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 | Voigtlander VM 21mm f/1.8 Ultron Pro: Obiettivo molto nitido, compatto ma luminoso, malgrado la focale le distorsioni sono ridottissime.Il diaframma a 10 lamelle permette di trasformare qualsiasi fonte di luce in una stella già a partire da diaframmi molto aperti. Prodotto per Leica M, va a confrontarsi con ottiche di eccellenza, dove gli standard sono piuttosto elevati. Contro: Rilevo un accenno di CA, ma in Lightroom sono presenti tutte le correzioni possibili. Manual focus se si può considerare un 'contro', ma stanno per uscire gli anelli Techart che lo trasformano in autofocus (vedremo) Opinione: Ho constatato usando gli zoom, che utilizzo molto piu spesso questa focale rispetto al classico 24.Ho deciso quindi di corredare la Sony A7r2 con questo 21 compatto e luminoso. Non sono molte le ottiche di questa lunghezza focale con tale luminosità, così compatte. A differenza di altri Voitglander per Leica M questo è un obiettivo moderno, i problemi della vicinanza della lente posteriore al sensore sono stati risolti. Ho trovato un test che lo confrontava al Leica Summilux e chiaramente a tutta apertura i bordi non erano paragonabili, ma chiudendo il diaframma man mano le differenze diminuivano.... (stiamo parlando di un obiettivo da 6500 euro). Io ne sono soddisfatto, molto nitido, distorsioni quasi assenti (!) Lavora bene già a tutta apertura, e per quello che può valere su un 21 ha anche un bel boken. Utilizzo un comodo anello adattatore Voitglander (125g) che permette di diminuire la distanza minima di messa a fuoco, dai nominali 0.50 la porta a 0.20 circa. Ho notato usandolo con la A7II qualche problema di CA, con la A7rii non ho constatato questo problema, comunque facilmente risolvibile in post, Lightroom offre le correzioni per tutti i Voitglander e funzionano bene. È arrivato finalmente l'anello Techart Pro, ora tutti i miei Voitglander manuali sono diventati autofocus, compreso questo splendido 21mm luminoso. L'anello richiede una procedura iniziale per riconoscere la lunghezza focale, in pratica bisogna impostare sulla macchina un diaframma che viene abbinato alla lunghezza focale, questo permette anche la stabilizzazione dell'imagine. Purtroppo bisogna aprire completamente il diaframma sulla Sony e chiuderlo man mano sull'ottica per avere una esposizione corretta altrimenti la Sony sovraespone, ma questo comporta solo dei metadati sbagliati, nessun problema operativo. Il funzionamento è buono aggancia velocemente anche in condizioni difficili, qualche volta va in crisi in condizioni di luce estremamente contrastata. Aspetto un anello di raccordo per poter utilizzare tutte le mie ottiche vintage con attacchi diversi da Leica M, a quel punto saranno tutte, volendo autofocus! inviato il 20 Aprile 2016 |
 | Voigtlander VM 35mm f/1.7 Ultron Pro: Obiettivo molto nitido, piccolo leggero ma luminoso, il diaframma a 10 lamelle permette di trasformare qualsiasi fonte di luce in una stella già a partire da diaframmi molto aperti. Prodotto per gli esigenti utilizzatori Leica, si propone con degli standard piuttosto elevati. Contro: Manual focus? Se si può considerare un 'contro', ma stanno per uscire gli anelli Techart che lo trasformano in autofocus (vedremo). Soffre di curvatura di campo. Opinione: Avendo l'esigenza di utilizzare sulla mia Sony A7r2, un 35 leggero ma luminoso, ho optato per questo stupendo gioiellino. Possiedo un meraviglioso 35 Art che per peso ed ingombro, vanifica completamente l'utilizzo di una ML.... A differenza di altri Voitglander per Leica M questo è un obiettivo moderno, i problemi della vicinanza della lente posteriore al sensore sono meno rilevanti, e con il sensore della A72r si risolvono, soffre di una certa curvatura di campo, quando si mette a fuoco a tutta apertura bisogna fare attenzione a dove si posiziona il soggetto è focheggiare su quello, se si mette a fuoco al centro e poi si ricompone si rischia di sbagliare.. Secondo il mio modesto parere ha un ottimo bokeh ed un discreto effetto tridimensionale. Utilizzo un comodo anello adattatore Voitglander (125g) che permette di diminuire la distanza minima di messa a fuoco, dai nominali 0.50 la porta a 0.20 circa. Da poco lo utilizzo anche in autofocus con l'anello Techart Pro e funziona benissimo.Ho provato a confrontarlo anche con il mitico Voitglander Nocton 35 1.2 ma poi ho preferito questo per i noti motivi di peso ed ingombro, oltre che una migliore resa a t.a. inviato il 20 Aprile 2016 |
 | Sony A7r II Pro: Qualità del sensore, gamma dinamica, sensore stabilizzato, possibilità di utilizzare qualsiasi ottica, anche APSC con il crop in camera (19 mp in APSC) messa a fuoco manuale di precisione, AF con le lenti Canon veloce quasi quanto quello di una 5D MKIII. Contro: AF notevole per una mirrorless ma non all'altezza di quello di una reflex. Devo portarmi sempre almeno due batterie di scorta! Opinione: Ho affiancato il corredo Canon FF inizialmente con una A7 per poter utilizzare i miei obiettivi Pentax M di 40 anni fa. La prima cosa che mi ha colpito è la qualità e lavorabilità dei file che ottenevo. Con un adattatore Commlite (80€ circa) ho cominciato ad utilizzare anche i miei obiettivi Canon, ma con scarsi risultati, infatti facevo prima a focheggiare in manuale che in auto. L'ho sostituita con una A7II che ha in più il sensore stabilizzato ed una migliore ergonomia, ma ancora l'AF con gli obiettivi Canon era molto lento, così mi sono deciso a cambiarla con l'attuale A7RII. Che dire, un sensore diverso ancora più performante! Ho provato a spingermi fino a 12800 ISO facendo dei notturni a mano libera e qualche prova positiva a 25600 Iso, fino a questi livelli mi sembra che se la cavi come se non meglio della A7s (altro luogo comune sfatato, ma chi lo dice che aumentando i megapixel diminuisce la sensibilità!). Finalmente un AF che funziona con le ottiche Canon più recenti (non con tutte...). Utilizzo un paio di ottiche Sony/Zeiss, il 55 f1.8 (notevole!!) ed un 28 f2.0(economico ma di buona qualità, lo consiglio vivamente) più alcuni Voitglander fissi luminosi con attacco Leica M ed una serie di ottiche vintage che mi danno delle belle soddisfazioni. Sono in attesa del nuovo anello adattatore Techart che dovrebbe rendere possibile focheggiare in automatico con le lenti ad attacco Leica M e con le mie vecchie Pentax. Abituato ai menu Canon inizialmente ho avuto un po di difficoltà nel settare la A7RII, ma dopo qualche tempo di utilizzo non ci sono più segreti. Per chi arriva da reflex con un autofocus performante come la 6D o la 5D MKIII (non conosco il mondo Nikon ma credo sia la stessa cosa) queste mirrorless inizialmente ti lasciano spiazzato, fatichi ad agganciare la messa a fuoco in controluce o di soggetti con scarso contrasto, poi quando a furia di mettere a fuoco in manuale capisci la logica dell' AF riesci a diminuire la percentuale di errore. Voglio sottolineare ancora una volta le qualità di questo sensore che per quanto mi riguarda mi ha risolto qualche fastidioso problema che avevo con i sensori Canon, e non si tratta solo dell'apertura delle ombre ma della notevole lavorabilità dei files raw. Un consiglio che mi sento di dare a chi vuole stravolgere il proprio corredo reflex perchè troppo pesante, questa camera pesa solo un etto circa meno di una 6D per cui se si continua ad usare le ottiche zoom non si alleggerisce un bel niente! Se invece si considera la possibilità di utilizzare dei fissi luminosi (es ottiche con attacco leica M e ottiche vintage) allora il risparmio in termini di peso e ingombri diventa notevole. inviato il 29 Marzo 2016 |
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