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Ritratti







avatarjunior
inviato il 10 Giugno 2016 ore 15:28

Stanley Kubrick, "Circo [Uomo dal corpo tatuato e perforato da anelli e altre decorazioni] ", 1948.




user86925
avatar
inviato il 10 Giugno 2016 ore 23:46

Daido Moriyama






www.moriyamadaido.com/english/#/gallery/

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2016 ore 0:21

Come già anticipato e sempre in tema di ritratti iconici...

Albert Watson, Mick Jagger , Los Angeles, 1992





“The funny thing about the Mick Jagger picture… I would love to say that it was planned weeks in advance, and I had this idea, and so on. That wasn't actually meant to be the shot, and the shot that I had set up was on Sunset Boulevard. It was a Corvette, convertible, you know, the top-down, and we actually got to the studio that was our starting point.

It turned out that the leopard was a little bit on the dangerous side, because, I know you know a little bit of wild animals too, but cheetahs are actually manageable, but leopards are more dangerous. Like lions. Lions can be unpredictable. I work with all these animals. And I'm an expert with chimps, and chimps can be dangerous too. The strange thing about the chimp is their arms look about skinny like this; when they get a grip of you and pull you, you know the strength.

So, anyway, so I… There I was with the leopard. It was too dangerous, so what we had to do was, we were gonna build a partition in the car between the leopard and Jagger, so the leopard couldn't get to him, because every time Jagger went near this leopard, the leopard went for him. So, as they were building this, with gaffer's tape, and apple boxes, and try to make it work, I said to Mick, 'Let me do,' so we're working, doing something, 'Let me do a quick portrait of you,' and then I thought, 'You know, why don't we do a portrait of the leopard, first,' you know, 'and what I'll do is, I'll take a China marker,' you know, a marker, and I did the portrait of the leopard, but I drew the leopard's face onto the viewfinder of the camera. And I did the eyes, and the nose, where the mouth was, and so on. And then I rewound the film, and I put Jagger in, and then made an adjustment forward and backward, and I fitted him into where the leopard was. Right? And then, when I had shot it, one roll of film of course, and then the car was ready. And I remember having in my head the thought, 'Oh, that was a big… That's… What a waste of time that was,' because I just realised then I had destroyed the portrait of Jagger by doing this double exposure thing. And I almost didn't process the roll of film. And then the remarkable thing was that when I got… We got back and the film came back in, the guy from the lab called me and said, 'How did you get those shots?' you know, and it turned out, of the twelve frames four of them were perfectly synced, they just matched perfectly and he fitted perfectly into the leopard. It wasn't planned, it was just almost spontaneous, but technically worked a little bit on the spot.

And afterwards there was a funny story, because he had approval of the shot. So we sent… He was out in LA still, and we sent the shot out to him, and he saw it and he said, 'I love it, it's great!' So it was approved. I sent it over to Jann [Wenner, co-founder, editor and publisher of Rolling Stone, for the 25th anniversary issue of which the picture was meant] , and then the next morning, when I got into the studio, there were all these calls that came in from Jagger. I thought, 'He changed his mind,' you know, 'What a drag.' And he said, 'Do not send that shot to Jann, do not send it to him,' he said, 'I want to use it as an album cover,' 'cos he was doing his first single kind of album cover. And I said, 'It's too late, I sent it over.' He was furious. And then I called Jann and said, 'Jann, can we use the other shot of him?' And he said, 'Not a chance,' you know, Jann said, 'Not a chance, forget it!'”

“La cosa buffa riguardo alla fotografia di Mick Jagger… Mi piacerebbe molto dire che fu pianificata con settimane di anticipo, che ebbi quest'idea e così via. In realtà lo scatto non doveva essere quello, lo scatto che avevo preparato era in Sunset Boulevard. Era una Corvette convertibile, sai, la decappottabile, ed effettivamente arrivammo nello studio che era il nostro punto di partenza.

Venne fuori che il leopardo era un po' troppo pericoloso, perché - so che anche tu ne sai qualcosa di animali selvatici - i ghepardi sono in effetti gestibili, ma i leopardi sono più pericolosi. Come i leoni. I leoni possono essere imprevedibili. Lavoro con tutti questi animali. Ho esperienza con gli scimpanzé, e anche gli scimpanzé possono essere pericolosi. La cosa strana degli scimpanzé è che hanno braccia che sembrano secche così; quando ti afferrano e ti tirano, allora ti rendi conto di quanta forza hanno!

Ad ogni modo, stavo lì con il leopardo. Era troppo pericoloso, allora quello che dovemmo fare fu costruire una parete divisoria all'interno dell'auto, tra il leopardo e Jagger, in modo che il leopardo non potesse allungarsi fino a lui, perché ogni volta che Jagger si avvicinava a questo leopardo, il leopardo gli si scagliava contro. Così, mentre la costruivano, con nastro gaffa e cubi, e cercavano di farla funzionare, dissi a Mick: 'Lascia che ti faccia un ritratto veloce', in modo da lavorare, fare qualcosa. Poi pensai: 'Sai una cosa, perché non facciamo un ritratto del leopardo, prima', sai, 'Quello che farò è prendere un pastello a cera', e feci il ritratto del leopardo, ma disegnai il muso del leopardo sul mirino della macchina fotografica: gli occhi, il naso, dove era la bocca e così via. Quindi riavvolsi la pellicola, misi in posa Jagger e mi spostai avanti e indietro per metterlo dove prima era il leopardo. Poi, quando ebbi scattato, un rullo ovviamente, l'automobile fu pronta. In quel momento ricordo che mi sovvenne il pensiero 'Oh, grande… Che… Che spreco di tempo', perché mi ero appena reso conto che facendo questa cosa della doppia esposizione avevo rovinato il ritratto di Jagger. E a momenti non sviluppai il rullo di pellicola. Poi la cosa straordinaria fu che quando rientrammo e la pellicola tornò sviluppata, il tipo del laboratorio mi chiamò e disse: 'Come hai fatto a fare quegli scatti?', e si scoprì che di dodici fotogrammi quattro erano perfettamente a registro, corrispondevano in maniera semplicemente perfetta e Jagger combaciava perfettamente con il leopardo. Non fu pianificata, fu una cosa quasi naturale, ma tecnicamente riuscì un po' sul momento.

E c'è una storia divertente dopo, perché Jagger doveva approvare la foto. Era ancora a Los Angeles e gliela inviammo, lui la vide e disse: 'L'adoro, è magnifica!' Così fu approvata. La mandai a Jann [Wenner, co-fondatore, direttore ed editore di Rolling Stone, al cui numero del venticinquesimo anniversario la foto era destinata] e il mattino seguente, quando arrivai in studio, c'erano tutte queste chiamate di Jagger. Pensai: 'Ha cambiato idea', sai, 'Che scocciatura', ma lui disse: 'Non inviare quello scatto a Jann, non glielo mandare' disse, 'Voglio usarlo per la copertina di un album', perché stava preparando la copertina per il suo album solista. E io dissi: 'È troppo tardi, l'ho già mandato'. Era furioso. Poi chiamai Jann e dissi: 'Jann, non possiamo usare l'altro suo scatto?' E lui: 'Non è proprio possibile', disse, 'Non è proprio possibile, scordatelo!'”


( Capture w/ Mark Seliger , Ep. 2. )

www.albertwatson.net/

avatarjunior
inviato il 11 Giugno 2016 ore 9:29





Anton Corbijn, Nirvana (1993)

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2016 ore 9:36

Aggiungerei un fotografo che ha scattato tantissime celebrità della musica, ma con una foto leggermente diversa art kane.
Credo che la sua forza fosse proprio nelle idee come in uqesto caso che semplicemente ribaltando la scatto ha creato un effetto molto potente




avatarsupporter
inviato il 11 Giugno 2016 ore 11:22

Come mi ero ripromesso, dopo il celebre ritratto di Dennis Stock fatto da Andreas Feininger metto una foto iconica scattata dallo stesso Stock:




James Dean a Times Square, 1955

Su Denni Stock:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1718831
www.artribune.com/arti-visive/fotografia/2016/02/cinema-film-james-dea

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2016 ore 14:14

Sto seguendo questa interessantissima discussione ed ho deciso di portare alla conoscenza una fotografa che mi piace tantissimo.
Non è famosa ma non è escluso che qualcuno già la conosca, ad ogni modo ecco Inta Ruka, fotografa quasi sessantenne nata e cresciuta in Lituania.





Mi piace molto, ho avuto modo di vedere una delle molte mostre che ha tenuto in Svezia e ho visto la splendida "You and Me" al Fotografiska di Stoccolma:

fotografiska.eu/en/utstallningar/utstallning/you-and-me/

Nel link per chi fosse interessato ci sono le sue note biografiche principali, tecnicamente è interessanter segnalare che ha sempre (e tutt'ora) lavorato con Rolleiflex.

avatarjunior
inviato il 11 Giugno 2016 ore 14:55

Ancora cinema.
Uno scatto che mi piace molto, realizzato con un 21 mm.
Jeanloup Sieff, “Ina et Hitchcock Harper's Bazaar, Hollywood”, 1962.





Sieff liked to recall how Hitchcock - who was in the middle of editing The Birds - arrived for the photo shoot at seven in the morning. Sieff suggested photographing the director behind a girl, as if he intended to strangle her. "Oh that's a very nice idea," Hitchcock replied. "I love to strangle nice girls in the morning before breakfast."

Sieff amava ricordare come Hitchcock - che era alle prese col montaggio de "Gli Uccelli" - si presentò per il servizio fotografico alle sette del mattino. Sieff propose l'idea di fotografare il regista alle spalle di una ragazza, come se avesse intenzione di strangolarla. "Oh, è una splendida idea", rispose Hitchcock. "Mi piace strangolare belle ragazze al mattino prima di colazione."

user86925
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inviato il 11 Giugno 2016 ore 23:09

Jacob Aue Sobol

th.bing.com/th/id/Rbcb0a2479e639a7e147d5c9c9fd94da3?rik=PKbRz6N9iq3biw


www.jacobauesobol.com/i-tokyo-1

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2016 ore 0:21

ragazzi sta venendo una raccolta notevole sto post XD
io propongo un Guido Harari
"col culo esposto al radiatore s'era assopito il cantautore" dedica di Fabrizio De Andrè



avatarjunior
inviato il 12 Giugno 2016 ore 10:03

Bellissime proposte, come al solito

Senza titolo, di Larry Clark (1963)




Ritratto a Billy Mann, tossicodipendente morto di overdose nel 1970. Non so dire se il neonato sia suo e conoscendo le abitudini di questa gente, probabilmente non avrebbe saputo dirlo neppure questo Mann.
Questa fotografia è inserita nel libro di Clark "Tulsa", un documento vivo e spietato della vita di una "comunità" di drogati.
Possiamo vedere nella foto una specie di "natalità" malata, il soggetto non guarda in camera ma non si cura nemmeno del pargolo, l'innocente guarda il fotografo ... e altro non mi va di dire perché questa immagine mi disturba molto.


avatarsupporter
inviato il 12 Giugno 2016 ore 11:00

Altro celebre ritratto di Dennis Stock:



Audrey Hepburn durante le riprese di "Sabrina" di Billy Wilder. New York 1954.

pro.magnumphotos.com/Catalogue/Dennis-Stock/1954/USA-Sabrina-directed-

user86925
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inviato il 12 Giugno 2016 ore 12:12

Shomei Tomatsu





www.shotnlust.com/Shomei-Tomatsu

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2016 ore 12:48

Henri Cartier-Bresson, Alberto Giacometti , Parigi, 1961





user86925
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inviato il 13 Giugno 2016 ore 7:42

Eikoh Hosoe





clair.me/portfolio/eikoh-hosoe/

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