| inviato il 26 Gennaio 2016 ore 12:00
Vi domando, un pò provocatoriamente: secondo voi, quanti tra i grandi fotografi del passato e contemporanei hanno fatto una discussione su questo argomento, sviscerandolo così a fondo, con formule addirittura? |
| inviato il 26 Gennaio 2016 ore 12:40
Penso pochi..... Erano più intenti a fotografare. |
| inviato il 26 Gennaio 2016 ore 12:44
Secondo me nessuno. A loro interessa lo scatto, non la matematica. Come me. Ergo: io sono un grande fotografo! ...e fateme sogná... |
| inviato il 26 Gennaio 2016 ore 13:01
“ Vi domando, un pò provocatoriamente: secondo voi, quanti tra i grandi fotografi del passato e contemporanei hanno fatto una discussione su questo argomento, sviscerandolo così a fondo, con formule addirittura? „ Eccone un altro che non ha mai sentito nominare Ansel Adams e la Eastman Kodak Io ho qualche perplessità sulle 14 pagine, che per me potevano essere due. Ma la questione che ha posto Ooo è fondata e nasce da due diversi metodi, che vengono dal confronto tra veri fotografi e tecnici (alcuni dei nomi li trovate qui sotto). Credo che la parte pratica si capisca qui sotto. Ovviamente, solo per gli interessati. “ Traditional depth-of-field formulas and tables assume equal circles of confusion for near and far objects. Some authors, such as Merklinger (1992),[2] have suggested that distant objects often need to be much sharper to be clearly recognizable, whereas closer objects, being larger on the film, do not need to be so sharp. The loss of detail in distant objects may be particularly noticeable with extreme enlargements. Achieving this additional sharpness in distant objects usually requires focusing beyond the hyperfocal distance , sometimes almost at infinity. For example, if photographing a cityscape with a traffic bollard in the foreground, this approach, termed the object field method by Merklinger, would recommend focusing very close to infinity, and stopping down to make the bollard sharp enough . With this approach, foreground objects cannot always be made perfectly sharp, but the loss of sharpness in near objects may be acceptable if recognizability of distant objects is paramount. Other authors (Ansel Adams 1980, 51) have taken the opposite position, maintaining that slight unsharpness in foreground objects is usually more disturbing than slight unsharpness in distant parts of a scene . Moritz von Rohr also used an object field method, but unlike Merklinger, he used the conventional criterion of a maximum circle of confusion diameter in the image plane, leading to unequal front and rear depths of field. „ |
| inviato il 26 Gennaio 2016 ore 13:26
Concordo con l'ultima osservazione di A. Adams. Meglio un po di sfocatura dietro che davanti. |
| inviato il 26 Gennaio 2016 ore 14:17
non ci crederete, ma io non sono affatto un tecnicista. me ne frego per lo più di tanta teoria, e con la fotocamera in mano spesso vado ad occhio e facendomi forza dell'esperienza pratica. Ma questa questione mi ha intrigato molto. per non riscrivere le stesse cose vi invito a leggere quanto ho scritto qui: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=460570&show=2 |
| inviato il 26 Gennaio 2016 ore 17:09
@Gabriele67 “ Occhio che è "esatta" nel senso che non sono omessi i termini più piccoli. Ma è comunque semplificata, perché assume che le lenti siano sottili, che la luce viaggi solo in traiettorie rettilinee, e molto altro. „ a parte l'approssimazione dovuta alle lenti ecc., ma dal punto di vista dell'ottica geometrica è esatta? ti posso chiedere da dove l'hai ricavata? cmq grazie! |
| inviato il 26 Gennaio 2016 ore 17:40
cmq è rimasta sospesa la domanda che ho posto a Baronerosso e che ripropongo a tutti “ @Baronerosso " Il disco di confusione è il diametro apparente del circolo che riproduce un punto fuori fuoco per un obiettivo ideale (senza aberrazioni, in particolare curvatura di campo): ovvero il diametro di un disco corrispondente alla sfocatura, misurato sul piano del punto fuori fuoco, e quindi indipendente dal rapporto di riproduzione. E' una misura assoluta, non soggettiva, come il circolo di confusione. Dipende dalla distanza del soggetto e dall'apertura fisica del diaframma. Non è quindi esatto affermare che non dipende dalla focale dell'obiettivo, dato che un obiettivo di focale maggiore deve essere chiuso ad un rapporto focale (stop) superiore per avere la stessa apertura fisica dell'obiettivo. " Scusami Barone, potresti spiegare un po' più terra terra questa tua definizione, semmai corredata di uno schema ottico come nel libro da te citato? „ |
| inviato il 26 Gennaio 2016 ore 18:20
 |
| inviato il 26 Gennaio 2016 ore 18:22
 questo il senso, indipendentemente che si chiami veramente Ddc oppure Ugo. |
| inviato il 26 Gennaio 2016 ore 18:35
Il disco, oppure ugo, avrebbe quindi dimensione pari al più piccolo degli oggetti correttamente risolti sul sensore? In pratica gli oggetti più piccoli del disco non possono essere risolti, mentre quelli più grandi si. La dimensione del disco è il limite tra le dimensioni degli oggetti di questi due insiemi. Giuro non ho fumato nulla Raffaele |
| inviato il 26 Gennaio 2016 ore 18:40
 no Vangogh altro esempio, supponendo che il palo abbia diametro 20cm il Ddc (o Ugo ) ha diametro 30cm, indipendentemete dalle 2 foto pechè è rapportato al vero diametro del palo e non al suo ingrandimento nel fotogramma. è più chiaro adesso? |
| inviato il 26 Gennaio 2016 ore 18:48
Non ti seguo, non identifico il disco nella foto di cui parli. Il discorso è più semplice: 1. posso risolvere un punto più piccolo della luce che genera il disco di confusione? 2. posso risolvere un punto più grande della luce che genera il disco di confusione? Raffaele |
| inviato il 26 Gennaio 2016 ore 19:01
Perdonami ma non parlo di focali, parlo di una situazione nella stessa inquadratura. La mia era una sorta di osservazione/definizione di Ugo. Ho scritto le due domande proprio per chiarire il punto. Puoi rispondere semplicemente si o no a ciascuna di esse, la situazione cui mi riferisco è quella di una ed una sola immagine acquisita con una data focale. |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |