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Quanta "bugia" c'è nel ritratto?


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avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 13:20

MrGreen
E' altresì evidente che nel primo caso (nella fotografia beauty) c'è molta "bugia"...

Immaginatevi la modella ritratta (esagero) al mattino appena sveglia, senza trucco, senza posa, insomma al naturale!

Si farebbe fatica a riconoscere come lo stesso soggetto!

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 13:20

non importa molto il genere, questi sono ritratti per es.










non c'è mai bugia neanche nella modella che posa perchè la fotografia non è falsificabile in quanto è sempre una rappresentazione.

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 13:27

Sono ritratti ok... ma è una "rappresentazione naturale" ? Direi di no comunque... non fosse altro che per il fatto che sono in b&n

Ma stiamo andando mica off topic? Triste

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 13:32

sono una rappresensentazione naturale, poichè non è stata chiesta la posa e comunque gli attori non si ci sono messi.
tutto il resto
fa parte della fotografia del fotografo, dal punto di ripresa al bn, dalla post produzione al taglio, la scelta di fotografare quel giorno e con quella luce.
Scelte volute e dettate dalla situazione del momento che non possono mai essere realtà ma possono limitarsi al tentativo di rappresentarla, ma soprattutto appartengono al linguaggio di chi poi pubblica l'immagine, essendo così mai realtà oggettiva.

non so se stiamo andando OT, non credo se l'argomento è la bugia nel ritratto.
La bugia nel ritratto non c'è mai, è questa la mia opinione.
Questo dipende dal fatto che la fotografia per sua natura non è realtà ma neanche menzogna e quindi è impossibile parlare di ritratto bugiardo.

le prime 2 foto che hai linkato manifestano perfettamente il mio pensiero.
si vede benissimo quanto la fotografia non può essere realtà ma contemporaneamente non è menzogna. La fotografia è linguaggio di cui il fotografo può avere più o meno coscienza e dimestichezza.

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 13:45

Le prime due le riconosco come ritratti, la terza un pò meno...
la mia impressione è che nella seconda ci sia anche la "posa" , è chiaramente un ritratto in cui taglio e post danno un messaggio ... secondario soltanto all'espressione dei protagonisti.

Ma immaginate ad esempio che il muro sia una trincea con filo spinato (in realtà), alto ed invalicabile... e che in un'altro scatto la cosa sia evidente... che nuova interpretazione si potrebbe dare al sorriso ed all'espressione dei protagonisti ?

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 13:58

il terzo è un piano americano, tipico ritratto.
non lo so che interpretazione di potrebbe dare mettendo del filo spinato, dovrei vedere l'immagine e riscoprile l'effetto di quei sorrisi.
un conto è aggiungerlo in post, un'altro metterlo in scena, le espressioni cambierebbero.
Sarebbero due differenti espressioni del fotografo. Ma non ho capito bene il fine della domanda.

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 15:52

La terza tendo a considerarla più "fotogiornalismo/street" per classificarla qui su Juza... ma è un ritratto comunque.

E' la seconda che stimola un'esempio, che cerco di spiegare meglio:

Metti che ci siano due fotografi.
Il primo con un bel tele (200?) fa il ritratto postato;
il secondo è li al suo fianco, ma ha un 50, si avvicina ai soggetti che lo ignorano, scatta un'immagine ambientata in cui il muro e il contesto prendono tutt'altra importanza. Appare evidente che si tratta di un posto di prigionia, il muro è quindi un'ostacolo alla libertà.... Inoltre il bimbo guarda altrove come ad indicare un'orizzonte (di speranza).

Bene...

La medesima scena è rappresentata in contemporanea ma in modi diversi e da un messaggio completamente differente...
che si tratti di reportage o meno, sarebbe facile ed immediato dare il primo scatto (al primo fotografo) del "bugiardo"!

In realtà (e son d'accordo con te) sono rappresentazioni diverse della realtà e non sono ne falsità ne verità assoluta ma piuttosto "l'espressione" del fotografo...

A distanza di 5 anni i due fotografi si incontrano davanti ad un paio di birre e riguardano i due scatti:
avranno ricordi diversi comunque legati alla loro esperienza personale ma soprattutto agli eventi nel frattempo accaduti e a quel momento della loro vita (uno dei due ha smesso con la fotografia, l'altro è diventato una star e fotografa solo star... ad esempio) ... i due scatti avranno ulteriori interpretazioni divergenti che susciteranno emozioni differenti e... soggettive.
Eeeek!!!





avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 16:03

La forza della fotografia sta tutta qui... forse.

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 16:03

il fatto è che le cose che aiutano a ricordare non lo fanno affatto ma fanno il contrario.

Si pensa che un'immagine aiuti a ricordare ma non è affatto così, semmai è vero il contrario, aiuta a dimenticare.
Tu hai in mente l'immagine una persona estinta, poi qualcuno ti porta una sua foto e te la regala, la guardi e la riguardi fino a cancellare l'immagine che avevi nella tua mente per sostituirla all'immagine della foto. La foto si è semplicemente rimpiazzata alla tua memoria precedente, ha sostituito la tua immagine mettendone una più recente.

riguardo all'angolo di ripresa se vuoi qui l'argomento è aperto
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1573475

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 16:15

Si pensa che un'immagine aiuti a ricordare ma non è affatto così, semmai è vero il contrario, aiuta a dimenticare.

E' per questo infatti che ho il timore che per un bambino essere tempestato di sue immagini e di ritratti (stilisticamente ineccepibili) possa essere sbagliato.
Possa inquinare l'immagazzinamento di informazioni basate sul ricordo...

avatarsenior
inviato il 07 Gennaio 2016 ore 14:51

Un RITRATTO non è una fototessera da cui si devono dedurre i tratti somatici ed i segni particolari ai fini del riconoscimento.

Il ritratto è una rappresentazione della persona che si sta immortalando, FILTRATA dalle proprie esperienze e dal gusto personale.
Fin dagli albori della pittura infatti si parla del ritratto DI qualcuno fatto DA qualcuno. Proprio perchè in quell'immagine ci sono entrambi. Il soggetto e l'artista/fotografo/pittore/ecc.

Prendiamo questo foto...





Questo non è Clint Eastwood... è Clint Eastwood visto da Anton Corbijn.





Questo invece è Clint Eastwood visto da Annie Leibovitz





E questo visto da Martin Schoeller, assistente di lungo corso della stessa Annie Leibovitz

Tendenzialmente è il genere in cui più spesso si parla di foto "d'autore" non a caso. Quindi non ha molto senso semplificare parlando di bugia a mio avviso....

avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2016 ore 12:09

Non intendevo certo dare del bugiardo a Schoeller MrGreen...
In realtà è molto più semplice riconoscere un ritratto "autorevole" che ritrarre un famigliare non avendo nessuna pretesa o presunzione di essere un "autore" se non nel senso etimologico del termine...
Grazie per il contributo

avatarsenior
inviato il 25 Gennaio 2016 ore 13:21

Comunque a chiusura di questo (bel) topic :




Questo è un ritratto di mia filgia, fatto da me, che tiene in mano un ritratto di mi figlia, fatto sempre da me! ;-)
Giusto per dare la giusta "dimensione autorale" alle cose MrGreen

avatarsenior
inviato il 25 Gennaio 2016 ore 15:42

Che poi, tutto quel che ho detto....l'aveva già detto Ansel Adams

Tu non fai una fotografia solo con la macchina fotografica. Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai sentito e le persone che hai amato.


Figurati cosa ci metti quando il soggetto è tua figlia!!! Sorriso

avatarsupporter
inviato il 02 Febbraio 2016 ore 21:37

Ciao Giuliano, ti ho letto tutto di un fiato! Cosa posso capirci, io fotografo rurale? In dotta compagnia seggo impacciato" Bravo, mi piaci. Ti contatterò per altra questione. Saluti-FB-



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