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 | Sigma 17-70mm f/2.8-4 DC OS HSM Macro C Pro: materiali, stabilizzatore, prezzo, nitidezza Contro: apertura non fissa, vignettatura sotto i 20mm Opinione: Cercavo un obbiettivo che sostituisse il 18-55 del kit 600D di Canon e visto che mi piaceva l'idea di quei 20mm in più l'ho preferito al 17-50 f/2.8 Tamron e anche se l'apertura non è fissa il Sigma si è rivelato piuttosto luminoso; dato il prezzo (acquistato nuovo a 450 €) sono rimasto piacevolmente sorpreso anche dalla qualità costruttiva, dai materiali e dalla sua robustezza. L'ho utilizzato in vacanza questa estate e non ho avuto alcun tipo di problema, a parte il fatto che non è proprio leggerissimo, ma indubbiamente è uno dei tuttofare più versatili e abbordabili, principalmente per chi (come me) si avvicina al mondo della fotografia digitale e vuole iniziare a sperimentare un po'. La ghiera, come detto in altre recensioni, è effettivamente piuttosto dura, ma questa rigidità ha permesso di eliminare lo switch di blocco dell'ottica, presente nella versione precedente; ad ogni modo ci si fa subito l'abitudine. L'AF non è ultrasonico, ma è comunque molto veloce e fortunatamente il mio modello non soffriva di front/back focus (anche se ora sembrano essere piuttosto rari i modelli nuovi Sigma che ne soffrono). Ottimo lo stabilizzatore. Da segnalare una vignettatura e una distorsione accentuata sotto i 20mm, ma perfettamente eliminabile in fase di post-produzione (per chi usa CameraRaw o PS il profilo lente di questo obbiettivo è molto buono) inviato il 23 Ottobre 2013 |
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