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| sent on March 13, 2022 (17:21) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
You have a gallery certainly original but I miss the common thread or maybe there is not, cmq sincere congratulations, hello. Hai una galleria certamente originale ma mi sfugge il filo conduttore o forse non c'è, cmq complimenti sinceri, ciao. |
| sent on March 13, 2022 (18:50) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Gran.. Gran... photographer.
Both from the technical and expressive point of view. Gran..gran...fotografa.
Sia dal punta di vista tecnico che espressivo. |
| sent on March 13, 2022 (20:02) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
But you also continue to like the flowers. Ma voi continuate pure a mettere like ai fiorellini. |
| sent on March 14, 2022 (0:41) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Original composition and courageous expression of one's own thought on the subject.
Actually, personally, what I see is depicted or reported nowadays, post pandemic and, unfortunately, war.
I think the only taboo is the taboo that our brain presents in its dark side, that side that sadly if not illuminated will transport us all into the sewer and into our own defecation.
Congratulations Silvia.
frank Originale composizione e coraggiosa esternazione del proprio pensiero in merito.
In realtà, personalmente, quello che vedo lo raffiguro o rapporto ai giorni d'oggi, post pandemia e, purtroppo di guerra.
Penso che l'unico tabù sia il tabù che il nostro cervello presenta nel suo lato oscuro, quel lato che tristemente se non illuminato ci trasporterà tutti nella fogna e nella nostra stessa defecazione.
Complimenti Silvia.
Franco |
| sent on March 14, 2022 (7:44) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
However, a liberating act. Comunque un atto liberatorio. |
| sent on March 14, 2022 (9:04) | This comment has been translated
Thank you all for the comments! |
| sent on March 14, 2022 (15:48) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Nice shot, a bit provocative, but in fact I think someone really has shit in their brain Bello scatto, un po' provocatorio, ma in effetti penso che qualcuno ha davvero la merda nel cervello |
| sent on March 14, 2022 (17:54) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
I like it. Like almost all your shots Mi piace . Come quasi tutti i tuoi scatti |
| sent on March 14, 2022 (18:59) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Um I don't know. I understand the attraction to the unusual, and its use to get away from banality.
But I can find it difficult to find a link between the caption and the image.
Defecating as a private act is there, but I do not understand the taboo.
For me it is a perfectly natural process, just like death.
Then the connection between the head and the exhaust? Does it symbolize a form of "dumping" away toxic thoughts? Exactly how toxic are the substances we excrete.
Toxic or even wanting to refuse. The two things do not necessarily coincide. Uhm non lo so. Capisco l'attrazione per l'inconsueto, ed il suo utilizzo per allontanarsi dalla banalità.
Però riesco con difficoltà a trovare un collegamento tra la didascalia e l'immagine.
Defecare come atto privato ci sta, ma non capisco il tabù.
Per me è un processo perfettamente naturale, esattamente come la morte.
Poi il collegamento tra la testa e lo scarico? Simboleggia una forma di "scaricare" via i pensieri tossici? Esattamente come tossiche sono le sostanze che espelliamo.
Tossiche o volendo anche di rifiuto. Le due cose non necessariamente coincidono. |
| sent on March 14, 2022 (20:00) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Shot very nice and interesting caption, even if it has not always been so, the ancient Romans defecated quietly in the company chatting more and less.
In any case, congratulations.
Hello Nino Scatto molto bello e interessante didascalia, anche se non e sempre stato cosi, gli antichi romani defecavano tranquillamente in compagnia chiaccherando del più e del meno.
In ogni caso complimenti.
Ciao Nino |
user233673 | sent on March 30, 2022 (0:25) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
I share Maserc's opinion, and I add: if you want to talk about a taboo in art, that taboo should have the courage to break it, and not disguise it with symbolic elements Condivido l'opinione di Maserc, e aggiungo: se di un tabù si vuole parlare nell'arte, quel tabù bisognerebbe avere il coraggio di infrangerlo, e non camuffarlo con elementi simbolici |
| sent on March 31, 2022 (8:12) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Feng7 I understand criticism, after all dealing with certain topics always involves reactions, and all reactions in a certain sense accompany artistic expression and are part of it. But fairness requires me to say that my works do not want to "sensitize" on any issue. They are mere visual experiences where my experience, my anxieties and anxieties flow, my living in an unresolved way. I can no longer separate art from this. So strictly speaking I'm not camouflaging, I'm just seeing. Feng7 Capisco la critica, del resto affrontare certi argomenti comporta sempre reazioni, e tutte le reazioni in un certo senso accompagnano l'espressione artistica e ne fanno parte. Però correttezza mi impone di dire che i miei lavori non vogliono “sensibilizzare” su nessun tema. Sono mere esperienze visive dove affluiscono il mio vissuto, le mie ansie e le mie angosce, il mio vivere in maniera irrisolta. Io ormai non riesco più a scindere l'arte da questo. Quindi a rigore non sto camuffando, sto proprio vedendo. |
user233673 | sent on March 31, 2022 (22:58)
Buonasera Silvia,
lei scrive in didascalia:
"Il desiderio che sento forte in me di comunicare attraverso l'arte fotografica mi spinge ad approfondire pulsioni, disperazioni, inquietudini. Non in modo concettuale, ma visivo"
Mi spiega la differenza tra “concettuale” e “visivo”? Me lo domando, dato che a mio parere lei in questo caso utilizza proprio una modalità di tipo concettuale.
La critica che le ho mosso non riguarda tanto l'argomento, su cui non mi esprimo dal momento che si tratta di un suo vissuto personale, ma concerne piuttosto la modalità espressiva che non mi pare convincente.
Provo a spiegarmi meglio: negli anni Settanta ci furono alcune artiste come Judy Chicago, che realizzò nel 1971 un'opera intitolata Red Flag, con protagonista una donna che si toglie un tampone insanguinato, o Tamara Wyndham: i suoi Vulva Prints sono prodotti dalla diretta stesura del sangue sulla tela, per sfatare il tabù del ciclo mestruale.
Ora, tralascio il mio pensiero su tali forme d'arte, ma riconosco la coerenza delle autrici nell'affrontare la questione.
Utilizzare oggettistica varia per richiamare l'idea di una realtà corporea, non le sembra un'incongruenza rispetto a quanto da lei stessa dichiarato? Un esporsi, ma non troppo?
Buonasera Silvia,
lei scrive in didascalia:
"Il desiderio che sento forte in me di comunicare attraverso l'arte fotografica mi spinge ad approfondire pulsioni, disperazioni, inquietudini. Non in modo concettuale, ma visivo"
Mi spiega la differenza tra “concettuale” e “visivo”? Me lo domando, dato che a mio parere lei in questo caso utilizza proprio una modalità di tipo concettuale.
La critica che le ho mosso non riguarda tanto l'argomento, su cui non mi esprimo dal momento che si tratta di un suo vissuto personale, ma concerne piuttosto la modalità espressiva che non mi pare convincente.
Provo a spiegarmi meglio: negli anni Settanta ci furono alcune artiste come Judy Chicago, che realizzò nel 1971 un'opera intitolata Red Flag, con protagonista una donna che si toglie un tampone insanguinato, o Tamara Wyndham: i suoi Vulva Prints sono prodotti dalla diretta stesura del sangue sulla tela, per sfatare il tabù del ciclo mestruale.
Ora, tralascio il mio pensiero su tali forme d'arte, ma riconosco la coerenza delle autrici nell'affrontare la questione.
Utilizzare oggettistica varia per richiamare l'idea di una realtà corporea, non le sembra un'incongruenza rispetto a quanto da lei stessa dichiarato? Un esporsi, ma non troppo? |
| sent on April 01, 2022 (15:16)
Feng7 Le mie idee artistiche (che mostro attraverso la fotografia, ma non sono fotografie), non sono pensieri astratti, nel senso che non sono concetti, entrano nei miei occhi. Per questo le chiamo visioni. Non posso farci nulla. Permeano poi tutto il mio essere, sono “me”. Già le mie prime esperienze artistiche erano legate a qualcosa di molto visivo, estetico: i capelli, le loro forme, le loro geometrie. Sono hair stylist da quando ho 15 anni, tocco forme e creo geometrie da allora. La mia visione è dunque una visione anche estetica. Ma non estetizzante, non concettuale. Infatti io non voglio veicolare nessun messaggio, nessuna sensibilizzazione, nessuna provocazione… non sono termini miei, questi. Voglio solo far vedere quello che vedo. Mostrare quello che accade nel mio mirino. Per questo non amo prestarmi al gioco del “volevi dire questo, volevi dire quello, lo hai detto bene, lo hai detto male”. Voglio solo mostrare la mia mente, perché non posso non farlo.
Feng7 Le mie idee artistiche (che mostro attraverso la fotografia, ma non sono fotografie), non sono pensieri astratti, nel senso che non sono concetti, entrano nei miei occhi. Per questo le chiamo visioni. Non posso farci nulla. Permeano poi tutto il mio essere, sono “me”. Già le mie prime esperienze artistiche erano legate a qualcosa di molto visivo, estetico: i capelli, le loro forme, le loro geometrie. Sono hair stylist da quando ho 15 anni, tocco forme e creo geometrie da allora. La mia visione è dunque una visione anche estetica. Ma non estetizzante, non concettuale. Infatti io non voglio veicolare nessun messaggio, nessuna sensibilizzazione, nessuna provocazione… non sono termini miei, questi. Voglio solo far vedere quello che vedo. Mostrare quello che accade nel mio mirino. Per questo non amo prestarmi al gioco del “volevi dire questo, volevi dire quello, lo hai detto bene, lo hai detto male”. Voglio solo mostrare la mia mente, perché non posso non farlo. |
user233673 | sent on April 01, 2022 (18:17) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
You see Silvia, conceptual photography is a type of photographic art that is initially conceived in the mind of the photographer and then staged to realize and communicate that vision, in practice what he is telling me.
Another point
, in the caption, she writes: 'Over time I realized that with my photography I showed that magical world of encounters and events that I saw in the crosshairs, which was always my mind, and now I want to show it without mediation'.
I ask you: aren't the objects you use artificial 'mediations'?
Finally, on the fact of not wanting to convey any message, well, let me say that it is not really so, just read his captions ...
I wish you a good evening Vede Silvia, la fotografia concettuale è un tipo di arte fotografica che inizialmente viene concepita nella mente del fotografo e poi messa in scena per realizzare e comunicare tale visione, in pratica ciò che mi sta dicendo.
Altro punto
Lei in didascalia scrive: 'Col tempo ho capito che con la mia fotografia mostravo quel mondo magico di incontri e di accadimenti che vedevo nel mirino, che era comunque sempre la mia mente, ed ora voglio mostrarla senza mediazioni'.
Le domando: gli oggetti che utilizza non sono forse delle 'mediazioni' artificiose?
Per ultimo, sul fatto di non voler veicolare nessun messaggio, beh, mi permetta di dire che non è proprio così, basti leggere le sue didascalie...
Le auguro una buona serata |
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