| inviato il 11 Settembre 2021 ore 8:39
Interessante, davvero. Scusa, potresti aggiungere qualche parola in più sul significato in pratica di "stop-down" (senza contatti) e "TA simulatore diaframma" (con contatti)? Grazie. |
| inviato il 11 Settembre 2021 ore 10:41
Puoi montare tranquillamente quanti tubi vuoi, almeno fino a che il fuoco è ancora davanti la lente . In ogni caso la luce che arriva al sensore sarà sempre meno. Onestamente, dipende dal tipo di macro che fai, i tubi possono essere comodissimi. Se fai still life macro te ne freghi della luce in meno perché puoi tenere tempi lunghi e gestire con calma le luci. Quindi anche della distanza minima di messa a fuoco ed anche della profondità di campo visto che volendo puoi fare uno stacking facilmente. Al contrario più la macro è dinamica, e più hai necessità di un obiettivo liscio, dedicato e performante. Onestamente ho provato lenti aggiuntive ma mai di qualità quindi non mi sono piaciute. Magari la resa con lenti di qualità e anche decente, ma costano e con quei soldi spesi tocca vedere se il gioco vale. |
| inviato il 11 Settembre 2021 ore 11:13
Ordunque Maurizio la questione è molto semplice: prima della introduzione della trasmissione automatica del diaframma (pre-impostato) fra corpo macchina e obiettivo, che divenne di uso comune solo nei primi anni '70, accadeva che nel momento in cui si agiva sulla ghiera dei diaframmi, per esempio variando l'apertura da f 2 a f 8, il diaframma si chiudeva all'effettivo valore impostato e quindi la luminosità nel mirino diminuiva, anche fortemente, rendendo difficoltosa la messa a fuoco; in questo caso quindi accadeva che l'esposimetro incorporato nella reflex leggeva la luce che attraversava l'obiettivo a quella DETERMINATA APERTURA, quindi leggeva in "stop-down", come dicono gli inglesi, ossia, appunto, con l'obiettivo chiuso alla sua apertura effettiva. Con l'introduzione appunto del "diaframma automatico" invece accade che sia durante la messa a fuoco, sia durante l'esposizione, l'obiettivo rimane sempre alla sua Massima Apertura mentre l'apertura effettiva, quella cioè a cui la ghiera del diaframma è effettivamente impostata, viene trasmessa all'esposimetro, per essere misurata, dal cosiddetto "simulatore di diaframma", che appunto simula l'apertura impostata, per esempio f 8, anche se il diaframma resta sempre a TA. Questo chiaramente si traduce in un duplice vantaggio operativo: in primis perchè la messa a fuoco avviene sempre a TA, quindi col massimo della luce disponibile, e in secundis perché il non dover provvedere fisicamente alla chiusura del diaframma sveltisce le operazioni facilitando l'opera del fotografo. |
| inviato il 11 Settembre 2021 ore 13:04
Grazie mille @PaoloMcmlx !!! |
| inviato il 11 Settembre 2021 ore 16:37
Di nulla Maurizio, figurati. |
| inviato il 11 Settembre 2021 ore 17:16
Io avevo il 50 mm 2,5 macro che arrivava solo ad ingrandimento di 0,5x e per arrivare a 1x si doveva usare il life size converter, che non credo vada bene con il 100mm 2,8 macro perchè il l.s.conv aveva un gruppo di lenti calcolate per funzionare solo con il 50 mm 2,5...o sbaglio? P.s: il 50 2,5 era un ottimo obiettivo ma non fu capito dagli utenti e neppure spiegato da Canon stessa... |
| inviato il 11 Settembre 2021 ore 22:24
“ Qualcuno ha mai usato 2 set di tubi contemporaneamente su un macro?? Anche come test, intendo „ Ciao Maurizio, io ho una Nikon con sensore APS-C (D7500) e il Sigma 105 macro Con 1 kit di tubi (12+20+36mm) mi avvicino a un RR 1,9:1 Con 2 kit (totale tubi 136mm) arrivo a circa un RR 2,7:1 Direi che il secondo kit mi dà un incremento proporzionato di vantaggi e svantaggi: maggiore RR, minore luce e minore pdc. Altra prova: D7500 + Teleconverter 2x + Sigma 105 macro = RR 2:1 Aspetto interessante: così mantengo la messa a fuoco a infinito (senza AF). Aspetto negativo: il TC costa molto più dei tubi. Non ho avuto modo di verificare l'eventuale differenza di qualità rispetto ai tubi. Per curiosità ho provato anche la soluzione D7500 + 2 kit di tubi + Teleconverter 2x + Sigma 105 macro, ma secondo me diventa d'obbligo una staffa con supporti per dare rigidità al tutto. Troppo complicato... Se devo andare oltre un RR 2:1 personalmente preferisco invertire un grandangolo (Samyang con ghiera diaframmi) A mio modesto avviso ogni soluzione può dare qualcosa di buono. I problemi sono quelli noti: più si aumenta l'RR più diminuiscono luce e pdc. Per mia fortuna fotografo soggetti immobili, in casa, con luce artificiale supplementare e Focus Stacking |
| inviato il 11 Settembre 2021 ore 22:29
“ Con quei tre che hai citato arrivi poco oltre il RR 1,5X e perdi uno ulteriore stop in termini di luminosità. „ “ su YOUTUBE molti fotografi insistono nel dire che i tubi di prolunga non influiscono minimamente sulla perdita di luminosità, essendo dei cilindri vuoti. Sarà vero? „ nn capisco perchè ogni volta ci si stupisce di questa cosa. nessuno ha mai sentito parlare della reciprocità della distanza del fuoco??? i tubi prolunga non fanno perdere un bel niente. sono tubi vuoti, come lo erano i soffietti delle macchine fotografiche vere. la luce che raggiunge il sensore si riduce al diminuire della distanza di messa a fuoco. tutto qua. tutto quello che sappiamo sull'esposizione vale solo all'infinito e resta affidabile fino a distanze simili alla lunghezza focale, poi cambia tutto. |
| inviato il 12 Settembre 2021 ore 8:04
Grazie @Daniele Origgi per raccontare le tue prove! |
| inviato il 12 Settembre 2021 ore 8:33
Io avevo il 50 mm 2,5 macro che arrivava solo ad ingrandimento di 0,5x e per arrivare a 1x si doveva usare il life size converter, che non credo vada bene con il 100mm 2,8 macro perchè il l.s.conv aveva un gruppo di lenti calcolate per funzionare solo con il 50 mm 2,5...o sbaglio? P.s: il 50 2,5 era un ottimo obiettivo ma non fu capito dagli utenti e neppure spiegato da Canon stessa... Il Life Size Converter è calcolato per l'uso esclusivo col 50/2,5 compact macro per cui no, non si può usare con alcun 100 macro. Per quanto riguarda invece l'obiettivo in sé concordo con la tua affermazione caro Fast, è un'ottica eccellente peccato che nella vulgata comune non ha il motore USM e pertanto è considerato alla sorta di un obiettivo di ripiego... questo invero anche per colpa della stessa Canon che non l'ha mai considerato più di tanto. Alla prova dei fatti invece ha un AF, certamente un pò rumoroso, ma veloce e pure estremamente preciso e anche il diaframma, seppure a sole sei lamelle, è estremamente preciso a tutte le aperture, quindi meccanicamente è davvero una eccellente realizzazione... anche in questo caso però la sua costruzione è stata fraintesa, se non addirittura malintesa, in quanto dai più ritenuta povera, degna insomma di un obiettivo di seconda scelta... questo ovviamente sempre nella vulgata comune! A mio modsto avviso invece esso è da intendersi, globalmente, come il migliore fra i 50 mm Canon EF |
| inviato il 12 Settembre 2021 ore 19:13
Paolo, il life size converter non è pensato unicamente per il 50 2.5, ma per spingere oltre qualsiasi lente ef. L'ho usato molto sul 100/2.8 macro non L, sul 135/2 e sul 200/2.8. L'ho usato anche sul 400/5.6 L per provare a fare foto a insetti non troppo amichevoli. Lo montai anche sul 28/1.8 sigma per spingermi in macro 2:1 (con risultati discutibili). Integra un moltiplicatore 1.25-1.3x circa e un tubo di prolunga. Con il 100 macro si arriva ad un rapporto di ingrandimento di 1.7x, con risultati migliori (e meno perdita di luminosità) di 72mm di tubi di prolunga. |
| inviato il 12 Settembre 2021 ore 19:38
Calcolo semplicissimo con un esempio ancor più semplice : tubo vuoto diametro 50 mm , lunghezza 50 mm la luminosità che passa attraverso è uguale ad un diaframma 50/50 = F 1 , ci aggiungiamo un altro tubo vuoto da 50 mm ( Tubo di prolunga) avremo un diaframma di : 100/50 = F 2 , abbiamo perso 2 stop di luminosità . |
| inviato il 12 Settembre 2021 ore 19:42
Ah... questa caro Pie mi giunge del tutto nuova. Eppure sono certo di aver letto, all'epoca, che il Life Size Converter fosse, anche in virtù del fatto che non è un semplice tubo di prolunga ma un vero e proprio sistema ottico, specificamente pensato per il 50 macro ma evidentemente ricordavo male... oppure si è scoperto, ma solo in seguito, che è adattabile anche ad altri obiettivi. Devo vedere di ritrovare qualche depliant dell'epoca, in ogni caso però ti ringrazio per la gradita puntualizzazione |
| inviato il 12 Settembre 2021 ore 21:06
Orbene Pie ho appena consultato la mia copia del EF Lens Work ll e beh... ricordavo bene, a pag. 95, al di sopra dell'obiettivo, è riportata la denominazione ufficiale: Life-Size Converter EF e appena sotto di essa: (for exclusive use with EF 50 mm f/2.5 Compact Macro)... beh direi proprio che il significato sia sufficientemente chiaro anche a una capra linguistica par mio Evidentemente quindi è molto probabile che il sistema, anche piuttosto sofisticato direi visto che si tratta di 4 lenti in 3 gruppi, pur se pensato per il 50 riesca compatibile anche con altri obiettivi, come hai appena testimoniato tu, seppure, immagino, non con la qualità che invece mostra quando accoppiato all'ottica per cui è pensato. |
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