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| sent on December 03, 2014 (0:34) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
I agree, and 'so strange as to be almost a montage ...... But from the point of view photo and' truly unique. Good A greeting Fabrizio Concordo, e' così strano da sembrare quasi un fotomontaggio...... Ma dal punto di vista fotografico e' veramente unico. Bravo Un saluto Fabrizio |
| sent on December 03, 2014 (10:48) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Thanks to the appreciation and sharing, Fabrizio. Greetings to you too Grazie dell'apprezzamento e della condivisione, Fabrizio. Un saluto anche a te |
| sent on April 22, 2017 (1:07) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
I agree that it seems a photomontage, but not that humble old buildings. I see them exploited by aseptic background. Concordo sul fatto che sembri un fotomontaggi, ma non che umili le costruzioni vecchie. Io le vedo valorizzate dallo sfondo asettico. |
| sent on April 22, 2017 (1:31) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Certo... il contrasto è suggestivo, ma il salto di scala è drammatico (il che non deve necessariamente essere visto come un difetto). Soprattutto costituisce una sorta di sbarramento proprio dietro l'antica porta d'ingresso corrispondente a una delle principali direttrici della città fin dall'epoca romana, ovvero quella verso Como (in realtà tale strada passerebbe sulla sinistra del complesso, ma la sensazione di chiusura permane). L'architettura realizzata da "Pelli Clarke Pelli Architects" è senz'altro di qualità e, come ho scritto nella didascalia, ha configurato uno spazio urbano che "funziona", è regolarmente frequentato da milanesi e turisti, anche grazie a un'opportuna commistione di funzioni direzionali, commerciali e abitative; ma è anche piuttosto astratta dal contesto, il che potrebbe sembrare inevitabile per questa tipologia di edifici. Tuttavia a Milano abbiamo due grattacieli ormai storici quali il "Pirellone" e la Torre Velasca, decisamente radicati nel "genius loci" della città. Lo spazio della piazza dedicata a Gae Aulenti (il cui linguaggio architettonico era oltretutto decisamente lontano da quello di Pelli) a me ricorda molto quella del City Hall di Toronto, progettato dal finlandese Viljo Revell negli anni '60. Come ho scritto, il mio atteggiamento è ambivalente. Grazie del passaggio e del commento. |
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