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| sent on July 29, 2024 (12:28) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
No but really?? This is a Paradise, it should be kept that way. I congratulate you on the shot, it is beautiful and makes you dream. Hello Antonello No ma veramente?? Questo è un Paradiso, dovrebbe essere mantenuto tale. Ti faccio i complimenti per lo scatto, è bellissimo e fa sognare. Ciao Antonello |
| sent on July 29, 2024 (13:24) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Fantastic, I was in Sardinia the last two summers (first year in Gallura and second year in the Oristano area), sea and unique beaches ... I had never seen such beautiful shows!! ... this thing about wind turbines has never convinced me, not even in the mountains, of the real punches in the eye ... modern madness... The photo is beautiful, congratulations!! Fantastico, sono stato in Sardegna le due estati scorse ( primo anno in Gallura e secondo anno nella zona di Oristano), mare e spiagge uniche... non avevo mai visto spettacoli così belli!!! ... questa cosa delle pale eoliche non m'ha mai convinto, nemmeno sulle montagne, dei veri pugni negli occhi ... follia moderna ... La foto è bellissima, complimenti!!! |
| sent on July 29, 2024 (13:25) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
 Questo è il pilone di una delle nuove pale eoliche che andranno a deturpare la Sardegna in ogni dove colline montagne pianure siti archeologici mare, mostri giganteschi senza precedenti alte da 220 a 300 metri visibili a decine di km di distanza.---- In Sardegna pale eoliche per 50 milioni di abitanti Il riparto delle rinnovabili prevede per la Regione 7.450 megawatt, invece, ad oggi sono stati presentati progetti per 56.770 Ora i dati sono certificati. L'assalto alla Sardegna, violento e senza precedenti, è impresso nero su bianco, come non mai. Il dashboard digitale di Terna, un vero e proprio pallottoliere informatizzato, d'ora in poi misurerà, quasi in tempo reale, il numero di pale eoliche che i signori del vento vogliono conficcare sui promontori dell'Isola o sull'orizzonte del suo mare. Un sistema georeferenziato che spalanca per la prima volta i protocolli dei progetti trasmessi alla società che gestisce la trasmissione elettrica del Paese, ovvero l'anello di congiunzione tra la produzione elettrica e il suo consumo nelle case degli italiani. Sino ad oggi avevamo monitorato i progetti eolici depositati in lungo e in largo “contro” la Sardegna attraverso il ministero dell'eolico, ufficialmente quello destinato ad occuparsi di Ambiente e Sicurezza Energetica. La mappa dell'assalto Aprire lo scrigno eolico di Terna è un pò come scoprire alla fonte i progetti presentati dagli speculatori del vento sardo, intercettare le ambizioni di una miriade di società straniere e non solo che si stanno candidando a fare il pieno di incentivi in terra di Sardegna. Con la mappa digitale di Terna dobbiamo aggiornare, notevolmente al rialzo, i dati dei progetti presentati nei palazzi di Roma. Lo scenario che si presenta è senza precedenti, per molti versi sconvolgente anche rispetto ad un quadro d'insieme che risultava già di per sè devastante per l'Isola. A spalancare lo scenario sono i dati di potenza elettrica che emergono dalle richieste di allaccio alla rete di trasmissione. Nell'aggiornamento trimestrale, fissato a marzo del 2023, emerge che sono state presentate nuove richieste di “allaccio elettrico” per ben 13.980 megawatt, riferibili alle sole nuove pale a terra, ovvero quelle da posizionare nei crinali e nei promontori dell'Isola. Per avere un'idea di confronto con la situazione attuale, stiamo parlando di quasi dieci volte il numero di pale eoliche già piazzate in lungo e largo per la Sardegna. 2330 nuove pale a terra Ipotizzando l'utilizzo di pale eoliche di nuova generazione, quelle da 6 megawatt ciascuna, si arriva a pianificare un'orda barbarica di 2.330 nuovi grattacieli d'acciaio, alti oltre 200 metri. Si tratterebbe di una devastazione imponente che non lascerebbe intonso nessun paesaggio della Sardegna. Per avere un quadro più chiaro dello scempio che si vorrebbe consumare ai danni dell'Isola basta guardare il piano di riparto dell'energia rinnovabile previsto da qui al 2030. Alla Sardegna, per rispettare i parametri europei, spetterebbero nuovi 810 megawatt di energia eolica terrestre, ovvero 135 nuove pale. Assalto eolico: 361 pale nel mare di Sardegna Presentate richieste di connessione per ben 12 parchi eolici a largo dell'Isola. Aerogeneratori alti 300 metri (L'Unione Sarda) Chiamarlo assalto è limitativo. In realtà è uno spudorato piano di guerra eolica al mare di Sardegna, da nord a sud, da est ad ovest. Dal Golfo degli Angeli all'isola di Carloforte, dai faraglioni di Masua sino alla Costa Smeralda. Tutto segreto, come si conviene quando di mezzo c'è la Sardegna. Che le lobby del vento, in terra e in mare, stessero lavorando sottotraccia lo si era capito da tempo, ma le carte che emergono giorno dopo giorno dal sottobosco energetico lasciano comprendere che i signori delle pale eoliche non sono rimasti con le mani in mano, anzi. Tutto in silenzio Come se ci fosse una strategia silenziosa e premeditata nessun nuovo progetto è stato presentato nei canali ordinari e pubblici, quelli della valutazione ambientale e della fase di scoping, ma si è preferito perseguire la “camera caritatis” del ministero e di Terna. Il primo summit a porte chiuse si è svolto nelle stanze del dicastero più potente del terzo millennio. Con un bando senza alcuna valenza amministrativa i vertici della Transizione ecologica hanno catalogato sui mari della penisola la bellezza di ben 64 manifestazioni di interesse, di cui 55 da parte di imprese e associazioni di imprese. Sedici proposte sono già corredate da progetti per la realizzazione di specifici impianti offshore flottanti, da collocare, in sei casi, in acque oltre le 12 miglia. Il comunicato postumo del Ministero è enigmatico. Chiromanti del vento Sulle procedure che si intendono perseguire per dare il via libera alle pale in mare il testo della nota del palazzo dell'ambiente è per chiromanti: «I rappresentanti del Ministero hanno quindi preso atto con favore del generale clima di condivisione e collaborazione che sarà necessario per consentire la rapida definizione e approvazione dei progetti nel pieno rispetto delle istanze ambientali ai fini della loro realizzazione e messa in produzione al servizio della comunità nazionale». Di certo, nell'ordinamento italiano, non esiste una sola norma autorizzativa che contempli la “rapida definizione e approvazione” di progetti di tale portata. Il dicastero sta, dunque, pensando ad un blitz normativo che possa dare il via libera, senza troppi ostacoli, all'occupazione eolica del mare. Ora, però, oltre le mezze parole e le boutade senza impegno, emerge qualcosa di più che lascia trapelare una ciclopica operazione di accerchiamento dell'Isola di Sardegna. Un'azione non solo ideata, ma che si sta concretizzando con tanto di richieste di autorizzazione. Quello attivato è il canale di Terna, il braccio destro dell'Enel per la trasmissione elettrica. Chi vuota il sacco è Corrado Gadaleta, responsabile Sostenibilità ed Efficienza dei Piani di Terna. I numeri li mette nero su bianco in un report per pochi eletti per la costruzione di un parco eolico a Civitavecchia. Il contenuto è esplosivo. La mappa che pubblichiamo nella foto centrale, i cerchi in rosso sono i parchi eolici pianificati nel mare sardo, si commenta da sola. Sardegna circondata La Sardegna è letteralmente circondata da pale eoliche che occupano gli spazi marini direttamente sovrapposti alle principali rotte di navigazione. Il dato è aggiornato all'ultim'ora: in Sardegna sono state presentate richieste di connessione a mare per 4.339 megawatt di potenza. A ricevere la richiesta di connessione off-shore è proprio Terna, la società di Stato che punta alla realizzazione del più grande “guinzaglio” elettrico per la Sardegna, con un cavo di collegamento dalle coste sarde sino a quelle siciliane. Un'operazione studiata a tavolino dai poteri forti dell'energia che stanno pianificando la “colonizzazione” energetica della Sardegna, che non solo non avrà energia autonoma per le proprie esigenze, considerato che verranno chiuse le centrali principali, ma dovrà subire un'occupazione “militare”, sia del mare che delle montagne, per l'installazione di parchi eolici ad uso e consumo della Penisola. Il dato fornito da Terna, secondo il quale sarebbero state avanzate le richieste per la connessione di ben 12 parchi eolici a mare davanti alle coste della Sardegna, è sintomatico della calata eolica che si sta pianificando. Si tratta di ben 361 pale eoliche ciclopiche, grandi come quelle dell'impianto offshore progettato davanti all'Isola di Carloforte e i faraglioni di Masua. Ogni pala con potenza di 12 megawatt. Un “progetto spia”, presentato per verificare procedure e approcci alla grande invasione del mare. Il Ministero, infatti, ha espresso parere positivo per la fase preliminare alla valutazione di impatto ambientale. Non è un caso, infatti, che i signori della Ichnusa Wind, la società che ha avanzato quel primo progetto da 42 pale e 504 megawatt di potenza nel mare del Sulcis, abbiano preferito sondare il campo con una richiesta di “scoping”, ottenendo un via libera alla fase successiva, nonostante una miriade di prescrizioni. Da quel momento, però, nessun altro progetto è stato presentato in sede pubblica, ma si è preferito evidentemente procedere per le vie più sotterranee possibili partendo proprio con le richieste di connessione elettrica avanzate proprio a Terna. Nomi coperti Restano coperti i nomi dei signori del vento marino che hanno presentato la richiesta per attaccare la spina alla rete elettrica nazionale. Di certo si tratta di soggetti audaci che, senza conoscere niente di incentivi o procedure autorizzative, si sono precipitati a chiedere addirittura la connessione elettrica, passo successivo o quantomeno contestuale con la progettazione del parco eolico. Qui, invece, senza alcun timore, hanno spavaldamente chiesto l'allaccio del vento, dal mare verso la terra ferma. La regia è chiara: per sostenere l'esigenza di quel cavo-guinzaglio Sardegna – Sicilia, Terna ha bisogno che qualcuno si candidi ad intercettare il vento in mare chiedendone l'allaccio con la terra ferma. E' chiaro che il piano per “colonizzare” la Sardegna con l'eolico a mare e a terra deve essere, dunque, supportato da altrettanti coraggiosi investitori che, in questa fase, però, hanno presentato solo richieste di collegamento senza avere alcuna certezza di procedure e, soprattutto, senza conoscere il reale ammontare degli incentivi che vorrebbero ricevere dallo Stato, o meglio dalle bollette dei cittadini. I ben informati Che qualche voce ben informata stia correndo tra i bookmakers, però, lo si capisce da un semplice dato: sino a dicembre 2020 le richieste di connessione eolica in mare erano in tutta Italia di 5.300 megawatt, da gennaio a fine agosto del 2021, invece, se ne sono aggiunte altre per 12.000 megawatt, il 220% in più rispetto all'anno precedente. Sempre secondo i segreti di Terna, sarebbero in fase di formalizzazione richieste per altri 8 mila megawatt. Insomma, sembrerebbe che ci sia una corsa spasmodica a presentare domande di collegamento di pale eoliche a mare con la terra ferma. Impossibile sapere se si tratta di avventurieri o di soggetti ben informati su incentivi miliardari in grado non solo di ripagare gli investimenti da mille e una notte, ma anche capaci di far guadagnare a piene mani i signori del vento pronti a ricevere copiosi regali di Stato per l'energia eolica sia terrestre che marina. Vecchie conoscenze In prima fila nel parterre della presentazione del progetto eolico a mare di Civitavecchia, dove le carte sono emerse in maniera inequivocabile, c'erano due vecchie conoscenze della Sardegna: Luigi Severini, già patron del progetto dell'impianto eolico off-shore di Carloforte e Alex Sorokin, il pianificatore delle mille pale eoliche nel mare della Sardegna. Sono loro che stanno ispirando questa folle scalata eolica al mare sardo. Ai sardi la bolletta Terna, con il via libera del Ministero della Transizione, del resto non vede l'ora di costruire il cavo-guinzaglio per far dipendere la Sardegna dalla Sicilia e regalare il vento sardo al resto del Paese. Ai sardi resterà solo la bolletta da pagare, sempre più cara. ARTICOLI TRATTI DAL QUOTIDIANO L'UNIONE SARDA |
| sent on July 29, 2024 (14:28) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Worse than that, Ignazio is good, you have to keep your guard up and denounce but unfortunately it's too late and then we Sardinians count as the two of spades and we are pocos locos and malunidos Peggio di così bravo Ignazio bisogna tenere alta la guardia e denunciare ma ormai è tardi purtroppo e poi noi sardi contiamo come il due di picche e siamo pocos locos e malunidos |
| sent on July 29, 2024 (14:57) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
I know, our hearts cry and then on the continent they think that the green transition is the best thing, but in other people's homes no one would want a 220-meter-high wind turbine in front of the tower of Pisa, but in front of our 3000-year-old monuments, isn't it a horror? Lo so ci piange il cuore e poi nel continente pensano che la transizione green sia la cosa migliore ma in casa altrui nessuno vorrebbe una pala eolica alta 220 metri di fronte alla torre di Pisa ma di fronte ai nostri monumenti di 3000 anni fa non è un orrore? |
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