| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 12:18
Più che altro prima del passaggio da esterno molto freddo a interno caldo è necessario mettere l'attrezzatura in una busta sigillata, cioè senza passaggio d'aria, e lasciarla riscaldare gradualmente in questo modo, altrimenti la condensa è matematica. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 12:19
Fino a -20°C tutto bene con la Sony A7Rii , prove fatte 2 anni fa con bufera di vento, ho fatto circa 400 foto con una sola batteria ( una panoramica dalla punta di una montagna, pero' l' obiettivo era Nikon AI vintage, che non ha elettronica e non consuma corrente ), forse le batterie durano un po' meno rispetto ad un uso con temperature normali. Il problema maggiore è stato il rischio congelamento delle mani ( allora facevo le foto senza guanti, ora sono piu' attrezzato, guanti riscaldati con pila al litio alternati ai guanti con buco richiudibile per indice e pollice ). Un altro problema è stato l' indurimento del movimento ( viscosità ) della testa del treppiede ( molto dura da girare ). “ se passi da -30°C a 20°C, probabilmente la butti. Cerca di fare un passaggio graduale. „ Sono completamente d' accordo sul passaggio graduale, ma secondo me il problema maggiore è l' opposto, il passaggio improvviso da 20°C a -30°C, si crea condensa all' interno fotocamera / obiettivi, perchè l' aria contenuta all' interno degli attrezzi tenuti a 20°C è ricca di umidità assoluta, molto diversa dall' umidità relativa . |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 12:26
Secondo me per la resistenza alle basse temperature le reflex fanno ancora un lavoro migliore delle ML. Io con nikon D800 e 24-120 e il mio amico skialp con una sony A72 e 24-70. Temperatura aria -20 e vento forte, windchill a -35. La mia continuava a scattare senza problemi, la sua aveva l'EVF impossibile da utilizzare e il monitor lentissimo, morale della favola mirrorless nello zaino e zero foto. Saranno migliorate le cose? la XT2 che ho l'ho usata fino a -15 di meno non sono ancora arrivato. |
user148381 | inviato il 10 Gennaio 2020 ore 12:34
E' ovvio e risaputo che le batterie al freddo durano meno e se poi il freddo è anche intenso propozionalmente ancora meno. Mi chiedevo e ti chiedo: ma vai a piedi o in auto? Se vai in auto prendi un carica batterie da auto e sei apposto. Saluti e buone foto. P.S. piuttosto direi di prendere qualche cosa per riparare la Sony |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 13:10
Caricabatterie esterno con USB e Power bank Da 20.000mah o qualcosa in meno se non ti servono troppe batterie. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 13:23
Sulla condensa ho trovato questi dati : Umidità specifica di saturazione Viene indicata di solito con Q, e rappresenta la quantità massima di vapore che può essere contenuta in una massa d'aria alla temperatura T. la quantità massima Q di vapore acqueo che può essere contenuta in 1 kg di aria satura in funzione della temperatura è riportata nella tabella seguente. T (°C) , , , , -40 , -30 , -20 , -10 , , 0 , 10 , , 20 , , 30 Q (grv/kg) 0.08 , 0.2 , 0.8 , 1.8 , 3.7 , 7.5 , 14.5 , 26 Dalla tabella si vede che per la formazione di nebbia ( condensa ) a +20°C sono necessari 14,5 grv/kg , invece a -40°C sono sufficienti 0,08 grv/kg, cioe' una quantita' di acqua 180 volte piu' piccola . ( ho aggiunto delle virgole per incolonnare i dati, non saprei come fare per inserire una tabella con righe e colonne... ) Quando respiriamo a -30°C, dalla nostra bocca esce condensa, bisogna assolutamente evitare che questa umidità entri nella fotocamera. Quando respiriamo a 20°C, dalla nostra bocca esce la stessa quantità di acqua, e la stessa acqua non deve entrare nella fotocamera ( o almeno sperare che quando siamo a -30°C esca al più presto dalla fotocamera attraverso le fessure della baionetta e delle ghiere degli obiettivi ). |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 13:44
Fai la prova: metti tutto in un Kuki gelo, chiudilo con uno dei suoi legarini e infila tutto nel freezer di casa che di solito è a -18. Dopo qualche ora saprai se ti lascerà a piedi oppure no. In ogni caso cercherei di tenere più batterie e power bank in una tasca interna della giacca, prenderei addirittura uno di quei gilet che fanno tanto "fotografo anni 80". |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 13:51
No, non fare assolutamente quella prova, in casa, specie in cucina, abbiamo una umidità assoluta 180 volte superiore a quella che avresti all'esterno ( fuori casa ) a -40°C ( leggi sopra ). Si formerebbe subito della rugiada, poi diventa ghiaccio nelle fessure che, dilatandosi, spacca tutto. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 14:46
“ Sono completamente d' accordo sul passaggio graduale, ma secondo me il problema maggiore è l' opposto, il passaggio improvviso da 20°C a -30°C, si crea condensa all' interno fotocamera / obiettivi, perchè l' aria contenuta all' interno degli attrezzi tenuti a 20°C è ricca di umidità assoluta, molto diversa dall' umidità relativa . „ Dici? Perchè a me non risulta sia quello il problema maggiore. Il problema della condensa è elevato nell'esporre un oggetto molto freddo in un ambiente caldo, dove normalmente l'umidità dell'aria è molto superiore, ed abbondante, e si condensa rapidamente sulla superficie fredda. Quello che capita per esempio con gli occhiali da vista, entrando d'inverno in un posto caldo. Il contrario, cioè portare un oggetto caldo in un ambiente molto freddo, e quindi generalmente con bassissimo contenuto di umidità nell'aria, non mi risulta possa portare a problemi di condensa, l'atmosfera interna si secca molto prima che l'oggetto si raffreddi, almeno salvo casi molto particolari che a me non sono mai capitati su nessun dispositivo ottico. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 14:54
Il concetto e semplice. Il freddo non assorbe energia dalle batterie... ma ne limita l'uscita (diciamo così). In pratica una batteria al 40% di carica a +20°C, se la porti a temperature molto fredde potrebbe essere completamente scarica perché non esce l'energia. Se poi la riporti a +20°C torna ad essere carica. Il freddo non ti permette in pratica di sfruttare al 100% l'energia che hai a disposizione. A te serve poter sfruttare tutta l'energia delle batterie e devi quindi scaldarle. Sulla condensa, calcola che l'aria calda riesce a contenere più umidità di quella fredda. La fonte di umidità sarai te! Prima di entrare e uscire dalla macchina, semplicemente apri i finestrini, così da far uscire l'umidità dalla macchina e ridurre il rischio di condensa. Anche la dei sacchetti in plastica e transazioni graduali aiutano non poco. Attento che l'umidità ce l'hai anche addosso... quando le metti dentro la giacca può fare condensa (non sai quante volte ho avuto il telefono slozzo) |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 15:00
“ Dalla tabella si vede che per la formazione di nebbia ( condensa ) a +20°C sono necessari 14,5 grv/kg , invece a -40°C sono sufficienti 0,08 grv/kg, cioe' una quantita' di acqua 180 volte piu' piccola . „ Appunto, questo è il motivo per cui in un ambiente molto freddo l'umidità è scarsissima, cioè la capacità dell'aria di contenere acqua è estremamente ridotta. Giusto come esempio, nei motori a carburatore per aerei il rischio di formazione di ghiaccio al carburatore, dovuto alla condensazione/congelamento dell'umidità ambientale nel tubo di venturi, si annulla sotto i -15 gradi, qualunque sia il tasso di umidità relativa. |
| inviato il 10 Gennaio 2020 ore 15:17
Al netto dei problemi legati a umidità/condensa per il passaggio tra ambienti a forte differenza di temperatura, da quanto ne so io nessuna fotocamera garantisce il funzionamento al di sotto dei -10 °C Che siano reflex o ML, ognuna può avere la sua componente critica: il meccanismo specchio nel primo caso e il sistema di visione del secondo, entrambe poi hanno l'otturatore che è una componente meccanica in movimento e che a -30 gradi potrebbe avere problemi. Anche perchè un conto è fare una sessione di scatti di mezz'ora, un'ora a tali temperature (il sensore comunque scalda e mantiene alta la temperatura interna della fotocamera) e altra cosa è restarvi una giornata intera con la fotocamera spenta per lunghi periodi, quindi con temperatura interna che scende a livelli di quella esterna. |
user55404 | inviato il 10 Gennaio 2020 ore 15:35
Dai manuali leggo che la maggior parte delle fotocamere sono progettate e garantite per funzionare a temperature che vanno da 0 a +40. Pertanto quando si scende sotto zero, il funzionamento corretto non è garantito. I manuali Nikon e Sony, dicono cosi. Poi se uno riesce a farle funzionare anche a -30, buon per lui. |
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