| inviato il 04 Novembre 2020 ore 22:08
Ciao Domenico. Come sai la camera oscura non è propriamente il mio ambiente d'elezione, pur avendola frequentata da ragazzino seguendo mio zio Eolo, crescendo poi la mia claustrofobia me l'ha fatta tenere a distanza, quindi queste tecniche le conosco... seppure solo per averle sentite nominare e non certo per averle messe in opera. I risultati che hai ottenuti sono assolutamente superlativi, l'atmosfera che si respira osservando le tue fotografie è quella dei tempi andati, tempi in cui la fotografia era davvero una forma d'Arte, oltre che di Artigianato di alta classe, un tipo di fotografia che stride in maniera scioccante con quella cui siamo abituati al giorno d'oggi... e del resto la pubblicità della Sony A7 RIV, giusto qui di fianco, suona come un oltraggio assoluto, e assolutamente insopportabile visto l'argomento di cui stiamo parlando e la dice lunga riguardo alla china scivolosa lungo la quale, ormai da qualche decennio, la fotografia si è avviata. Per le fotografie in sé infine che dire: niente di particolare... francamente se c'è un cosa di cui non c'è bisogno sono proprio le parole, l'unica cosa che mi sento di aggiungere è che queste opere sono l'espressione forse più alta dell'animo sensibile dell'autore che le ha generate. Complimenti amico mio, e grazie per avermi fatto partecipe di questo spettacolo. Ciao, Paolo. |
user120016 | inviato il 04 Novembre 2020 ore 22:58
Paolo, hai colto perfettamente lo spirito di questa tecnica e cioè della fotografia come forma di artigianato, dal momento che si tratta di "opere" (mi si passi il termine) uniche e non riproducibili. E la lentezza con cui vengono prodotte fa il resto. Grazie anche a te per il tuo passaggio. |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 9:50
“ Ultima immagine poi mi fermo. „ Io spero invece che tu vada avanti. I mei più sinceri complimenti, sia per l'impegno profuso che per i brillanti risultati raggiunti. |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 10:12
Domenico, davvero complimenti. Una tecnica complessa e dei risultati veramente eccellenti per resa, atmosfera, soggetti. |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 10:23
Il paesaggio con gli alberi e la nebbia è emozionante per chi ama la Fotografia. Davvero tutte molto belle. -- Mauro |
user120016 | inviato il 05 Novembre 2020 ore 10:38
“ E' corretto quello che dico, Domenico? „ Si, Roberto, è corretto. Puoi ottenere sia lastre positive che negative. ma devi deciderlo prima. Se usi supporto in vetro trasparente o plexiglass tieni aperte entrambe le possibilità perché puoi sempre rendere opaca una superficie trasparente con vernice scura o carta sul retro della lastra, ottenendo un ambrotipo. Se usi vetro brunito o metallo, ovviamente avrai solo la possibilità della lastra positiva. Quindi, primo step, trasparenza del supporto. Secondo step, in fase di scatto. La positiva richiede una leggera sottoesposizione del soggetto. Io calcolo circa 1/2 stop (che comunque comporta qualche secondo in meno). Se vuoi una lastra negativa l'esposizione deve essere prolungata. Nella mia modesta esperienza, 20-30% del tempo in più. A quel punto, hai già deciso e non si torna indietro. Terzo step, lo sviluppo. La lastra esposta esposta viene sviluppata in luce di sicurezza versando la soluzione di sviluppo per caduta, in maniera molto omogenea. Per una positiva possono bastare dai 10 ai 20 secondi (il risultato lo vedi in tempo reale e dunque dipende dal contrasto cercato). Per una lastra negativa il tempo di sviluppo deve essere superiore al minuto, a volte anche 90 secondi. Il lavaggio, parallelamente sarà più lungo per la lastra positiva in cui c'è molto più eccesso di alogenuri non "eccitati" dalla luce e dallo sviluppo. Quarto step, il fissaggio per immersione nel bagno di Sodio Tiosolfato, richiede un tempo doppio a quello che è stato necessario per il lavaggio. Quindi anche qui, fissaggio lungo per la positiva. Quale sia la scelta migliore? Io preferisco il positivo perché mi piace l'effetto tridimensionale del collodio che si perde se lo utilizzi come negativo (le stampe saranno comunque su carta...). L'unico vantaggio può essere quello di utilizzare lastrine 4x5 pollici, con risparmio di collodio e nitrato d'argento, da poter ingrandire poi a piacimento, ma in quel caso necessiti di un ingranditore adeguato con apposito portanegativi. In caso contrario, lastra positiva e formato 20x25. |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 10:39
Complimenti Domenico mai visto nulla di così piacevole ed esaltante come queste stampe.. Chapeau, questa si... è Fotografia !! |
user120016 | inviato il 05 Novembre 2020 ore 10:42
Grazie Stefano. Devo solo cercare se ho qualche altra lastra scansionata da mostrare. Apprezzo comunque l'incoraggiamento Grazie Davide, la tecnica è complessa all'inizio finché non metti a punto il tuo flusso di lavoro. Fatto questo, diventa molto più agevole. Ed i risultati ripagano lo sforzo. |
user120016 | inviato il 05 Novembre 2020 ore 10:46
Grazie Mauro! Se sono riuscito ad emozionare, evidentemente lo scopo è stato raggiunto. Anche perché la foto di paesaggio, rispetto al ritratto o lo still life in studio richiedono lo sforzo ulteriore di creare una camera oscura portatile (nell'occasione il retro di un furgone illuminato con apposita luce rossa USB...) per preparare e sviluppare le lastre sul campo. Fa piacere che il risultato meriti lo sforzo. |
user120016 | inviato il 05 Novembre 2020 ore 10:49
Grazie anche a te Eros, davvero sono felice di aver suscitato questa reazione. In ogni caso, noto con piacere che stanno rifiorendo tecniche ed applicazioni molto originali tra gli utenti del forum. Mi sento di segnalarti un thread sulla fotografia pinhole ottenuta da un barattolo con foro stenopeico... www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3755961 |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 10:53
Domenico, risorsa preziosissima del forum. Le foto sono bellissime, specialmente l'ultima, pazzesca. |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 11:05
Grazie Domenico per le informazioni! |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 11:12
Sono perfettamente d'accordo. Scommetto che hai prodotto anche stampe al carbone e con altre tecniche altrettanto raffinate |
user120016 | inviato il 05 Novembre 2020 ore 11:53
Stampe al carbone no. Ho stampato con l'albume, il platino palladio e le varie cianotipie. Ma il collodio è la tecnica che più mi affascina! |
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