| inviato il 12 Luglio 2021 ore 17:38
“ Per evitare di spopolare il pianeta, soluzione che esula completamente da questo post, parliamo di comportamenti di chi ci vive sul pianeta. Anche perché le riduzioni di popolazioni dovrebbero cominciare da chi le propone... „ Claudio, scusami ma non ho scritto che dobbiamo pensare alla riduzione della popolazione. E con questo chiudo perchè hai ragione, è fuori argomento. |
| inviato il 12 Luglio 2021 ore 17:44
“ Potrei comprare un supertele e utilizzarlo per 40 anni? „ Forse... dipende se te lo lasceranno fare: dopo un po' il tele va ancora benone ma magari non ci sono fotocamere sulle quali si possa innestare, non solo per via della baionetta ma anche in funzione della trasmissione degli automatismi, eccetera. Oppure potrebbe succedere che tocca rottamarlo per un guasto banale, riparabile con pochi euro, perché non ci sono più né ricambi né assistenza. Queste cose a volte vanno oltre la buona volontà del singolo, ci vuole anche una certa politica aziendale dei produttori. Voglio dire questo: che una comune stampante A4 dopo un certo numero di anni diventi obsoleta e inutilizzabile ci può anche stare: essendo l'A4 il formato più diffuso è lecito pensare che dopo un po' la maggior parte di queste macchine siano state sfruttate a dovere, e non siano più in uso. Però invece succede anche che vadano rottamati degli scanner A3 che magari sono stati usati tre volte all'anno e sono ancora perfettamente efficienti perché non solo manca l'assistenza, ma anche i driver perché il costruttore, per risparmiare e per vendere i nuovi modelli, non li fornisce per i nuovi sistemi operativi. |
user19933 | inviato il 12 Luglio 2021 ore 17:50
Io però non capisco questa idiosincrasia tout court verso il termine "politica". L'ecologia riguarda inevitabimente la polis e questa non può essere estromessa dalla discussione perché altrimenti non parliamo più di ecologia ma di "come tengo pulito il mio giardino" e non la piazza comune, che è di tutti. Le azioni che il singolo può fare non sono poi tante, sappiamo che hanno (prese una ad una) portata molto limitata, ma il loro effetto si amplifica veramente solo quando vengono condivise dagli altri, financo universalmente, e non vi è nulla di più "politico" che questo. Naturalmente si può promuovere una rete di "nuovi" (o rinnovati) club fotografici locali o virtuali fondati su valori ambientali e stilare una lista di condotte e comportamenti eco-orientati (federativi) tra i quali si potrebbe prevedere: 1) mercatini di scambio attrezzature usate e convenzioni per noleggi temporanei 2) escursioni con soste in locali di ristoro eco-orientati (agricoltura km zero, vegetariani, ecc....) 3) convenzioni con laboratori di stampa eco-orientati 4) corsi (quindi cultura) vari a tema ecologico per i figli/familiari dei fotografi aderenti al club 5) relazioni con le scuole locali e quindi mostre fotografiche eco-orientate 6) sessioni di scatto in luoghi da ripulire/bonificare (come già ho descritto) eccetera eccetera eccetera Ma tutto ciò va oltre il mio giardino bello lindo, e tutto ciò è assolutamente "politico" (nel senso buono del termine, naturalmente) e come effetto va ad impattare nell'ambiente (anche culturale) molto di più di me che tiro su una cartaccia; e poi una cosa non esclude l'altra. Una volta ho letto in un bagno questo messaggio: "La vera signorilità è ciò che fai quando nessuno ti guarda". Per quanto fosse un bagno pubblico, rimaneva sempre pulito. Questo per dire che l'approccio individualistico al tema è corretto ma dovendo condividere lo spazio-terra con gli altri dalla "politica" non possiamo proprio esimerci. |
| inviato il 12 Luglio 2021 ore 17:57
Solo una politica "illuminata" potrà portare veri cambiamenti.... Possiamo continuare a fare docce di 30 secondi per risparmiare acqua.... Ma fino a che coltiveremo distese di pomodoro e di mais e perpetreremo l'allevamento intensivo di bovini quell'azione sarà sostanzialmente irrilevante.... Disclosure: NON sono vegetariano.... |
| inviato il 12 Luglio 2021 ore 18:11
se ben ricordo una bella fetta di inquinamento si realizza per la coltivazione della soia ... il fine non giustifica il mezzo, la scelta orientata e consapevole dei consumatori veicola la produzione, se ci sarà richiesta di prodotti realizzati con processi eco sostenibili i produttori cercheranno di alimentare questo mercato, certo faranno ostruzionismo, cercheranno di continuare a produrre con i metodi tradizionali collaudati e di profitto ma la differenza la fanno i consumatori ... per questo bisogna partire dal basso ed educare il consumatore a scelte responsabili, e nel nostro piccolo possiamo farlo anche noi, informando e consigliando gli altri ... qualche giorno fà ho discusso davanti al cassonetto della raccolta del vetro perchè un bar qui vicino gettava all'interno delle bottiglie di vetro dentro contentitori di plastica, gli ho spiegato gentilmente che era un enorme cazzata e doveva togliere le bottiglie dal sacchetto e poi gettare il sacchetto nella plastica, mi ha anche ringraziato perchè non ci aveva pensato ... |
| inviato il 12 Luglio 2021 ore 19:26
Gundam, la mia era solo una battuta. Angus questo post inquadra il problema dal punto di vista individuale. Serve a prendere coscienza delle conseguenze di quello che facciamo come fotografi. La politica non è oggetto di discussione, oltre ad essere non consentita dal regolamento del forum. Lasciamo fuori i massimi sistemi. Ottimo il tuo intervento Ramon. Condivido in pieno. |
| inviato il 12 Luglio 2021 ore 19:53
x Gundamrx91 “ Potendo poi spezzerei qualche braccino quando vedo qualcuno buttare la cicca della sigaretta ancora accesa dalla macchina, magari proprio vicino ad un campo secco in piena estate.... Ma sarebbe reato, vero? MrGreen „ E' una cosa che detesto pure io e lo disprezzo con tutte le mie forze . |
| inviato il 12 Luglio 2021 ore 19:54
@Blve L'inquinamento non è oggetto del 3d. Qui si parla di quello che facciamo come fotografi rispetto al problema dei cambiamenti climatici indotti senza ombra di dubbio dai comportamenti attuali dell'uomo. Comportamenti industriali, di macro e micro economia e naturalmente anche comportamenti individuali. È sostenibile cioè proiettabile nel futuro il modo di fotografare che abbiamo oggi? Cosa possiamo fare (anche scegliere attrezzature fotografiche fa parte della nostra attività fotografica) per non danneggiare il pianeta? Questo è l'argomento del 3d. |
| inviato il 12 Luglio 2021 ore 20:15
no claudio, non'è sostenibile, ti parlo del comparto stampa, la maggior parte dei laboratori industriali utilizza sistemi di stampa a solvente, non convertono a eco solvente perchè dovrebbero cambiare le attrezzature, migliaiai di litri di solventi sempre che vengano smaltiti secondo normativa. per la carta da stampa la stessa cosa, si cerca l'effetto saturazione dei colori per adattare le stampe a quanto vedi nello smarphone ma, alla fine di carta c'è poco, plastica plastica e plastica ... tornaimo alla carta naturale ... |
| inviato il 12 Luglio 2021 ore 20:19
Questo che dici è importantissimo. Anche l'agricoltura oggi è plastica plastica plastica. Questo sta schiacciando gli equilibri ambientali con forti effetti sul clima. Meglio non stampare allora. Oppure ci sono prodotti e stampatori che sono alternativi a questi prodotti? |
| inviato il 12 Luglio 2021 ore 20:43
Claudio non è questione di massimi sistemi, ma di inquadrare il problema.... Peraltro la parola politica non deve per forza evocare Salvini, Meloni, Grillo, Letta.... Sinceramente il fare il pullmimo per andare a fotografare non mi sembra possa avere sto gran impatto.... Potrebbe averlo eliminare la parte nichilista / consumistica dell'hobby... Tenere tanto l'attrezzatura e via dicendo... Ma anche qui non ho la sensibilità per capire la reale importanza della cosa nel contesto globale.... Come ho detto prima, è enormemente maggiore l'impatto della scarsa etica che contraddistingue una parte dei foto naturalisti...ma credo non sia argomento di discussione qui.... |
| inviato il 12 Luglio 2021 ore 21:33
La scarsa etica naturalistica fa scopa con i comportamenti fotografici non eco-compatibili. Però l'etica non rispettosa dei soggetti non è oggetto di questo 3d. Lo è invece il consumismo fotografico e l'acquisto di attrezzature con rottamazione programmata, ad esempio. Ricordo il capanno n3 del chm di Ostia in cui nidificava l'airone rosso. Un fotografo uscì dal capanno e si arrampico' sulla collinetta che dominava il nido. Da allora il capanno fu chiuso da fine aprile ad agosto. Come i divieti insorgono dopo comportamenti non etici, così il consumismo fotografico e le attrezzature con riparazione a termine devono essere bandite dai fotografi, prima che arrivino i divieti da parte degli enti preposti. Per costruire certi vetri ed si demoliscono colline per estrarre le terre rare necessarie alla lente. Non è sostenibile rottamare queste lenti perché il costruttore si rifiuta di ripararle. Questo non è più accettabile perché non è economia circolare, ma puro consumismo. |
| inviato il 12 Luglio 2021 ore 21:37
Io posso anche essere d'accordo... Non vedo però oggi aziende che agiscano nella direzione che tu mi dipingi... |
| inviato il 12 Luglio 2021 ore 21:39
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3885639 Questa è una discussione sulle politiche commerciali presente da più di un anno su juza. Ora torniamo ai comportamenti di chi fotografa ecosostenibil. Siamo arrivati a individuare questa serie di item: -Viaggiare e spostarsi con più attenzione (spostamenti in macchina non individuali e utilizzando vetture o altri veicoli a più basso impatto ambientale come biciclette treni e veicoli pubblici, ma anche automobili ibride ed elettriche). -Essere meno sensibili al consumismo fotografico e cambiare meno frequentemente l'attrezzatura. -Rivendere le vecchie attrezzature o anche regalarle quando possibile per ridurre la domanda e perciò la produzione di nuove attrezzature. -Effettuare scatti a chilometri zero; in alternativa rimanere per diversi giorni in un'area per non raggiungerla ripetutamente. -Diventare reporter del degrado nei luoghi dove facciamo fotografie (rifiuti, abusi edilizi, opere incompiute...). -Evitare il consumismo sfrenato riducendo ogni forma di spreco. -Quando si compra un oggetto, tenere conto della politica industriale e commerciale dell'azienda che lo produce. -Anziche' comprare nuove attrezzature, usare meglio quelle che già abbiamo. - Evitare stampe a basso costo su carte lucide perché inquinanti, dalla produzione fino allo smaltimento. Possiamo aggiungere altro? |
| inviato il 12 Luglio 2021 ore 21:48
Non so, non riesco a valutare quanto possa influire sull'ambiente il fatto che canon non ripari più le ottiche uscite di produzione 7 o più anni fa... Usando lo stesso metro anche sony che ha ha introdotto la prassi di aggiornare i modelli ogni 2/3 anni anziché 4/5 canonici delle reflex ha responsabilità nel generare bisogni indotti e probabilmente non reali.... Con conseguente desiderio di cambiamento da parte dei clienti.... In perfetto mood nichilista / consumistico.... Ripeto mi sembra un discorso veramente troppo complesso per poter essere afflontato in questi termini... Certo, farci qualche ragionamento non fa mica male, ma fatico a trovare buoni e cattivi.... |
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