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fotografia e magia


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avatarsenior
inviato il 29 Ottobre 2018 ore 8:35

Se 50 anni fa tutti avessero avuto in mano una reflex, o anche una volgarissima Bencini Comet, ma soprattutto se tutti avessero avuto la stessa visibilità di oggi ci sarebbero stati i medesimi commenti, forse non in riferimento al pittorialismo, dato che all'epoca erano pochi anche quelli che conoscevano la pittura, ma alle "foto da spiaggia", tutte irrimediabilmente identiche, sicuramente si. Anche quella era mancanza di idee, o forse, più semplicemente, la gente fotografava quello che gli faceva piacere fotografare e nel modo che gli comodava farlo, ma in ogni caso con quel modello di riferimento. Oggi sono probabilmente cambiati solo i modelli, a livello di massa e di fotografia per piacere personale, mentre a livello professionale può essere un'esigenza anche questa, solo per accontentare il cliente e portare a casa la pagnotta. A livello artistico invece mi pare che ci sia di tutto, di più.

avatarsenior
inviato il 29 Ottobre 2018 ore 8:58

Io mi riconosco perfettamente perfettamente in quel 90%.
Evidentemente non ho capito niente di fotografia.
Le foto che mi danno soddisfazione sono quelle in cui vedo qualche cosa che mi colpisce, qualche cosa che non sia paricolarmente bello, ma che lo diventa con la mia visione.
Apettando la giusta luce, scegliando l'inquadratura, i tempi etc etc.
Non viaggio molto, fotografo quello che trovo sotto casa, cose magari banali, a cui cerco di dare "magia", e quando altri apprezzano i miei scatti, ne ottengo grande soddisfazione.
In fondo a me al momento basta questo per divertirmi.
Non saro' un artista e evidentemente non capisco niente di fotografia, pero' mi diverto un mondo.

avatarsenior
inviato il 29 Ottobre 2018 ore 9:00

Credo ci sia un po' di confusione nel quesito.
Se la domanda è perchè pubblichiamo? bè credo che la risposta è per far conoscere le nostre foto, per la voglia di mostrare quello che facciamo, anche per avere like e apprezzamenti.
Chi dice il contrario è i.pocrita, perchè è ovvio che spesso si fotografa perchè ci piace farlo, per la passione per vedere un luogo, per rapportarci con l'altro o per il bisogno di esprimerci, ma perchè si pubblica?
Bè di certo non per la critica, se nè riceve ben poca qui e zero su siti come 500px ecc.. quindi è chiaro che è un mostrarci verso gli altri.
Se invece il discorso è legato a una standardizzazione del gusto le cose cambiano, può anche essere, ma succede in tutti i campi, ora va la musica trap, pieno di nuovi cantanti giovani, è un paragone scemo, ma è per dire che se una cosa ci piace e funziona la si fa, alcuni seguono un proprio percorso altri no, ma credo che la cosa sia solo più evidente perchè è più facile accedere al'informazione e qui torniamo a un discorso fatto tempo fa su come i social probabilmente hanno avuto un impatto anche maggiore del digitale sulla fotografia
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2909821

avatarsenior
inviato il 29 Ottobre 2018 ore 9:06

Fontana e Giacomelli sono mica dei "pittorialisti"

avatarsenior
inviato il 29 Ottobre 2018 ore 9:10

il 90% dei fotografi che pubblicano foto (magari qui su juza un po' di meno) sono consapevoli che quello che stanno cercando di ottenere è una "immagine stupenda" che sia in grado di "suscitare un'emozione" e ottenere molti like nei social. Per loro la foto deve "scatenare la fantasia", intrattenere con magia, dare meraviglia; per riuscirci sono disposti all'utilizzo di schemi compositivi spettacolarizzanti o pesanti postproduzioni estetizzanti che facciano sì che "la foto sembra un quadro".
Vi riconoscete?


No.
Ma il fatto di comporre in modo funzionale al "messaggio" (e alla propria interpretazione) e non "fine a se stesso" è un problema difficile da risolvere ad ogni livello.

avatarsenior
inviato il 29 Ottobre 2018 ore 9:24

Fontana e Giacomelli sono mica dei "pittorialisti"


No ma parte del loro lavoro fa riferimento a poetiche della pittura, è un equivoco abbastanza frequente lo stesso Stieglitz affermando "voglio fotografie che sembrino fotografie" presentò in realtà un lavoro che spostava la fotografia dalla poetica impressionista a quella astrattista;-)


il problema non è neanche il pittorialismo, ma la mancanza generalizzata di idee


Questa è una cosa diversa. Siamo in ambito social, la fotografia viene intesa come divertimento e condivisione sono luoghi creati per questo e qiundi è giusto così, è già buono se si trova qualcuno che ha qualcosa da dire.

avatarsenior
inviato il 29 Ottobre 2018 ore 12:59

Gran parte del lavoro di Fontana fa riferimento all'astrattismo, quello di Giacomelli all'informale...


I lavori di Giacomelli sugli ospizi oppure il mattatoio o Scanno non mi pare abbiamo molti riferimenti all'informale (forse i paesaggi).
eppure non mi sembra che siano da buttare.

Giacomelli a mio modo di vedere è il più grande fotografo italiano. E non solo.

il problema non è neanche il pittorialismo, ma la mancanza generalizzata di idee.

Il problema è tutto qui. Senze idee rimangono solo le chiacchere e i social.


Questa è una cosa diversa. Siamo in ambito social, la fotografia viene intesa come divertimento e condivisione sono luoghi creati per questo e qiundi è giusto così, è già buono se si trova qualcuno che ha qualcosa da dire.


la fotografia va intesa come fotografia.
Altrimenti è ridicolo fare queste discussioni.

avatarsenior
inviato il 29 Ottobre 2018 ore 13:18

Mi riferivo ai paesaggi, come rilevato da Marra in "fotografia e pittura del 900";-) anche Fontana non ricade totalmente nell'astrattismo basti pensare a swimming-pool ad esempioMrGreen

Giacomelli a mio modo di vedere è il più grande fotografo italiano. E non solo.


Uno degli autori che anch'io preferisco

l fotografia va intesa come fotografia.


Se su quasi 160000 utenti di questo furum ne trovi 100 concordi su una definizione di fotografia è un miracolo, infatti queste discussioni spesso cadono nel ridicolo.

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2018 ore 15:47

Puoi "dipingere" con macchina fotografica piu' post e puoi "fotografare" con pennello e colori ad olio.
I secondi sono spesso considerati bravissimi, i primi dei coglioni... mi potete spiegare la logica?

user90373
avatar
inviato il 05 Novembre 2018 ore 16:03

@ Alessandro Traverso

Davanti ad un mazzo di fiori finti:- "Guarda che bei fiori, sembrano veri.".
Davanti ad un mazzo di fiori veri:- "Guarda che bei fiori, sembrano finti."

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2018 ore 16:04

In realtà non serve la post per dipingere con la fotocamera, a contare è la "poetica" di riferimento, se ad esempio usi una luce "stile Caravaggio" sei in piena contaminazione pittorica, è questo che a molti "puristi" sfugge MrGreen

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2018 ore 16:13

Mario Giacomelli era un poeta, tipografo e fotografo.

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2018 ore 16:59

il 90% dei fotografi che pubblicano foto (magari qui su juza un po' di meno) sono consapevoli che quello che stanno cercando di ottenere è una "immagine stupenda" che sia in grado di "suscitare un'emozione" e ottenere molti like nei social. Per loro la foto deve "scatenare la fantasia", intrattenere con magia, dare meraviglia; per riuscirci sono disposti all'utilizzo di schemi compositivi spettacolarizzanti o pesanti postproduzioni estetizzanti che facciano sì che "la foto sembra un quadro".


Ma poi se questo ipotetico 90%, con la loro composizione spettacolare o post-produzione estetizzante, riesce ad ottenere questo risultato, chi siamo noi per giudicarlo?
Anzi sinceramente al massimo lo invidio, se da uno scatto riesce a creare un immagine stupenda che suscita un emozione, ha raggiunto il suo scopo niente di più, anche questa è fotografia. ;-)

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2018 ore 18:29

"Cosa significa il pittorialismo in fotografia? Scimmiottare attraverso un'arte un'altra arte. Così facendo la fotografia diventa una specie di pittura di serie B o di pittura fatta con la macchina fotografica, il che non ha sempre esiti straordinari, sia sul piano visivo che sul piano della ricerca"
L.Ghirri, lezioni di fotografia

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2018 ore 18:34

"Quando il fotografo ebbe lasciato lo studio artistico, non gli fu più possibile copiare gli schemi dei pittori. Non poteva, ad esempio, diventare regista di una scena di battaglia dipingendo insieme elementi che provenivano da luoghi e tempi diversi, e neppure poteva risistemare le parti della sua immagine in modo da costruire un disegno che gli fosse più congeniale. Della realtà che aveva di fronte poteva soltanto scegliere i particolari che gli sembravano rilevanti, e con quelli comporre la sua fotografia. Se non poteva mostrare la battaglia, né raccontare la strategia bellica, né distinguere in essa i buoni dai cattivi, poteva altresì mostrare quel che per un pittore sarebbe stato un soggetto fin troppo comune: la strada deserta disseminata di palle di cannone, per esempio, oppure il fango rappreso sulle ruote di un cannone, dei volti umani anonimi, dei fucili appoggiati ad un muro, etc. Dei dettagli, dei particolari significativi che solo il suo intuito riusciva a cogliere. Il lavoro del fotografo incapace di essere narrativo, si rivolge al simbolo."

"La fotografia evoca la presenza tangibile della Realtà in modo più convincente di qualsiasi altro genere di immagine. Il suo utilizzo basilare e la sua ampia diffusione ne hanno fatto “un surrogato del soggetto stesso - una versione più semplice, più durevole, più nitidamente visibile del puro e semplice fatto”. La nostra fede nella verità di una fotografia poggia sulla convinzione che l'obiettivo sia imparziale, e disegni il soggetto così come è, senza nobilitarlo né immiserirlo. Può essere una fede ingenua e illusoria (infatti, sebbene sia l'obiettivo a disegnare il soggetto, è il fotografo che lo definisce), ma persiste tuttora. La visione del fotografo ci persuade nella misura in cui egli nasconde il proprio intervento".

J. Szarkowsky, l'occhio del fotografo



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