| inviato il 17 Ottobre 2014 ore 11:28
“ La mia domanda è questa:come vivete voi il fotoritocco, le correzzioni, le modifiche? E' un'operazione da fare "a prescindere", sempre e comunque, oppure è un'opportunità in più che si possiede solo per alcuni scatti particolari? „ io mi ci trovo benissimo andandoci perfettamente d'accordo , sono aperto a nuovi orizzonti nuove frontiere e nuove opportunita'..difficilmente mi fossilizzo su una cosa ( anche se ammetto che potrebbe essere comodo ) inoltre essendo semplicemente passione a livello amatoriale trovo ancora in sintonia. Diverso e' il discorso del partecipare ad un concorso...beh li prima di proclamare il vincitore controllano il raw e valutano se si tratta di una foto o di una interpretazione...quindi tutto sommato ci vivo bene | 
user15476 | inviato il 17 Ottobre 2014 ore 13:51
 Illuminare alcune parti dell'immagine in modo differenziato in base ad un idea, una visione. Per me la post produzione è il classico scherma e brucia della camera oscura. | 
| inviato il 17 Ottobre 2014 ore 14:40
Bellissima foto! Se è tua complimenti! “ Per me la post produzione è il classico scherma e brucia della camera oscura „ Che la post produzione faccia parte integrante del processo di creazione della fotografia ormai è sempre più largamente compreso e, finalmente, si comincia timidamente a parlarne anche in termini di comunicazione della propria visione, invece che al "semplice" documentare la realtà (o, almeno, non esclusivamente/necessariamente). Parlando di filosofia del ritocco, semmai, potrebbe essere interessante parlarne in temini di quanto sia lecito (o, se preferite, etico) intervenire in pp. Se vi va, sto provando a parlarne QUI. | 
| inviato il 17 Ottobre 2014 ore 14:51
Azz, si fa serio il discorso sul tuo nuovo thread! Prendo il respiro e mi tuffo. | 
| inviato il 17 Ottobre 2014 ore 15:04
"Adesso basta spostare un pò di cursori su un programma et voilà, tutti ne siamo capaci." Se ti riferisci ad essere capaci di spostare cursori, hai ragione, ma se parliamo di SAPERE come intervenire su di un immagine, su luci, ombre, colori, nitidezza, etc. etc. il campo si restringe, e non di poco. Oggi come oggi la fotografia è certamente cambiata: una volta il fotografo si limitava (termine inadatto...) a scattare e riportare allo stampatore cosa voleva tirarne fuori, oggi il fotografo deve conoscere anche il "come" tirar fuori ciò che vuole da uno scatto; paraddossalmente secondo me la cosa richiede più conoscenze. | 
| inviato il 17 Ottobre 2014 ore 15:07
Bel commento Snaffuz, quoto in toto. | 
user15476 | inviato il 17 Ottobre 2014 ore 15:21
“ Bellissima foto!Eeeek!!! Se è tua complimenti „ Nikos Pilos, fotogiornalista Greco. | 
| inviato il 17 Ottobre 2014 ore 15:47
“ Adesso basta spostare un pò di cursori su un programma et voilà, tutti ne siamo capaci. „ Un uomo va dal meccanico con la sua auto, perchè guasta. Gli spiega il problema, e a quel punto il meccanico tira fuori un martello, tira una martellata sul motore, e la macchina prende a funzionare. - Fa 100€ - Ma come, 100€ per una martellata? - I 100€ non sono per la martellata, ma perchè so dove darla. | 
user15476 | inviato il 17 Ottobre 2014 ore 15:50
Ma lo spostare i cursori influenza tutta l'immagine, quasi con un plug in instagram... | 
| inviato il 17 Ottobre 2014 ore 15:53
“ " Adesso basta spostare un pò di cursori su un programma et voilà, tutti ne siamo capaci." „ Non trovo tale commento, dove lo avete letto? | 
| inviato il 17 Ottobre 2014 ore 15:54
no perchè è affascinante | 
user35763 | inviato il 17 Ottobre 2014 ore 16:40
Ho notato piu' volte quel concetto paradossale che unisce il: "adesso con i programmi di fotoritocco non ci vuol niente e sono capaci tutti,che basta qualche cilck..."al fatto che ad esprimerlo è sempre gente che non ha palesemente alcuna dimestichezza con tali programmi,e probabilmente ha paura di non riuscire mai ad averne,ad arrivarci. Pensano che quegli altri-i bari-conoscono un trucco speciale che si tramandano gelosamente nei salotti delle sette in cui usano riunirsi a complottare contro la santissima realta' ,l'esempio dei sommi maestri dei vestiti nuovi dell'imperatore...e del sacro piffero. Non posso,pero',non riconoscere le loro ragioni,è cosi comodo e rassicurante limitarsi a schiacciare il tastino per fare la foto e basta li;senza doversi complicare la vita con cose astruse e complicate che richiedono non solo applicazione,studio tempo e nespole ma soprattutto il fondamentale contributo della propia creatività,idee,progetto,talento,fantasia... | 
| inviato il 17 Ottobre 2014 ore 16:58
io non ho molto capito perchè si faccia differenza su "prima visualizzavo lo scatto" e "oggi con la PP invece..." secondo me "prima" sapevi che pellicola montavi, e visualizzavi lo scatto in base ad essa ed (eventualmente soprattutto per i PRO, o i fotoamatori più interessati) sviluppato in camera oscura decidendo con tempi e sostanze cosa enfatizzare non capisco oggi cosa cambi: quando si scatta già si pensa (credo, almeno è il mio caso anche se di PP sono una pippa emerita- ma mi sto impegnando a migliorare!) a come scattare per realizzare quanto pensato e scattato IN FUNZIONE DI. | 
| inviato il 17 Ottobre 2014 ore 21:19
“ Pensano che quegli altri-i bari-conoscono un trucco speciale che si tramandano gelosamente nei salotti delle sette in cui usano riunirsi a complottare contro la santissima realta' „ Silvano, sei un grande!! Quoto al 100%! | 
| inviato il 17 Ottobre 2014 ore 21:28
“ quando si scatta già si pensa a come scattare per realizzare quanto pensato e scattato IN FUNZIONE „ del risultato che si vuole ottenere, si è così che funziona. Intendiamoci, non sto dicendo che sia obbligatorio fare così, si può benissimo scegliere di non intervenire in alcun modo sul processo di pp e lasciar fare tutto in automatico alla macchina fotografica, ma è una scelta, appunto, non una professione di fede. Si può scegliere di fotografare in full auto (rettangolo verde) e non per questo le foto fatte in questo modo saranno per forza peggiori di chi fotografa in Av o in manuale (e viceversa), non è che chi usa lo sfuocato per isolare il soggetto lo fa perché non è capace di raggiungere lo stesso risultato con la gestione dell'esposizione o con una sapiente composizione (anche se il sommo Luigi Ghirri sosteneva proprio questo)! |
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