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Perché una volta non facevano i grandangoli?


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avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2024 ore 14:25

Che però, come faceva intuire quella Q, era una "Quatsch" !:-P
www.nocsensei.com/camera/tecnica/marco-cavina/marcocavina/zeiss-ikon-s

Quel 13mm di Nikon invece è assurdo in modo spettacolare :D Ai tempi gli UWA erano proprio qualcosa di esotico e costosissimo! Ora, come già da qualcuno analogamente giustamente detto, basta es. un Laowa e si ha un campo inquadrato ancora più largo e 0 distorsione, ma sono ora altri anni e un UWA non è più "WOW" come ai tempi ;)

avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2024 ore 17:14

Carl Zeiss (Oberkochen), alla Photokina del 1966 presentò il grandangolo ultraluminoso " Super-Q Gigantar ", 40mm. f:0,33, con montatura speciale per la Contarex "Ciclope"...


Pare proprio sia stato uno scherzo....

www.nadir.it/pandora/ZEISS.htm

d'altra parte il limite teorico di apertura è f/0.5

avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2024 ore 18:28

Certo, fu una burla colossale, messa in atto proprio da Zeiss.

Ancora più divertente sapere che quest'obbiettivo, già parte della collezione del compianto Charles Barringer, fu venduto all'asta da Westlicht, Vienna, nel 2011 con un prezzo di stima di 16.000,- Euro, finendo aggiudicato per 60.000,- Euro più le commissioni d'asta.

avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2024 ore 18:57

Beh alla fine sempre di un pezzo unico si trattava, pertanto il prezzo folle mi stupisce a metà e anzi comprava ancora di più che spesso si ricerca il feticcio del "dato di targa", piuttosto che le sue reali capacità in uso, se fosse stato un pezzo unico ma che so un 50 f/2.8 non sarebbe sicuramente andato via allo stesso prezzo :P

avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2024 ore 20:02

In pratica, il Super-Q Gigantar, non è un obbiettivo, ma parte di un condensatore da proiezione, cui fu realizzata, nei laboratori Zeiss di Oberkochen la montatura (con quel ridicolo "foro" per consentire alla cellula al selenio della Contarex di misurare la luce!), la ghiera con nome e marcatura Zeiss... il tutto per montare una colossale burla ai tempi nei quali c'era la corsa alle ottiche "estreme" tanto nella lunghezza focale, quanto nella luminosità.

Non sorprende che il grande Charles Barringer abbia voluto aggiungere anche questo pezzo alla sua strabiliante collezione di ottiche Zeiss, che enumerava delle vere rarità o pezzi unici.

Con il Gigantar, Zeiss fece un capolavoro, anche per il fenomenale senso dell'umorismo dimostrato fin nei dettagli, dagli scienziati della grande industria ottica tedesca.

Spirito che sembra ormai tramontato, anche rendendoci conto che l'azienda ha cancellato il "Carl", come fosse qualcosa che disturba...

Anche a Wetzlar, si decise di cancellare "Leitz", il cognome di chi fece grande l'azienda credendo in Barnack, che trovò l'ambiente adatto a poter mettere a punto la " Lei tz - Ca mera ", nota a tutti come Leica ...

avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2024 ore 21:21

anche rendendoci conto che l'azienda ha cancellato il "Carl", come fosse qualcosa che disturba...

è uno dei motivi per cui preferisco gli Zeiss Classic rispetto alle versioni Milvus, almeno a parità di schema ottico, i Classic li trovo esteticamente molto più belli, al posto di un generico nome commerciale hanno i loro bei nomi tecnici, riferiti al tipo di schema (Distagon, Planar ecc.) e poi hanno il "Carl"...

avatarjunior
inviato il 16 Gennaio 2024 ore 22:50

Usavano le lastre ….formato 8x10 5x7 4x5 pollici

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2024 ore 9:04

Cito Zeval:
Usavano le lastre ….formato 8x10 5x7 4x5 pollici


in quale contesto?

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2024 ore 9:25

Il massimo era il 35mm (parlo di formato 135 e quindi l'attuale FF) e qualche raro 28mm (od ancor più raro 21mm) a F5,6-8,0 o giù di li ...

MI riferisco agli anni d'oro 30'-50', ma anche fino agli anni 70' è cambiato poco o quasi.

Non ho letto tutti i messaggi, e quindi è probabile che in tutte queste pagine qualcuno lo abbia già detto, ma sono rimasto veramente stupito.
Ma davvero qualcuno pensa che fino agli anni '70, al massimo si trovassero grandangoli da 35 mm o, tuttalpiù, qualche raro 28 mm?
Nel mio vecchio corredo Topcon ho un 28 mm, che, a suo tempo non era affatto raro, come non lo erano quelli di altre marche, ma esistevano tranquillamente focali decisamente più corte, almeno fino al 20 mm.
Sempre nel mio vecchio corredo a pellicola ho un Flektogon 20 mm f 4, di provenienza Exakta, che dovrebbe essere degli anni '50.
Certo, allora fare grandangoli spinti era più complicato, sia per i riflessi, difficili da domare senza i sofisticati trattamenti antiriflesso di oggi, che per la lavorazione delle lenti, infatti obiettivi di buona qualità costavano spesso cifre importanti.
Oggi, come qualcuno ha fatto notare si possono avere focali estreme di buona qualità, a prezzi accessibili, come i vari Samyang, però già negli anni 50, c'era praticamente tutto e si potevano affrontare tutti i generi di foto, anche se con parecchie più difficoltà e sbattimenti di oggi.

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2024 ore 9:53

@Fileo
credo che hai "fotografato" perfettamente la situazione.

Oggi è tutto più semplice e meno costoso.
Possiamo acquistare un 24mm/1,4 a cifre relativamente abbordabili, un tempo semplicemente non esisteva, già un f2 era costosissimo e le prestazioni non erano esaltanti.

L'evoluzione dipende da diversi fattori, tra cui:
- progettazione attraverso computer
- lenti asferiche a basso costo
- trattamenti antiriflesso multistrato
- tolleranze di lavorazione migliorate
- lenti a bassa dispersione, ecc...

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2024 ore 10:40

Tecnicamente le lenti asferiche non sono una novità degli ultimi anni, solo che in passato non esistevano macchinari in grado di lavorare il vetro ottico su superfici che non fossero porzioni di sfere, quindi la loro lavorazione risultava difficoltosa e costosa.
Lo stesso vale per gli obiettivi ultra luminosi: molti pensano erroneamente che il numero di lenti (maggiore) sia necessario per ottenere una luminosità più elevata, quando invece è il contrario, perché al limite le lenti "fermano" una piccola parte della luce che passa. Un numero maggiore di lenti è necessario per correggere le varie aberrazioni che possono affliggere un obiettivo "estremo" come focale e/o luminosità.
Insomma oggi si ottengono dei buoni risultati con molta meno fatica e spesa, rispetto al passato.

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2024 ore 10:53

Le molavano a mano Eeeek!!!

avatarjunior
inviato il 17 Gennaio 2024 ore 12:28

Ma davvero qualcuno pensa che fino agli anni '70, al massimo si trovassero grandangoli da 35 mm o, tuttalpiù, qualche raro 28 mm?


Hai perfettamente ragione, credo che il primo grandangolo vero (intendo 28 e sotto retrofocus) per reflex sia il Flektogon 25 f4 che comunque è della fine degli anni 50, mentre per arrivare a 20 o 21 bisogna arrivare a metà degli anni 60.
www.nadir.it/ob-fot/ZEISS_FLEKTOGON/flektogon2.htm
Bisogna riconoscere che la DDR all'epoca era all'avanguardia sia come fotocamere (Praktina, Exacta) che nella ricerca e produzione ottica.
Tanto è vero che Nikon esplosa negli anni 60 ha prodotto il primo retrofocus 20 f/3,5 UD nel 1967 e la concorrente Topcon addirittura intorno al 1970 col 25 f/4

avatarsupporter
inviato il 17 Gennaio 2024 ore 12:55

Qui Pierpaolo Ghisetti elenca l'uscita dei grandangoli Zeiss per 35mm:

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4686678&show=4#28081035

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2024 ore 18:06

L'unico esempio documentato che mi viene in mente è quello del mitico binocolo Habicht 7x42 di Swarovski che, in produzione dagli anni '50, volutamente ha mantenuto invariato il disegno ottico e che è passato da una trasmittanza di circa il 64% dei primi esemplari all'attuale 96%!


Se l'attuale Swarovski Habicht 7x42 ha una trasmittanza del 96%, io sono Sharon Stone!!....MrGreenMrGreenMrGreen

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