| inviato il 17 Giugno 2019 ore 13:20
“ Quoto! E' un ambito dove è quasi "improprio" giudicare se non intervengono altri aspetti di congruità. „ In effetti Ulisse, quel che possiamo, tutt'al più, è trarre qualche nostra conclusione sulla base di esperienze. Quando ho avuto un impianto hi-end del valore di parecchie decine di migliaia di euro, com'è come non è, godevo molto meno la musica. Oggi (per seguire il ragionamento a monte tuo) non è che ho esattamente un impianto proprio "entry", ma decisamente è assai più "normale" e, comè come non è, sento meno le valvole e di più Beethoven NOTA: non ne ricavo certo una regola fissa |
| inviato il 17 Giugno 2019 ore 13:27
Allora andiamo a valutare il portfolio(se mai qualcuno si facesse carico dall'arduo compito) e rimarrebbero forse 50 utenti sul forum, che comunque sarebbe decimato ...in canikon si lamenterebbero e tanto comunque si lamentano... Dopo la selezione meritocratica che guarda caso non c'è mai,ci sarebbero gli scontenti e non solo ideologicamente e forse non sarebbe quello il progetto della grande mente della fotografia. "Mi sono messo in testa un'idea meravigliosa". |
| inviato il 17 Giugno 2019 ore 13:42
“ Quando ho avuto un impianto hi-end del valore di parecchie decine di migliaia di euro, com'è come non è, godevo molto meno la musica. „ Seppure non al tuo livello (eppoi non ho un buon orecchio per la musica), è una condizione che ho percepito anch'io quando con il passare degli anni ho posseduto attrezzature fotografiche di crescente costo. Il primo inghippo mentale era il timore dei furti. Il secondo che ero più critico nel giudicare la resa che mi "sembrava" di ottenere. Avere gli stessi dubbi su un buon obiettivo e sul "medesimo" ma di dieci volte il costo, faceva arrabbiare diversamente e distogliere dai valori "etici" e prescindere se fosse colpa dell'attrezzatura. Al tempo della pellicola peraltro, per un amatore che si attrezzasse con apparecchi e obiettivi pregiati e costosi, significava vedersi vanificato l'investimento da un pessimo laboratorio. |
| inviato il 17 Giugno 2019 ore 13:50
Quelli del reparto vendite e marketing non lo rimpiangono (e hanno preso tutte le restanti copie dai mercatini) |
| inviato il 17 Giugno 2019 ore 15:13
Ciao Morgana, spesso leggo i tuoi 3d. Questo mi sembra davvero intrigante. Esistono molte tipologie di esseri viventi, e così pure molti tipi diversi di fotografi. In Italia c'è sempre stata una insana tendenza a generalizzare dividendo il mondo magari in due sole categorie. Trovo questa impostazione molto superficiale. Come dire che ci sono i × che studiano e mai fotografano e ci sono i veri fotografi, uomini duri che senza sapere nulla di tecnica fanno foto creative e magnifiche. Questo atteggiamento è di sottosviluppo, perché si vedono e si credono in questo modo realtà che non esistono. Conosco un solo fotografo che sa poco di tecnica e che è eccellente. È l'eccezione che conferma la regola: senza conoscenze tecniche non si può essere bravi o addirittura eccellenti fotografi, è semplicemente questa la norma Imho. |
| inviato il 17 Giugno 2019 ore 15:18
Che poi ci siano appassionati o addirittura feticisti delle attrezzature fotografiche, questo non implica che costoro siano fotografi. Scattano poco proprio perché non interessa loro la fotografia, ma solo la tecnologia. Non riderei di queste persone perché il mondo è bello perché è vario. Io appartengo al mondo di mezzo: i progressi tecnologici aiutano a ottenere in naturalistica scatti impossibili da ottenere in precedenza. Scatti come questo, impossibile con attrezzature di 10 anni fa. www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3220582&l=it Scattando centinaia di foto ai velocissimi mignattini alibianche a 14 ft/s, questa è risultata perfetta fino all'ultima piuma del soggetto. Per fare queste foto, conoscere attrezzature e tecnica è indispensabile |
| inviato il 17 Giugno 2019 ore 15:42
“ quello appunto che mi lascia basita è diciamo lo squilibrio del tempo dedicato alle due attività, fotografare e informarsi/studiare, c'è sempre tempo per la seconda attività ma mai per la prima. „ La seconda molti la fanno comodamente seduti sulla sedia dell'ufficio (ecco quindi la grande disponibilità di tempo) mentre la prima no, non la puoi fare dall'ufficio |
user23063 | inviato il 17 Giugno 2019 ore 15:44
Il chitarrista Slash ha dichiarato qualche lustro fa che non sa leggere la musica, ma che (evidentemente, aggiungo io) gli viene naturale mettersi a jammare e far uscire riff e melodie che poi creano le canzoni. “ “No, non so leggere la musica” ha detto durante lo Snakepit Q&A. ” Suono ad orecchio. Cerco di riprodurre quello che sento (certe volte solo nella mia testa) facendolo uscire dalle mie mani sulla chitarra.” „ Indubbiamente conoscere la tecnica può aiutare, è condizione sufficiente (forse) ma non necessaria. Come non è necessario essere tecnicamente il più bravo, altrimenti probabilmente staremmo tutti ascoltando solo Satriani o Malmsteen invece che Comfortably Numb dei Pink Floyd (secondo il mio parere l'assolo più della storia della musica). Excursus musicale, ma i concetti sono universali. |
| inviato il 17 Giugno 2019 ore 16:20
Infatti anche dei Pink Floyd l'unico che sapeva leggere e scrivere la musica era Richard Wright; Gilmour (l'autore del citato asolo di "Comfortably Numb"), ha imparato qualcosa solo intorno al 2005-2006 quando ha voluto imparare a suonare il sassofono (che suona in un brano dell'album del 2006 "On an Island") |
| inviato il 17 Giugno 2019 ore 16:39
non saper leggere la musica è relativamente diverso da non avere tecnica musicale. Gilmoour ha doti di tocco e intonazone che altri sognano (ascoltare un capolavoro in questo sull'assolo di the wall) Slash dal canto suo ha buon gusto ma altri difetti; paul gilbert invece è avanti gli altri 2 e musicalmente è in grado di muoversi su più generi. poi come sommo esempio si potrebbe citare Django Reinhardt: li la tecnica la inventò lui per necessità virtù |
| inviato il 17 Giugno 2019 ore 17:04
“ poi come sommo esempio si potrebbe citare Django Reinhardt: li la tecnica la inventò lui per necessità virtù „ Esatto! A causa di ustioni che gli fecero perdere l'uso di alcune dita. |
| inviato il 17 Giugno 2019 ore 17:45
In effetti l' interesse per il mezzo a volte supera l' interesse per l' attività stessa. Ma credevo che fosse più un male (se poi è un male...) dei nostri giorni. Comunque succede in diversi ambiti, non solo nella fotografia. Il riferimento con la musica e l' impianto hi fi è azzeccatissimo. Un altro esempio lo vedo nel ciclismo (sport che pratico solo per divertimento sperando di avere un mezzo adeguato) e anche lì ho conosciuto persone che sanno tutto di bici e componenti ma si allenano poco e nonostante l' evidente sovrappeso spendono una barca di soldi per alleggerire la bici di 2 etti |
| inviato il 17 Giugno 2019 ore 17:55
“ Ma credevo che fosse più un male (se poi è un male...) dei nostri giorni. „ A parte le frasi "storiche", che io ricordi quando ho iniziato era la stessa cosa (meno diffusa, ma per questione di numeri), e qualche decennio è passato Anzi, forse allora c'era anche più integralismo: Ciapanna, l'editore di Fotografare (allora abbastanza "puro") era uso scrivere che un mobile Chippendale basta avere i soldi e te lo compri. La macchinetta..... giammai |
user170782 | inviato il 17 Giugno 2019 ore 18:07
Era molto indietro, cosa nata con l'essere umano. |
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