| inviato il 13 Febbraio 2020 ore 23:41
Bergat, a cosa possono essere dovute quelle deformazioni e dove le vedi? Perche' a dire il vero io non le noto. Tieni presente che la foto postata e' semplicemente il file raw convertito in jpeg, non ho neanche corretto la distorsione dell'obiettivo. Puo' essere quello il motivo? Direi di no. |
| inviato il 14 Febbraio 2020 ore 0:09
Sono giusto ora in un periodo di ossessione per le linee cadenti. Ho messo nel pulsante più comodo la scorciatoia per la livella digitale sul mirino sia orizzontale che verticale. Questo mi aiuta molto. Col mio 10-24 Fujifilm mi ritrovo dei gran pavimenti nelle foto a schermo. È veramente complicato fare entrare sempre tutto. La fotografia di architettura è un genere difficile. In post produzione ho sempre la sensazione di fare danni quando raddrizzo. |
| inviato il 14 Febbraio 2020 ore 8:15
Le foto di architettura "perfette" si fanno con un banco ottico che permette tutti i movimenti, naturalmente sapendolo usare. In questo periodo sto mettendo a posto l'archivio del patrimonio immobiliare dell'ente per cui lavoro: decine di migliaia di disegni delle sedi in tutta Italia e anche molte foto, di interni e di esterni, scattate da professionisti con macchine di grande formato. Specie quelle delle sedi storiche, realizzate a cavallo della II guerra mondiale, sono strepitose. Non dovete farvi ossessionare dalle linee cadenti, perché in certi scatti ci possono stare. Quando guardate il campanile di una chiesa in una piazza angusta di qualche centro storico medievale, siete costretti ad andargli sotto e poi alzare lo sguardo per vederlo fino in cima. Con la macchina fotografica, in parte, fate lo stesso. Bisogna distinguere tra foto fatte per documentare una architettura e foto "creative". Le prime dovrebbero rappresentare correttamente l'edificio, rispettandone i rapporti tra i vari volumi, evitando quindi aberrazioni prospettiche e linee cadenti. Una prospettiva è ritenuta aberrata quando per esempio si allarga innaturalmente l'angolo rispetto a quella che è la visuale dell'occhio umano. Anche le linee cadenti, sono di fatto una aberrazione, rispetto alle prospettive canoniche, e nel disegno si ottengono inclinando rispetto al soggetto il quadro della prospettiva. Per le foto creative, in un certo senso, tutto è ammesso. Io, essendo architetto, faccio spesso foto di architettura, per diletto personale, in genere cerco di contenere le linee cadenti, ma quando proprio non è possibile, le lascio, magari forzandole anche con l'uso di un grandangolo spinto. |
| inviato il 14 Febbraio 2020 ore 10:23
Condivido tutto quanto dice Fileo. Il problema è che la nostra vista le linee cadenti non le percepisce. O meglio, l'occhio di sicuro le "vede", ma il cervello rielabora l'immagine e "riaggiusta" tutto, mostrandoci ciò che ci aspettiamo di vedere. La foto invece ci mostra quello che la lente proietta sul sensore, che è più o meno quello che il cristallino proietta sulla retina. Ora il problema è far collimare la foto con ciò che ci aspettiamo di vedere, in modo da avere una foto "armoniosa", che non sia forzata né da una parte, né dall'altra. Le linee troppo cadenti disturbano, così come disturbano le linee perfettamente verticali, ma con gli angoli "tirati" che "scappano via". |
| inviato il 14 Febbraio 2020 ore 12:10
“ Bergat, a cosa possono essere dovute quelle deformazioni e dove le vedi? Perche' a dire il vero io non le noto. Sorriso „ Dunque le linee cadenti che vedo, ma potrebbe essere una mia impressione e bisognerebbe affiancarle con un righello, sembra che curvino oltre che inclinarsi. Le linee cadenti ci sono sempre in un grandagolo se non si è perfettamente in bolla. Le linee curve denotano invece una deformazione a barilotto o a cuscino (qui mi sembrano a barilotto), ma oggigiorno con firmware dedicati a quella specifica ottica che interagiscono col software di postproduzione, tutte le deformazioni vengono eliminate. Probabilmente il tuo sw non ha corretto tali deformazioni e un po' di deformazione è quindi presente. Oppure tu hai scelto di non applicare tale compensazione della deformazione (al di la delle linee cadenti) |
| inviato il 14 Febbraio 2020 ore 12:13
Grazie mille Roberto, contributi assolutamente interessanti che mi leggerò bene con calma. |
| inviato il 14 Febbraio 2020 ore 12:40
Per evitare le linee cadenti.. devi dotarti di paletti di sostegno. |
| inviato il 14 Febbraio 2020 ore 13:56
Figurati... è per me un piacere trattare questi argomenti che mi apassionano da sempre. “ Io, essendo architetto, faccio spesso foto di architettura, per diletto personale, in genere cerco di contenere le linee cadenti, ma quando proprio non è possibile, le lascio, magari forzandole anche con l'uso di un grandangolo spinto. „ E' quello che faccio anche io quando, raddrizzando le linee cadenti, si ottengono delle immgini del tutto forvianti rispetto alle proporzioni effettive dell'edificio. Ad esempio, in questa foto che ho fatto un paio di settimane or sono alla Torre Velasca, nel punto più distante in cui ho potuto collocarmi per una veduta frontale (alle mie spalle c'era un altro edificio)
 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3480415 se, tramite il software DxO ViewPoint 3, provo a raddrizzare le linee cadenti, ottengo questa mostruosità:
 www.dropbox.com/home/Photos/Foto%20per%20forum%20Juzaphoto/Torre%20Vel Ovviamente un decentramento così esagerato non è eseguibile con nessun obiettivo Tilt & Shift e penso neppure con un banco ottico (e aggiungerei "per fortuna"!). [Aggiornamento del 08/02/2022: Qui ho ripreso l'argomento: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4092422&show=9#24145688 ] Avrei potuto tagliare la parte in basso, al di sopra della linea dell'orizzonte, in modo da adeguarmi alla regola secondo cui le verticali si tengono inclinate solo quando suddetta linea d'orizzonte è al di fuori dell'inquadratura; come ho fatto in questa visone notturna dello stesso grattacielo:
 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3465203 nel dialogo sottostante ho scritto "... sia perché ciò che è in basso risulta piuttosto confuso e mi è sembrato che costituisse elemento di distrazione." Ma con la luce diurna e quella serie di biciclette allineate ho giudicato che la fascia inferiore meritasse di essere inclusa nella composizione. Del resto qui www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=2&t=3363535#18870517 avevo scritto: "Se le finalità non sono di carattere 'documentario', ma piuttosto di tipo 'espressionistico' o 'emozionale', ovvvero il voler comunicare con determinati espedienti la sensazione che un dato spazio architettonico o urbano esercita su di noi; oppure semplicemente realizzare immagini con un forte impatto o voler mostrare punti di vista insoliti [...] ritengo assolutamente legittimo fare uso della prospettiva 'Rettilinea reale' (ovvero con le verticali convergenti verso un punto di fuga) anche con la linea dell'orizzonte nell'inquadratura." E mi sembrato che la foto in questione rientrasse in questa casistica. Altri esempi di fotografie in cui ho lasciato le linee verticali inclinate pur avendo la linea dell'orizzonte nell'inquadratura (la motivazione è nella didascalia): www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1611942 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2160453 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3417775 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1103999 |
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