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Chi mi aiuta ad apprezzare Ghirri?


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avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2016 ore 16:34

Da ricordare sempre che la fama di alcune persone e' dovuta alle conoscenze che fanno durante la loro vita, alla capacita' di vendersi e spesso alle famiglie che hanno dietro.

Solamente che non è il caso di Ghirri che tra le altre cose ha regalato tutto il suo archivio alla città di Reggio Emilia

avatarjunior
inviato il 16 Agosto 2016 ore 16:36

Fra Pollok e Ghirri sicuramente scelgo l'ultimo seppur non sia uno dei miei preferiti.
Riguardo Pollok studierei i suoi percorsi che potrebbero aiutare anche a capire l'obiettività della critica.

user30328
avatar
inviato il 16 Agosto 2016 ore 16:38

Non sto giudicando Ghirri e questo non necessariamente e' il suo caso, ma tu Labirint hai informazioni certe sul come e perche' sia diventato un artista?
Da dove si inizia ad essere artisti apprezzati se non dal giudizio di un critico o di un curatore/sponsor che investe?

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2016 ore 16:39

Se a qualcuno non piace il Jazz, non necessariamente bisognerà spiegarglielo o costringerlo ad ascoltarlo! Invece a me viene difficile capire tutti quelli che non amano il Jazz e hanno la pretesa di dire che non sia musica. Magari questi ultimi hanno qualche strumento che strimpellano alla kakkio di Kane e si sentono musicisti affermati!?

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2016 ore 16:46

Juriaboni il tuo commento si legge come: si bè fa schifo ma è stato appoggiato e questo lo ha fatto riconoscere.
Il fatto è che non è preso a modello solo dalla critica, anzi quando era in vita che io sappia non era così apprezzato, ma anche da molti fotografi famosi spesso lo citano come modello o esempio, fotografi come Sabbagh e tanti altri.
Ora o sono tutti schiavi del famoso critico a caso che lo ha eletto ad artista o forse ci vedono qualcosa.
Se devo fare un paragone citerei Eggleston per cui si fanno commenti simili e che scattava negli anni di Ghirri cercando di imporre la foto a colori negli stati uniti come modello artistico.
Ghirri probabilmente nè era influenzato a livello di rappresentazione del paesaggio indubbiamente in contrapposizione da quello che era prima il modello ossia Ansel Adams o Edward Weston

user30328
avatar
inviato il 16 Agosto 2016 ore 16:53

Tutte le arti ed il loro giudizio sono anche frutto del contesto sociale e culturale. L'orecchio geo/politico/temporale delle persone cambia e si adegua al periodo storico e cosi' succede anche per l'occhio.
Poi ci sono moivimenti o correnti artistiche piu' influenti di altre perche' magari piu' complete dal punto di vista della fruibilita'. Vedi le opere di musica classica del 1700/1800 o le sculture del Bernini.

Io non paragonerei mai Beethoven al piu' bravo compositore Jazz. Non perche' uno e' meglio dell'altro ma semplicemente perche' la musica di Beethoven, per la sua "completezza" parla meglio e piu' chiaramente ad un ignorante di musica come me ed e' proprio questo il motivo per cui viene ancora ascoltata da miliardi di persone a distanza di 200 anni.

Detto questo, secondo il mio parere, se un'opera artistica non parla completamente di se, manca di qualcosa per cui possa essere considerata completa.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2016 ore 16:58

il fatto è che ghirri precorse i tempi, oltre a essere uno dei fondatori del movimento, che verrà poi definito “nuovo paesaggio italiano”,
il cui evento fondativo fu la mostra, con relativo catalogo, intitolata “Viaggio in Italia” (1984) . Tra i partecipanti troviamo nomi che saranno poi ampiamente riconosciuti: Gabriele Basilico, Guido Guidi, Mimmo Jodice. Olivo Barbieri, Mario Cresci e altri ancora

ovviamente non ho così tanta memoria e ho cercato su internet anno e nome mostra.
Il fatto è che Ghirri è stato apprezzato postumo perchè ha iniziato a girare nelle gallerie materiale simile al suo solo molto dopo, lui a precorso davvero i tempi e i modi di fare fotografia perchè si rifiutava il fotografico come mezzo accettabile per realizzare opere d'arte,

user30328
avatar
inviato il 16 Agosto 2016 ore 16:59

Labirint, leggo con piacere la tua fantasiosa interpretazione del mio commento. Acune foto di Ghirri mi emozionano e provo piacere nel guardarle.
La mia opinione e' che l'arte e' succube del mercato ed il fatto che molti artisti muoiano prima di divenire famosi ne e' la prova.
La legge del mercato e' speitata. Se non sai venderti, muori. Se nessuno ti vende, muori.
Magari sei il piu bravo fotografo che abbia mai scattato al mondo, ma la cruda realta' non cambia.

Penso che molti artisti avrebbero preferito almeno provare un po' di quell'apprezzamento mentre erano in vita.

user30328
avatar
inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:01

Grazie delle info Labirint. Questo e' per me il riscontro di quanto ho detto.
Il mercato artistico che c'era quando Ghirri era in vita non voleva foto come le sue. Quindi egli non vendeva.

avatarsupporter
inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:02

" gentilmente chi ha letto tali libri non sarebbe in grado di spiegare in parole povere ( sono un operaio) il motivo del perchè le foto di ghirri sono considerati dagli addetti ai lavori opere d'arte ?"

Penso abbia scritto bene Silbre qui sopra, per esempio, ma può essere che ti dica poco o niente. Nel caso, per trovare la risposta temo non esistano scorciatoie. ...


Anche per quel che mi riguarda, lo "spiegare in parole povere il motivo del perché le foto di Ghirri sono considerati dagli addetti ai lavori opere d'arte?" è per me molto difficile, dal momento che è per me pure molto difficile spiegare qualcosa che non è chiaro nemmeno a me stesso.
La mia sull'argomento l'ho detta qui:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=4&t=1848504#8820970
Su cosa fosse Arte e cosa no avevo le idee più chiare a 15 anni (ovvero circa quarant'anni fa). Quel che ho letto e studiato successivamente mi ha reso più (consapevolmente) ignorante.
In quel post ho tirato in ballo Lionello Venturi che, facendo riferimento alla filosofia di Benedetto Croce, riteneva di poter stabilire con certezza assoluta l'Arte dal "mestiere" e dall'"artigianato".
Io l'ho letto abbastanza al liceo e forse anche ai primi tempi dell'università; ma ora è un approccio che sento lontanissimo.
Per dirla tutta, non sono neppure ossessionato dal fatto che un oggetto, quale ad esempio una fotografia, debba o meno essere catalogato come Arte o meno.
Dico se mi piace o meno, se suscita il mio interesse o meno, ci ragiono su attingendo alla memoria di quel che ho visto, letto, studiato e meditato; faccio associazioni di idee, deduzioni, traggo LE MIE conclusioni e amen, non pretendo di avere la verità in tasca.

Per me è solo arte decadente. Un pò come l'arte moderna. Guardate un quadro di Jackson Pollock ed uno di Albrecht Durer.
Non occorre "interiorizzare" per apprezzare una "buona" foto o un quadro o altra forma d'arte. Comunica ed emoziona all'istante.
Comunque rispetto i gusti di tutti ma non li condivido.


Non penso che porti molto lontano comparare per un giudizio di valore opere di epoche diverse, che quindi fanno inevitabilmente riferimento a concezioni del mondo completamente differenti.
Ogni epoca ha un proprio Kunstwollen , per usare un termine utilizzato sistematicamente da grande storico dell'arte austriaco Alois Riegl:
www.treccani.it/enciclopedia/kunstwollen/
www.treccani.it/enciclopedia/alois-riegl/

Poi, anche io se avessi grandi capitali a disposizione, acquisterei dei Dürer (o dei Tintoretto o dei Rembrandt o...) piuttosto che dei Pollock o Mondrian o "concetti spaziali" di Lucio Fontana (piuttosto prenderei una scultura del medesimo degli anni Trenta) ...
Con questo non intendo negare la ragion d'essere delle opere di Pollock e degli altri "espressionisti astratti" o la ragion d'essere del fatto che Fontana a un certo punto si sia messo a tagliare e bucherellare le tele.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:06

no non le voleva, come all'inizio negli USA anche Eggleston fu osteggiato, prima la foto artistica era in bianco e nero, cerano altri modelli di riferimento, ma è anche grazie a chi vede in modo diverso il tutto che nascono nuovi movimenti, nuove idee.
Ghirri alla fine è diventato purtroppo conosciuto postumo, forse in Italia eravamo un po' arretrati e non pronti a accettare sue foto, all'estero credo avrebbe avuto meno difficoltà.
Detto questo non sto diceno che è incriticabile o genio allo stato puro, anche lui aveva suoi modelli.
Aggiungo che inizialmente non lo apprezzavo, ma il fatto di essere citato tantissimo mi ha fatto pensare e chiedermi: perchè?
a cercare di capire che magari c'erano dei motivi per cui certe foto erano e sono apprezzate e allora ho provato a guardare meglio.
Vorrei rivedere mostra, quela vista a reggio emilia aveva 400 foto e diciamocelo è assurdo farne una così, livello di attenzione non pò che calare, troppe troppe cose, sarebbe stato meglio dividerla

avatarsupporter
inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:10

Ghirri alla fine è diventato purtroppo conosciuto postumo, forse in Italia eravamo un po' arretrati e non pronti a accettare sue foto, all'estero credo avrebbe avuto meno difficoltà.


Certo non era popolarissimo in vita, però già allora c'era qualcuno molto autorevole come Italo Zannier che lo apprezzava.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:12

A me che sono ignorante fanno abbastanza cagare, un po' come quelle di fontana.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:15

E' un autore particolare, sicuramente tra i più poetici insieme a Giacomelli del panorama nazionale, con i quali condivide l'essere stati figure "anomale" dallo standard dei fotografi, come anche il loro lavoro riflette.

Imprescindibile penso sia il contestualizzare le sue foto agli anni e all'epoca in cui sono state fatte.
Tenere sempre presente che le foto di questo tipo realizzate negli anni 60/70/80 hanno un sapore diverso viste nel 2016, dopo che in tanti anni seguenti si siano poi viste immagini di numerosi epigoni del genere fino a quasi restare indifferenti.

Personalmente ritengo che l'autore non a caso è ritenuto tra i maggiori fatografi italiani, sicuramente interprete poetico/metafisico come pochi, ma come rovescio della medaglia dico che non tutti i suoi lavori sono alla stessa altezza, e per una buona parte della sua produzione la linea di demarcazione che divide l'interessante e il banale si assottiglia notevolmente...

Ecco se fossi stato in lui forse sarei stato un po' più severo nella selezione, operando scremature più rigorose che avrebbero permesso di cestinare le foto troppo orientate sul banale, e indubbiamente ce ne sono.



user30328
avatar
inviato il 16 Agosto 2016 ore 17:16

Grande Alle79. A me personalmente alcune foto di Ghirri piacciono, ma la tua fermezza di giudizio mi affascina.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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