| inviato il 04 Giugno 2022 ore 14:46
Uhm.... E collegare le celle DIRETTAMENTE ai contatti di uscita saltando a pie' pari l'elettronica interna e lasciar fare tutto al convertitore DC-DC interno alle reflex ? |
| inviato il 04 Giugno 2022 ore 15:47
Sarebbe una soluzione impegnativa sotto molti aspetti, non di meno per la fase di ricarica, bisognerebbe utilizzare un caricabatterie esterno diverso e creare uno slot di ricarica specifico. Inoltre abbiamo detto che le uniche cose buone dell' elettronica a bordo batteria, sono la possibilità di calibrazione e la sicurezza che in caso di cortocircuito, svampa la scheda ma non esplodono le celle. Ti confesso che ci ho pensato... A livello tecnico si può sicuramente fare, e per me che ho l' impugnatura, i contatti +e- dedicati allo slot per le stilo sono una vera tentazione! Ma anche li, se guardi gli scatti che promette il manuale con il portabatterie AA, il dato dichiarato è molto inferiore alla batteria al litio, e addirittura inferiore ad una EN-EL3, mi viene il timore che anche li potrebbero esserci limitazioni scritte sul FW... Riguardo la ricarica, sarebbe sempre possibile farla con fili volanti e coccodrilli, ma prima o poi la cazzata di invertirli capita, e se il caricatore non ha le dovute protezioni.... Booom!!! Quindi bisognerebbe attrezzarsi con uno slot specifico autocostruito, dove inserisci la batteria e non sbagli mai (o alla peggio sbagli solo la prima volta! ) Tecnicamente il DC-DC interno processa diversamente i 12V provenienti dalle 88 AA alcaline o i 9.6 delle NiMH, le 3 celle appena caricate stanno tra i 12.4 e i 12.6V quindi credo che raccontando alla macchina che stiamo usando delle alcaline, problemi tecnici non ce ne siano, le fotocamere sono "intelligenti", ma non credo fino a questo punto! Ma qui si inizia a fare sul serio, si esula dal "semplice" rimpiazzo delle celle presunte vecchie, e se qualcosa va storto, sono uccelli per diabetici! Stammi a capire, non sto dicendo che non ci proverò, solo che l' argomento merita maggiore attenzione, ed essendo una strada ancora mai provata (o almeno non documentata sul web), non so se me la sento di pubblicare i risultati! |
| inviato il 04 Giugno 2022 ore 16:25
Breve recensione sulla nuova batteria acquistata e testata: Costruttore: DSTE. Formato: EN-EL4a 2600mAh Prezzo Amazon: €25.99 con spedizione prime 1 giorno. Elettricamente sembra comportarsi bene, capacità conforme alle specifiche, mi riservo per il futuro maggiori dettagli su autonomia e autoscarica. Ho scelto questo costruttore per la buona esperienza avuta con le altre in mio possesso in formato EN-EL15b, ma questa che ho appena acquistato non è altrettanto ben fatta, il case è delle dimensioni corrette e non presenta deformazioni strane, scorre liberamente nel vano del mio MB-D10, ma arrivata ai contatti succede qualcosa di brutto! La contattiera è decentrata rispetto all' originale, non di molto, ma quel tanto che basta a far si che batta contro le lamelle dei contatti senza innestarsi. Il comportamento è riscontrabile anche sul caricatore, qui però le lamelle si vedono, e una volta capito in che direzione spingere la batteria per inserirla, replicare la mossa anche sulla macchina diventa più facile. Non è una batteria da "cambio al volo", l'inserimento richiede attenzione e il rischio di danneggiare le lamelle è alto. Una volta inserita funziona regolarmente, ma ho notato uno strano ritardo nella visualizzazione dello stato di carica. Durante un Timelapse da 1000 scatti intervallati di 10 secondi, l' indicazione era sempre 100%, solo a fine ripresa, è apparso il reale valore di carica residua sceso al 74%. Considerando l' uso del display (forse poco più di 5 minuti di visualizzazione non live) le pose lunghe con lavoro di riduzione rumore, e l' assenza dell' autofocus, credo di poter stimare che con una ricarica sia possibile raggiungere senza troppi sacrifici i 2000 scatti veri, senza flash ovviamente e con uso morigerato di diavolerie come stabilizzatore, live view. In definitiva, se si accettano alcuni compromessi, può essere considerato un buon acquisto. |
| inviato il 04 Giugno 2022 ore 17:28
Hai mai provato a far intenzionalmente esplodere una batteria al litio per vedere che succede e stimare i danni che potrebbero avvenire alla fotocamera ? |
| inviato il 04 Giugno 2022 ore 17:30
Ho letto tutto, ho cercato di capire... ed ho capito poco, o meglio ho percepito un sospetto che andrebbe chiarito. Premesso che poco tempo fa ho provato a cannibalizzare una batteria nikon esausta usandone il circuito e sostituendo le celle con quelle di una universale ancora buona al 100% e dopo la cannibalizzazione la batteria nikon vecchia con le celle nuove dichiarava ancora di essere a fine vita. Da questo e dalle tuo prove (@Alessandro) si deduce che la scheda della batteria mantiene in memoria l'usura. Però... non ne comprendo la logica o meglio: la ragione. Che utilità può avere mantenere la memoria dell'usura? Inoltre: come viene misurata l'usura? magari non come la misuriamo noi (io misuro l'amperaggio) E' giusta la domanda di fondo: è una pratica commerciale -più o meno lecita-? Oppure ci sono motivazioni tecniche e di sicurezza? non chiedo una risposta, sono ragionamenti ad alta voce |
| inviato il 04 Giugno 2022 ore 17:33
“ Hai mai provato a far intenzionalmente esplodere una batteria al litio „   è molto-molto pericoloso, ho un amico aeromodellista che trasporta le batterie dentro una pentola a pressione -chiusa- lo fa proprio per sicurezza, perché dentro la pentola se succede qualcosa si spegne tutto immediatamente. |
| inviato il 04 Giugno 2022 ore 18:12
Ok, ma che succede effettivamente ? In rete non vedo deflagrazioni in grado di uccidere qualcuno: solo enormi sfiammate e una tonnellata di fumo .... |
| inviato il 04 Giugno 2022 ore 18:15
In teoria le litio potrebbero esplodere solo in stato di carica, ma una volta scollegate dovrebbero essere inerti. |
| inviato il 04 Giugno 2022 ore 19:35
“ Hai mai provato a far intenzionalmente esplodere una batteria al litio per vedere che succede e stimare i danni che potrebbero avvenire alla fotocamera ? „ L'ho fatto io per curiosità e l' ho visto fare in contesti di verifica per prove di certificazione atex di dispositivi elettronici! Di mio pugno, ho provato a mandare in corto delle celle non nuovissime ma efficienti e cariche, non so che formato fossero, ma erano sicuramente più piccole delle 18650. Al primo tentativo chiuso l' interruttore si è dissaldato il filo in pochi secondi! parliamo comunque di batterie che hanno una scarica in corto circuito elevatissima (teoricamente quasi infinita essendo batterie con resistenza interna quasi nulla), quindi se il filo non la sopporta e sale dannatamente di temperatura, le saldature a stagno possono cedere, la batteria aveva già raggiunto temperature di tutto rispetto, toccarla era già difficile, ma non impossibile, quindi ne ho dedotto che la cella fosse a circa 60°C. Al secondo tentativo con filo più consono, è partita la reazione nel giro di 5 secondi, trattandosi di batteria commerciale di formato standard, fortunatamente presentava i fori di ventilazione, quindi si è dapprima trasformata in un fumogeno, poi in un piccolo bengala! Nel giro di un minuto (forse meno) era già tutto spento e restava solo fumo. Le prove che ho visto fare riguardavano batterie sigillate, che nello specifico essendo rispondenti a norme ben precise hanno superato la prova gonfiandosi come panini ma senza effetto boom! Quando hai a che fare con batterie per apparecchiature che devono poter lavorare in ambiente fortemente esplosivo, le norme richiedano che queste, se messe in corto non brucino, oltre al fatto che le temperature raggiunte dall' involucro e dal contenitore non devono superare determinati limiti. Tutto questo per dire che le batterie che esplodono non sono leggenda metropolitana, ma temibile realtà. Grande problema è la natura chimica degli elementi che reagiscono, quando le temparture salgono oltremodo (85°C sono considerati temperatura critica per l' autoinnesco) i polomeri di litio vanno in autocombustione, e la reazione è anche autocomburente, quindi, se partono le fiamme, non c'è neanche verso di spegnerle! “ Ok, ma che succede effettivamente ? In rete non vedo deflagrazioni in grado di uccidere qualcuno: solo enormi sfiammate e una tonnellata di fumo .... „ Come già scritto in precedenza da Dimpaoldan, le attuali celle prevedono il venting, appunto delle forature per ventilazione che servono proprio a non farle esplodere. Come ti ho detto, se sale la temperatura parte la combustione, e se parte la combustione, questa si alimenta da sola senza bisogno di ossigeno dall' esterno. Ergo, se la batteria ha uno sfogo, bene, se non ce l'ha... booom! e comunque, che la macchina fotografica frigga e faccia fiamme, non è tanto meno pericoloso che se fa il botto! ...e a proposito di botti, tanto tempo fa... ad un matrimonio mi cadde l' acqua (tanta acqua) sulla "borsa frigo" del 60CT1... quello si che fece un gran bel botto! |
| inviato il 13 Giugno 2022 ore 18:25
... notizie ... ? |
| inviato il 13 Giugno 2022 ore 21:08
...A breve... |
| inviato il 13 Giugno 2022 ore 21:17
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