user120016 | inviato il 05 Luglio 2021 ore 9:10
E comunque il mio 180 preferito rimane l'APO Telyt f/3.4 con attacco LR |
| inviato il 05 Luglio 2021 ore 9:21
@PaoloMcmlx ..... ??? cioè .... “ TUTTI gli altri obiettivi, che non siano quelli originali chiaramente, non fanno altro che scimmiottare QUEL NOME, legato a quel PARTICOLARE EVENTO, e soprattutto a quella PERSONA in particolare che ne fece SPECIFICA richiesta... in pratica Carl Zeiss realizzò quell'obiettivo - ad personam - e quindi tutti gli altri, per quanto abbiano lo stesso schema ottico e tutto quello che vuoi non sono altro che del cloni, realizzati dopo la guerra immagino. „ Salgado ordina all'azienda XY un nuovo obbiettivo "Copacabana"... quelli glielo producono. Lui lo usa per il suo progetto "Deuteronomio". L'azienda lo produce sputato-identico e lo commercializza ... chi lo compra non ha in mano l'obbiettivo Copacabana ??? |
| inviato il 05 Luglio 2021 ore 9:35
Dico la mia tornando sulle telemetro compatte a pellicola 35mm. Intanto son da vedere e maneggiare, non sono tutte compatte ed alcune son anche più ingombranti di alcune reflex se questa può essere una discriminante di scelta. Esposimetro accoppiato o non, se non interessano gli automatismi un esposimetro non accoppiato magari posto sulla calotta permetterebbe di valutare la scena tenendo bassa la fotocamera e quindi essere più discreto per un genere di Street, alcune fotocamere poi hanno tempi e diaframmi sul barilotto dell'obiettivo ed un sistema comodo di accoppiamento degli EV indicati, una volta accoppiate le ghiere, girandole si hanno tutte coppie tempi/diaframmi giuste. Ovviamente comodo per alcune riprese scomodo se si usa il mirino. Da valutare anche la scelta della sensibilità asa in camera, alcune arrivano a 400 qualcun'altra anche meno, ed anche come è posta la ghiera del selettore, se prendi una che funziona solo a priorità come lo sono le yashica ed hai bisogno di compensare, solita situazione foto sulla neve o sfondo nero, poter cambiare il valore iso per compensare può far comodo. Anche la scelta dell'automatismo non è da sottovalutare, io ho scelto per la mia la scelta dei tempi, poi mi son reso conto che proprio negli scatti rubati quest'è un limite, perché non posso controllare la pdc e non posso regolarla per avere una punta e scatta e scattare dalla pancia. Un'altra cosa la maggior parte delle telemetro con priorità in manuale hanno l'esposimetro che smette di funzionare, quindi va prima fatta la lettura, poi spostata in manuale ed in base ai valori letti reimpostare. Mi sembra che la ricoh 500g funzioni sempre, non so se pure sulla himatic s non 2 Batterie... Le zinco aria costano poco e si vendono in blister da almeno 6, ognuna dura dai 4 ai 6 mesi circa, è un costo sopportabile tanto più la usi basterebbe un rullino al mese, poi si possono far tarare i circuiti o comprare un adattatore che regola la tensione ma per cominciare vanno benone. Occhio però al fornato della batteria originale, la mia usa il formato a bottone e non ho avuto problemi di forma, neanche un adattatore. Anche l'ergonomia varia da modello a modello in genere hanno tutte i comandi peincipali sulla ghiera , ma non esisteva uno standard. P.s. Questa è la mia www.flickr.com/photos/89864432@N00/132856149/in/pool-camerapedia/ Avrei pure una canonet primo modello ma troppo grossa ed ho avuto una olympus sp ma pure lei troppo grossa |
| inviato il 05 Luglio 2021 ore 9:56
P.s. Dimenticavo Le batterie alkaline da 1,5 fanno funzionare l'esposimetro ma l'errore non è lineare, aumenta all'aumentare della luminosità, quindi come calcolai ai tempi col sekonic si passava in bassissima luce da uno scarto di 1/3 di stop al chiuso fino ai 2 stop all'aperto in pieno sole, vero è che la pellicola negativa sopporta e supporta e qualcosa porti sempre a casa. Altra cosa, occhio agli occhielli per la cinghia non tutte lo avevano e necessitavano della loro borsa pronto.. che io odio Una ottima risorsa è il sito buktus ha i manuali di molti modelli e dargli una letta può toglierti molti dubbi. Ovviamente questi sono piccole considerazioni che seevono solo in casi particolari, la coperta è sempre cortina e qualche compromesso bisogna metterlo in conto |
| inviato il 05 Luglio 2021 ore 10:00
E di questa cosa ne pensate?
![](https://media.fotodotti.it/media/catalog/product/cache/1/image/1000x1231/9df78eab33525d08d6e5fb8d27136e95/d/s/dsc_0833_1_2/canon-canon-model-vi-t-rangefinder-telemetro-con-rf-50mm-f1-1.2-leica-copy-vite-m39-leicavit-30.jpg) |
| inviato il 05 Luglio 2021 ore 10:10
Rientra a malapena nel budget e preferisco fargli risparmiare soldi da investire in pellicole filtri sviluppi e stampe Ed anche in qualche buon libro di autori che raccontano la strada, perché di fondo come ammette l'autore sta cercando più lo strumento mentale che fisico |
| inviato il 05 Luglio 2021 ore 10:27
Cito da PaoloMcmlx: “ Enzo... hai capito niente... perdonami! „ Caro Paolo, il mio scrivere "1937" è ovviamente un refuso, essendosi che anche i sassi sanno che le Olimpiadi di Berlino si tennero nel 1936. Refuso che forse trova giustificazione nella tarda ora in cui ho scritto il mio post, stanco dopo 12 ore di guida, di ritorno dalla Puglia. L'"Olympia-Sonnar" 180/2,8 -a voler essere pignoli- non fu realizzato per le Olimpiadi di Berlino (celebrate nel grandioso film "Olympia" di L. Riefenstahl), bensì per le Olimpiadi invernali 1936 di Garmisch Partenkirchen. Per questi giochi, Zeiss realizzò il suo capolavoro dell'ottica, dotando con esso due fotoreporters sportivi. Uno di essi fu Lothar Rübelt. Leni Riefenstahl, se usò il 180/2,8 lo fece dopo la sua apparizione e lei non ebbe parte nella sua ideazione, né tantomeno progettazione. Anche dei giochi olimpici estivi del 36, si hanno immagini dell'Olympia-Sonnar imbracciato da fotoreporters, ma apparentemente almeno, non dalla Riefenstahl, che era già ben impegnata nelle riprese cinematografiche. I Sonnar 180/2,8 usati a Garmisch e Berlino erano del tipo "direkte Kupplung", ovvero collegati direttamente alla fotocamera. Nell'uso pratico, si verificarono problemi nella messa a fuoco e per questo, nell'autunno del 1937 , fu messa a punto la cassetta reflex "Flektoskop", che consentiva, pur a prezzo di qualche difficoltà, una messa a fuoco esatta. Se poi non ho "capito niente", mi spiace, non so che farci. |
| inviato il 05 Luglio 2021 ore 13:02
Ne approfitto per ringraziare i partecipanti, in particolare Enzo C, per le interessanti digressioni storiche. Dico la mia sul tema "prima macchina analogica". Essendo la prima, andrei su una classica reflex. Nikon fm, giusto per citarne una. Quali svantaggi avrebbe rispetto ad una telemetro ? Qualcosina sui tempi di scatto, ma il soggetto spesso è in movimento.. In ogni caso, senza sminuire altri prodotti, che avranno le loro peculiarità, eviterei ad un neofita tutta una serie di cose quali: acrobazie nel caricamento della pellicola, vincolo al mirino a pozzetto o peggio a buchi della serratura, adattamento di batterie fuori progetto, messe a fuoco a stima, automatismi. Ci penserei per bene anche al ricorso forzato ad esposimetro esterno. Ma soprattutto, la cosa più importante, eviterei l'ottica non intercambiabile. Metti pure sia la focale "ideale". Se c'è qualche impurità e devi farla pulire ammesso si riesca, rimani fermo. Se l'ottica è sfortunata di suo o ha preso qualche colpo, nel corso dei lunghi anni,..il tutto rimane un soprammobile. |
| inviato il 05 Luglio 2021 ore 13:04
Se si parla di telemetro ad ottica fissa io consiglierei le Yashica. Se si vuole il tutto manuale, ma con esposimetro accoppiato, Lynx 1000, ottica ottima, compatta e relativamente leggera( ferro e vetro) e l'otturatore va da 1s a 1/1000, altrimenti sempre manuale al 100% c'è la Lynx 14 ma lì sali di prezzo e la portabilità va a farsi benedire perché pesa quasi 1kg, d'altronde è il prezzo da pagare per avere un 45 mm f1.4( tra l'altro un obiettivo accellente, anche a ta). In alternativa tutte le Yashica Electro 35 gt, GTS, gtn, e la serie CCN compattissima, con il suo 35 mm f1.8. con queste però si lavora a priorità di diaframmi e hanno l'otturatore elettronico. www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3936104 Qui trovi i miei esperimenti di espianto e digitalizzazione degli obiettivi delle suddette. |
| inviato il 05 Luglio 2021 ore 13:42
@Phsystem, io scatto con una Canon 7 LTM, presa in Giappone, e come lenti un Canon 35 2.8 e un 50mm 1.4, anche questi dal Sol Levante Tanto divertimento e con budget non esagerato Corpo con revisione (in Italia) 150 euro 35 2.8 210 euro tasse di importazione incluse il 50 290 euro..finito. Il 50 provato su Sony e devo dire che il soprannome che lo accompagna rende l'idea. Qui si parla di telemetro: rangefinderforum.com/ |
| inviato il 05 Luglio 2021 ore 14:39
Se non sbaglio la Canon 7 dovrebbe avere l'esposimetro al selenio che misura la luce incidente |
| inviato il 05 Luglio 2021 ore 15:11
Si ha un esposimetro al selenio, ci furono poi evoluzioni con quello cds alimentato con una pila, ma con altri prezzi Il mio funziona abbastanza bene, nel posteriore si trova una piccola rotella per scegliere la sensibilità dello stesso. |
| inviato il 05 Luglio 2021 ore 16:50
“ Se non sbaglio la Canon 7 dovrebbe avere l'esposimetro al selenio che misura la luce incidente „ riflessa ... esposimetro a luce riflessa, essendo integrato nella fotocamera. |
| inviato il 05 Luglio 2021 ore 17:16
Purtroppo non conosco la Canon a telemetro se non da quello che ho letto nelle ricerche sul web, però finora tutti gli esposimetri al selenio che conosco funzionano a luce incidente e osservando l'aspetto di quello della Canon 7 sembrerebbe a luce incidente. |
| inviato il 05 Luglio 2021 ore 17:51
@phsystem Se sei controluce si è a luce incidente |
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![](https://img2.juzaphoto.com/001/shared_files/fuji/fuji_giugno2024_01.gif)
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