| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 11:29
Sono perfettamente d'accordo con André. Con l'eccezione di chi frequenta i capanni per esigenze "fisiche" spesso la sensazione è che siano l'occasione per fare la foto super-dettagliata come quella fatta dall'amico o vista su quella rivista. E il risultato è proprio quello, decine di foto tutte uguali/simili spesso ritraenti azioni o interazioni forzate, in habitat e posatoi decisamente inverosimili, al contrario di una foto wild. C'è chi trova piacere in questo (legittimo) ma io personalmente lo trovo deludente e poco soddisfacente (per non dire deprimente). E questo spesso porta all'errata convinzione che fare foto wild sia questo, che i soggetti arrivino lì dopo due minuti. Per me il soggetto va ritratto, non attratto né forzato a fare qualcosa per ottenere lo scatto. Quindi per me la fotografia naturalistica vera è andare a cercare il soggetto nel suo Habitat naturale, rispettarlo, aspettare che si presenti l'occasione per scattare cercando di essere pronto e imparare ogni volta qualcosa da quel comportamento naturale che un capanno (pozza/carnaio/pagamento) spesso distorce. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 11:41
Concordando con Angus (la mia era una provocazione) rispondo a Flagship con una domanda. A cosa servono quelli che sono stati definiti set? Servono, tendenzialmente, ad avere le condizioni desiderate per fare una foto ad un soggetto. Non per vederlo. Non per studiarlo. Non per guardare gli anelli. Servono ad ottenere i risultati fotografici che rispettino i canoni estetici personali di chi scatta, risultati si spera ripetibili perché, si sa, maggiore il numero di eventi maggiori le possibilità di ottenere il risultato. La foto del falco di palude sullo sfondo nel cielo è wild? Si. È difficile da ottenere? No. La foto dei germani è wild? Si. È difficile da ottenere?No. Servono dei capanni fissi con set per fare uccelli in volo? Nel 90% dei casi no. Trovi una zona umida con cannetto, aspetti, trovi il falco, ti infili in macchina o ti butti addosso una rete e scatti il falco che sorvola con la sua posa classica. La foto è bella? Non sta a me dirlo. Personalmente evito di scattare soggetti dove il cielo copre tutto il frame e in assenza di luci particolari. A meno che lo scopo di tutto non sia quello di accumulare immagini di specie. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 11:44
Concordo |
user84767 | inviato il 13 Dicembre 2022 ore 12:24
Sono andato a vedere quando ho iniziato ad interessarmi alla fotografia di animali non domestici, era il 2015. Non faccio fatica a confessare che il motivo é stato perché avevo acquistato un Sigma 150-600 e volevo provarlo sul campo, per caso ho conosciuto un gruppo di fotonaturalisti ed ho cominciato a frequentarli, naturalmente in primo luogo ho frequentato i capanni a pagamento poi, pian piano, ho iniziato a frequentare la natura, dapprima in compagnia di chi la conosce meglio di me poi da solo perché mi sto rendendo conto che andare in cerca di un animale, cercare di capirne il comportamento, vederlo e al fine riprenderlo mi da più soddisfazione che aspettarlo dietro un vetro per fare lo scatto tecnicamente buono ma da "catena di montaggio". Non per questo mi sento di condannare chi per motivi qualsiasi frequenta capanni a pagamento, anzi qualche volta giusto per stare con amici ci torno io stesso. Il rispetto sia della natura, ma anche del prossimo, per me è fondamentale in ogni mia manifestazione. Non sono contrario al carnaio, se autorizzato, perché presuppongo che polli o altri animali utilizzati siano stati macellati secondo le norme vigenti. Quello che non ammetto nel modo più assoluto è l'uso di prede vive, quali che siano, da sacrificare per attirare il soggetto delle foto. Ne conoscete tanti che non si fanno scrupoli su questo? Io ne conosco di fama solo due i cui nomi però circolano dal Piemonte, dove abito, all'Abruzzo alla Sardegna. Quel che si definiscono famigerati.... Mi ritrovo sia per il contenuto che per la pacatezza di espressione con gli ultimi due interventi di Pietro Guberti e Luve |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 12:43
“ Quella volpe è il manifesto dell'ignoranza dilagante che affligge il genere umano e dei disastri che può causare alle specie animali... „ Questo è quello che ci vedi tu. Io ci vedo un adattamento, come le migliaia di volpi di Londra. Tra l'altro elemosinare cibo è uno schema che tutti gli immaturi di specie a prole inetta fanno per molto tempo. Per me, se fotografo le volpi di Londra faccio foto wild, ma questa, come la tua, è solo un'opinione... non pretendo certo di convincere nessuno. La spiego in dettaglio in questo articolo. www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=3367715 Ti invito a essere rispettoso ed educato o ti escludo dalla discussione Angus. I giudizi morali sono esclusi da questa discussione, come da regolamento. Naturalmente colgo l'occasione per ricordarlo a tutti i partecipanti. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 12:51
Vito, da mio punto di vista quella è una foto wild perché il falco sta vagando per i fatti propri. Guarda in camera e questo vuol dire che sa che stai lì: questo rende la foto meno valida. “ Per contribuire alla discussione sarebbe utile vedere esempi di vera fotografia wild di soggetti elusivi, possibilmente corredati da descrizione di come si è arrivati a fare lo scatto „ Ottimo. Questo è un esempio
 Nell'Italia centrale questa è una specie rara. La situazione è un cespuglio di ginepro e alaterno che copre totalmente il fotografo una volta addossato con ghillie alla base dei loro tronchi. Siamo su una sponda sudovest di un lago del parco nazionale del Circeo. Funziona benissimo solo quando c'è il sole. Senza sole diretto la gran parte delle specie nota i movimenti e passa più lontana. Anche i due germani sono stati ripresi in queste condizioni, in luce laterale un'ora dopo l'alba. È un'ottima alternativa ale foto in set o capanni attrezzati, ovviamente le condizioni sono molto più disagevoli. In questo modo si possono fotografare in volo molte specie diverse, ad esempio il maschio di sparviere, che pur essendo comune, è difficile da riprendere in volo.
 Spiego qui attrezzature le modalità di ripresa e le condizioni in cui ci si deve appostare. www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=3038569 www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=3268317 |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 13:11
Volpi di Londra assolutamente non paragonabili a quelle della maremma... Dove sarei stato indeducato Claudio? Stiamo scherzando? Evita certe inutili minacce e soprattutto di imputarmi cose campate per aria... Alimentare fauna selvatica è reato...e le volpi della maremma sono così proprio perché alimentate sa sprovveduti...e non c'è nessuna offesa in questo...è così e basta...ho visto a marina di alberese come funziona.... Arrivano vicino alle auto e il fotografo scende con il premietto per fare lo scattino wow acchiappa like...adattamento? Si, indotto da cosa?da un comportamento illegale.... Le volpi di Londra hanno sviluppato un comportamento sinantropico simile a quello di corvidi o cinghiali genovesi perché le città rappresentano un'opportunità.... Come dicevo prima, le opinioni hanno dei confini, e il limite è dato dall'oggettivitá ...Alimentare quelle volpi è illegale...oggettivo... |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 13:15
Usi un tono spocchioso e contenuti con pregiudizi, ti invito a correggerti per evitare che chiudano il 3d. Altrimenti ti escludo, non è una minaccia è il regolamento. Viviamo in un mondo di opinioni, ci sono vantaggi e svantaggi, ma bisogna parlare con rispetto, sennò si innescano flame. E le mie discussioni arrivano a 15 pagine per questo preciso motivo. Sbagliando, si impara. E perseverare è diabolico....ecc... ecc.. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 13:18
Sono felice che qualcuno ogni tanto ne parli . Non mi metto nemmeno a leggere tutte le 10 pagine della discussione perché so già che troverei tante persone che si arrampicano sugli specchi tentando di giustificare un comportamento che è sbagliato, senza il minimo dubbio . Il motivo per cui nei parchi nazionali è vietato dare da mangiare ai selvatici è perché è una pratica sbagliata , che va a snaturare l'animale e chiunque lavori nel settore della tutela della fauna, questo lo sa bene. Spiegatemi il senso di fotografare animali selvatici , se li devo governare come animali da circo , per ottenere una foto . La mia esperienza insegna che con la pazienza (tanta pazienza ) e un minimo di spirito di sacrificio , si può fotografare qualsiasi tipo di animale , nel pieno rispetto dello stesso … anche le giustificazioni di carattere fisico , non le capisco . Se uno ha il mal di schiena non è che è quindi automaticamente giustificato a compiere comportamenti sbagliati . Nessuno ti obbliga a portare a casa la foto ad ogni costo , infatti il problema è che come al solito, troppi fotografi pensano che la loro fotina da postare sui social o sui forum , sia più importante del benessere di un animale . L'alimentazione suppletiva crea molti più problemi di quanti ne risolve ed è estremamente dannosa , stop . |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 13:21
Claudio illustra dove sta il pregiudizio però...questa è una discussione in cui si deve argomentare... Non è passibile di sanzione chi alimenta una volpe ad alberese? Perché esistono determinate sanzioni? Federico pelliccia direi perfetto.... |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 13:34
Nel parco nazionale d'Abruzzo è vietato tassativamente alimentare i selvatici. Questo non impedisce che tali selvatici non riescano ad aggirare il divieto. Si sa, il nostro paese ha 70000 leggi e quasi nessuna viene fatta rispettare.... In Inghilterra invece hanno 3500 leggi che vengono fatte rispettare prima di tutto dai cittadini. Ma tant'è. Se vuoi sapere se io ho alimentato le volpi per fotografarle la risposta è no. Ma il tema di questo 3d è: possiamo alimentare i selvatici per fare delle foto? Io non lo faccio, ma direi che c'è situazione e situazione. Una mangiatoia di semi ben selezionati e lardo in giardino potrebbe persino aiutare in inverno, ma alimentare i mammiferi carnivori assolutamente no perché se appare una epidemia di rabbia, con un morso ce la trasmetterebbero. Si possono usare carni di scarto di polllo o suino? Basta non infettaree le popolazioni naturali con aviaria o altre batteriosi. È etico usare cascami alimentari di animali domestici alimentati con antibiotici o steroidi? Questo già è più discutibile, visto l'uso dei veleni in agricoltura che ha eliminato massicciamente gli insetti e gli anellidi. Però c'è sempre il problema delle abitudini alimentari. I selvatici possono disabituarsi a una dieta naturale oppure no. Quando un orso marsicano si ostina ad andare per cassonetti lo mettono in gabbia per evitare problemi coi turisti o con le popolazioni locali. Forse Francesco Petretti,che seguo e stimo molto, alimenta le volpi per riprenderle in wild italy, non è molto bello ma non lo fa nei confini del parco nazionale d'Abruzzo. Il mondo è bello perché è avariato... o vario? |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 13:43
"Si possono usare carni di scarto di polllo o suino? Basta non infettaree le popolazioni naturali con aviaria o altre batteriosi" Esatto, è poiché non sappiamo cosa contrngono le carni che usiamo (siuno e pollo vanno infatti consumati BEN COTTI), è sbagliato usarli per attirare selvatici "I mammiferi carnivori assolutamente no perché se appare una epidemia di rabbia, con un morso ce la trasmetterebbero" Non solo per quelli Claudio...ci sono mille motivi, che vanno dal rischio della perdita di capacità predatorie al semplice pericolo per la salute dei soggetti (vedi studi sugli scoiattoli grigi negli stati uniti) Credo che nel condannare comportamenti come quello descritto in maremma non ci sia un briciolo di pregiudizio ma solo l'applicazione di considerazioni fattuali ad un caso pratico.... |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 13:46
“ poiché non sappiamo cosa contrngono le carni che usiamo (siuno e pollo vanno infatti consumati BEN COTTI), è sbagliato usarli per attirare selvatici „ Qui casca l'asino: anche all'interno del P.N.A.L.M. c'è un carnaio invernale con cascami di suini crudi. Siamo in Italia, lo possiamo divulgare pubblicamente, ma le leggi non sempre vengono applicate con lungimiranza e rigore. Certo, questo non ci autorizza a violare la legge. Assolutamente. Ma una mangiatoia in giardino la consiglia pure il wwf. Mangiatoie per cervi sulle valli innevate sono state usate anche nei parchi nazionali dopo grandi nevicate. Come sempre è un mondo pieno di sfumature di grigio, per fortuna non dominano il bianco e il nero. Ogni tanto si vedono comportamenti molto discutibili. E allora bisogna parlare con chi li fa, senza scandalizzarsi, ma spiegando le ragioni dei buoni comportamenti e motivando le persone ad attuarli. I comportamenti moralistici sono fortemente controproducenti. Motivano le persone a continuare a comportarsi male. Un richiamo usato in inverno non distrae i soggetti dall'accudire il nido. In primavera è ben sconsigliabile. Il nostro scopo è stato ben descritto in questo 3d, lasciare nelle migliori condizioni possibili questo mondo naturale alle generazioni future. Qui siamo tutti anatre, siamo fauna di passo, che ci piacia o no. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 14:02
Ogni tipo di alimentazione suppletiva è sbagliata e da evitare . Quello che fa la differenza è il contesto in cui viene fatta . Un conto è un parco nazionale che fa un carnaio nell'ambito di un progetto di reintroduzione di una specie a rischio estinzione e lo fa con tutte le precauzioni del caso , con personale esperto e tecnici , ben altro conto è il fotografo di turno che si diverte a spargere cibo e sementi per fare la foto da postare sui social . Il supplemental feeding, a prescindere da come venga fatto , abitua l'animale al cibo facile , facilita l'interazione tra specie che normalmente non interagirebbero o non lo farebbero in certe misure , aumenta esponenzialmente il rischio di trasmissione di malattie , sia tra animali sia zoonosi , aumenta lo stress dell'animale, che è consapevole di avvicinarsi all'uomo è che quindi è sottoposto ad un pericolo , ma si avvicina lo stesso perché ha cibo facile , crea squilibri favorendo alcune specie piuttosto che altre , li disabitua a cacciare , I genitori spesso insegnano poi questi comportamenti ai piccoli , che crescono con esempi totalmente sbagliati , alcuni di questi capanni alimentati poi vengono utilizzati anche dai cacciatori per impallinare gli animali (Vedi Slovenia e Finlandia ) , inoltre vanno a scombinare completamente gli home range e nel caso sempre degli orsi ad esempio si espongono i cuccioli ad essere uccisi dai maschi adulti . È così via … c'è una marea di motivi per cui alimentare è sbagliato e viene vietato nei posti dove la natura è davvero protetta . Anche per quanto riguarda i passeriformi, mi viene in mente uno degli ultimi video caricati da Morten Hilmer , dove ha sparso del cibo davanti ai capanni , i passeriformi e le ghiandaie hanno cominciato subito ad andarci , e subito dopo è arrivato lo sparviere a predare i passeriformi e le ghiandaie, così facendo , ha esposto (spero inconsapevolmente ) a maggior rischio di predazione. Ogni gesto , anche piccolo , in natura ha delle ripercussioni, ora , un conto è che tutto questo che ho descritto sopra , venga fatto da personale esperto e qualificato , nell'ambito di progetti di tutela , un altro conto è per fare la foto da postare sui social , spero di essermi spiegato bene . |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 14:07
Federico, se puoi, spiega ancor più in dettaglio quali sono le conseguenze biologiche del feeding anche riferendo fatti accaduti ed esperienze specifiche. |
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