| inviato il 20 Ottobre 2020 ore 11:05
L'altro punto eccellente di questa fotocamera (non è una novità) è l'obbiettivo... A prima vista, già dal nome, sembrerebbe tutto abbastanza nella norma; il classico Industar replica del famoso schema Tessar ... 4 lenti in 3 gruppi >>
 In realtà non è così ... o meglio; alcuni elementi lo rendono unico ed anche la resa è sorprendentemente performante. Innanzi tutto è mastodontico... bello tosto. Questo è dovuto principalmente per l'esigenza di "farci stare tutto dentro" ... l'otturatore simil Copal e tutti i leverismi di trasmissione degli automatismi etc etc. Questo portò i tecnici Lomo ad affrontare problemi tecnici notevolissimi ..... ne uscirono pragmaticamente "alla moda sovietica" ... "se c'è un problema, c'è una soluzione". E fu geniale... Non c'era niente da fare ... l'otturatore che doveva essere centrale, i leverismi, i rinvii, legati alle geometrie ottiche e al tiraggio, non ci stavano dentro ... la parte posteriore sarebbe stata troppo grossa ed avrebbe interferito con il piano pellicola. Che si fa ??? Ripresero una soluzione anteguerra Carl Zeiss ormai in disuso e sorpassata ... applicarono piccole correzioni e la "Mandrakata" fu completa !!! RIBALTARONO LO SCHEMA OTTICO !!!
 |
| inviato il 20 Ottobre 2020 ore 13:03
"Esiste un bell'articolo di Marco Cavina sulla Almaz ... se non erro su NOC." Si proprio da quello letto l'anno scorso. |
| inviato il 20 Ottobre 2020 ore 15:20
Una curiosità "storica" ma queste macchine, che prezzi avevano? In buona sostanza, erano acquistabili con una certa facilità dal lavoratore russo "medio" o costavano un rene? |
| inviato il 20 Ottobre 2020 ore 16:03
@Wolfschanz Ogni fotocamera aveva ovviamente una fascia di prezzo diverso che si relazionava per aspetti tecnici costruttivi, rivolti a determinati ceti della popolazione. E' quasi sempre fondamentale verificare i pezzi prodotti per capire l'evoluzione delle fotocamere sovietiche; la loro popolarità ed a chi erano rivolte. Ad esempio ... tutta la serie Smena concluse la produzione con decine di milioni (!!!) di pezzi prodotti La fotocamera più prodotta al mondo in assoluto ... Era una fotocamera plasticosa rivolta al ceto popolare, ai ragazzi senza ambizioni fotografiche. La classica macchinetta da portasi durante il fine settimana o nelle gite del dopo lavoro. Ma veniamo alla Sokol, dati alla mano ... furono costruite circa 300.000 Sokol Automat dal 1966 al 1978 ... Una cifra medio bassa per gli standard sovietici ... ma di fatto una fotocamera di discreto successo. Perchè ??? Perchè nel 1966 aveva un prezzo di vendita di 145 rubli quando uno stipendio medio nello stesso anno era di circa 120 rubli. Quindi era una fotocamera che potevano permettersi non in molti... probabilmente le fascie medio alte della popolazione. Un proletario alla catena di montaggio, o un contadino avrebbe ovviamente potuto acquistarla a costo di enormi sacrifici e risparmi. Non credo questo sia successo ... Di fatto in 12 anni di produzione 300.000 sovietici (un po' meno visto che fu esportata sotto altri nomi) la acquistarono. In futuro vedremo fotocamere davvero avanzate o comunque interessanti, che nn arrivarono alla fine del piano quinquennale produttivo, proprio per la complessità che si rifletteva sul prezzo di vendita troppo alto. In questi casi veniva fermata la produzione e la fotocamera andava nel dimenticatoio. Esempi clamorosi sono : la Kiev 20, la Fed 35, la Elektra 112, la Zenit 18 ... le prime che mi vengono in mente. Fermate proprio dall'impossibilità di venderle ... sono normalmente fotocamere medio rare che di solito hanno caratteristiche davvero interessanti. |
| inviato il 20 Ottobre 2020 ore 21:52
ricapitoliamo un poco : Quindi, per gli utenti che se la potevano permettere a cavallo degli annii anni '60/70 la Sokol Automat era semplicemente, fantasticamente tecnologica. Una combinazione di successo di tecnologie acquisite (Copal) e sviluppi propri (algoritmi d'esposizione, CdS, etc). Diamo un'occhiata più da vicino a questo dispositivo. Prodotta dal 1966 al 1978 e successivamente con l'upgrade (!!!) Sokol-2 dal 1977 al 1986. La somma prodotta di entrambi i modelli fu di circa 400.000 unità. Non è molto, ma abbastanza. Ahimè, il dispositivo era costoso e questo influenzava le vendite di massa. E' una fotocamera a telemetro ad ottica fissa con possibilità di controllo dell'esposizione automatico a programmi "intelligenti" con priorità dei tempi. L'otturatore è centrale, con i seguenti tempi di scatto 1/30, 1/60, 1/125, 1/250, 1/500 + B. La base del telemetro è molto ampia (tra le più ampie sulle fotocamere sovietiche) ben 67mm che garantiscono una messa a fuoco rapida e precisa. L'obiettivo, come abbiamo visto, è un Industar-70 2.8/50 non rimovibile a 5 lamelle. Il limite di apertura è F16. La SOkol Automat è dotata di contatti per il flash. Non è presente l'autoscatto. Il peso è di circa 805 grammi. |
| inviato il 20 Ottobre 2020 ore 22:29
Controlli : Il Falco sovietco è una macchina grande e pesante. Il design del corpo è elaborato con dettaglii non privi di stile. E' comoda da tenere nelle mani, tutto sommato. Sul fronte anteriore, l'intera parte superiore del corpo è occupato dalla cornice decorativa, che comprende la finestra del mirino (verde), un ricevitore di luce per la formazione delle cornicette luminose (arancione), la finestrella del telemetro (giallo), l'area in cui è presente il nome "Sokol" e "Automat". A destra dell'obiettivo c'è il pulsante di scatto dalla forma insolita; metallico, lungo e stretto con corsa verticale(rosso). Lo scatto è morbido, forse posizionato un po' troppo in basso e con la corsa troppo lunga... per me. Intorno alla lente dell'obiettivo c'è un selettore ad anello per la sensibilità della pellicola (viola). La piccola finestra con il valore che si andrà ad impostare si trova nella parte inferiore dell'obiettivo (blu). Sopra l'obiettivo troviamo la principale caratteristica distintiva della serie Sokol - gli occhiolini dei sensori del sistema esposimetrico (turchese). Normalmente in numero di 3 ... ma nella prima versione della Sokol Automat del '66, le cellette sono 6. Questa prima versione, chiamata "a sei occhi" è molto ricercata dai collezionisti e può costare pareccho (500/600€€). La connessione per i flash (bianco). La leva di sblocco (rosa). Per ovviare a maldestre operazioni da parte dell'utente, questa piccola levetta è fondamentale. Ogni operazione (cambio tempi/diaframmi, passaggio in automatico) risultano completamente bloccate sino a che l'otturatore nn viene attivato con la solita leva sul retro, a quel punto, intervenendo con questa minuscola leva (va premuta), tutte le operazioni sono sbloccate e a dsiposizione.
 Sul retro c'è un grande mirino rettangolare in una cornice plastica nera e la leva metallica di caricamento/avanzamento della pellicola. Ovviamente è presente il famoso pulsante rotondo a slitta (da destra a sinistra) per il controllo carica della batteria ... oggetto di premio finale !! Il mirino del Falco è ottimo, grande e luminoso; comprende anche una cornicetta luminosa. La compensazione parallasse è automatica. Ciò significa che quando si regola la messa a fuoco, la cornicetta nel mirino si sposta in modo da poter controllare la parallasse ad ogni distanza di messa a fuoco. Il telemetro nel mirino ha una forma rettangolare ed è abbastanza contrastato. La cosa bellissima nel mirino della Sokol è, naturalmente, l'indicazione delle coppie t/d (solo in automatico). Le informazioni sono visualizzate in piccolo, utilizzando la stessa tecnologia della cornice luminosa. A volte, in determinate condizioni di luce non sono sempre visibilissime. |
| inviato il 20 Ottobre 2020 ore 23:10
scusate per la qualità dell'immagine ... ma premere il pulsante della fotocamera e contemporaneamente fare la foto del mirino nn è stato facile... in ogni caso mi sembra che sia chiaro ...
 |
| inviato il 20 Ottobre 2020 ore 23:21
dimenticavo ... naturalmente in modalità Automatica, con luce scarsa o eccessiva, (compatibilmente con gli iso e il tempo impostato, l'automatismo segnalerà nel mirino, con una banderuola rossa, l'impossibilità di scattare bloccando il pulsante !
 |
| inviato il 20 Ottobre 2020 ore 23:44
era una di quelle prese in considerazione quando cercavo una compatta a telemetro da usare senza troppi pensieri, la canonet è grossa e cimelio di famiglia... poi per questioni di costi di spedizione scelsi la ricoh 500 ma comprai la minolta al-f (vista e provata) solo per la focale un po' più wide... cmq m'intrigava |
| inviato il 20 Ottobre 2020 ore 23:52
è una fotocamera da cui stare alla larga ... purtroppo. Hai fatto bene a virare su cose più affidabili. E' un peccato perchè è una fotocamera che può rendere buoni risultati; l'ottica, rapportata al costo medio a cui si trova, è un'autentica sorpresa. Nel senso che il rischio di trovarla guasta va da medio a medio-alto. Vale un po' per tutte le fotocamere vintage, ma in particolar modo con quelle soviet, la regola di poterle vedere e provare personalmente. In alternativa avere un venditore affidabile che ne garantisca il funzionamento. E' un peccato perchè è una fotocamera che può rendere buoni risultati; l'ottica, rapportata al costo medio a cui si trova, è un'autentica sorpresa. E' stata una delle mie primissime fotocamere che acquistai parecchi anni fa sulla baia e mi andò bene ... qualche anno fa si scollò il vetrino del telemetro, ma la riparazione fu una stupidaggine anche in termini di costo. Mediamente si trova intorno ai 20/30€ ... sempre con il famoso rischio di trovarla non funzionante. |
| inviato il 21 Ottobre 2020 ore 0:34
probabilmente nn ero registrato ancora su juza oppure nn mi accorsi del post... |
| inviato il 21 Ottobre 2020 ore 13:15
Quando feci il corso di fotografia (un corso in DVD della De Agostini in collaborazione con Canon) in uno dei DVD c'era una parte in cui si parlava di macchine ed obiettivi sovietici che alcuni compravano per ottenere certi risultati, ma poi anche qui su Juzaphoto non ne ho più sentito parlare. A me piacciono le cose antiche e ben fatte che per l'epoca in cui erano fatte erano dei miracoli di ingegneria come questo falco, per questo seguo con molto interesse. Colgo l'occasione per farti i complimenti per la recensione. |
| inviato il 21 Ottobre 2020 ore 13:46
@Daniele 1974 grazie ... siamo in pochi ma buoni !!! Sto editando il post sopra con inserimento di immagini a corredo. Diventa più facile seguire le descrizioni. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |