| inviato il 28 Luglio 2025 ore 6:02
La foto del giorno (Informazione - NO politica). ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- |
| inviato il 28 Luglio 2025 ore 9:57
buona iniziativa, però magari utilizza un singolo topic (per poi aprire il seguito quando si raggiungono le 15 pagine), altrimenti si riempe la sezione blog ;-) |
| inviato il 11 Agosto 2025 ore 22:05
Franco, posta le foto DOPO i vari interventi, altrimenti nessuno lo saprà |
| inviato il 11 Agosto 2025 ore 22:29
Si vede da miglia di distanza che la vecchia è pericolosa, io la condannerei al rogo, le streghe questo meritano P.S. Dietro c'è una pastora protestante, con la kefiah, non ha i colori palestinesi, bianco e nero, ma fa capire da che parte sta. |
| inviato il 11 Agosto 2025 ore 22:40
Non si tratta di schierarsi da una parte o dall'altra! La tragedia del Popolo Palestinese è dovuta al fatto che esso è, contemporaneamente, vittima sia dell'ala estremista israeliana, che di hamas, ma anche di tutti i paesi arabi. L'indifferenza di tutti i paesi del mondo e la nullità dell'ONU sta contribuendo, inevitabilmente, alla fine dell'umanità! |
| inviato il 14 Agosto 2025 ore 10:56
La foto di oggi, 14/08/2025 :
 "Genova - 14.8.2018 - 11,36" Fotografia di Paolo P www.juzaphoto.com/me.php?p=52200&pg=profile&l=it “ Ore 11,37. Un minuto prima 43 persone erano ancora vive e 566 persone (poi sfollate) vivevano ancora nelle loro abitazioni. „ |
| inviato il 14 Agosto 2025 ore 12:03
Una foto non può essere sorretta da un romanzo. Significa che è scadente. |
| inviato il 14 Agosto 2025 ore 16:36
Per NON dimenticare!! Ho condiviso questa foto di Paolo P www.juzaphoto.com/me.php?p=52200&pg=profile&l=it e voglio ricordare alcuni 'episodi' che hanno preceduto, negli anni, la tragedia "come presagi" ignorati colpevolmente: “ Negli anni 90 l'Ing. Francesco Pisani collaboratore di Riccardo Morandi all'epoca della costruzione del viadotto Polcevera , progettò e partecipò al risanamento strutturale della pila 11. Ebbe successivamente nel 2011 anche l'incarico di progettare un risanamento analogo anche per la pila 9, quella coinvolta dal cedimento degli stralli nell'infausto agosto del 2018. Ma non tutte le indicazioni dell'intervento furono implementate, dopo uno scambio di documenti, con una previsione di spesa di 23 milioni e 800mila i lavori non furono cantierizzati. (Cfr. La Repubblica di Genova del 17 Agosto 2023) Dopo i lavori del 1993 del pilone 11, sul pilone 9, è stato installato un “sistema di controllo riflettometrico continuo per verificare lo stato di deterioramento”, costituito da un sensore che, avrebbe dovuto valutare la deformazione esterna dei cavi, come ha fatto rilevare l'ingegner Gabriele Camomilla, in un'intervista alla rivista Ingenio pochi giorni dopo il crollo del ponte. Ha funzionato con un modem collegato a un computer e ha misurato l'intensità di tensione dei cavi stessi”. Il sensore ha effettivamente funzionato dal 1992 al 1996 e, una volta interrotto il rilevamento, non è mai stato sostituito. Gli strumenti di ispezione disponibili nel 1990 non sono certamente paragonabili a quelli di oggi. Tuttavia, la necessità di installare un sistema di monitoraggio, per quanto semplice, indica che c'erano dubbi sulla resistenza degli stralli già all'epoca. „
 Foto di Fabio - www.juzaphoto.com/me.php?l=it&p=254861 |
| inviato il 14 Agosto 2025 ore 17:24
Non per dar ragione ad Arconudo, siamo pure in guerra , Juza ha imposto il blocco reciproco, però quella foto, da sola, significa tutto e niente, appena l'ho vista pensavo ad un appassionato di orologi da tasca, secondo me, non bastano 2 lancette ferme ad un' ora per narrare una tragedia, qualsiasi essa sia. L'idea di partenza è lodevole, la realizzazione no, ma è solo la mia opinione. Su tutto il resto non mi pronuncio, ci sono magistrati e periti preposti a ciò. |
| inviato il 14 Agosto 2025 ore 18:20
Riconosco che il messaggio non è rappresentato dall'immagine con l'efficacia desiderata. Resta la tragedia con i terribili 'presagi' tecnicamente allarmanti e inascoltati colpevolmente per anni! |
| inviato il 14 Agosto 2025 ore 19:28
Certo che sì. . Per la cronaca io non ho bloccato mai nessuno. Non so se il blocco nei miei confronti è di Juliana o di Juza. Ciao |
| inviato il 14 Agosto 2025 ore 19:37
Vedo che concordiamo sulla poca efficacia dell'immagine, è pure fuorviante, un orologio da tasca, decisamente di altri tempi, con la scritta Ferrovia Stato Precision, non aiuta nel veicolare il messaggio voluto. Di tutto il resto io so quello scritto dai media, per formazione tendo a non emettere mai giudizi su cose riportate, non che ritenga inaffidabile la stampa, ma delle volte , specie in Italia, invece che far cronaca i giornali imbastiscono processi, basati su illazioni, notizie non notizie e via discorrendo. Mi chiedo solo, tutte quelle prove(?), testimonianze... dove fossero prima della tragedia. |
| inviato il 14 Agosto 2025 ore 21:00
Devo dire che io mi sono preoccupato e ho comunicato le mie preoccupazioni, più volte in diverse occasioni, a persone più competenti di me (non sono esperto di cemento armato, ma ho nutrito molte perplessità relativamente alle condizioni di lavoro degli stralli, specialmente a seguito del 'risanamento strutturale' della pila 11). In sostanza, tra le poche cose che conosco, so che il calcestruzzo 'lavora' a compressione, mentre l'acciaio lavora, soprattutto, a trazione; in conseguenza di ciò, se non erro, gli stralli potevano essere realizzati esclusivamente in cavi d'acciaio e la scelta di 'affogarli' nel cemento era dovuta esclusivamente a 'fattori estetici', ma con ciò si è reso meno diretta la constatazione del progredire della corrosione sull'acciaio. Lo stesso Morandi, quando il ponte era ancora nei primi lustri di vita, aveva manifestato preoccupazioni e aveva sollecitato interventi diagnostici (tutto ciò è documentato, con documenti e filmati disponibili pubblicamente). Ritornando al 'risanamento strutturale' della pila 11, è visibile dalle fotografie disponibili come sia stato realizzato un 'fascio di cavi in acciaio' intorno alla parte esterna dello strallo; tutte le volte che mi capitava di transitare sul viadotto vedevo quell'intervento realizzato e mi chiedevo perché lo stesso intervento non fosse stato realizzato anche per gli altri stralli. Il fatto che questa ultima ipotesi sia stata presa seriamente in considerazione nel 2011 (incarico all'ing. Francesco Pisani, già collaboratore di Riccardo Morandi all'epoca del progetto, conferma come la situazione fosse già considerata critica; purtroppo non fu dato seguito al progetto di risanamento elaborato dall'ing. Pisani. La Magistratura sta ancora 'lavorando' e probabilmente terrà in considerazione tutti i fatti e le responsabilità a sua conoscenza. Resta il rammarico per una tragedia che, ad una analisi di ciò che si conosce, appare come evitabile e non evitata per criminale superficialità. Occorre impegnarsi affinché nulla di simile possa nuovamente accadere (le nostre infrastrutture sono molto vetuste, ...) Anche i fotografi possono contribuire documentando lo stato delle opere d'arte, così come possono documentare le 'ferite' inferte al territorio da individui e società di 'malaffare.! www.rainews.it/archivio-rainews/articoli/Genova-nel-1979-Morandi-avver “ Genova, nel 1979 l'ingegnere Morandi avvertiva: "Segni di corrosione sul Ponte, va protetto" Il progettista della struttura, in una relazione dedicata proprio al viadotto sul Polcevera, lanciava un concreto "allarme corrosione", evidenziando i primi effetti sul ponte della salsedine e dell'inquinamento - See more at: „ ">www.rainews.it/archivio-rainews/articoli/Genova-nel-1979-Morandi-avver
 “ agosto 2018 :Il procuratore di Genova Cozzi dichiara: : "Premesso che l'indagine è in una fase preliminare ed esiste comunque un segreto istruttorio, posso tuttavia fare un ragionamento più generale: io ho qualche difficoltà ad accettare l'idea che il tema della sicurezza pubblica stradale sia rimesso nelle mani dei privati. La filosofia del nostro sistema vede oggi uno Stato espropriato dei suoi poteri, una sorta di proprietario assenteista che ha abdicato al ruolo di garante della sicurezza. Come se avesse detto al privato, veditela tu". Lo dice il procuratore di Genova, Francesco Cozzi che, intervistato dal Corriere della Sera, rileva: "Nel momento in cui lo Stato abdica alla funzione di controllo ci vorrebbe almeno un'agenzia terza che garantisse la sicurezza, non il concessionario stesso. Credo che il crollo del ponte Morandi porti a ripensare tutta la materia". „ | |

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