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Angor
www.juzaphoto.com/p/Angor



avatarLa domanda giusta reflex vs ml non è:....
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 12 Aprile 2024, 10:01


quali foto puoi fare con una ML che con una reflex non puoi?

ma: quali foto puoi fare che con una ML puoi RIFARE abbastanza facilmente, mentre con una reflex no?

Infatti, spesso nelle discussioni la domanda "sbagliata" si arena senza risposta perchè praticamente qualsiasi foto ottenuta sfruttando la tecnologia di una ML di ultimissima generazione, ha una corrispondente analoga fatta con reflex, se non addirittura telemetro e magari pure a pellicola in fuoco manuale.

Ma il vero punto di confronto non è "ottenere" la foto, ma la possibilità di rifarla. I risultati mostrati a dimostrazione che qualsiasi apparecchio fotografico può ottenere il risultato di qualsiasi moderna ML, sono spessissimo frutto di un elevattissimo fattore C, che di fatto rende impossibile pensare di replicare senza doversi riaffidare nuovamente allo stesso fattore C.

Quello che consentono raffiche da 20, 40 e più fps con relativi AF ultraprecisi, non è tanto la possibilità teorica di ottenere un certo scatto, ma di aumentare la possibilità di ottenerlo, fino quasi alla certezza.

Può interessare o meno, piacere o meno, ma tale è.,



224 commenti, 6003 visite - Leggi/Rispondi


avatarcbam, Carbon Border Adjustment Mechanism
in Tema Libero il 12 Gennaio 2024, 12:21


si tratta di un sistema che introduce degli oneri finanziari a chi importa materiali prodotti extra EU ed è finalizzato a contrastare il dumping ambientale e la rilocalizzazione delle produzioni ad alta intensità di carbonio in Paesi dove non vigono politiche di decarbonizzazione.

Fa parte di quelle politiche estremamente aggressive con cui l'unione europea vuole raggiungere gli obiettivi ecologici e di sostenibilità fissati.

Il concetto è: chi produce "sporco" deve pagare.
Le aziende saranno costrette quindi, "giustamente", ad utilizzare materie prime più costose ma prodotte con un costo inferiore di CO2.
E le propagande di informazione qui si fermano.

Ovviamente si fermano, perchè a questo risultato, comunque nullo e inutile, si contrappone un costo e delle conseguenze che non devono essere conosciute.

L'effetto finale è un duplice danno all'economia europea: prima di tutto, i costi al consumatore europeo crescono, ma soprattutto è la perdita di capacità di concorrenza internazionale delle imprese europee, i cui prodotti costeranno più di quelli cinesi, asiatici, americani. In sostanza, più di quelli prodotti in qualsiasi altra parte del mondo.

Come diceva qualcuno in uno dei topic sulle auto elettriche, la transizione elettrica è solo la punta dell'iceberg di questa perversa follia.



3 commenti, 110 visite - Leggi/Rispondi


avataragenda 2030 onu
in Tema Libero il 07 Dicembre 2023, 11:21


qualcuno ha mai, per curiosità, guardato quali sono gli obiettivi che l'onu si è dato per il 2030? E sui quali noi furbi europei stiamo per distruggere la nostra economia "per dare l'esempio"?

L'abbandono dei motori endotermici entro il 2035, a confronto, è un obiettivo intelligente e raggiungibile e la letterina di un bambino di 5 anni che chiede a Babbo Natale la pace nel mondo un documento programmatico sullo sviluppo degno di uno statista.

Considerate che mancano 6 anni alla data ultima per ottenere quanto previsto da questo folle elenco partorito da altrettanto folle ideologia...mi viene da ridere a pensare a come vorrebbe, l'ONU, imporre molti punti (es. il 1.4, o tutto il punti 5) a certi Paesi...a me, l'unico modo che viene in mente è dichiararci guerra..

E' un elenco di assurdità senza fine, ma la cosa più impressionante è che l'onu si è imposta una data per la realizzazione di moltissime di queste idiozie.

Leggeteli tutti, dal primo all'ultimo, perchè è questi obiettivi che l'attuale governo europeo sta cercando di perseguire (ovviamente senza riuscirci ma nemmeno avvicinarsi, chiaramente) "COSTI QUEL CHE COSTI".

1.1: Entro il 2030, sradicare la povertà estrema per tutte le persone in tutto il mondo, attualmente misurata sulla base di coloro che vivono con meno di $ 1,25 al giorno
1.2: Entro il 2030, ridurre almeno della metà la quota di uomini, donne e bambini di tutte le età che vivono in povertà in tutte le sue forme, secondo le definizioni nazionali
1.3: Implementare a livello nazionale adeguati sistemi di protezione sociale e misure di sicurezza per tutti, compresi i livelli più bassi, ed entro il 2030 raggiungere una notevole copertura delle persone povere e vulnerabili
1.4: Entro il 2030, assicurare che tutti gli uomini e le donne, in particolare i più poveri e vulnerabili, abbiano uguali diritti alle risorse economiche, insieme all'accesso ai servizi di base, proprietà privata, controllo su terreni e altre forme di proprietà, eredità, risorse naturali, nuove tecnologie appropriate e servizi finanziari, tra cui la microfinanza

2.1: Entro il 2030, porre fine alla fame e garantire a tutte le persone, in particolare ai poveri e le persone più vulnerabili, tra cui neonati, un accesso sicuro a cibo nutriente e sufficiente per tutto l'anno
2.2: Entro il 2030, porre fine a tutte le forme di malnutrizione; raggiungere, entro il 2025, i traguardi concordati a livello internazionale contro l'arresto della crescita e il deperimento nei bambini sotto i 5 anni di età; soddisfare le esigenze nutrizionali di ragazze adolescenti, donne in gravidanza e allattamento e le persone anziane
2.3: Entro il 2030, raddoppiare la produttività agricola e il reddito dei produttori di cibo su piccola scala, in particolare le donne, i popoli indigeni, le famiglie di agricoltori, i pastori e i pescatori, anche attraverso un accesso sicuro ed equo a terreni, altre risorse e input produttivi, conoscenze, servizi finanziari, mercati e opportunità per valore aggiunto e occupazioni non agricole
2.4: Entro il 2030, garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e implementare pratiche agricole resilienti che aumentino la produttività e la produzione, che aiutino a proteggere gli ecosistemi, che rafforzino la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, a condizioni meteorologiche estreme, siccità, inondazioni e altri disastri e che migliorino progressivamente la qualità del suolo

3.1: Entro il 2030, ridurre il tasso di mortalità materna globale a meno di 70 per ogni 100.000 bambini nati vivi
3.2: Entro il 2030, porre fine alle morti prevenibili di neonati e bambini sotto i 5 anni di età. Tutti i paesi dovranno cercare di ridurre la mortalità neonatale ad almeno 12 per ogni 1.000 bambini nati vivi e la mortalità dei bambini sotto i 5 anni di età ad almeno 25 per 1.000 bambini nati vivi
3.3: Entro il 2030, porre fine alle epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali trascurate; combattere l'epatite, le malattie di origine idrica e le altre malattie trasmissibili
3.4: Entro il 2030, ridurre di un terzo la mortalità prematura da malattie non trasmissibili attraverso la prevenzione e il trattamento e promuovere benessere e salute mentale
3.6: Entro il 2020, dimezzare il numero globale di morti e feriti a seguito di incidenti stradali
3.7: Entro il 2030, garantire l'accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, inclusa la pianificazione familiare, l'informazione, l'educazione e l'integrazione della salute riproduttiva nelle strategie e nei programmi nazionali
4.1: Garantire entro il 2030 ad ogni ragazza e ragazzo libertà, equità e qualità nel completamento dell'educazione primaria e secondaria che porti a risultati di apprendimento adeguati e concreti
4.2: Garantire entro il 2030 che ogni ragazza e ragazzo abbiano uno sviluppo infantile di qualità, ed un accesso a cure ed istruzione pre-scolastiche così da essere pronti alla scuola primaria
4.3: Garantire entro il 2030 ad ogni donna e uomo un accesso equo ad un'istruzione tecnica, professionale e terziaria -anche universitaria- che sia economicamente vantaggiosa e di qualità
4.4: Aumentare considerevolmente entro il 2030 il numero di giovani e adulti con competenze specifiche -anche tecniche e professionali- per l'occupazione, posti di lavoro dignitosi e per l'imprenditoria
4.5: Eliminare entro il 2030 le disparità di genere nell'istruzione e garantire un accesso equo a tutti i livelli di istruzione e formazione professionale delle categorie protette, tra cui le persone con disabilità, le popolazioni indigene ed i bambini in situazioni di vulnerabilità
4.6: Garantire entro il 2030 che tutti i giovani e gran parte degli adulti, sia uomini che donne, abbiano un livello di alfabetizzazione ed una capacità di calcolo
4.7: Garantire entro il 2030 che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche tramite un educazione volta ad uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione
5.1: Porre fine, ovunque, a ogni forma di discriminazione nei confronti di donne e ragazze
5.2: Eliminare ogni forma di violenza nei confronti di donne e bambine, sia nella sfera privata che in quella pubblica, compreso il traffico di donne e lo sfruttamento sessuale e di ogni altro tipo
5.3: Eliminare ogni pratica abusiva come il matrimonio combinato, il fenomeno delle spose bambine e le mutilazioni genitali femminili
5.4: Riconoscere e valorizzare la cura e il lavoro domestico non retribuito, fornendo un servizio pubblico, infrastrutture e politiche di protezione sociale e la promozione di responsabilità condivise all'interno delle famiglie, conformemente agli standard nazionali
5.5: Garantire piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership ad ogni livello decisionale in ambito politico, economico e della vita pubblica
5.6: Garantire accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai diritti in ambito riproduttivo, come concordato nel Programma d'Azione della Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo e dalla Piattaforma d'Azione di Pechino e dai documenti prodotti nelle successive conferenze
5.a: Avviare riforme per dare alle donne uguali diritti di accesso alle risorse economiche così come alla titolarità e al controllo della terra e altre forme di proprietà, ai servizi finanziari, eredità e risorse naturali, in conformità con le leggi nazionali
5.b: Rafforzare l'utilizzo di tecnologie abilitanti, in particolare le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, per promuovere l'emancipazione della donna
5.c: Adottare e intensificare una politica sana ed una legislazione applicabile per la promozione della parità di genere e l'emancipazione di tutte le donne e bambine, a tutti i livelli delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile
6.1: Ottenere entro il 2030 l'accesso universale ed equo all'acqua potabile che sia sicura ed economica per tutti

6.2: Ottenere entro il 2030 l'accesso ad impianti sanitari e igienici adeguati ed equi per tutti e porre fine alla defecazione all'aperto, prestando particolare attenzione ai bisogni di donne e bambine e a chi si trova in situazioni di vulnerabilità

6.3: Migliorare entro il 2030 la qualità dell'acqua eliminando le discariche, riducendo l'inquinamento e il rilascio di prodotti chimici e scorie pericolose, dimezzando la quantità di acque reflue non trattate e aumentando considerevolmente il riciclaggio e il reimpiego sicuro a livello globale

6.4: Aumentare considerevolmente entro il 2030 l'efficienza nell'utilizzo dell'acqua in ogni settore e garantire approvvigionamenti e forniture sostenibili di acqua potabile, per affrontare la carenza idrica e ridurre in modo sostanzioso il numero di persone che ne subisce le conseguenze

6.5: Implementare entro il 2030 una gestione delle risorse idriche integrata a tutti i livelli, anche tramite la cooperazione transfrontaliera, in modo appropriato

6.6: Proteggere e risanare entro il 2030 gli ecosistemi legati all'acqua, comprese le montagne, le foreste, le paludi, i fiumi, le falde acquifere e i laghi

6.a: Espandere entro il 2030 la cooperazione internazionale e il supporto per creare attività e programmi legati all'acqua e agli impianti igienici nei paesi in via di sviluppo, compresa la raccolta d'acqua, la desalinizzazione, l'efficienza idrica, il trattamento delle acque reflue e le tecnologie di riciclaggio e reimpiego

6.b: Supportare e rafforzare la partecipazione delle comunità locali nel miglioramento della gestione dell'acqua e degli impianti igienici

7.1: Garantire entro il 2030 accesso a servizi energetici che siano convenienti, affidabili e moderni

7.2: Aumentare considerevolmente entro il 2030 la quota di energie rinnovabili nel consumo totale di energia

7.3: Raddoppiare entro il 2030 il tasso globale di miglioramento dell'efficienza energetica

7.a: Accrescere entro il 2030 la cooperazione internazionale per facilitare l'accesso alla ricerca e alle tecnologie legate all'energia pulita - comprese le risorse rinnovabili, l'efficienza energetica e le tecnologie di combustibili fossili più avanzate e pulite - e promuovere gli investimenti nelle infrastrutture energetiche e nelle tecnologie dell'energia pulita

7.b Implementare entro il 2030 le infrastrutture e migliorare le tecnologie per fornire servizi energetici moderni e sostenibili, specialmente nei paesi meno sviluppati, nei piccoli stati insulari e negli stati in via di sviluppo senza sbocco sul mare, conformemente ai loro rispettivi programmi di sostegno

8.1: Sostenere la crescita economica pro capite in conformità alle condizioni nazionali, e in particolare una crescita annua almeno del 7% del prodotto interno lordo nei paesi in via di sviluppo

8.2: Raggiungere standard più alti di produttività economica attraverso la diversificazione, il progresso tecnologico e l'innovazione, anche con particolare attenzione all'alto valore aggiunto e ai settori ad elevata intensità di lavoro

8.3: Promuovere politiche orientate allo sviluppo, che supportino le attività produttive, la creazione di posti di lavoro dignitosi, l'imprenditoria, la creatività e l'innovazione, e che incoraggino la formalizzazione e la crescita delle piccole-medie imprese, anche attraverso l'accesso a servizi finanziari

8.4: Migliorare progressivamente, entro il 2030, l'efficienza globale nel consumo e nella produzione di risorse e tentare di scollegare la crescita economica dalla degradazione ambientale, conformemente al Quadro decennale di programmi relativi alla produzione e al consumo sostenibile, con i paesi più sviluppati in prima linea

8.5: Garantire entro il 2030 un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per donne e uomini, compresi i giovani e le persone con disabilità, e un'equa remunerazione per lavori di equo valore

8.6: Ridurre entro il 2030 la quota di giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di studio o formazione

8.7: Prendere provvedimenti immediati ed effettivi per sradicare il lavoro forzato, porre fine alla schiavitù moderna e alla tratta di esseri umani e garantire la proibizione ed eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile, compreso il reclutamento e l'impiego dei bambini soldato, nonché porre fine entro il 2025 al lavoro minorile in ogni sua forma

8.8: Proteggere il diritto al lavoro e promuovere un ambiente lavorativo sano e sicuro per tutti i lavoratori, inclusi gli immigrati, in particolare le donne, e i precari

8.9: Concepire e implementare entro il 2030 politiche per favorire un turismo sostenibile che crei lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali

8.10: Rafforzare la capacità degli istituti finanziari interni per incoraggiare e aumentare l'utilizzo di servizi bancari, assicurativi e finanziari per tutti

8.a: Aumentare il supporto dell'aiuto per il commercio per i paesi in via di sviluppo, in particolare i meno sviluppati, anche tramite il Quadro Integrato Rafforzato per l'assistenza tecnica legata agli scambi dei paesi meno sviluppati

8.b: Sviluppare e rendere operativa entro il 2020 una strategia globale per l'occupazione giovanile e implementare il Patto Globale per l'Occupazione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro
9.1: Sviluppare infrastrutture di qualità, affidabili, sostenibili e resilienti – comprese quelle regionali e transfrontaliere – per supportare lo sviluppo economico e il benessere degli individui, con particolare attenzione ad un accesso equo e conveniente per tutti

9.2: Promuovere un'industrializzazione inclusiva e sostenibile e aumentare significativamente, entro il 2030, le quote di occupazione nell'industria e il prodotto interno lordo, in linea con il contesto nazionale, e raddoppiare questa quota nei paesi meno sviluppati

9.3: Incrementare l'accesso delle piccole imprese industriali e non, in particolare nei paesi in via di sviluppo, ai servizi finanziari, compresi i prestiti a prezzi convenienti, e la loro integrazione nell'indotto e nei mercati

9.4: Migliorare entro il 2030 le infrastrutture e riconfigurare in modo sostenibile le industrie, aumentando l'efficienza nell'utilizzo delle risorse e adottando tecnologie e processi industriali più puliti e sani per l'ambiente, facendo sì che tutti gli stati si mettano in azione nel rispetto delle loro rispettive capacità

9.5: Aumentare la ricerca scientifica, migliorare le capacità tecnologiche del settore industriale in tutti gli stati – in particolare in quelli in via di sviluppo – nonché incoraggiare le innovazioni e incrementare considerevolmente, entro il 2030, il numero di impiegati per ogni milione di persone, nel settore della ricerca e dello sviluppo e la spesa per la ricerca – sia pubblica che privata – e per lo sviluppo

9.a: Facilitare lo formazione di infrastrutture sostenibili e resilienti negli stati in via di sviluppo tramite un supporto finanziario, tecnico e tecnologico rinforzato per i paesi africani, i paesi meno sviluppati, quelli senza sbocchi sul mare e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo

9.b: Supportare lo sviluppo tecnologico interno, la ricerca e l'innovazione nei paesi in via di sviluppo, anche garantendo una politica ambientale favorevole, inter alia, per una diversificazione industriale e un valore aggiunto ai prodotti

9.c: Aumentare in modo significativo l'accesso alle tecnologie di informazione e comunicazione e impegnarsi per fornire ai paesi meno sviluppati un accesso a Internet universale ed economico entro il 2020

10.1: Entro il 2030, raggiungere progressivamente e sostenere la crescita del reddito del 40% della popolazione nello strato sociale piùbasso ad un tasso superiore rispetto alla media nazionale

10.2: Entro il 2030, potenziare e promuovere l'inclusione sociale, economica e politica di tutti, a prescindere da età, sesso, disabilità, razza, etnia, origine, religione, stato economico o altro

10.3: Assicurare pari opportunità e ridurre le disuguaglianze nei risultati, anche eliminando leggi, politiche e pratiche discriminatorie e promuovendo legislazioni, politiche e azioni appropriate a tale proposito

10.4: Adottare politiche, in particolare fiscali, salariali e di protezione sociale, per raggiungere progressivamente una maggior uguaglianza

10.5: Migliorare la regolamentazione e il monitoraggio di istituzioni e mercati finanziari globali e rafforzare l'attuazione di tali norme

10.6: Assicurare una migliore rappresentanza che dia voce ai paesi in via di sviluppo nelle istituzioni responsabili delle decisioni in materia di economia e finanza globale e internazionale, per creare istituzioni più efficaci, credibili, responsabili e legittimate

10.7: Rendere più disciplinate, sicure, regolari e responsabili la migrazione e la mobilità delle persone, anche con l'attuazione di politiche migratorie pianificate e ben gestite

10.a: Attuare il principio del trattamento speciale e differente riservato ai paesi in via di sviluppo, in particolare ai meno sviluppati, in conformità agli accordi dell'Organizzazione Mondiale del Commercio

10.b: Incoraggiare l'aiuto pubblico allo sviluppo e i flussi finanziari, compresi gli investimenti diretti esteri, per gli stati più bisognosi, in particolar modo i paesi meno sviluppati, i paesi africani, i piccoli stati insulari in via di sviluppo e i paesi in via di sviluppo senza sbocco al mare, in conformità ai loro piani e programmi nazionali

10.c: Entro il 2030, ridurre a meno del 3% i costi di transazione delle rimesse dei migranti ed eliminare i corridoi di rimesse con costi oltre il 5%

11.1: Entro il 2030, garantire a tutti l'accesso ad alloggi adeguati, sicuri e convenienti e ai servizi di base e riqualificare i quartieri poveri

11.2: Entro il 2030, garantire a tutti l'accesso a un sistema di trasporti sicuro, conveniente, accessibile e sostenibile, migliorando la sicurezza delle strade, in particolar modo potenziando i trasporti pubblici, con particolare attenzione ai bisogni di coloro che sono più vulnerabili, donne, bambini, persone con invalidità e anziani

11.3: Entro il 2030, potenziare un'urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di pianificare e gestire in tutti i paesi un insediamento umano che sia partecipativo, integrato e sostenibile

11.4: Potenziare gli sforzi per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo

11.5: Entro il 2030, ridurre in modo significativo il numero di decessi e il numero di persone colpite e diminuire in modo sostanziale le perdite economiche dirette rispetto al prodotto interno lordo globale causate da calamità, comprese quelle legate all'acqua, con particolare riguardo alla protezione dei poveri e delle persone più vulnerabili

11.6: Entro il 2030, ridurre l'impatto ambientale negativo pro-capite delle città, prestando particolare attenzione alla qualità dell'aria e alla gestione dei rifiuti urbani e di altri rifiuti

11.7: Entro il 2030, fornire accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare per donne, bambini, anziani e disabili

11.a: Supportare i positivi legami economici, sociali e ambientali tra aree urbane, periurbane e rurali rafforzando la pianificazione dello sviluppo nazionale e regionale

11.b: Entro il 2020, aumentare considerevolmente il numero di città e insediamenti umani che adottano e attuano politiche integrate e piani tesi all'inclusione, all'efficienza delle risorse, alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici, alla resistenza ai disastri, e che promuovono e attuano una gestione olistica del rischio di disastri su tutti i livelli, in linea con il Quadro di Sendai per la Riduzione del Rischio di Disastri 2015-2030

11.c: Supportare i paesi meno sviluppati, anche con assistenza tecnica e finanziaria, nel costruire edifici sostenibili e resilienti utilizzando materiali locali

12.1: Attuare il Quadro Decennale di Programmi per il Consumo e la Produzione Sostenibili, rendendo partecipi tutti i paesi, con i paesi sviluppati alla guida, ma tenendo presenti anche lo sviluppo e le capacità dei paesi in via di sviluppo

12.2: Entro il 2030, raggiungere la gestione sostenibile e l'utilizzo efficiente delle risorse naturali

12.3: Entro il 2030, dimezzare lo spreco alimentare globale pro-capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura, comprese le perdite del post-raccolto

12.4: Entro il 2020, raggiungere la gestione eco-compatibile di sostanze chimiche e di tutti i rifiuti durante il loro intero ciclo di vita, in conformità ai quadri internazionali concordati, e ridurre sensibilmente il loro rilascio in aria, acqua e suolo per minimizzare il loro impatto negativo sulla salute umana e sull'ambiente

12.5: Entro il 2030, ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo

12.6: Incoraggiare le imprese, in particolare le grandi aziende multinazionali, ad adottare pratiche sostenibili e ad integrare le informazioni sulla sostenibilità nei loro resoconti annuali

12.7: Promuovere pratiche sostenibili in materia di appalti pubblici, in conformità alle politiche e priorità nazionali

12.8: Entro il 2030, accertarsi che tutte le persone, in ogni parte del mondo, abbiano le informazioni rilevanti e la giusta consapevolezza dello sviluppo sostenibile e di uno stile di vita in armonia con la natura

12.a: Supportare i Paesi in via di sviluppo nel potenziamento delle loro capacità scientifiche e tecnologiche, per raggiungere modelli di consumo e produzione più sostenibili

12.b: Sviluppare e implementare strumenti per monitorare gli impatti dello sviluppo sostenibile per il turismo sostenibile, che crea posti di lavoro e promuove la cultura e i prodotti locali

12.c: Razionalizzare i sussidi inefficienti per i combustibili fossili che incoraggiano lo spreco eliminando le distorsioni del mercato in conformità alle circostanze nazionali, anche ristrutturando i sistemi di tassazione ed eliminando progressivamente quei sussidi dannosi, ove esistenti, in modo da riflettere il loro impatto ambientale, tenendo bene in considerazione i bisogni specifici e le condizioni dei paesi in via di sviluppo e riducendo al minimo i possibili effetti negativi sul loro sviluppo, in modo da proteggere i poveri e le comunità più colpite

13.1: Rafforzare in tutti i paesi la capacità di ripresa e di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali

13.2: Integrare le misure di cambiamento climatico nelle politiche, strategie e pianificazione nazionali

13.3: Migliorare l'istruzione, la sensibilizzazione e la capacità umana e istituzionale per quanto riguarda la mitigazione del cambiamento climatico, l'adattamento, la riduzione dell'impatto e l'allerta tempestiva

13.a: Rendere effettivo l'impegno assunto dai partiti dei paesi sviluppati verso la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico, che prevede la mobilizzazione – entro il 2020 – di 100 miliardi di dollari all'anno, provenienti da tutti i paesi aderenti all'impegno preso, da indirizzare ai bisogni dei paesi in via di sviluppo, in un contesto di azioni di mitigazione significative e di trasparenza nell'implementazione, e rendere pienamente operativo il prima possibile il Fondo Verde per il Clima attraverso la sua capitalizzazione

13.b: Promuovere meccanismi per aumentare la capacità effettiva di pianificazione e gestione di interventi inerenti al cambiamento climatico nei paesi meno sviluppati, nei piccoli stati insulari in via di sviluppo, con particolare attenzione a donne e giovani e alle comunità locali e marginali
14.1: Entro il 2025, prevenire e ridurre in modo significativo ogni forma di inquinamento marino, in particolar modo quello derivante da attività esercitate sulla terraferma, compreso l'inquinamento dei detriti marini e delle sostanze nutritive

14.2: Entro il 2020, gestire in modo sostenibile e proteggere l'ecosistema marino e costiero per evitare impatti particolarmente negativi, anche rafforzando la loro resilienza, e agire per il loro ripristino in modo da ottenere oceani salubri e produttivi

14.3: Ridurre al minimo e affrontare gli effetti dell'acidificazione degli oceani, anche attraverso una maggiore collaborazione scientifica su tutti i livelli

14.4: Entro il 2020, regolare in modo efficace la pesca e porre termine alla pesca eccessiva, illegale, non dichiarata e non regolamentata e ai metodi di pesca distruttivi. Implementare piani di gestione su base scientifica, così da ripristinare nel minor tempo possibile le riserve ittiche, riportandole almeno a livelli che producano il massimo rendimento sostenibile, come determinato dalle loro caratteristiche biologiche

14.5: Entro il 2020, preservare almeno il 10% delle aree costiere e marine, in conformità al diritto nazionale e internazionale e basandosi sulle informazioni scientifiche disponibili più accurate

14.6: Entro il 2020, vietare quelle forme di sussidi alla pesca che contribuiscono a un eccesso di capacità e alla pesca eccessiva, eliminare i sussidi che contribuiscono alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata e astenersi dal reintrodurre tali sussidi, riconoscendo che il trattamento speciale e differenziato per i paesi in via di sviluppo e per quelli meno sviluppati che sia appropriato ed efficace, dovrebbe essere parte integrante dei negoziati per i sussidi alla pesca dell'Organizzazione Mondiale del Commercio

14.7: Entro il 2030, aumentare i benefici economici dei piccoli stati insulari in via di sviluppo e dei paesi meno sviluppati, facendo ricorso a un utilizzo più sostenibile delle risorse marine, compresa la gestione sostenibile della pesca, dell'acquacoltura e del turismo

14.a: Aumentare la conoscenza scientifica, sviluppare la capacità di ricerca e di trasmissione della tecnologia marina, tenendo in considerazione i criteri e le linee guida della Commissione Oceanografica Intergovernativa sul Trasferimento di Tecnologia Marina, con lo scopo di migliorare la salute dell'oceano e di aumentare il contributo della biodiversità marina allo sviluppo dei paesi emergenti, in particolar modo dei piccoli stati insulari in via di sviluppo e dei paesi meno sviluppati

14.b: Fornire l'accesso ai piccoli pescatori artigianali alle risorse e ai mercati marini

14.c: Potenziare la conservazione e l'utilizzo sostenibile degli oceani e delle loro risorse applicando il diritto internazionale, come riportato nella Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare, che fornisce il quadro legale per la conservazione e per l'utilizzo sostenibile degli oceani e delle loro risorse, come riferito nel paragrafo 158 de “Il futuro che vogliamo”

15.1: Entro il 2020, garantire la conservazione, il ripristino e l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi di acqua dolce terrestri e dell'entroterra nonché dei loro servizi, in modo particolare delle foreste, delle paludi, delle montagne e delle zone aride, in linea con gli obblighi derivanti dagli accordi internazionali

15.2: Entro il 2020, promuovere una gestione sostenibile di tutti i tipi di foreste, arrestare la deforestazione, ripristinare le foreste degradate e aumentare ovunque, in modo significativo, la riforestazione e il rimboschimento

15.3: Entro il 2030, combattere la desertificazione, ripristinare le terre degradate, comprese quelle colpite da desertificazione, siccità e inondazioni, e battersi per ottenere un mondo privo di degrado del suolo

15.4: Entro il 2030, garantire la conservazione degli ecosistemi montuosi, incluse le loro biodiversità, al fine di migliorarne la capacità di produrre benefici essenziali per uno sviluppo sostenibile

15.5: Intraprendere azioni efficaci ed immediate per ridurre il degrado degli ambienti naturali, arrestare la distruzione della biodiversità e, entro il 2020, proteggere le specie a rischio di estinzione

15.6: Promuovere una distribuzione equa e giusta dei benefici derivanti dall'utilizzo delle risorse genetiche e promuovere un equo accesso a tali risorse, come concordato a livello internazionale

15.7: Agire per porre fine al bracconaggio e al traffico delle specie protette di flora e fauna e combattere il commercio illegale di specie selvatiche

15.8: Entro il 2020, introdurre misure per prevenire l'introduzione di specie diverse ed invasive nonché ridurre in maniera sostanziale il loro impatto sugli ecosistemi terrestri e acquatici e controllare o debellare le specie prioritarie

15.9: Entro il 2020, integrare i principi di ecosistema e biodiversità nei progetti nazionali e locali, nei processi di sviluppo e nelle strategie e nei resoconti per la riduzione della povertà

15.a: Mobilitare e incrementare in maniera significativa le risorse economiche da ogni fonte per preservare e usare in maniera sostenibile la biodiversità e gli ecosistemi

15.b: Mobilitare risorse significative da ogni fonte e a tutti i livelli per finanziare la gestione sostenibile delle foreste e fornire incentivi adeguati ai paesi in via di sviluppo perché possano migliorare tale gestione e per la conservazione e la riforestazione

15.c: Rafforzare il sostegno globale per combattere il bracconaggio e il traffico illegale delle specie protette, anche incrementando la capacità delle comunità locali ad utilizzare mezzi di sussistenza sostenibili

16.1: Ridurre ovunque e in maniera significativa tutte le forme di violenza e il tasso di mortalità ad esse correlato

16.2: Porre fine all'abuso, allo sfruttamento, al traffico di bambini e a tutte le forme di violenza e tortura nei loro confronti

16.3: Promuovere lo stato di diritto a livello nazionale e internazionale e garantire un pari accesso alla giustizia per tutti

16.4: Entro il 2030, ridurre in maniera significativa il finanziamento illecito e il traffico di armi, potenziare il recupero e la restituzione dei beni rubati e combattere tutte le forme di crimine organizzato

16.5: Ridurre sensibilmente la corruzione e gli abusi di potere in tutte le loro forme

16.6: Sviluppare a tutti i livelli istituzioni efficaci, responsabili e trasparenti

16.7: Garantire un processo decisionale responsabile, aperto a tutti, partecipativo e rappresentativo a tutti i livelli

16.8: Allargare e rafforzare la partecipazione dei paesi in via di sviluppo nelle istituzioni di governance globale

16.9: Entro il 2030, fornire identità giuridica per tutti, inclusa la registrazione delle nascite

16.10: Garantire un pubblico accesso all'informazione e proteggere le libertà fondamentali, in conformità con la legislazione nazionale e con gli accordi internazionali

16.a: Consolidare le istituzioni nazionali più importanti, anche attraverso la cooperazione internazionale, per sviluppare ad ogni livello, in particolare nei paesi in via di sviluppo, capacità per prevenire la violenza e per combattere il terrorismo e il crimine

16.b: Promuovere e applicare leggi non discriminatorie e politiche di sviluppo sostenibile


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avatardefinizione di vettore: modulo, direzione...perchè verso?
in Tema Libero il 31 Marzo 2023, 16:07


Da diversi anni, consulto quasi sempre testi in inglese e quando mio figlio (3a superiore) mi ha chiesto delle caratteristiche dei vettori, la mia risposta è stata "modulo e direzione".
Invece, lui mi dice "modulo, direzione e VERSO"....al che, mi ricordo che anche io avevo studiato questa cosa a scuola.

Ebbene, facendo diverse ricerche su internet, ho scoperto che tutti i siti italiani danno come caratteristiche del vettore le tre: modulo, direzione e verso.
Mentre quelle inglesi, c'è solo modulo e direzione. Persino la pagina di wikipedia it.wikipedia.org/wiki/Vettore_(matematica) richiama la definizione italiana, e nel farlo richiama quella inglese che, ovviamente, non menziona il VERSO.

Ma anche perchè il VERSO non rientra poi in alcuna formula o sistema di calcolo. La DIREZIONE comprende già anche il verso....verso che, peraltro, già andando oltre il monodimensionale diventa molto complicato anche da definire: fintanto che sei orizzontale e verticale, fai alla svelta a definire un verso come su-giù o sx-dx.

Insomma, la definizione italiana mi pare una definizione buona giusto per far capire alle elementari.

La mia domanda, a chi magari ne sa di più, è quindi: perchè in italiano si insiste a definire, a tutti i livelli di istruzione, il vettore come avente modulo, direzione E verso mentre per il resto del mondo è solo modulo e direzione?




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avatarFotovoltaico, batteria si, batteria no?
in Tema Libero il 06 Marzo 2023, 10:13


So che era già stato fatto un topic in merito, ma non mi pare che alla fine la risposta precisa fosse stata data.

Il dubbio, come da titolo, è quali calcoli debba effettivamente fare per capire se usare la batteria come accumulo oppure no.
Intanto mi spiego: ho una batteria tesla, caricata esclusivamente dai FV, la quale permette di regolare la percentuale da riservare come backup della casa, tra due estremi:
0% significa che tutta la capacità verrà usata per sostenere l'autoconsumo. Si carica col FV e si scarica quando il FV non è disponibile.
100% significa che il FV tiene la carica al 100%, in pratica tolto un piccolo periodo dove quel poco di autoscarica, poi tutta la produzione FV non usata finisce in rete.

Il problema è capire se mi rende di più la vendita dell'energia, oppure il risparmio dell'acquisto, considerando che:
- il passaggio di energia da FV-batteria-rete casalinga mi costa un buon 20%, considerando i rendimenti, a fronte di un risparmio della componente energia della bolletta e delle varie aggiunte (perdite di rete, e non so bene cos'altro)
- la vendita di energia mi viene pagata al prezzo della sola componente energia, quindi un prezzo inferiore a quello che spendo in totale per prelevare

ESEMPIO
Facendo dei numeri, mettiamo di aver prodotto, come eccesso al mio autoconsumo diretto, 10kWh.

Se li accumulo, mi torneranno in casa circa 8kWh (anche qui, non ho trovato in realtà dei numeri affidabili di efficienza di carica e scarica, per cui vado a occhio). Quindi risparmio 8 kWh. In bolletta, 8kWh apparentemente mi costano una somma di queste quote
spesa per l'energia elettrica
spesa per il trasporto dell'energia elettrica
gestione del contatore
spesa oneri di sistema
imposte

Da quello che ho capito, dovrebbero essere in percentuale del consumo, quindi se consumo 0kWh dovrebbero essere a zero, almeno per il consumo dove ho la residenza. Quindi il risparmio di 8kWh dovrebbe risparmiare anche tutte queste voci.


Viceversa, consideriamo di non avere accumulo e che la rete assorba tutta la mia produzione: questi 10kWh pertanto verranno ceduti alla rete.
Dovrebbero essermi pagari una quota energia, che oggi corrisponde a circa 0,15€/kWh, a cui però dovrò togliere le tasse e, soprattutto, dovrò calcolarle nel mio f24 con conseguenti scocciature e rotture di palle (chi fa il calcolo?, chi lo mette nella denuncia dei redditi? rischio di cartelle dell'AdE tra 10 anni per magari un errore di calcolo di pochi euro...).


Soprattutto l'ultima parte relativa alla tassazione dovrebbe far pendere l'ago della bilancia nettamente a favore dell'accumulo, perchè apparentemente il risparmio economico mi pare molto maggiore nel NON acquistare l'energia elettrica corrispondente piuttosto che venderla, ricavando meno soldi e con una complicazione non indifferente nella gestione fiscale.

Invece leggo spesso che l'accumulo non conviene.

Dove sbaglio?


EDIT: dimenticavo un "particolare": la batteria, come tutto l'impianto, è stato messo con il 110% pertanto non pagato da me. Io quindi, nei miei calcoli, non metto l'ammortamento della batteria, cosa che immagino pesi tanto nella conclusione che l'accumulo non conviene.
Io invece parlo solo del mero bilancio di consumo.







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avatarcollisione di due stelle nel 2022
in Tema Libero il 16 Novembre 2022, 11:08


www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/spazioastro/2017/01/09/collisione

qualcuno sa se è poi successo davvero?


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avatarZaynab Dosso...non c'è due senza tre
in Tema Libero il 18 Ottobre 2022, 7:57


Temevo che sarebbe successo, ma non così in fretta.

Dopo Daisy, Egonu, adesso Zaynab

ancora razzismo, ancora un popolo da condannare immediatamente, senza esitazione. Specialmente "in un periodo come questo".

E, ancora una volta e appunto per la terza volta, gli italiani NON centrano nulla!

La povera Zaynab, pensando che fosse la sua volta di ricevere primi ministri e simili, non si è accorta di aver commesso un piccolo errore...Eh si, perchè al 99% quella "signora" non è altro che uno di quegli zingari che non commettono furti, che non commettono violenze.

Ma dato che una certa ideologia non vede l'ora di umiliarsi e prostrarsi di fronte ad una persona nera, ovviamente si sono comunque sprecati gli insulti agli italiani, alla nostra cultura, al nostro paese...
Peccato che stavolta la Zaynab non abbia fatto altro che provare quello che provano tantissimi italiani, oggetto di angherie e violenze da parte di una di quelle "minoranze" protette da quella stessa certa ideologia.

E l'indifferenza a cui ha assistito, ahimè per lei e per noi, non è per il suo colore della pelle, ma è semplicemente la rassegnazione con cui le persone sono costrette ad accettare la quotidiana presenza di queste persone e a subire i loro quotidiani piccoli atti di violenza. E quei pochi che, ogni tanto, osano reagire, finiscono pure davanti ad un giudice.

Non si preoccupi la cara Zaynab..anche gli italiani vengono insultati dagli zingari...a me una "signora" aveva augurato a me e a mia moglie di morire di tumore, sempre per una monetina negata. Ad altri è andata peggio, spintonati o presi a sputi.

Adesso mi piacerebbe sapere, arriveranno le umili scuse da parte della comunità ROM di Roma?
Mah, chissà perchè ne dubito.

PS A proposito, talmente la fretta di scrivere gli articoli di prostrazione, che nemmeno si sono curati di almeno capire cosa fosse successo: alcuni scrivono in strada, alcuni al bar...alla faccia del giornalismo.



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avatarcanon 1d mkiin firmware cercasi
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 02 Agosto 2021, 22:44


ho un problema con la 1dmkiin e credo possa essere dovuto ad un errore del firmware...probabilmente si è perso qualche bit di memoria con gli anni o chissà cosa.
Vorrei provare a reinstallare il firmware, ma quei cazz...ni di Canon hanno fatto sparire tutti i link ai firmware.
Tutti i link che ho trovato nel web puntano al sito web.canon.jp che non esiste più da qualche anno.

L'unica speranza è che qualcuno abbia il file sul proprio hd e voglia condividerlo.

ringrazio fin da ora chi avesse questa possibilità



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avatarmirrorless vecchie da convertire IR
in Fotocamere, Accessori e Fotoritocco il 13 Giugno 2019, 12:24


Dopo aver fatto un esperimento con una compatta che avevo in casa, sto cercando una mirrorless per trasformarla in fullspectrum, per farne poi fotografia IR.

Mirrorless per avere un sensore più grande della compatta e non reflex perchè vorrei un insieme più piccolo, da portarmi in aggiunta alla reflex normale...e perchè l'AF con gli IR funziona bene sono con liveview, a meno di ritarare tutto il sistema di AF.

Non mi importa l'età, così come praticamente nessuna caratteristica a parte:
- sensore minimo 4/3, meglio sarebbe aps-c
- scatto in RAW.

Obiettivo zoom tipo 14-50 (4/3) o 18-55 (aps-c)

Siccome il rischio che mi "resti sotto i ferri" è alto, non vorrei spendere più di 100 euro, tra tutto. Per questa ragione cercherei modelli vecchi, tipo 2010-2012, il problema è che non conosco le sigle dei modelli da cercare su ebay, oltre alla canon eos M.

Qualche consiglio?



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