicemente che oltre a un certo livello, l'immagine diventa una "elaborazione grafica", e a mio avviso (e non solo mio) questo dovrebbe essere reso noto. Ogni tanto si è scivolati su un tema diverso e cioè PP si o no, tema peraltro trattato parallelamente in un altra discussione (molto più animata... ) www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2022355 La PP è in un modo o in un altro parte integrante del percorso che fa l'immagine prima di arrivare sul nostro monitor o in stampa. E' sempre stato così, fin dai tempi della pellicola e della stampa in BN. Se il passaggio RAW -> JPG non lo facciamo noi, lo fa la fotocamera con la sua software interna. Di nuovo grazie e tutti! Saluti, Roberto |
| inviato il 03 Ottobre 2016 ore 17:44
Secondo me sbagli l'approccio. Ossi il cercare nelle foto degli altri determinati elementi. Piuttosto cerca di capire bene i tuoi gusti e cerca di fare tutto il necessario per trovare il tuo modo di fare e dare la tua impronta alle tue foto. Che ti interessa se qualche altra persone fa tanta o poca post...quella determinata persona magari ha già le idee chiarissime succosa vuole ottenere. Segui i tuoi gusti e la post verrà di conseguenza...magari inizialmente sbaglierai (se sbaglia sempre ) ma vedrai che arriveranno i miglioramenti sia in fase di ripresa che al pc |
| inviato il 03 Ottobre 2016 ore 18:05
Ciao Antonio, non osservo le foto degli altri per cercare in qualche modo una mia strada o per cercare di imitare qualcuno. Ho sempre osservato con grande interesse tutto e tutti, ma poi ho sempre fatto di testa mia, seguendo il mio istinto. E' chiaro che ogni cosa osservata lascia in noi una traccia. La mia strada ce l'ho già da un pezzo, ma continuo a sperimentare, senza pormi nessun tipo di traguardo. Lo faccio per interesse, passione e divertimento. L'unico traguardo che posso avere è quello di migliorare la qualità dei miei scatti, sia compositiva che tecnica. Da questo mio thread, che era inizialmente finalizzato a riconoscere le elaborazioni intese come affinamento delle immagini dalle elaborazioni grafiche più spinte, mi sono reso conto di essere rimasto un po' indietro nell'ambito della PP. Infatti venendo dalla pellicola (BN, colore, DIA), sono abituato a ottimizzare l'immagine già in fase di ripresa, e quindi la mia PP si è sempre limitata alle piccole regolazioni, quando necessarie. In digitale ho sempre scattato in JPG, e le foto che mi sembrano a posto non le tocco. Dopo tutte queste discussioni mi sono però reso conto che mi sto perdendo un passo importante nel progresso della tecnica fotografica. Ho finalmente capito perchè è importante scattare in RAW e gestire in proprio il passaggio verso il JPG. (meglio tardi che mai...) Ciao e grazie! Roberto |
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