user44306 | inviato il 13 Agosto 2016 ore 17:01
Dato che la paesaggistica la faccio usualmente con i tele, i grandangolari mi servono soprattutto per le stelle ed i ritratti ambientati. Per ora in Apsc ho il sigma 8-16 che in effetti non va bene per nessuna delle due cose!! Quando passerò al FF mi piacerebbe davvero molto il sigma 20 1.4!!! |
| inviato il 14 Agosto 2016 ore 0:03
Angelo B Ha una resa di colori tipo Leica? Perché ho il summicron 50 R e la resa dei colori è meravigliosa .. A dire il vero però sono rimasto affascinato nel video sia dal tilt che dallo shilt .. Penso che le possibilità creative aumentino a dismisura, resa a parte! SemT Zeiss fa un tse? |
| inviato il 14 Agosto 2016 ore 0:05
Lethdhashysh Anche a me piace far paesaggio con tele, ma io li faccio anche con i grandangoli (son più poliedrico )..' .. Però penso che 20 per ritratti ambientati sia un po troppo wide su FF.. Ti consiglio 28 per quello scopo. Dopo tante prove e ricerche l'ho trovato più adatto del 24 (che sembra poco ma cambia). |
user44306 | inviato il 14 Agosto 2016 ore 1:29
Comunque ho detto " generalmente" uso i tele sennò l'8-16 che l'ho comprato a fare ? ( tra l'altro 2 volte!!!) |
| inviato il 14 Agosto 2016 ore 7:11
Ahhh.. Ecco |
| inviato il 14 Agosto 2016 ore 7:15
17 tse vs 24 tse chi la spunta secondo voi? Come focale secondo me meglio 24, mi sembra più duttile. Facendo un montaggio panoramico viene circa un 14 all'occorrenza .. Potrei sostituire 14 samy e 28 is in uno, o non c'entrano niente?? A che prezzo usato consigliereste 24 tse II ? |
| inviato il 14 Agosto 2016 ore 10:29
“ Invece sui tse? Varrebbe la pena risparmiare sul I? O anche in questo caso andreste sul II? „ Il modello II ha un meccanismo di rotazione che permette di regolare indipendentemente basculaggio e decentramento in ogni posizione; nella versione I, gli assi dei due movimenti (basculaggio e decentramento) dovevano essere allineati o, smontando parzialmente l'ottica, a 90°. Se si intende utilizzare CONTEMPORANEAMENTE basculaggio e decentramento la versione 2 è tutto un altro mondo. Inoltre cambia il cerchio di copertura, passato da 58.6 a 67.2mm, per una migliore resa ai bordi. Poi ci sono i miglioramenti delle lenti... Insomma, qualche PICCOLA differenza c'è. Tra 17 e 24, per esterni molto difficilmente troverai il 24 troppo "lungo". www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1955079&l=it Per essere uno scatto singolo, non mi posso lamentare. |
| inviato il 14 Agosto 2016 ore 11:08
Io avevo il 17-40 f4 su aps-c, ma sono passato a Samyang 14 e Sigma 35 Art col passaggio al fullframe. Li porto sempre entrambi. Il perché? Col passaggio alla nuova fotocamera ho notato che usavo il vecchio zoom solo agli antipodi, e che la qualità non era un granché ai bordi. Con i due nuovi ho notato qualità migliore ai bordi (soprattutto il 35), e una luminosità maggiore, che mi è risultata utilissima in notturna. Peraltro contro ogni pronostico in notturna uso molto più il 35 del 14. Inoltre il 35 con la sua apertura mi permette di fare ritratti ambientati che con l'f4 mi sognavo. Sì, alla fin fine uso il 35 più di ogni altra lente (anche più dell'85). Il 14 lo uso per l'architettura, soprattutto. L'unico problema è che lo trovo a volte troppo stretto per lo shift "manuale". Servirebbe un 10 o un 11. Le situazioni in cui sento questa mancanza però sono rare, quindi per ora mi adatto. All'11-24 non ci penso: troppo grosso per il mio zainetto. E poi di un 24 f4 non saprei cosa farne: troppo largo e troppo buio per un ritratto ambientato, per me. Guardo per ora al Voigtlander da 10 per lo shift "manuale", o ad una vera lente TS. |
| inviato il 14 Agosto 2016 ore 12:09
Io sono curioso di vedere il nuovo sigma 11-22 art.. |
| inviato il 14 Agosto 2016 ore 13:56
Una buona accoppiata sarebbe 20 art e 35 f2 IS... più corto di 14 e 24 ma più wide di 24 e 50 |
user14103 | inviato il 14 Agosto 2016 ore 14:11
Da quando ho l'11/24 ho abbandonato il 16/35 f4 il 14 mm f.2.8 il 15 mm zeiss f2.8 il 24 mm f 1.4 LIi tutti venduti .....a parte il 16/35 f4 is che probabilmente sostituirò con la nuova versione f.2.8 LIII in uscita ... |
| inviato il 14 Agosto 2016 ore 15:17
“ 17 tse vs 24 tse chi la spunta secondo voi? Come focale secondo me meglio 24, mi sembra più duttile. „ Penso anche io che il 24 decentrabile sia un obiettivo più utile per le foto di architettura. Il 17 tse può far comodo in spazi ristretti, ma si devono considerare gli effetti collaterali della sensazione di dilatazione degli spazi e soprattutto la deformazione anamorfica (che si riscontra verso i bordi in tutto ciò che non è su di un piano parallelo a quello del sensore) fotografando con i grandangoli spinti e in particolare con i decentrabili, specie quando decentrano al massimo. Se mi è concesso un piccolo ot, questo fenomeno dell'aberrazione anamorfica è noto fino dalle prime teorizzazioni sulla prospettiva lineare. Già Leonardo aveva studiato questo fenomeno in uno dei due codici parigini (quindi tra il 1489 e il 1516), fornendo questo schema riportato in Erwin Panofsky, "La propettiva come forma simbolica" (op. orig. 1927 - da allora il testo di riferimento sul tema) www.feltrinellieditore.it/opera/opera/la-prospettiva-come-forma-simbol a p. 72:
 Del resto so che tu, essendo (se ben mi ricordo) architetto, avrai notato che nelle foto sulle pubblicazioni di architettura, sia libri che riviste, in genere non si usano focali grandangolari estreme. Penso che in genere si utilizzino banchi ottici, però si tende a non esagerare con focali e gradi di dencentramento. Ritengo che, se l'intento è quello di fare foto di tipo documentario-analitico, sia bene utilizzare una prospettiva di tipo "rettilinea accademica", secondo la classificazione di Andreas Feininger che so che già conosci, perché ne abbiamo parlato in un altro topic, ma che allego per altri che non l'avessero presente: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=3&t=1671059#7788940 Qualora sorgesse il dubbio su quale di questi quattro tipi di prospettiva, ovvero rettilinea accademica, rettilinea reale, cilindrica e sferica; sia quella più "realistica", allora rimando a quel che lo stesso Feiniger pensava dei concetti di "verità", "autenticità" e "naturalezza" in fotografia: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=9&t=1780926#8408592 Quindi, ricapitolando, penso che se l'intento è di tipo analitico-documentario, sia meglio rappresentare in prospettiva "rettilinea accademica" con però angoli e gradi di decentramento non estremi, onde non incorrere nelle controindicazioni sopra descritte, ovvero una eccessiva sensazione di dilatazione degli spazi (per cui una stanzetta finisce per assomigliare a un salone e una piazzetta a una piazza d'armi) e un'eccessiva deformazione anamorfica (un po' di questa è inevitabile in qualsiasi rappresentazione prospettica rettilineare). Di conseguenza, piuttosto che "fare entrare tutto in un solo scatto" con un grandangolo molto spinto, potrebbe essere opportuno fare una sequenza di immagini con grandangoli più moderati. Al limite si possono fare uno o due scatti con un super-wide, per dare un'idea generale dell'articolazione degli spazi*, e poi si passa a focali maggiori per informare delle reali misure e proporzioni. Questo excursus per giungere alla conclusione che secondo me il 24 tse sarebbe più utile del 17 se si fanno fotografie di tipo documentario-analitico. L'ideale sarebbe averli entrambi, ma si tratta di circa 4000 euro di spesa. * Se si tratta di spazi non caratterizzati da geometrie ortogonali, ma piuttosto da planimetrie curvilinee e da piani incurvati e avvolgenti, può funzionare anche un fisheye. “ Facendo un montaggio panoramico viene circa un 14 all'occorrenza .. Potrei sostituire 14 samy e 28 is in uno, o non c'entrano niente?? „ Certo, alla fine ottieni l'angolo di un 14mm, ovviamente devi mettere in conto un maggior lavoro in fase di scatto (o meglio di scatti) e di PP. Però otterresti anche una maggior definizione avendo la fusione di più scatti. |
| inviato il 14 Agosto 2016 ore 15:56
Otto Grazie per la delucidazione sulle differenze tra 24 I e II tse .. Mi sa che mi conviene cercare un buon usato. Ps: complimenti bella foto! Qual'è il prezzo consigliato per 24 ts-e II usato?? Michele CT abbiamo avuto un percorso simile.. Solo che io ho sostituito il 16-35L f/2.8 con 14 samy + 28is .. Anche io mi son trovato molto meglio con due fissi visto che li usavo per cose diverse le due focali estreme. Ora mi chiedo se sarebbe meglio invece sostituire questi due fissi con solo il 24 ts-e che secondo me può assolvere un po a tutto: - dal paesaggio all'architettura.. - da 14 in panoramica, a 24mm .. Certo che perderei la comodità in street del 28 piccolo leggero e is.. Con AF. Karmal Hai venduto persino il 24L ? Eppure f/1.4 sembra nato per scopi diversi rispetto a f/4.. Roberto Sempre un piacere leggerti. Ricordo anche discussioni piacevoli e ricche precedenti a questa altrettanto illuminante. Mi fa piacere che tu abbia citato Panofsky e il suo libro "la prospettiva come forma simbolica", uno dei miei preferiti devo dire di quando ho studiato architettura. La penso esattamente come te .. Il 17 non è molto indicato per foto d'architettura, l'ideale sarebbe anche meno wide di un 24 (spazio permettendo). Anche io, come te, penso che “ sia meglio rappresentare in prospettiva di "rettilinea accademica" „ . . “ L'ideale sarebbe averli entrambi, ma si tratta di circa 4000 euro di spesa. „ anche se a me a dir il vero intrigherebbe di più possedere 24 e 45 tse (più che l'accoppiata 17 -24) Concordo anche su questo: “ Se si tratta di spazi non caratterizzati da geometrie ortogonali, ma piuttosto da planimetrie curvilinee e da piani incurvati e avvolgenti, può funzionare anche un fisheye. „ ho fatto qualche prova e mi è piaciuto il risultato! www.juzaphoto.com/me.php?pg=85459&l=it#fot919749 Peccato che nel passaggio a FF ho perso il discreto samy 8 fisheye .. |
| inviato il 14 Agosto 2016 ore 16:17
@ Daniele E' un piacere per me discutere di queste tematiche con un collega che le affronta con un punto di vista analogo. Non mi stupisco del fatto che anche per te il Panofsky sia un riferimento fondamentale. Se ben mi ricordo ne ho sentito parlare per la prima volta all'inizio degli anni '80 da Massimo Cacciari, che allora teneva un corso di estetica all'IUAV di Venezia (dove mi sono laureato) e l'aveva incluso nella bibliografia. La mia edizione è del marzo 1983; devo averlo preso che era appena stato stampato. Diversi anni dopo Cacciari tenne un altro corso in cui il testo fondamentale era questo: www.ibs.it/code/9788874480050/florenskij-pavel-a-/prospettiva-rovescia in quanto offriva un punto di vista alternativo rispetto a quello del Panofsky (va da sé che raccomandava di leggere il Panofsky prima di affrontare il Florenskij). |
| inviato il 14 Agosto 2016 ore 22:04
Grazie della segnalazione, il Florenskij non lo conoscevo! Non si smette mai di imparare .. |
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