| inviato il 29 Settembre 2016 ore 9:50
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1937913 Se si tratta di un museo civico, comunale e non una galleria privata, si tratta semplicemente di luogo pubblico e aperto al pubblico, regolamentato dalle semplici norme che regolano qualsiasi altro spazio pubblico e perciò appartenente allo Stato come pure una strada (mi riferisco all'uso del treppiedi, sia chiaro) e quindi non dovrebbero esservi restrizioni a proposito. L'uso professionale non è dimostrabile. Il treppiedi è vietato solamente se di intralcio alla circolazione come qualsiasi altro oggetto che occupa una superficie maggiore di mezzo metto quadrato (se nel museo in quel momento ci fosse stata anche solo pochissima gente, è stato giusto comunque vietarlo per questioni di sicurezza). Bisogna inoltre vedere se fosse esposto un cartello o simili con suscritto tale divieto, che a quel punto sarebbe da rispettare in ogni caso. Per quanto riguarda l'uso del flash, trovo sia giusto a prescindere non utilizzarlo poiché compromette a lungo andare l'integrità delle opere d'arte. (Fa bene a non utilizzarlo) |
| inviato il 29 Settembre 2016 ore 9:55
@Davidthegray, infatti davanti a questo museo ero l'unico italiano assieme a 4 giapponesi che fotografavano e filmavano persino il personale addetto!!! W l'Italia. |
| inviato il 29 Settembre 2016 ore 10:14
“ @Steve1169, le leggi forse non le conoscera' lei; mi porti dove sta scritto che posso far foto con qualsiasi cosa ma non usando il treppiede pur potendolo portare!!! „ Riporto, estratto della legge bersani del 2014 sulla liberalizzazione delle foto nei musei: "Sono libere, al fine dell'esecuzione dei dovuti controlli, le seguenti attività, purché attuate senza scopo di lucro, neanche indiretto, per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa, promozione della conoscenza del patrimonio culturale: 1) la riproduzione di beni culturali attuata con modalità che non comportino alcun contatto fisico con il bene, né l'esposizione dello stesso a sorgenti luminose, né l'uso di stativi o treppiedi ; 2) la divulgazione con qualsiasi mezzo delle immagini di beni culturali, legittimamente acquisite, in modo da non poter essere ulteriormente riprodotte dall'utente se non, eventualmente, a bassa risoluzione digitale.” |
| inviato il 29 Settembre 2016 ore 10:29
Non capisco perché bisogna fare per forza ciò che ci viene vietato, anche se lo riteniamo, o è palesemente assurdo come divieto. Se ce lo vietano, è vietato e basta, e noi per educazione e senso civico non lo facciamo. Penso sia capitato a tutti, a me all'interno della concattedrale di San Giovanni a La Valletta mentre entravo nell'ala dove c'è la decollazione di San Giovanni del Caravaggio. Dopo averla vista, mi fu espressamente vietato di utilizzare la macchina fotografica, d700 con 28 mm, e finchè non sono uscito ho avuto il custode museale a fianco per impedirmi di fotografare nonostante avessi acconsentito senza polemiche, e avessi girato la macchina dietro la schiena per non avere picci, mentre mi gustavo lo spettacolo di questo dipintone di più di 5 metri di lunghezza per 3,5 di altezza, una miriade di turisti con le compattine "bruciavano i pigmenti della pittura" con flashate ravvicinate, qualcuno anche dopo aver scavalcato i cordoni. Che cosa avrei dovuto fare? Piantare una polemica infinita andando sicuramente a finire nell'ufficio della sicurezza con probabile sequestro dell'attrezzatura? Per poi finire la vacanza nell'ufficio di polizia per poter riavere il tutto? Dentro la casa di altri si fa quello che dicono loro, giusto o sbagliato che sia. All'ingresso della chiesa c'era il cartello che vietava riprese fotovideo e io semplicemente non le ho fatte, ho accettato le regole e sono entrato consapevole delle limitazioni... Non si deve incolpare il custode soltanto perchè esegue gli ordini, ho visto fare cose ai turisti che hanno dell'incredibile. Non prendiamocela sempre con chi ci limita perchè pensiamo che calpestino la nostra libertà, nell'ufficio dove lavorate potete andare in mutande? senza offesa per nessuno |
| inviato il 29 Settembre 2016 ore 10:35
“ Riporto, estratto della legge bersani del 2014 sulla liberalizzazione delle foto nei musei: "Sono libere, al fine dell'esecuzione dei dovuti controlli, le seguenti attività, purché attuate senza scopo di lucro, neanche indiretto, per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa, promozione della conoscenza del patrimonio culturale: 1) la riproduzione di beni culturali attuata con modalità che non comportino alcun contatto fisico con il bene, né l'esposizione dello stesso a sorgenti luminose, né l'uso di stativi o treppiedi ; 2) la divulgazione con qualsiasi mezzo delle immagini di beni culturali, legittimamente acquisite, in modo da non poter essere ulteriormente riprodotte dall'utente se non, eventualmente, a bassa risoluzione digitale.” „ Tornando a i custodi, loro che ne sanno se tu fotografi per passione o per lavoro? Vedono il macchinone e a prescindere ti vietano di utilizzarlo |
| inviato il 29 Settembre 2016 ore 10:58
Fresca fresca. Speriamo che qualcuno si svegli anche sul versante fotografia (anche se, messa così, la seconda parte sulla circolazione dei beni culturali tocca già anche la fotografia). Billcottam, anche le leggi razziali erano leggi dello stato. |
| inviato il 29 Settembre 2016 ore 11:08
“ Vedono il macchinone e a prescindere ti vietano di utilizzarlo „ In questo caso devono chiedere se lo scopo è amatoriale o professionale, ma se la risposta è la prima non possono vietare l'uso della fotocamera (compatta, bridge reflex, medio formato che sia)! Nel caso invece la vietassero (si parla sempre di musei pubblici e quindi i custodi sono equiparati a pubblici ufficiali) si configura il reato di abuso di potere |
| inviato il 29 Settembre 2016 ore 11:14
...Mi sembra una cosa perfettamente logica. Se ogni persona si potesse permettere di montare il cavalletto davanti ad ogni opera esposta in un museo i tempi delle visite aumenterebbero esponenzialmente. E naturalmente non si può fare una distinzione a seconda del fatto che ci siano in quel momento poche o molte persone. A me personalmente darebbe fastidio dover aspettare che una persona 'monti e smonti' la propria attrezzattura per poter avere la 'mia' visuale libera... Sul fatto che ti permettano di portalo penso sia solamente legato al fatto di non avere dei locali/armadietti consoni alla custodia del tuo cavalletto. |
| inviato il 29 Settembre 2016 ore 11:29
“ Se ogni persona si potesse permettere di montare il cavalletto davanti ad ogni opera esposta... „ Veramente di solito si monta distanti, e si porta tutto montato davanti all'opera per il tempo strettamente necessario. Comunque non è difficile prevedere l'uso dell'intelligenza, vietando il cavalletto in situazioni in cui è di intralcio. Ma come al solito, meglio vietare tutto così non si hanno rogne. Tanto gli amici degli amici poi possono fare quello che gli pare comunque. |
| inviato il 29 Settembre 2016 ore 11:38
Si potrebbe usare il monopiede, il trepiede per la sua configurazione (appoggio su area 3 punti) porterebbe alla sanzione di occupazione di luogo pubblico, infatti bisognerebbe chiedere l'autorizzazione al comune di competenza per poterlo usare in luogo pubblico! |
user72446 | inviato il 29 Settembre 2016 ore 11:38
Musero Egizio del Cairo: Maschera di Tutankhamon. divieto espresso di fare foto con tanto di militare armado all'ingresso della sala e 2 personaggi della sicurezza (molto discutibli) che giravano!!!! appena mi vedono con la reflex iniziano a seguirmi nella sala (non Grandissima ma abbasta da potersi mettere in un angolo e fotografarla senza essere visti) mi faccio un bel giro, leggo le didascalie, osservo i tesori e le meraviglie in quella sala. Se allungavi la mancia ai tizi dentro potevi anche portarti via qualche teca secondo me.......ma perché sottostare a queste regole implicite? Meno male che il Note 4 riposto nella tasca del gilet, ha comodamente ripreso tutta la scena della mia visita in quella sala, e estrapolando dal video in 4k i fotogrammi, ho la mia foto senza troppi patemi e discussioni. |
| inviato il 29 Settembre 2016 ore 11:41
“ Ma come al solito, meglio vietare tutto così non si hanno rogne „ Questo perché siamo italiani e ce lo meritiamo, perché come al solito dall'uso si passerebbe all'abuso! E' sempre stato così dateci un dito e ci prendiamo il braccio! |
| inviato il 29 Settembre 2016 ore 11:45
“ nell'ufficio dove lavorate potete andare in mutande? „ Bè da me, Volendo, le segretarie, possono venire Anche, Senza le Mutande. Io Personalmente, in ufficio, le mutande me le porto. |
| inviato il 29 Settembre 2016 ore 11:59
Non ricordo dove,e in attesa di sentenza direi che in Italia presso alcuni uffici statali é lecito timbrare il badge in mutande e timbrarlo pure per i colleghi al mare. |
user72463 | inviato il 29 Settembre 2016 ore 12:07
sui suoi libri Scott Kelby suggerisce di usare un monopiede laddove l'uso degli stativi sia proibito per motivi di sicurezza |
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