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La manipolazione in fotografia


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avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2014 ore 12:36

Ciao a tutti,

nell'auspicabile eventualità che possiate trovarne la lettura interessante mi sono preso la libertà di tradurre un interessante articolo che ho trovato per caso, con argomento il titolo in oggetto: Setting Up Images





Che cos'è che piace in una foto? Farebbe qualche differenza se fosse stata costruita o manipolata, in un modo o nell'altro? Dovremmo criticare Ansel Adams, Henri Cartier-Bresson o uno qualsiasi dei maestri della fotografia per aver creato o la manipolato delle immagini? Nel caso, questo farebbe di loro dei fotografi meno bravi di quello che crediamo?

Ogni tanto, ricevo domande su alcune delle mie immagini, come ad esempio, "hai messo la foglia lì?" La risposta è "no, non l'ho fatto, non avrei potuto raggiungerla, anche se avrei voluto che fosse stato possibile ". La mia successiva reazione di solito è: e anche se fosse? È davvero importante, che differenza farebbe?

Questo mi ha fornito spunti di riflessione ed è la ragione per questo articolo. Che cos'è che piace in una foto? È il panorama, i colori del tramonto, forse; la composizione mozzafiato che mette in risalto la bellezza di un luogo? Lasciatemi allargare il discorso. Quante volte ci chiediamo se i colori in una foto sono reali o anche se gli elementi compositivi sono state manipolati in Photoshop? Ma poi, è davvero importante quello che pensiamo sia stato fatto, o è il risultato finale che dovrebbe importare?

Prendete questa immagine per esempio. Quanto è reale? Puoi dire se è stata ottenuta attraverso la sovrapposizione di più immagini o varie esposizioni? Oppure se i colori sono reali o migliorati\manipolati in post produzione? Si può dire se il sasso era lì o se ce l'ho messo io, o anche di che dimensioni sia? Ancora più importante, ti piace l'immagine? Se si, conta così tanto il processo che è stato necessario per conseguirla? Partendo dal presupposto che il ciottolo sia stato aggiunto, la domanda che ci si dovrebbe porre è: la fotografia sarebbe altrettanto bella se non fosse stato aggiunto? Senza il ciottolo, naturalmente, questa immagine non esisterebbe affatto.

Appena ho visto la forma e la texture di questa roccia, sapevo che c'era una foto qui e ho subito iniziato a pensare come portarla in vita. Il ciottolo della giusta dimensione e forma, con una diversa tonalità di colore, doveva essere messo in quella posizione. Poi è stata una questione di trovare la migliore composizione, il che mi ha richiesto un po' di tempo. Infine, dopo che tutti gli aspetti tecnici sono stati curati, le superfici rocciose sono state bagnate per rendere i colori più vividi, ma un filtro polarizzatore circolare è stato comunque utilizzato per togliere eventuali riflessi dalle superfici bagnate.

La maggior parte dei fotografi di paesaggio sanno che, molte delle immagini di Ansel Adams sono state manipolate pesantemente. Questo fa qualche differenza? Vuol questo forse dire che era un fotografo meno bravo rispetto a quanto pensassimo? Ansel Adams è stato il maestro della fotografia di paesaggio, perché poteva produrre stampe dell'immagine che aveva pre-visualizzato mentre sul posto: quale processo abbia usato per raggiungere questo scopo, non dovrebbe fare alcuna differenza.

Che dire di Henri Cartier-Bresson? Quante delle sue Immagini stato sono creare o messa in posa, e dovremmo forse per questo iniziare a mettere in discussione le sue capacità di produrre immagini straordinarie? Come molti altri artisti, Henri e altri maestri della fotografia, avevano una visione di un'immagine e facevano quello che serviva per portarla in vita. Questo per me, si chiama arte ..

La fotografia è un processo, una combinazione di visione, pensieri, umore, immaginazione e vari altri elementi, tutti mescolati insieme in perfetta armonia. Ciò può produrre risultati sorprendenti che possono essere ammirati da un pubblico numeroso e ispirare molti fotografi nelle generazioni a venire.


Che ne dite?;-)

avatarsupporter
inviato il 05 Agosto 2014 ore 18:40

Ciao. Tentero' una risposta: è sempre difficile valutare in astratto o in teoria la magia di una foto. Ho sempre provato antipatia per i critici di arte e per le persone troppo razionali, che hanno bisogno di chiudere l'arte in qualche schema logico. Più semplicemente una foto o funziona o non funziona. Nel primo caso fa scattare un che di magico in un elevato numero di osservatori, nel secondo caso non lo fa scattare se non in pochi o nessuno. Manipolare la realtà nell' arte è un fatto del tutto normale. E se fotografando non aspiriamo a un'opera d'arte è perché non ci riteniamo all'altezza, oppure obiettivamente perche' non lo siamo. Ma usare PS e la pp con perizia per ottenere degli effetti impossibili in ripresa fa parte integrante del processo creativo e di un'immagine che aspiri ad essere bella e "artistica". Sorriso

avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2014 ore 8:21

Interessante ... Credo sia state scritte e si scriveranno fiumi di inchiostro vero o digitale su questo argomento . Personalmente quando guardo una foto o un quadro alcuni mi creano Emozioni altri meno o nulla, credo stia tutto lì, creare Emozioni ed ognuno di noi si emoziona in modo diverso; e' più facile emozionarsi per il sorriso di un bimbo o per una geometria urbana, per un quadro di Caravaggio o di Picasso, dipende da tante cose dalla nostra sensibilità, cultura ed altri aspetti ... Ritornando alla fotografie alcune volte guardo delle foto e penso che bella, che bravo ! Altre che bella, che bravo con il pc !

avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2014 ore 11:20

Ciao e grazie per i vostri commenti, molto costruttivi.
Ho trovato particolarmente interessante un aspetto che sembra emergere:

Claudio Cortesi ha scritto:
Più semplicemente una foto o funziona o non funziona. Nel primo caso fa scattare un che di magico in un elevato numero di osservatori, nel secondo caso non lo fa scattare se non in pochi o nessuno


Roccorusso ha scritto:
dipende da tante cose dalla nostra sensibilità, cultura ed altri aspetti


Questo, naturalmente, mi trova perfettamente d'accordo.

Dato che la lettura (e il gradimento) di un'immagine potrebbe (e lo sarà) condizionata dalla nostra sensibilità, cultura, tradizione, istruzione e mooolti altri aspetti, posso presumere che questo implichi forse che, quando scattiamo, dovremmo tenere conto del pubblico che guarderà l'immagine? Se ci interessa il riscontro che l'immagine avrà io credo che sia giusto tenerne conto.

Ad es., nella cultura occidentale un linea diagonale che parte dall'angolo in basso a sx e va verso quello in alto a dx viene interpretata (nella stragrande maggioranza dei casi) come una 'salita', viceversa, una linea che parte dall'angolo in alto a sx e va verso quello in basso a dx viene interpretata come una discesa (per via della direzione della scrittura sx-dx, alto-basso della cultura occidentale). Per lo stesso motivo a teatro si preferisce collocale il protagonista a sx e l'antagonista a dx, rispetto al pubblico (in modo che il pubblico si identifichi maggiormente col protagonista).

Coerentemente con quanto sopra nella cultura orientale, o araba, questo non trova altrettanto riscontro, per ovvi motivi dovuti al diverso orientamente della direazione della scrittura.
Allo stesso modo posso presumere che, a causa della diversa sensibilità, tradizione, e, soprattutto, cultura e istruzione, lo stesso scatto possa essere fatto in maniera diversa a seconda che sia rivolto a dei critici d'arte, ad una giuria di un concorso, pubblicato su flickr o... stampato per se stessi!;-)

Credo che sia anche una questione con cui molti professionisti si sono trovati spesso a doversi confrontare: in un servizio fotografico per un matrimonio credo che di alcuni scatti il fotografo avrebbe volentieri fatto a meno mentre, viceversa, non credo che gli sposi avrebbero apprezzato le intenzioni artistiche di certi ritratti astratti, particolarmente creativi o con velleità artistiche, che si discostino eccessivamente dai canoni standard d'interpretazione della fotografia di cerimonia.

Che ne dite? ;-)

avatarsupporter
inviato il 06 Agosto 2014 ore 20:26

Personalmente ho un punto di vista diverso. Quando un giapponese in visita a S. Pietro ammira il Davide di Michelangelo, lo apprezza come un europeo anche se ha una cultura diversa. Se mostrassimo un paesaggio di A. Adams a un aborigeno australiano credo che lo apprezzerebbe come noi occidentali. Se una foto è di successo piace a tutti indipendentemente dalle diversità culturali di ognuno. E non ha nessuna importanza qualsiasi manipolazione, se l'opera assume effetti simbolici e di trend. Il dipinto l'urlo di E. Munch è fortemente rappresentativa degli effetti del nichilismo nell'uomo occidentale e anche se è piuttosto semplice, è apprezzata da moltissima gente. :-P

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2014 ore 8:51

Capisco il tuo punto di vista, secondo te la 'bellezza' è oggettiva, secondo me, invece, è soggettiva, 'è negli occhi di chi guarda'. ;-)

avatarsupporter
inviato il 07 Agosto 2014 ore 10:43

È vero anche questo ma la bellezza "oggettiva" dell' arte è generalizzabile, più l'opera è riconosciuta e più piace a tutti e trascende la realtà, cristallizzandola in qualcosa che riconoscono tutti. La Divina Commedia è scritta in una lingua poco conosciuta ma e studiata in tutto il mondo anglosassone da molti secoli.

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2014 ore 10:50

Cosmosub forse vado off topic e non voglio fare il Marzullo della situazione ma mi pongo la domanda: scattiamo foto perché piacciano ( se le devo vendere agli sposi beh allora si ) o perché abbiamo qualcosa da esprimere dentro e ognuno lo fa in modo diverso nelle diverse arti poesia, fotografia, pittura ma anche nelle cose apparentemente più semplici come cucinare per qualcuno o fare un buon caffè. Credo che i grandi artisti abbiamo qualcosa dentro da esprimere e cercano un modo per farlo e pochi lo facevano/ fanno per commissione per questo credo che una grande passione non debba essere a scopo di lucro perché altrimenti ci si piega alla volontà altrui alla committente e non si è liberi di esprimersi.
Personalmente credo che se mettiamo qualcosa di noi dentro ciò che facciamo passa come sensazione, emozione in chi lo vede lo riceve ...
Ritornando al discorso culturale che riprendevi anche tu siamo fortemente influenzati dall' esterno i canoni di bellezza non sono uguali in tutto il mondo ...
Se faccio vedere una foto con uno sfocato con un bello stacco dei piano qualcuno mi dirà che bella foto ma qualcuno mi dirà e' venuta male ... Chi ha ragione e perché chi l' ha deciso ... Non voglio fare filosofia ma è tutto molto relativo e contestualizzabile ( chiaro se partecipo a un concorso fotografico proporrò una foto secondo le specifiche del tema ...)

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2014 ore 10:55

Interessante, mi piace la piega che sta prendendo questa discussione!;-)
più l'opera è riconosciuta e più piace a tutti e trascende la realtà, cristallizzandola in qualcosa che riconoscono tutti

Quindi secondo te il fatto che un'opera (nel nostro caso una fotografia) riceva un consenso più largo di un'altra rappresenta di per se una dimostrazione della sua validità oggettiva?
Ad es., si può dire che QUESTA foto sia migliore di QUEST'ALTRA?

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2014 ore 11:03

scattiamo foto perché piacciano ( se le devo vendere agli sposi beh allora si ) o perché abbiamo qualcosa da esprimere dentro e ognuno lo fa in modo diverso nelle diverse arti poesia, fotografia, pittura ma anche nelle cose apparentemente più semplici come cucinare per qualcuno o fare un buon caffè

E' proprio questo il punto: so che può suonare cinico ma, secondo me, se proponiamo le nostre foto ad altri, lo facciamo con l'aspettativa che possano trovare un riscontro positivo. Fino a qui niente di male ma, mi domando, fino a che punto il processo creativo resti incontaminato o venga invece influenzato da questa aspettativa.
Dopotutto chi di noi, avendo preso la macchina fotografica in mano la prima volta in vita sua, ha di sua spontanea volontà, intuizione e gusto, decentrato il soggetto, invece che collocarlo bellamente al centro? Se non ce lo spiegava qualcuno che 'la maggior parte delle persone trova più facile identificare il soggetto se posizionato in corrispondenza dell'incrocio dei terzi, perchè così si compone con le proporzioni della regola aurea', col cavolo che ci arrivavo da solo!;-)
Ma dopo averlo imparato, chissà perchè, anche a noi sembra che le nostre immagini 'funzionino' meglio se composte così... Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2014 ore 13:46

Sicuramente siamo tutti un po' vanitosi chi più chi meno e cerchiamo il consenso attraverso i vari mezzi che abbiamo a disposizione la tecnica, la pp, e questo consciamente o meno influenza il nostro processo creativo.
Come sempre la vita ci insegna che è difficile piacere a tutti, parlando di fotografia e processi creativi o di pp mi piaciono nella misura in cui non alterano troppo la realtà, mi spiego in vita mia avrò visto 2-3 tramonti ( ho 40 anni ) con il cielo in fiamme le nuvole ecc. situazioni da foto da favola sempre più spesso vedo di queste foto frutto della pp,vi faccio un esempio: un collega qualche settimana fa mi fa vedere una foto con la moglie al mare con uno di questi tramonti ... Peccato che la foto fosse stata scattata alle 14:00 e la moglie che gli chiede ma non mi ricordo di questo cielo ma a lui il cielo delle 14:00 con la luce forte ed omogeneo non piaceva ... Ora lo possiamo considerare un artista o un falsario a seconda dei nostri gusti, io personalmente non approvo molto ...

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2014 ore 13:52

Quoto! Sulla misura in cui la post produzione possa e\o debba giocare un ruolo nel percorso di 'creazione' dell'immagine finale mi trovo perfettamente d'accordo con quanto scrive Marc Adamus nel suo statuto artistico, QUI.

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2014 ore 14:21

Fantastico ! Condivido tutto difficile aggiungere altro, grazie per questa condivisione Cosmosub.
Sicuramente un altro aspetto che ho sempre considerato e di cui spesso ci si dimentica e' il tempo, faccio solo un esempio quello dei fotografi naturalisti che stanno 6 mesi sul capo e da 15000 20000 foto selezionano 10 15 foto per vederle pubblicate in un articolo se va bene ... Spesso al tempo ed alla voglia di ricercare il momento giusto si sostituisce con la pp ...

avatarsenior
inviato il 07 Agosto 2014 ore 14:58

Eh si, Roccorusso, nonostante la passione e la naturale inclinazione che sento per la fotografia paesaggistica, solo recentemente mi sto cominciando a rendere conto di quanta passione, spirito di sacrificio, pazienza e... banalmente... quanto tempo questo genere condivida con chi pratica la caccia fotografia (senza arrivare ai loro livelli)!Eeeek!!!
Non foss'altro che per il tempo richiesto (Marc Adamus stesso confessa candidamente di dormire all'aperto oltre 200 giorni all'anno per conseguire poche manciate di scatti vendibili!), a perscindere da competenza tecnica e\o attrezzature, un dilettante non potrà MAI competere con un professionista!;-)

avatarsupporter
inviato il 07 Agosto 2014 ore 15:57

Cosmosub: il consenso ampio è il criterio di successo più accettato. Senz'altro non è l'unico. Ma è il più importante. A questa discussione sta partecipando più gente e questo è positivo perché interessa di più. ;-)
Roccorusso: non credo che ciò che ci spinge a fotografare sia la vanità, ma il.bisogno prepotente di comunicare le nostre emozioni ed esperienze agli altri.
Questo deriva dalla natura sociale della nostra spcie: e socialita' e' comunicazione. Sorriso

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