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| inviato il 24 Ottobre 2013 ore 18:22
In risposta al thread www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=583305&show=12 Ciao Fabio, ti sei assunto un compito importante e molto difficile, alla gente non piace sentir parlare di cose spiacevoli e quindi la comunicazione deve essere forte per attrarre l'attenzione, senza per questo, a mio avviso, essere shoccante. La tua immagine rende evidente che la ragazza sta preparando dei farmaci, però non trovo niente che mi riconduca alla fibrosi cistica. Senza la tua didascalia avrei visto un persona che sta semplicemente preparando un'iniezione che potrebbe curare qualunque cosa. Non trovo inoltre nulla che mi faccia intuire che i malati di fibrosi cistica si debbano periodicamente assoggettare a cure così invasive, anche qui, senza la discalia, l'osservatore non ci arriva. Credo che quello che vuoi testimoniare possa riuscire meglio in forma di progetto, come ci hai anticipato, un'alternanza di scatti che rappresentino la normalità, la quotidianità di queste persone contrapposti a scatti che invece riprendono il disagio, la cura, l'impossibilità di essere "sempre" normali. Questo scatto può essere un ottimo inizio ma da solo non è sufficiente a rappresentare un problema così complesso, comunque credo che tu sia sulla strada giusta. Spero di esserti stato utile e ti faccio un grande in bocca al lupo, il tuo proposito è assolutamente da incoraggiare. Un saluto Federico |
user22061 | inviato il 24 Ottobre 2013 ore 22:05
Commento come richiesto nel thread Salve Fabio, concordo con quanto espresso da Meghisti che ha commentato in precedenza. Il tuo progetto è splendido e la tua premessa è molto stimolante. In questa foto tuttavia non si vede e non traspare affatto la limitazione alla libertà provocata da questa malattia. È una scena di normale quotidianità e, oltretutto, appaiono molti elementi di distrazione rispetto a quell'azione principale che vorresti rappresentare. Non comprendo l'eliminazione del volto, dell'espressione dalla quale si poteva intuire (credo) la rassegnazione verso la forzata ripetizione degli atti. Concordo che un progetto di più scatti (una galleria) possa rendere meglio la tua idea, forse anche una sola foto. Alla base dovresti comunque pensare ad un progetto fotografico che sia esaustivo già nella tua idea ancora prima della sua realizzazione. Ti sei posto un bel target, anche io ti invito a riprovare. Un saluto. |
| inviato il 24 Ottobre 2013 ore 23:43
grazie dei suggerimenti! Si, l'immagine è una di una serie, perché effettivamente così da sola non racconta molto di questa malattia. cosa che tra l'altro è come avete detto molto difficile,una persona che soffre di questa patologia non ha "segni particolari" visibili, e nei momenti in cui sta bene tra una terapia e l'altra a me stesso viene una sorta di incredulità, figuriamoci chi non conosce la patologia! per quanto riguarda il volto l'idea era quella di una serie "impersonale" su cui ero dubbioso in partenza,,e ora mi sto ricredendo. èun progetto molto complicato da realizzare,dovrò usare foto e parole,ma l'ho intrapreso per sfida e perché sicuramente mi aiuterà a crescere |
| inviato il 25 Ottobre 2013 ore 15:10
Sfida coraggiosa, ma essendo un progetto, purtroppo risulta ingiudicabile una singola foto. Bisognerebbe giudicare l'intero progetto. Complimenti comunque per il voler mettersi in gioco in un tema così delicato. |
| inviato il 25 Ottobre 2013 ore 16:40
In risposta al thread www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=583305&show=12 Concordo con chi mi ha preceduto, il tuo scatto da solo non riesce a raccontare ciò che tu ti sei prefissato, dovrebbe far far parte di una serie, accompagnata dalle opportune didascalie (come già ho scritto nella foto di Memy, le foto di reportage devono essere corredate a didascalie e articolo che accompagnano chi le guarda nella lettura delle immagini e dell'articolo). Ti faccio comunque i complimenti per il progetto fotografico che hai in mente, non sarà semplice ma ti darà soddisfazione. In bocca al lupo Barbara |
| inviato il 30 Ottobre 2013 ore 10:20
In risposta al thread www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=583305&show=12 Ciao Fabio, non posso che concordare con chi mi ha preceduto ed anche io credo che sia impossibile condensare in un unico scatto tutto quello che ci hai raccontato e chi credo abbia colpito chiunque l' ha letto.. Per il momento faccio un grandissimo in bocca la lupo alla tua ragazza ed a tuo cognato. |
| inviato il 04 Novembre 2013 ore 11:03
Mi aggiungo anch'io ai commenti. Ovviamente va visto il lavoro totale, ma questo singolo scatto non raggiunge a mio parere l'obbiettivo. La scelta fatta forse si può inserire nel filone della fotografia intimistica, strada percorsa per esempio da larry clark o nan goldin. Ma se vuoi davvero arrivare al punto credo che ci debba essere molto più di te e della tua ragazza nelle foto. Chiaramente è una cosa di cui esser convinti, non è facile far entrare la macchina fotografica nella familiarità o nel privato e significherebbe davvero mettersi in gioco, ma penso sia la strada giusta per raggiungere il risultato che vuoi |
| inviato il 05 Novembre 2013 ore 10:26
ringrazio tutti per i commenti e i consigli... ti metto il link di una serie di 8 immagini per il concorso Leica...purtroppo sono venuto a sapere del concorso sabato e le immagini dovevano esser caricate entro Mezzogiorno di lunedì... quindi ho dovuto cercare 8 immagini che avessero un minimo di filo conduttore e coerenza. problema fu che avendolo iniziato da pochissimo le immagini erano molto poche...vabbuò ci si arrangia! www.award.leica-camera.it/fabio-trincas per il resto penso che da una parte farò una serie più personale che racconta una persona, d'altra parte una serie più generale e magari impersonale, se riesco a tradurre in immagini quel che ho in mente :) i vostri commenti mi hanno fatto realizzare che forse devo evitare di dare per scontato certe cose, che a me sono chiare perché le vivo...in questa immagine vedo ad esempio il contrasto tra Minnie e la sua spensieratezza e la serietà, il peso e l'impegno per le terapie giornaliere, la posa del corpo in un certo qual modo rassegnata. insomma davvero tanto lavoro da fare :) grazie a tutti |
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