| inviato il 14 Maggio 2021 ore 18:49
Salve, facendo tesoro del consiglio di Fulvio Roiter, di avere sempre con sé il treppiedi, nelle mie escursioni fotografiche lo ho sempre con me, munito della tracolla, per poterlo usare con la massima prontezza possibile. Tenendo presente che io uso la destra, solitamente tengo il treppiedi alla spalla sinistra; mi rendo conto però, che in certe situazioni, ad averlo avuto con la tracolla alla spalla destra, ciò avrebbe significato una messa in opera più rapida. Nelle lunghe camminate, lo spallaccio lo porto dalla spalla sinistra al fianco destro, quindi il treppiedi sta sulla schiena, in diagonale, con il corredo ridotto all'essenziale, nel gilet o nel marsupio. In effetti non sono riuscito a trovare un modo universalmente valido, per portare il treppiedi. Per questo, credo che le varie esperienze personali, possano essere preziose. |
| inviato il 14 Maggio 2021 ore 18:58
“ Tenendo presente che io uso la destra, solitamente tengo il treppiedi alla spalla sinistra; mi rendo conto però, che in certe situazioni, ad averlo avuto con la tracolla alla spalla destra, ciò avrebbe significato una messa in opera più rapida. „ Di quanti centesimi di secondo parliamo? |
| inviato il 14 Maggio 2021 ore 19:01
Io ho risolto affidandomi a un agenzia interinale. Hanno del personale specializzato nella portata del cavalletto. Risparmio fatica e all'occorrenza mi reggono pure lo zaino ma per quello bisogna pagare un supplemento dato che è un lavoro più delicato e implica maggiore responsabilità |
| inviato il 14 Maggio 2021 ore 19:11
In tal senso, le illustrazioni dai due volumi di Henry M. Stanley "In Darkest Africa - the search for Emin Pasha", vengono utili, potendo notare che quasi ogni strumentazione ed accessorio era affidato a singoli portatori che al richiamo del reis, o del capocarovana accorrevano con quanto necessario. Purtroppo, oggidì i portatori non esistono più, almeno nella storica accezione del termine. Si, le agenzie di lavoro interinale, potrebbero addirittura trovare ingegneri nucleari disponibili a portare un treppiedi. Ma anche in quel caso: spalla destra, sinistra, o tracolla?... |
user215205 | inviato il 14 Maggio 2021 ore 19:12
“ ...munito della tracolla per poterlo usare con la massima prontezza possibile. „ Lo usi come arma di difesa in caso di aggressione? Chiedo, perché io, il mio 055, lo uso per poter fotografare con calma e precisione. |
| inviato il 14 Maggio 2021 ore 19:16
ho un vecchio treppiede Pentacon ereditato da uno zio, abbastanza pesante ... Lo uso poco ma quando capita faccio una cosa che non si dovrebbe MAI fare... tengo la fotocamera al collo !!! (lo so... è una cosa da dilettanti... andrebbe portata a spalla) e gestisco il cavalletto portandolo da una spalla all'altra, quando quest'ultima da segni di indolenzimento. Lo zio applicò sotto il perno centrale scorrevole, una modifica ... ci saldò un moschettone da arrampicata. Diventa comodo perchè attaccandogli lo zaino, oltre a rendere più stabile lo stativo, evito di sporcarlo (lo zaino) e non devo appoggiarlo per terra. |
| inviato il 14 Maggio 2021 ore 20:24
Quella che nei "classici" era la tecnica del "quick-draw"... O, per gli appassionati del giappone, lo Iaijutsu, o l'arte di estrarre con rapidità la spada |
| inviato il 14 Maggio 2021 ore 20:37
Legato alla caviglia. Se lì è scomodo, rimane solo un altro posto, ma dipende da che testa monta. |
| inviato il 14 Maggio 2021 ore 20:45
la tecnica del quick draw in arrampicata se nn erro si fa pure con un rinvio ... chiedo a Sammy. Importante che nn abbia usato un Grigri ... per far sicura allo zaino. |
| inviato il 14 Maggio 2021 ore 21:18
Un amico fotografo quando andava in montagna caricava metà attrezzatura nello zaino della moglie, ancora non hanno divorziato. Può essere una soluzione valida?? |
| inviato il 14 Maggio 2021 ore 21:30
Quando fotografava Roiter lo stativo era spesso indispensabile anche perché si andava di 100 asa o giù di li. Oggi puoi salire molto con la sensibilità quindi diventa meno importante in molte situazioni. Se prevedi comunque un utilizzo assiduo per quella sessione, tieni montata la macchina sul cavalletto in maniera fissa. |
| inviato il 14 Maggio 2021 ore 21:33
Il piccolo Benro all purpose lo porto nella sezione apposita del Pro Trekker, tanto lo zaino già pesa una tonnellata di suo, neanche me ne accorgo di avere anche il treppiede. Il Manfrotto 161, invece, che, con la testa, raggiunge i 12 Kg, lo porto, con la sua tracolla ad attacco filettato maschio, un po' a destra e un po' a sinistra, alterno la posizione per evitare di cappottare io. |
| inviato il 14 Maggio 2021 ore 21:41
Io ho questa tecnica: Uso una cinghia di nylon, come quelle delle valigie, o spallacci di zaini, ma si trovano anche per legare i carichi. Su un lato ha un solido gancio lobster, credo siano quelli dei guinzagli dei cani, dall'altro una fibbia con un cappio con cui avvolgo le parti basse del treppiede. Li tengo sempre in auto. Anche quando faccio le escursioni è in auto insieme alla macchina fotografica, così non mi pesano. Se vedo qualcosa di interessante e ne vale la pena me li metto a tracolla e torno a fotografare. | |

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