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![]() | Fujifilm XF 55-200mm f/3.5-4.8 R LM OIS Pro: Nitidezza super, peso e compattezza, stabilizzazione, costruzione, luminosità, prezzo nell'usato, made in Japan. Contro: Autofocus talvolta inaffidabile, estensione del barilotto a riposo. Opinione: Uso questo teleobiettivo da un annetto, comprato usato in ottimo stato al giusto prezzo ( ben sotto i 400) attirato dalle caratteristiche generali e preferito al 70-300 per uso reportage. Ho provato a usarlo anche per lavori professionali per le sue dimensioni e peso ridotto, le focali, la luminosità e la discrezione nell'utilizzo al posto di un classico 70-200 f2.8 che pure possiedo. Quando lo scatto è a fuoco, è nitidissimo e corretto anche a tutta apertura, soprattutto a distanze brevi e medie. La stabilizzazione è efficace e a 1/125 si va tranquilli, con attenzione si può anche scendere. Confrontando le immagini scattate a un evento con questo obiettivo abbinato a un sensore da 24 megapixel con un Canon 70-200 2.8 IS II abbinato a una Canon 7D MKII, e la nitidezza è comparabile, a una frazione del prezzo e del peso del vecchio re dei teleobiettivi professionali. Bokeh e rendering sono ovviamente diversi e si vede che il Fuji non è una lente top-class, ma solo un occhio esperto può notarne la differenza. A riguardo diciamo che la transizione tra il piano di fuoco e il fuori fuoco non è granchè, ma si nota solo in determinate situazioni. Purtroppo con i miei corpi vecchiotti X-Trans III la messa a fuoco oltre a non essere scattante talvolta sbaglia soprattutto sulle focali lunghe e questo può essere un problema se usato in contesti dinamici, visto che l'errore non è sempre evidente a mirino e scopri solo zoomando, magari a casa che lo scatto è da buttare. L'unico altro difetto fastidioso nel mio esemplare è lo zoom che si estende a riposo. Nel complesso un buon esemplare offre un'ottima flessibilità e qualità dell'immagine con soli 600 grammi in borsa, può sicuramente regalare foto spettacolari e molto dettagliate in molti contesti. Non fa i miracoli per la sua fascia di prezzo ma non è facile trovare una soluzione simile in altri brand e per un utilizzo spensierato è sicuramente, ad oggi, un best-buy in Fuji. inviato il 23 Novembre 2025 |
![]() | Tamron 24-70mm f/2.8 Di VC USD G2 Pro: Nitidezza, autofocus (nikon), stabilizzazione, costruzione, prezzo. Contro: ASSISTENZA, resa controluce, switch ballerini, peso. Opinione: Scrivo la mia opinione fuori tempo massimo dopo sei anni di utilizzo e decine di migliaia di scatti. Sono arrivato a questo obiettivo nel 2018 per esigenze professionali su sistema Nikon dopo essere passato al sensore 36 megapixel ed avere sperimentato serie difficoltà di AF e micromosso con lenti non stabilizzate (usavo i fissi G 1.8) in contesti dinamici come gli eventi. Che dire... una volta innestato ho svoltato. Questo rende come 24, 28, 35, 50 fissi con diaframmi f2.8 buoni e da f4 non c'è nulla da dire, pixel-sharp. A 70mm c'è un leggero cedimento in nitidezza e contrasto come è ovvio che sia, bisogna chiudere uno stop in più per pareggiare con le altre focali, ma resta perfettamente utilizzabile ed è un comportamento che nel ritratto può essere anche desiderabile. La stabilizzazione funziona benissimo ed è indispensabile per ottenere il massimo sui corpi più pixellati a tutte le focali, oltre al chiaro vantaggio in low-light e tempi lenti. Lo sfocato è sempre ottimo per essere uno zoom da 24 a 70, forse merito del lentone da 82. I colori su Nikon tirano un po' al verdino ma si compensa, soffre MOLTO il controluce, se il sole diretto entra dentro, la foto è spesso da buttare, basta saperlo. La costruzione è validissima, in diversi anni di uso abbastanza gravoso non ha mai ceduto nulla (vedi sotto), la finitura è ancora molto bella e la tropicalizzazione ha fatto il suo in diverse occasioni. Lato negativo del corpo, gli interruttori esposti AF e VR che si possono spegnere tenendo la camera sul fianco, bisogna stare abbastanza attenti per evitare brutte sorprese facili da immaginare. Viste le dimensioni e il peso granitico lo uso esclusivamente nelle uscite "professionali". La scampagnata domenicale, trekking e viaggi non sono proprio il suo ambito, anche perchè "gradisce" i corpi più grossi per un bilanciamento ottimale. Sulle mie 3 reflex FF l'autofocus è una certezza, mai calibrato in 6 anni e va meglio di tutte le altre lenti da me provate in tanti anni. Se devo scattare un momento irripetibile uso lui. Che altro dire? Sicuramente sarà una copia fortunata ma il mio va talmente bene che ha definitivamente ucciso da anni ogni tipo di scimmia in questo range focale, praticamente mi sta tenendo in Reflex ben oltre tempo massimo, visto che per trovare prestazioni e consistenza simili credo dovrei andare su Z8 e 24-70S. Il lato negativo, abbastanza deludente, è per me l'assistenza della casa. Ho richiesto un semplice ricambio per un "incidente di percorso", l'anello portafiltri su cui innesta il paraluce che si è spezzato in seguito ad un urto laterale sul paraluce. La meccanica non ha fatto una piega, la costruzione è ben fatta perchè il paraluce "scarica" sul fragile anello gli urti salvando i movimenti interni, MA il ricambio non è disponibile: lo fornivano solo previa spedizione in assistenza ufficiale in germania con contollo generale e parecchi soldini. Ho dovuto risolvere con l'attack quindi trattateli bene questi Tamron. inviato il 06 Ottobre 2024 |
![]() | Sigma APO 70-200mm f/2.8 EX DG HSM Pro: PREZZO, costruzione molto solida, gestione delle aberrazioni, bokeh, resa a distanza ravvicinata. Contro: Peso, taratura AF a infinito (il mio esemplare), compatibilità firmware. Opinione: Ci sono molte versioni, io ne ho avute due, il primo "APO" con ghiera diaframmi e l'EX II Macro più moderno e con MAF ravvicinata a un metro che ancora utilizzo con soddisfazione da parecchi anni. Obiettivo onesto, capace tranquillamente di sfornare immagini professionali se il fotografo sa quello che sta facendo. Il mio esemplare va molto bene a distanza ravvicinata e media, a infinito l'af è inaffidabile, quindi lo considero un 70-200 da reportage e ritratto e per questo lo utilizzo. Su Full-Frame a 24 Mpx va otticamente bene ed è tranquillamente usabile anche a TA con comprensibile calo di incisione sulle focali più lunghe dove l'immagine a tutta apertura perde contrasto oltre che dettaglio (aberrazione sferica?) ma resta assolutamente usabile soprattutto a distanza ravvicinata. Chiudendo a F4 la nitidezza e il microcontrasto migliorano sensibilmente, l'ottica sopporta anche risoluzioni impegnative e crop APS-C attorno ai 24 megapixel. La resa dell'immagine è classica, non tagliente ma il dettaglio arriva ad essere molto alto. Il bokeh è buono, senza gridare al miracolo: non ha difetti importanti, giusto un po' di outline sui punti luce, le aberrazioni sono ben controllate. Pesa parecchio come tutti i 70-200 2.8 e anche qualcosa in più per la costruzione granitica (in metallo), non è stabilizzato quindi attenzione ai tempi di sicurezza. Nell'epoca mirroless (e dei tele F4 a 2000€ di listino) bisogna considerare il rapporto qualità/prezzo, per avere una resa ottica significativamente superiore a TA bisogna andare sui brand top o sulle versioni più recenti dei migliori produttori generalisti. L'autofocus è abbastanza performante, è sicuramente una lente da consigliare a chi vuole un 70-200 f2.8 vecchia scuola al prezzo di un plasticotto buio nel 2024. Riguardo un utilizzo in ambito video, non è parafocale e ha molto focus-breathing soprattutto sulle focali lunghe. inviato il 01 Giugno 2024 |
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