| inviato il 02 Ottobre 2014 ore 20:01
Nicola, non so i tuoi, ma i miei negativi sono senza telaietto, e tutte incurvate, quindi non credo verrebbero bene, bisogna assolutamente spianarle; quando le scannerizzavo, il supporto in dotazione allo scanner lo faceva,ma non perfettamente secondo me. Stavo ripensando poi che il metodo che hai seguito tu sia il migliore,rispetto a quello simile descritto da Morafoto, perchè con il proiettore l'immagine passa attraverso la lente dello stesso,viene ingrandita,poi viene ripresa dalla fotocamera,quindi un certo degrado c'è. Con questo metodo c'è solo il passaggio con la fotocamera; l'illuminazione però dovrò curarla bene, per non avere problemi di dinamica. Sto pensando anche che,se uso l'MPE-65, di fare foto di 4 settori della dia e poi riunirli con Photoshop, dovrei ottenere risultati ancora migliori...ovviamente questo si può fare su un numero limitato, perchè il tempo necessario cresce esponenzialmente. Complimenti per il supporto che ti sei costruito! |
| inviato il 02 Ottobre 2014 ore 20:40
Anch'io ho provato diverse tecniche: scanner dedicato, fotografia della dia proiettata sullo schermo. Alla fine la soluzione migliore che ho sperimentato prevede l'uso di un adattatore con tubo di prolunga della Polaroid, l'utilizzo di un obiettivo macro Tamron 90 2.8 e l'utilizzo come sorgente luminosa di una batteria multi-led a luce bianca, acquistata in un negozio di cinesi, che mi garantisce una temperatura di colore di circa 5000°K. Scatto in formato raw per avere più controllo sull'immagine finale e sviluppo con Lightroom. Ovviamente il risultato finale è molto condizionato dalla qualità della dia, attualmente sto lavorando diapositive che hanno circa 30 anni di vita. I tempi di lavorazione rispetto all'uso dello scanner, compresa la pp, sono eccellenti mediamente riesco a lavorare 50 slides in circa 60 minuti. Oltre ai minori tempi di lavorazione a mio parere il principale vantaggio rispetto ad uno scanner è dato dalla possibilità di lavorare in raw, che pur pesanti,sono sicuramente molto più gestibili di un tiff. |
| inviato il 02 Ottobre 2014 ore 20:46
Il problema di queste soluzioni è che si perde tantissimo range dinamico, oltre a perdere il bilanciamento dei colori, specialmente per le dia. Con scanner specifici di 200 euro invece si ha un giusto compromesso tra qualità e costo di scansione. Ripeto io ho ammortizzato con le foto di famiglia, con 1000 tra negativi e diapositive, rispetto ad un lavoro in un laboratorio e la qualità è di gran lunga superiore. Tanto che continuo a scattare in analogico qualche volta e a scansionare dopo aver sviluppato da me. Se volete posto qualche esempio. :) |
| inviato il 02 Ottobre 2014 ore 21:13
Sergio Cecchini: con che cosa hai scannerizzato le tue dia? |
| inviato il 02 Ottobre 2014 ore 21:17
Si Gianluca,se puoi postare qualche esempio sarebbe gradito come confronto |
| inviato il 02 Ottobre 2014 ore 21:24
Paolo... Non so quanto potresti guadagnare facendo 4 scatti col 65... Alla fine già con 180 non faresti altro che riportare pari pari sul sensore ciò che è impresso sulla dia... Per la questione curvatura io proverei a schiacciarla con un vetro... Non hai per caso un filtro a lastra degradato da usare nella parte chiara? Metti sotto la pellicola e la comprimi... Per le luci io ho usato una lampada al neon ma comunque facendo il lavoro in casa sono dovuto salire parecchio con gli iso... Per il supporto la foto postata non è del mio, ma lo ho costruito praticamente identico, ho lasciato però più spazio tra la dia e il pannello di sfondo per curare meglio l'illuminazione... Ho provato anche con un flash speedlite ma il risultato era troppo disomogeneo... L'importante è curare bene lo scatto, le foto che ho postato io sono state fatte abbastanza frettolosamente in cucina... Allestendo un ambiente più adatto e con una buona luce si ottengono sicuramente risultati migliori... Tutto dipende da quante fotografie e quNto tempo hai, io ne avevo quasi 3000... |
| inviato il 02 Ottobre 2014 ore 21:26
P.s. Avevo valutato anche il metodo di mora foto ma penso che si vedrebbe la trama del telo su cui si proiettano le foto... E tale nitidezza contrasterebbe con la pastosità della dia... Avresti una foto media con una trama nitidissima sotto e la cosa secondo me stona |
| inviato il 02 Ottobre 2014 ore 21:28
Io dietro la dia ho messo del compensato con dei fogli di carta molto liscia ma penso che la cosa migliore sia procurarsi un vetro di plexiglas bianco traslucido così che si possa illuminarlo da dietro con un faretto e avere una luce più omogenea e forte... |
| inviato il 02 Ottobre 2014 ore 21:44
Nicola, io questo lavoro lo farei solamente con le foto più meritevoli, comunque quelle che prevedo la possibilità di stampare;il discorso dei 4 scatti ho l'impressione che funzioni, perchè alla fine la foto finale sarà la somma della risoluzione di 4 scatti singoli; questo ovviamente impostando l'MPE con un rapporto di riproduzione 2:1; il problema più grosso da affrontare secondo me, come faceva notare Gianluca, è settare bene l'illuminazione, e penso di usare luci a led bianchi composte da molti led ;tipo i pannelli d'illuminazione Manfrotto,credo che sia la soluzione che ha adottato Adrianogattoni; interposta ovviamente una lastra semitrasparente bianca. Il vetro davanti al negativo non lo vedo bene, temo qualche riflesso indesiderato. |
| inviato il 02 Ottobre 2014 ore 22:23
Allora le immagini sono compresse in jpeg, in genere le lavoro in tiff, guardatele a tutto schermo. Per fare un giusto confronto ho preso una delle foto più rovinate che avessi, scattata a fine anni 80, finita nei giochi di una bambina e quindi un tripudio di graffi, ditate e polvere. Purtroppo al momento non ho file di dia velvia 50 sotto mano, sono lontano dal pc dove si trovano al momento, appena le ho le posto. Da negativo kodak gold scansionata in un minuto a 3600ppi per limiti di upload. (Non c'è una grande differenza con i 7200ppi).
 Questa è invece una foto in bianco e nero scattata un anno fa. Su ilford fp4 sempre 3600 dpi
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user46920 | inviato il 02 Ottobre 2014 ore 23:04
Secondo me bisogna solo ringraziare chi come Nicola Belloni contribuisce a far crescere le menti di tutti noi !!! ... grazie Nicola. Paolo, ho provato di persona qualche anno fa le differenze tra scanner e macchina fotografica e devo dire che anche se più macchinoso è possibile estrapolare dalla pellicola ogni particolare, sfumatura e colore ci sia impresso, contrariamente dallo scanner ... per chi ha già lo scanner, il lavoro è già risolto !!! Buon divertimento e grazie ancora a Nicola ... |
| inviato il 02 Ottobre 2014 ore 23:37
Si però bisognerebbe fare una distinzione, tra scanner piani da ufficio con possibilità di inserire diapositive (pessimi), scanner piani fotografici come l'epson v550(buoni per medio e grande formato), scanner specifici per 135 come il reflecta e il plustek o i costossisimi scanner a tamburo. Logicamnete in base al prezzo varia anche la qualità delle scansioni. Ad ogni modo sarebbe bello un confronto diretto, partendo dalla stessa diapositiva, e con i vari metodi comparare i risultati. Come dice l'occhiodelcigno un doveroso grazie va fatto a Nicola per il suo contributo culturale, e per la propria capacità di sperimentare e trovare soluzioni alternative. :) |
| inviato il 02 Ottobre 2014 ore 23:42
E si Cigno, purtroppo io ci sono arrivato dopo aver scannerizzato quasi tutto l'archivio...2 scatoloni di roba!! Gianluca, il risultato mi sembra buono, devo dire però che gli esempi di Nicola sembrano migliori,anche se bisognerebbe confrontare le stesse dia; comunque sono all'incirca come le mie. |
| inviato il 03 Ottobre 2014 ore 8:59
Paolo, cliccando sul link puoi constatare che le ho rifotografate e NON scansite. S |
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