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Aquile, supertele ed r5 (a7r4..a9..a6600, etc.) 2022


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avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2023 ore 14:17

Aquile, supertele ed r5 (a7r4..a9..a6600, etc.) 2022

Finalmente, dopo anni di tentativi andati a vuoto, sulle cui motivazioni molti dubbi sono sorti, le aquile, in maniera distorta, con mille difficoltà e con almeno un mese e mezzo di ritardo, hanno portato a termine la nidificazione.
Hanno infatti deposto le uova addirittura in aprile, invece che in febbraio.
Pertanto, dato il buon esito, ho deciso di approfittare dell'occasione e concentrarmi tutto il tempo disponibile su questa magnifica specie, rispettando tempi e luoghi dell'ordinanza che ne regolava l'accesso, con non pochi divieti, tutto sommato non insensati. Pertanto, tutto il resto è passato in secondo piano, e così agli altri miei generi preferiti sono rimaste le briciole. Solo qualche scatto vintage al mare con la famiglia, niente foveon, qualcosa col medio formato nei ritagli di tempo o nei trasferimenti, al volo, senza mai neanche mettere giù il cavalletto, sempre a mano libera, persino coi tele 300 e 400mm.

Si prosegue l'analisi di queste attrezzature, dopo quella fatta in primavera in situazioni ambientali da diverse a molto diverse. Per assurdo, caldissimo a maggio, e fresco/freddo, totalmente imprevisti, a settembre-ottobre. Al punto, un bel giorno, da dover partire alla volta del più vicino Decathlon per fare scorte di abbigliamento più pesante.
Anche i soggetti, pur trattandosi sempre di rapaci, con comportamenti molto differenti, per diversità di specie (aquila, sparviere, pellegrino, grifoni, non presenti al passo), ma soprattutto per diversità di situazione. Migratoria quella primaverile, stanziale questa estiva/autunnale. Un conto è infatti il comportamento di un lodolaio o di una poiana in migrazione, che vedi passare per qualche secondo e via, altro quello di un lodolaio o di una poiana stanziali, che conoscono i posti e monitorano costantemente il proprio territorio. Ciò che vale ovviamente anche per tutta l'altra l'avifauna locale.

Per un maggiore approfondimento della tecnica e un maggior numero di foto, vedi anche
“FOTOGRAFARE L'AQUILA REALE e altri rapaci”: www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=4371088 ,
oppure la galleria “AQUILA REALE”: www.juzaphoto.com/me.php?pg=147571&l=it

Attrezzature utilizzate
Canon eos r5
Sony a6600..a9..a7r4
Canon eos ef 500is2..600is2..800is..
Tc 1.4xIII..2xIII..2xII
Canon eos rf 100-500.. rf 1.4x
Sony fe 200-600.. fe 1.4x..2x

Alcune delle attrezzature utilizzate sono di amici che sono venuti a trovarmi qualche volta. La stragrande maggioranza di foto sono state fatte con r5, 500is2 + 1.4xIII/2xIII. Poi sono state fatte tante prove, anche per più giorni. Ad esempio col 100-500 o con la a7r4.

CORPI MACCHINA
Canon Eos r5.
La regina. La migliore macchina finora da me utilizzata in questo tipo di scatti. Ma anche in generale. In questa fascia di prezzo, e, perfino a due anni dal rilascio, non ha ancora praticamente concorrenti. C'è di meglio ovviamente, la Sony a1, a quanto pare, ma a ben altro costo. Al di là della qualità complessiva e degli elementi di contorno di un prodotto Canon da quasi 5k€ all'uscita (tra macchina, scheda CF Express B e lettore, tanto era l'investimento iniziale, ora si trova regolare a molto meno), si presta bene a questo genere di fotografia soprattutto per due elementi fondamentali, af e raffica. Af eccellente, ma assolutamente non infallibile e migliorabile, con un numero di scarti e situazioni problematiche veramente elevato. Ma dovuto più al genere fotografico, che non all'af, di per sé ottimo. In altri generi sono possibili percentuali molto più elevate. Qui, invece, avere il 90% degli scatti inutilizzabili, o anche il 100% (in casi particolari, ne parlerò più avanti), con questi soggetti è normale. Perché ad esempio hanno pochissimo contrasto, o una colorazione tale rispetto allo sfondo che il sistema, non trovando abbastanza contrasto, va in palla. Oppure perché talvolta le evoluzioni sono tanto veloci che non riesci mai a inquadrare bene il soggetto e quando si scatta si è sempre in ritardo. Ma anche solo il 10% di scatti a fuoco, o meno, scattando a 20 fs, significa lo stesso portare a casa una quantità elevata di foto buone, di cui alcune per me eccezionali. Anche prima si facevano, ma con molte difficoltà, non sempre, e in numero molto limitato. Neanche paragonabile alle serie 5 del passato, o a tutte le aps-c mai presentate da Canon. Con le serie 1 il discorso è diverso. Finchè hanno fatto le aps-h, ok, soprattutto l'ultima, il capolavoro, del tempo, 1D4, il cui file era paragonabile a un crop di quasi 30mp di una ff. Dopo quella, le 1DX, non si può dire non fossero ottime, ma totalmente inadeguate per questa fotografia, dove la risoluzione, o il crop e il nuovo tipo di af delle ml, giocano un ruolo fondamentale. Cifoni da 1.5kg ormai inaccettabili, faticosi da brandeggiare a mano libera, come vedremo, con soli 20mp e pochi punti di maf concentrati di cui uno solo veramente performante, per me assolutamente sproporzionati e al contempo insufficienti, e a 7K€. Ma lo stesso succedeva con i corpi professionali analogici. Bestioni grossi e pesanti per un fotogramma di pochi cm.
Tornando alla r5, mi ha permesso molte foto che mi hanno entusiasmato, per cui, nonostante la quantità elevatissima di scarti, la promuovo a pieno titolo. Perché laddove, spesso, l'af arranca, talvolta la raffica sopperisce. Tra le foto più dinamiche, infatti, molte di quelle buone, se non la maggioranza, non dipendono tanto dalla bontà dell'af in sé, il quale poverino fa quello che può. Infatti continua ad inseguire il soggetto, che però è veloce di suo, più veloce a volte di quanto l'af (e il fotografo) siano in grado di seguirlo, con accelerazioni e cambi di traiettoria rapidissimi e repentini. A volte senza riuscire ad agganciarlo mai, ad es. nelle scene a bassissimo contrasto e con luminosità dell'obiettivo troppo bassa, ad esempio causa moltiplicatori. O perché magari non si riesce a tenerlo centrato laddove deve stare per il tempo che ci vuole. Intanto, l'af va avanti e indietro cercando sempre di agganciare il soggetto, che occorre tenere nell'inquadratura, cosa non sempre fattibile, a 20 fs.
Ma essendo la raffica così rapida, alla fine, per forza di cose, c'è l'istante in cui il soggetto si trova nella posizione giusta, perfettamente a fuoco. E magari per 2-3-4 fotogrammi, in base alla velocità con cui si muove, e allora quelle 2-3-4 foto sono ottime, o eccezionali, a volte. Insomma, la velocità complessiva del sistema, af+raffica, unita alla elevata risoluzione e ai crop possibili, consentono miracoli. Il resto l'ho già commentato altre volte. Altri nei, l'ergonomia dei pulsanti, che lascia a desiderare, mentre quella generale va bene, anche questo già commentato. Qualche rara volta si inchioda, mi è successo una volta, ma è bastato riavviare. Molto veloce a partire, anche da stand by, basta sfiorare il pulsante di scatto ed è già pronta. Mai perso scatti, neanche in situazioni improvvise.
Per non parlare poi del bellissimo file, ottimo in ogni condizione, di una brillantezza e una purezza che ancora non avevo mai visto su una big mp ff con filtro, e che rende particolarmente bene il piumaggio dei rapaci. Eccellenti anche i colori, anche da raw, che la macchina fornisce di suo.






Quest'ultima foto rappresenta il livello massimo di qualità personalmente raggiunto in questo tipo di foto dopo oltre 40 anni di prove di tutti i tipi e ne sono molto soddisfatto. Luce, posa, sguardo in macchina, messa a fuoco, stacco, tutto è al top. Per non parlare poi della nitidezza. Fino a qualche tempo fa, un soggetto in movimento rapido non raggiungeva mai determinati livelli di qualità dell'immagine. Qui siamo veramente al massimo. Per la prima volta, non desidero migliorare. Solo con un soggetto fermo era dato ottenere questo livello di pulizia, trasparenza, lucentezza che fa godere la vista. Invece qui la giovane aquila, dopo avermi scorto all'improvviso, si stava allontanando molto rapidamente. Merito anche dello straordinario obiettivo, ovviamente, pur con l'aggiunta del moltiplicatore 1.4x. Ma l'obiettivo ce l'ho da 10 anni, e prioma non venivano così, quindi il merito è soprattutto della macchina. Molto buona anche l'autonomia. Ma, soprattutto con grossi tele ef (con rf non so), occorre regolare la voce apposita su risparmio energetico. Così, in una giornata è possibile fare anche 2000 scatti. Per esperienza diretta, con batteria originale al 100%, fatti 1763 scatti, con carica residua al 19%.
Pur non disponendo di sensore stacked, eccellente il lavoro di questa macchinetta in ogni condizione.
Testata anche in situazioni di volo battuto molto rapido, su tutte il velocissimo lodolaio, che in certi frangenti apre e chiude le ali a chissà quanti battiti al secondo e comunque, al di là della frequenza, chissà con che velocità del singolo battito. Non si è creato il minimo problema, e le immagini sono risultate esenti da qualsiasi deformazione. O anche in lunghe e velocissime picchiate e risalite da mozzare il fiato.











Anche in questo caso, queste immagini, provenienti da due diversi passaggi, rappresentano per me un altro punto d'arrivo, consentito sempre principalmente dal corpo, anche se l'ottica ovviamente collabora. La seconda e la terza, tra l'altro, a distanza più ravvicinata, rappresentano per me il coronamento di anni, anzi decenni spesi alla ricerca di un'attrezzatura in grado di consentire scatti quasi impossibili da ottenere se non, appunto, con queste fotocamere di ultima generazione. La nitidezza raggiungibile in uno scatto ad un uccello in volo altamente dinamico a decine di metri di distanza come se fosse fermo e a mano libera è veramente notevole. In una situazione in cui il soggetto è veramente un missile, per giunta molto più piccolo e molto più veloce della giovane aquila di prima che, pur velocissima anche lei, anche solo per una questione di stazza, dunque anche massa, alcuni chilogrammi contro un paio d'etti, ha un'inerzia molto superiore, dunque movimenti molto meno rapidi. Ebbene, anche qui il sistema riesce a fornire immagini dinamicissime perfette come se si trattasse di un soggetto fermo. Ancora una volta, luce, posa, sguardo in macchina, messa a fuoco, stacco, nitidezza, tutto al top.
Difficile dire se sia merito dell'af o della raffica. Probabilmente di entrambi. In ogni caso, macchina promossa a pieni voti per la ripresa di ogni genere di rapace, anche nelle condizioni più difficili.
In generale dunque corpo eccellente e abbastanza votato a queste situazioni.
Pur non avendo una grande produzione di corpi prestanti e pixellati, in pratica la sola r5, già con questa sola macchina, a mio avviso, Canon riesce a soddisfare maggiormente le richieste della clientela rispetto alla concorrenza, anche per il prezzo, sì elevato, ma al contempo ancora abbordabile. Non come affermano i soliti buontemponi, 3.1€, ma 6-700€ in più, sì. Che è un buon prezzo, con simili prestazioni.
Grazie alla alta retrocompatibilità, è possibile avere a disposizione uno sterminato parco ottiche di elevatissima qualità, ottime per ogni circostanza. Soprattutto a livello supertele, dove sono ancora appetibili perfino obiettivi Eos di prima generazione, di 30 e più anni fa con cui, con un po' di manico e di mestiere, è possibile ottenere anche ora, in tempi assolutamente digitali, risultati molto apprezzabili. Non sono riparabili, si dirà. Vero, ma si trovano a prezzi bassissimi. E non solo supertele. Uso ancora infatti con soddisfazione diversi obiettivi EF con decenni sulle spalle, 15 fisheye, 50/1.8 I tipo, 50 macro, 50/1.0, 65 macro, 85/1.8, 180 macro, 200/2.8. Per non parlare dei meno datati e favolosi 16-35/f2.8III ed f/4, 100L macro, 35is, etc. Oltre a tutti i meriti di questo straordinario corpo, questo livello di retrocompatibilità è veramente notevole. Mi funzionano alla perfezione anche flash degli anni 90 come il 550EX, controller a infrarossi, scatti a distanza e quant'altro.
Insomma, c'era da aspettarselo: se e quando vuole o, soprattutto, le conviene o non ha alternative, Canon sa dare la zampata.
Il problema è proprio questo, un'estrema attenzione ai propri interessi e molto meno a quelli dell'utenza. Come ad esempio il controllo della cadenza di scatto con otturatore elettronico possibile solo al massimo valore, 20 fs, o al minimo, 1 fs, senza valori intermedi. E qui, appena ce ne siamo lamentati, subito il piagnisteo dei figlietti di mammà allineati e coperti: e non si può… e lo streaming… e il mirino… Vedremo se nel modello due non sarà possibile (come infatti lo è magicamente sulla r6II, su cui si possono impostare oltre a 40fs, anche 20, 10, e 5).
Non avesse rischiato seriamente di perdere un mercato dominato per 30 anni, chissà dove saremmo, ora, alla 5D5..
Invece, per restare in sella e frenare l'emorragia di quelli che stavano scappando a frotte, ha tirato fuori un corpo unico ed eccezionalmente prestante e con un rapporto prezzo/prestazioni, pur elevato, ma che la concorrenza non è riuscita lo stesso ancora ad eguagliare.

Sony a6600.
Bella aps-c, purtroppo estremamente orientata al video, come tutte le Sony, ormai, soprattutto le aps-c, per cui la fotografia sembra solo un di più. Da qui il suo difetto peggiore, il mirino laterale, che in questo tipo di foto, con focali lunghissime, è limitante, come ho già spiegato altrove. Per il resto macchinetta sorprendente, file molto bello. Af molto buono. Affidabilità ottima. Rimando ai commenti riportati in precedenti discussioni nel mio profilo. Immagini ottenibili in ogni genere fotografico, sempre eccellenti. Anche lei ottima all around. La trovo troppo piccola.





Scatto non scontato in quanto a distanza relativamente breve, e abbastanza veloce. Sfondo non cremosissimo come coi supertele fissi, ma comunque stacco buono. Messa a fuoco molto buona e nitidezza ottima, per un'immagine controluce e molto dinamica. Ce n'erano 4-5 che giravano tra 100 e 200m, quando è sbucato questo all'improvviso, più vicino. Avendo reagito d'istinto (cioè senza provare a inquadrarlo man mano che si avvicinava), sono riuscito a metterlo subito nel mirino (cosa non scontata), al che l'af ha fatto egregiamente il suo dovere. Avesse il mirino centrale, sarebbe la fotocamera “economica” ideale per i rapaci con questo obiettivo, che diventa un fantastico 300-900mm equivalente. Poco costosa, design minimale, ma prestante. Miglior file aps-c mai provato, paragonabile a un effettivo crop di una ff di livello.

Sony a7r4.
Questa non l'ho mai commentata, e non lo farò nemmeno adesso, giacchè tre soli giorni di uso, per giunta non intenso, con pochi scatti e situazioni particolari, non li giudico sufficienti. Otturatore elettronico in raffica, praticamente inesistente. In generale comunque una specie di a6600 ff, costruita meglio e con un file eccelso. Purtroppo nei giorni in cui l'ho avuta, meteo pessimo e pochissimi soggetti e occasioni, per cui passo. Troppo piccola.

Sony a9.
Anche questa non posso commentarla. L'unica cosa che posso dire è che in un caso mi ha sbalordito. Nei tre giorni di Mimmo, una sola vera occasione si è presentata. L'aquilotto, dopo due giorni di stallo, finalmente è partito da una grande parete distante 600m e ha preso a dirigersi verso di noi, ma rimanendo comunque distante. Mimmo ha cominciato a scattare quasi subito con 200-600 e 1.4x, con la montagna come sfondo, e l'ha seguita fino al centro della vallata, con alle spalle sempre rocce e/o vegetazione. Alla fine mi ha mostrato la sequenza. 70 scatti tutti perfettamente a fuoco. Insomma, una macchina ancora validissima e con prestazioni concorrenziali. Anche lei, per i mei gusti, troppo piccola.

OBIETTIVI
Canon EF 500mm f/4 L IS II USM.
Secondo lo stesso produttore, questo è l'obiettivo Canon migliore di sempre. Non solo tra i supertele, ma proprio come obiettivo, in assoluto. Lo testimoniano le curve mtf più alte mai viste per un obiettivo della casa. Altro che gli rf.
Ma, al di là dei grafici stellari, è soprattutto sul campo che l'obiettivo conferma questa straordinarietà di resa. Non solo liscio, ma anche, soprattutto, moltiplicato. Finora, con le reflex, lo avevo sempre utilizzato con l'1.4x incollato, in quanto purtroppo in questo tipo di riprese “i millimetri mancano sempre”. La qualità risultante, indistinguibile dall'obiettivo liscio, come si può vedere nelle foto precedenti. Col 2x invece la qualità e le caratteristiche d'uso calavano drasticamente al punto da preferire non usarlo quasi mai, se non in condizioni statiche, le foto in movimento risultando sempre carenti per qualcosa, soprattutto lato af.
La situazione si è capovolta con l'introduzione della r5. Con l'1.4x non dico nulla, solo che è perfetto, basta guardare le immagini precedenti. Veramente come non averlo. Velocissimo e nitido anche a distanza elevata. Con questa macchina, già in situazioni statiche, l'obiettivo duplicato acquista nuova vita, velocissimo, reattivo, af preciso e perfetto, ma questo è scontato e si sapeva. In situazioni dinamiche, invece, prestazioni assolutamente nuove, anche con soggetti veloci, compatibilmente col tipo di ripresa. Dunque, grazie alla r5, anche col 2x le cose cambiano radicalmente. Finalmente è possibile fare uso di questo accessorio liberamente, decidendo semplicemente di volta in volta, liscio, con 1.4x, o con 2x, l'ingrandimento necessario, senza remore di alcun tipo.
Col 2x (le foto che seguono sono state ottenute tutte con EF 2xIII) l'af rallenta ovviamente, ma molto poco, e in rari casi di soggetti poco contrastati e con sfondi viceversa molto contrastati, ha difficoltà ad agganciare. Me lo ha fatto con l'aquila adulta in silhouette (dai colori più tenui e sbiaditi, diversamente dal giovane, molto scuro e contrastato, ed essendo in silhouette frontale, praticamente poco più spessa di una linea, ed in orizzontale, dunque nemmeno percepita dall'af) ma soprattutto con soggetti di “piccole” dimensioni e distanti, i vari falchi, ad es., a volte mette a fuoco lo sfondo. A volte, cioè non sempre. Ma mai come accadeva con le reflex, in cui era inusabile. Anche la resa cala, ma di una quantità minima: entro 40-50m inavvertibile, si comincia a sentire all'aumentare della distanza, ma comunque sul campo si riescono a realizzare nuove tipologie di scatti. Insomma, grazie ai nuovi corpi macchina, prestazioni prima precluse, diventano ora possibili.








Purtroppo le aquile adulte (sopra il maschio, sotto l'imponente femmina) quest'anno sono state ancora più caute del solito. Non sono mai scese sotto i 200m. Vista la solfa, tutte le volte che comparivano ho dovuto montare il 2x. Tirando un po' di qua e un po' di là (2x, big mp, gran crop, solita post produzione da 45 secondi), sempre a mano libera, questo è il massimo che sono riuscito a portare a casa. Si fossero avvicinate come ogni tanto fanno, intorno ai 100m, questi file avrebbero avuto una qualità di gran lunga superiore. Sarà per un'altra volta, si spera.
Altri esempi col 2x, alcuni scatti persino al velocissimo lodolaio, quando i vari soggetti tendevano a stare più lontani, (ma comunque molto più vicini delle aquile, si tratta di rapaci minuscoli, rispetto alla regina, da qui la qualità di immagine nettamente superiore)











Sintetizzando, per la fotografia di avifauna dinamica in condizioni ambientali complicate, al momento, considero questo obiettivo il miglior compromesso possibile. Innanzitutto in termini di resa, laddove non teme confronti anche coi più moderni supertele (anzi…), né in casa né fuori: sia liscio che moltiplicato 1.4x e 2x, al momento, tra i materiali effettivamente disponibili in commercio, lo raggiungerà forse l'ottimo 600/4 Sony. In termini di maneggevolezza e fruibilità invece lo ritengo in assoluto imbattuto, i 600/4, anche leggeri, essendo comunque sensibilmente più grandi e quindi più lenti nell'uso, vedi FOTOGRAFARE L'AQUILA REALE e.. (“Mano libera vs cavalletto” www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=4371088 verso la fine dell'articolo). Un supertele utilizzabile come 500 f/4 – 700 f/5.6 – 1000 f/8, di queste dimensioni, questo peso, questa qualità e infine con questa velocità, sia pur adattato su rf, senza limiti, al momento, e da molto tempo, non ha confronti.

Canon EF 600mm f/4 L IS II USM
Superteleobiettivo di gran classe e grandi prestazioni. Usato un po' quest'estate, mantiene ancora il suo livello altissimo e il suo fascino. Nonostante l'ormai noto rallentamento con 2x adattato su r5, tuttavia sul campo la cosa è passabilissima, e rimane ben usabile, regalando prestazioni top e immagini fantastiche. Unico motivo che mi fa preferire il 500 coevo, la maggiore manovrabilità a mano libera, soprattutto ora che l'uso col 2x è possibile senza problemi. Per l'uso in montagna su soggetti veloci/issimi, quei 100mm in meno sono un piccolo pegno da pagare, garantendo in cambio maneggevolezza e brandeggio molto maggiori, vedi FOTOGRAFARE L'AQUILA REALE e.. (“Mano libera vs cavalletto” www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=4371088 verso la fine dell'articolo).

Canon EF 800mm f/5.6 L IS USM
Già in primavera al passo avevo usato con grande soddisfazione questa straordinaria ottica. Dopo gli anni con la 1d4, finalmente un corpo adeguato, eos r5, anche se non totalmente nativo, vedi “Fotocamere e obiettivi per fotografare i rapaci” (Canon EF 800mm f/5.6 L IS USM www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4307074 ). Finalmente, dopo un lungo periodo di inattività causa covid, mancate nidificazioni e quant'altro, avevo avuto modo di ricordarne le prestazioni altissime. Ora, ricercando per una proiezione delle immagini di sub adulto di aquila reale che ricordavo aver fatto negli anni passati, mi sono imbattuto in alcune sequenze del 2017 fatte con 5DSr, o addirittura alcune precedenti fatte con 7d2, che non ricordavo e/o forse avevo mai neanche visto, dopo averle fatte (capita, a volte). Insomma, ho trovato delle immagini discrete. Ebbene, al di là della qualità risaputa di questo gioiello, al di là della messa a fuoco imprecisa della 5DSr o della 7d2, e al di là dell'appiattimento dovuto al passaggio sul web, trovo in queste immagini visioni diverse, percezioni nuove. La possibilità di usarlo liscio, comunque con un ingrandimento elevatissimo, consente una restituzione dei vari piani, un impatto visivo, degli stacchi, una resa degli sfondi e una resa in generale con qualcosa in più, superiore e difficile da descrivere, ma palpabile benissimo. Soprattutto guardando continuativamente un numero elevato di foto. Quando si arriva a quelle fatte con questa ottica agli stessi soggetti e negli stessi luoghi, nonostante la maggiore nitidezza di quelle fatte col 500+1.4x, nitidezza maggiore dovuta principalmente alle prestazioni notevolissime della r5, soprattutto quelle dall'alto, ti colpiscono particolarmente. Vedi immagini con qualcosa di nuovo, e ti fermi un attimo ad osservare meravigliato.

















Si tratta di foto datate, di nitidezza inferiore alle attuali, ciò che è dovuto comunque solo all'imprecisione della maf reflex contro quella perfetta della mirrorless. L'anno prossimo, se tutto andrà bene, lo proverò con le aquile in questi stessi luoghi e con la r5.
L'obiettivo va alla grande anche moltiplicato, soprattutto ora con r5, perfino con 2x.



Circolano alcuni giudizi, (un po' gratuiti, spesso di chi mai l'ha avuto, o provato come si deve, per il giusto tempo e sui soggetti giusti) per cui vanno meglio l'800 o il 1200 rf (anche questi mai visti, ammesso esistano veramente) o qualche 600mm moltiplicato, anche moderno.
Di solito lo si prova(va) in qualche occasione, fiera, manifestazione, molto difficilmente sui soggetti adatti, quasi sempre in interni, con luce scarsa e a distanze brevi, tutte condizioni poco significative. Si tratta di un obiettivo molto raro, infatti, molto costoso e molto difficile da usare. Difficile domarlo in un paio di volte. Conosco persone che lo hanno avuto per mesi o anni, senza riuscire a cavarne un ragno dal buco, e alla fine l'hanno dato via “deluse”, o affermando che “è meglio il 600 moltiplicato”.
Ma come, la “Grande Canon” nel 2008 realizza un obiettivo innovativo da 15k€ (come minimo equivalenti ai 20k dell'attuale), obiettivo che non ha mai fatto e poi, dopo 2 anni… ops… il 600 moltiplicato mi è venuto meglio dell'800 liscio?. Come se non fosse tutto pianificato al millimetro. È ovvio trattarsi di obiettivi di categoria diversa per usi diversi. L'eccellente 600is2 è ideale a distanza ravvicinata per lo sport e ottimo anche a distanze lunghe. L'800is, è marcato “is”, e non is2, solo perché è il primo 800is, non perché lo stabilizzatore, l'af o qualcos'altro siano di generazione precedente, ossia del 1998, 10 anni prima; stesso discorso del 200/2is, in realtà questi due obiettivi sono al contempo antesignani e della medesima generazione degli is2. l'800is, dicevamo, è ideale viceversa a distanze lunghe e ma rende molto bene anche a distanze brevi (come tutti gli obiettivi, per ovvie ragioni). Inoltre, le recenti opinioni di chi lo ha usato da poco, sono sempre riferite ad esemplari vecchi, passati chissà per quante mani, tenuti chissà come, e insomma, chissà in che condizioni. Oltretutto nel 2012, all'uscita di 5d3 e 1DX, era necessario un importante aggiornamento (hardware, non o non solo software) con cui però funzionava più o meno bene comunque, per cui non tutti lo fecero. Siccome la cosa saltò fuori in giugno, e a me serviva subito, preferii farlo dopo l'estate e, a parte un fastidioso rumorino, la 5d3, più o meno, apparentemente, funzionava ugualmente (in realtà preferii continuare a usarlo tutta l'estate con la 1d4). Ma molti nemmeno seppero di questo aggiornamento e non lo fecero. Per cui le più recenti opinioni esistenti sono spesso viziate da tutti questi elementi. Pochissimi lo hanno avuto a lungo nel tempo da riuscire a domarlo, e ancora meno lo hanno usato nel contesto per cui è nato, gli scatti a grande distanza. Chi lo ha, lo sa usare e lo ha usato a lungo nelle circostanze giuste, sa di cosa si tratta. Il fatto di non poterlo avere facilmente poi, causa la solita tendenza a sminuire (effetto volpe-uva?). “È obsoleto, è buio, e l'is, e l'af, e il diaframma, e meglio il 600 tal dei tali e bla bla”.
L'unico problema per me è la massa che ha (alla luce dei supertele di ultima generazione però, quando uscì era molto più leggero dei 600/4 del tempo). Ritengo sia l'unico limite per un uso a mano libera, che comunque è ancora possibile, (fatto per anni e anni, le foto precedenti sono state ottenute tutte imbracciandolo liberamente, con spallaccio autocostruito). Ma certo molto meglio un obiettivo da 3 kg che uno da 4.5.
Anche le immagini delle mire presenti sul sito tdp, relative al confronto che spesso viene fatto tra vari 600+1.4 e 800is, su cui si basano praticamente tutti i commenti di molti che ne parlano, non sono confrontabili.
Innanzitutto perché nel caso dell'800mm sono state effettuate molti anni fa e con fotocamera a “bassa” risoluzione.
Come si può confrontare la resa tra una 1DS3 del 2007 e una 5DSr o una r5 del 2020?
E poi perché comunque si tratta di scatti a breve distanza, in cui è impossibile cogliere peculiarità specifiche di obiettivi ottimizzati per grandi o grandissime distanze, laddove invece andrebbero confrontati.
Non contesto minimamente i test del sito, che considero attendibili e corrispondenti ai miei risultati, ma solo limitatamente alle condizioni di prova.
Vedere la seconda parte della galleria Passo 2022 www.juzaphoto.com/me.php?pg=330653&l=it .
In ogni caso, un 800rf (o un 1200rf come gli attuali, e con questa genesi, prima 400-600is3 fatti in fretta e furia per rispondere all'emorragia causata dai leggerissimi e prestantissimi 400 e 600 Sony, poi magicamente diventati 400-600rf con anello saldato, poi 800-1200rf col 2x aggiunto e a prezzo folle), dunque già con un duplicatore in pancia, non mi ispira alcuna fiducia possa avere qualità paragonabile. Per cui consiglio gli entusiasti ad ogni costo, che non ne acquistano, di astenersi, e lasciare i commenti a chi compra e usa realmente questi strumenti.

Canon RF 100-500mm f/4.5-7.1 L IS USM
Tutte le ottiche del nuovo corso mirrorless di Canon, tutto sommato non hanno nessuna particolare specificità. Sono ottiche abbastanza ordinarie del marchio, che ci ha abituato da sempre a una gran qualità, ma in realtà senza nulla di veramente nuovo, stavolta, né degno di nota. Non sono certo un 28-70 da 1.5kg e 3.5k€, o un 50 o un 85 ultraluminosi finalmente decenti a ta, ma da 1.2kg e prezzo analogo, a far gridare al miracolo. Magari serviranno a un cerimonialista, non certo a me. In ogni caso, ormai certe rese qualitative si riscontrano tranquillamente anche in ottiche di produttori terzi a prezzi molto inferiori. I leicisti addirittura (quei pochi che fotografano realmente) ormai comprano serenamente Voigtlander, asserendo essere addirittura superiori, talvolta. Per non parlare poi della migliore produzione cinese, veramente a quattro soldi.
Dunque alta qualità ottica non più discriminante come un tempo, in quanto ormai facilmente disponibile.
Tornando ai supertele, in certi casi non solo non si sono visti miglioramenti, ad esempio nella resa ottica, ma addirittura chi li ha provati senza remore e senza tifo, denuncia arretramenti nelle prestazioni in generale, ma soprattutto cogli importantissimi moltiplicatori. Poi alcuni si consolano perché sul campo tanto queste differenze “non si vedono” o “non interessano”. Intanto i costi sono comunque alle stelle.
Personalmente, se compro ai massimi livelli, voglio il massimo livello, come finora aveva sempre fatto Canon coi supertele, non una cosa che tanto sul campo non si nota la differenza.
In ogni caso, a me che sono comunque un grande estimatore di obiettivi di qualunque tipo e formato, riesce veramente difficile trovare un'ottica rf che mi attizzi veramente e che vorrei comprare. Tanto è vero che finora, del sistema rf ho comprato solo la r5 e l'anello adattatore. Ma sì, forse un po' i due 70-200, belli leggeri, prestanti e soprattutto compatti, anche con la limitazione di non potervi montare i moltiplicatori. Figurarsi se comprerei mai un 70-200 con l'idea di montargli su un moltiplicatore… Per cui, sì, non mi dispiacciono, ma comunque non hanno escursioni focali per me veramente appetibili.
Mi potrebbero interessare molto un 28-300, o anche un 24-200, oppure un 70-300, supercompatti, di qualità assoluta, anche costosi. Vedremo.
L'unica ottica che al momento trovo veramente differente e innovativa e che ritengo un capolavoro di Canon invece, è proprio questo piccolo zoomotto tele 100-500, che rappresenta un vero gioiello di prestazioni, miniaturizzazione, e versatilità. Con un aggeggino simile, una r5 e un piccolo corredo, al limite anche il solo 24-105, ad esempio, si potrebbe andarsene in giro per il mondo a fare safari, reportage geografico e quant'altro, sicuri di portare a casa materiale di qualità idoneo a qualsiasi uso, anche tipografico, anche altamente professionale. La qualità ottica è elevata e la costruzione secondo tradizione della casa. Non mi serve e non mi manca, realmente, ma prima o poi me lo comprerò di sicuro. In pratica ricalca il miglior 100-400, l'is2, con 100mm in più e persino 200g in meno. Un vero gioiello.
Da non confondere però con i veri supertele, con cui non può essere minimamente paragonato, oltre che per la luminosità, veramente esigua, f7.1, per lo stacco nettamente minore, lo sfocato diverso, e problemi d'uso con gli extender in immagini non statiche. Già a partire dall'1.4x, che lo trasforma in un 700mm f10 alla massima focale. Evidentemente, la luminosità f10, almeno su r5, in determinate situazioni dinamiche, limita reattività e precisione del sistema, anche se totalmente nativo. Il problema riscontrato è stato il drastico calo della capacità di aggancio, con conseguente forte imprecisione nella messa a fuoco, in soggetti poco contrastati e soprattutto con sfondo che non sia il cielo, di per sé privo di contrasto, mentre ad esempio la montagna, che di contrasto ne ha tanto, inganna l'af (aquile adulte con montagna sullo sfondo, poiana, gheppio, soggetti con piumaggio sbiadito). Soprattutto con soggetti non distanti dallo sfondo. Una cosa simile accadeva con l'800 moltiplicato, ma solo con soggetti adulti (perciò stesso pochissimo contrastati), molto distanti e in silhouette, che dunque erano filiformi, oppure gheppi sempre molto distanti). Col 100-500 invece accadeva anche non in silhouette, e a distanze minori, con rapporti d'ingrandimento minori. Rimangono però maneggevolezza e trasportabilità record, resa e af velocissimo, non poco. Prezzo fuori scala fin dalla presentazione, ora apparentemente meno esagerato grazie all'aumento assurdo del citato 100-400is2, col quale, quando conviene, viene comparato.

Sony FE 200-600mm f/5.6-6.3 G OSS
Qui la situazione si ribalta e, pur non avendo una grande produzione di supertele, Sony, con sole 4 ottiche, 100-400, 200-600, 400, 600, (Canon ne ha 8 più decine di ef, Nikon 5 più decine di F), riesce a soddisfare maggiormente le richieste della clientela, sempre a mio avviso. Almeno le mie, che comunque acquisto e utilizzo realmente supertele Canon, Nikon (e anche altro, Novoflex, Pentax, Sigma, etc.) da oltre 40 anni. Soprattutto col 200-600, che contribuisce per la maggior parte a questa soddisfazione. Non vorrei un solo supertele Canon del nuovo corso, ad esempio, per costi e prestazioni. Di Nikon mi può interessare solo l'800/6.3, per le caratteristiche e il costo comunque elevato ma non proibitivo. Mentre in Sony, su quattro me ne interessano molto ben due. Il 600mm, ad esempio, per qualità e prestazioni, costosissimo, ma ultimamente un po' più abbordabile (poco). Ma soprattutto quest'altro gioiello della tecnica fotografica che è il 200-600, obiettivo veramente straordinario e rivoluzionario. A cominciare dal costo, veramente incredibile, intorno a 1500-1600€, ormai meno del prezzo di un 70-200/4 (Canon), e la metà del 100-500 con cui impropriamente viene confrontato. A fronte di una costruzione e prestazioni veramente eccellenti. Qualità ottima, dunque, anche moltiplicato, e senza tentennamenti nella messa a fuoco (vedi commento alla a9 con 200-600+1.4), probabilmente grazie all'af rivoluzionario della “vecchia” a9, ma anche perché alla focale massima con 1.4x diventa un 840mm con luminosità f/8.8, tutto sommato ancora parente di f8, valore evidentemente più gestibile dai moderni sistemi af.
1500-1600€ per un supertele di questa qualità non sarebbe stato neanche pensabile. L'obiettivo può realmente sostituire un supertele vero, sia per qualità, abbastanza vicina, praticamente quella dei supertele di generazione precedente, gli is di Canon, ad esempio, inferiori agli is2 (come praticamente tutti i supertele esistenti) ma comunque ottimi. Sia per un forte guadagno in maneggevolezza, come spiegato in FOTOGRAFARE L'AQUILA REALE e.. (“Mano libera vs cavalletto” www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=4371088 verso la fine dell'articolo). In poco più di un paio di chili si ha una focale vera e utilizzabile di 600mm con una luminosità di tutto rispetto, f6.3, ottimo moltiplicato. Veramente impagabile, ci si buttano tutti, prima o poi.

100-500 vs 200-600
Molto spesso, erroneamente, questi due obiettivi vengono accostati e paragonati. In realtà, ben poco hanno a che vedere l'uno con l'altro. Il 100-500 è un ottimo 100-400, stiracchiato nella focale, anche a costo di perdere in luminosità, ma sorprendentemente alleggerito. La lente frontale avendo un diametro analogo, 70mm contro 71 del 100-400, alla massima focale porta a una luminosità ancora inferiore, 7.1 contro 5.6, ma che l'af modernizzato regge senza problemi. Anche se poi, come abbiamo visto, in scene dinamiche a basso contrasto paga fortemente pegno già con l'1.4x. Il grande plus di quest'ottica, oltre a ottima qualità ottica, pari a quella del 100-400is2, e ottimo af, rimangono le dimensioni, e il peso. In questo è insuperabile. Te lo puoi portare in giro veramente con due dita.





Non necessita di spallaccio, tantomeno monopiede o cavalletto. Il 200-600 è un obiettivo completamente diverso. Un supertele vero, per lunghezza focale massima e luminosità. Qualità paragonabile (qui raggiungendo i 600mm, grande plus), ma senza il problema del calo notevole di prestazioni af se moltiplicato. Questo potrebbe dipendere dalla prova fatta con a9, ormai datata, ma sempre grande macchina, (comunque il 100-500 usato sempre sulla eccellente r5). Tutti questi pro, oltre a quello notevolissimo del prezzo, si scontrano però con le dimensioni e il peso. Il 200-600, paragonato al 100-500, è un blocco di cemento. Non c'è storia. Anche per questo i due obiettivi non sono paragonabili. Per lunghezza focale, luminosità, prezzo ma anche, soprattutto, purtroppo, per una maneggevolezza e trasportabilità neanche confrontabili. Il 100-500 è un gioiellino quasi tascabile. A paragone, il 200-600, un obice. Infine, e in sintesi, per la facilità d'uso. Elevata per il 100-500. Per niente scontata invece col 200-600. Che inganna parecchio per le dimensioni e il peso minori rispetto a un supertele fisso, e dunque molti vi si avventurano con leggerezza. Ma non è per tutti. Non tutti riescono ad avere risultati adeguati con questo obiettivo. Da qui poi, spesso, le lamentele sulla “qualità”. Non è solo questione di qualità, ma di perizia nell'uso, spesso. Ne conseguono i passaggi al 100-500. E i conseguenti entusiastici giudizi sulle migliori prestazioni di quest'ultimo, in realtà dalla resa indistinguibile, sul campo. Dunque, se anche sono entrambi zoom tele spinti, sono due cose completamente diverse. Il 100-500 te lo porti in giro come se niente fosse, in pratica è come avere il 100-400is2 col moltiplicatore incorporato, con la stessa qualità da liscio, ma per giunta più leggero, proprio non male. Supermodernizzato, superstabilizzato e con cui viene facile ottenere buoni risultati.
Il 200-600 va invece inserito in un'altra tipologia di ottiche, i veri supertele. Con tutte le difficoltà connesse. Confrontato però con un qualunque altro 600mm (questo il confronto corretto), risulta adesso lui, leggerissimo e maneggevole.
In sintesi, per un uso disinvolto a 360°, ottimo il 100-500. Per un uso specialistico, specializzato, con priorità alla massima focale, da vero supertele 600mm, invece ottimo il 200-600. Molti l'hanno fatto. Via 500 o 600, hanno sostituito con 200-600 rimanendone soddisfatti, grazie anche a corpi prestanti come a9 o a1. Anche nell'uso con extender. Insomma, in qualche modo intorno al 200-600 si può realizzare un corredo completo, anche minimale, ma prestante e con pochi limiti, evitando di prendere un 500-600. Col 100-500 invece no, va meglio da affiancare, cosa che infatti fanno in molti, ad esempio con 300-400/2.8 o 500-600/4, in base alle diverse esigenze, di maggior luminosità e/o di maggior allungo.

Attrezzatura ideale per la fotografia di aquila reale in volo (o di grandi rapaci)
La macchina ideale.
Come si è visto, occorre il massimo delle prestazioni. Quindi serve una mirrorless molto prestante, meglio ff solitamente, quanto meno per la migliore resa ad alti iso. Big mp, per i necessari crop. Possibilmente senza filtro, per la maggiore incisione. Con af avanzato, per mettere a fuoco in condizioni difficili, su tutto il fotogramma e coi moltiplicatori. E raffica con molti fs, perché aiutano notevolmente le défaillance dell'af in difficoltà. Infine, ma non in ordine di importanza, con read out non troppo lento (ideale stacked, ma non necessariamente), tale da consentire agevolmente l'uso dell'otturatore elettronico, senza grossi rischi di rolling shutter, e che si sposa molto bene con le raffiche elevate e l'af di ultima generazione. Robusta, ma compatta e leggera, per l'uso con supertele a mano libera.
Non è che ci sia molto da scegliere.

Canon. R5, punto, non c'è altro. Ottima, vera all around. Pur non essendo stacked, riesce comunque a fornire prestazioni dinamiche di tutto rispetto. Anche con otturatore elettronico, senza rolling shutter e anche in situazioni di movimento molto rapido, grazie a un buon tempo di lettura, 1/60s, e con ottima raffica, 20 fs. Ottimo sensore da 45mp, pur con filtro, ma così blando da risultare inavvertibile. Dimensioni perfette, leggera.
Si sentono anche interessantissimi rumors di una ipotetica R5II, in stile R6II, dunque non inconcepibili. Tanto belli da sembrare esagerati: 61 mp e 30 fs, su tutti, una manna per queste foto. Poi af ancora migliorato e tanto altro, video etc. Magari…

Nikon. Non pervenuto. Le mosse di Nikon lato corpi, sono purtroppo condizionate dalle strategie di Sony, da cui dipende per i fondamentali sensori e chissà cosa altro. Troppo lenta z7, troppo grande e pesante z9, purtroppo ancora un mattone stile D6. In attesa di z8 (eventuale?) o z7III con af adeguato (campa cavallo, finora).

Sony. a7r4, non al top come af, ma comunque passabile. In compenso, sensore eccelso senza filtro, raffica scarsa, utilizzabile, ma solo con otturatore meccanico. Stesso discorso a7r5. Da vedere la qualità dell'af sul campo. Potrebbe compensare in parte la raffica scarsa. Otturatore elettronico inutilizzabile in scatti dinamici.
Infine a1, senz'altro il top del momento. Stacked, niente filtro, 50mp, af che più avanzato non si può (già ad oggi, cosa un po' dubbia, visto quello della a7r5 definito come il più avanzato da Sony stessa), ben 30 fs, realistici, utilizzabili, davvero compatta e leggera.
Unico neo di queste macchine, per me, le esigue dimensioni. Non che le vorrei molto più grosse, ma un pelo in più sì, la maneggevolezza ne gioverebbe. E poi il prezzo, ovviamente.

L'obiettivo ideale
La domanda sorge spontanea. Qual è l'obiettivo ideale per questo tipo di foto, ossia avifauna in volo rapido - molto rapido? Un obiettivo dalle caratteristiche antitetiche. Ci vuole l'obiettivo di focale più lunga, più luminoso, ma al contempo più compatto e leggero possibile. Punto. Ma questo è il mondo dei sogni.
Alcune considerazioni sulla focale. Questi uccelli sono generalmente molto diffidenti, per cui tendono a stare giustamente a distanze di sicurezza, soprattutto nel nostro paese. Dall'introduzione dell'af, ho sempre usato i 500mm, per avere dimensioni e pesi non eccessivi da trasportare a mano in ambienti molto impervi. E i 600mm, da usare staticamente. Ma da sempre ho dovuto moltiplicarli, il che in analogico, e coi primi moltiplicatori, e poi con le prime digitali, aveva un prezzo in termini di qualità e di funzionalità af. Per evitarlo, sono passato all'800/5.6. Lunghezza focale perfetta, ma anche lui una spingarda da 4.5kg. Dunque la focale più lunga, realmente disponibile, è 800mm. Ma per seguire in maniera ottimale un rapace di questi in volo rapido, al di là delle capacità individuali, l'obiettivo deve essere il più leggero e compatto possibile.
Visto che ancora, per ml, molte focali mancano all'appello, do io un suggerimento gratuito a Canon, Nikon, Sony, e perché no, anche a Sigma e Tamron, fattibilissimo con la tecnologia esistente ormai da decenni. Un bel 500/4, con moltiplicatore incorporato. Ovviamente, vista la lentezza con cui questa tecnologia è stata implementata, non ci si possono aspettare grandi voli… Che ci vorrebbe infatti a mettercene dentro uno, di moltiplicatore, in ogni supertele… Ovviamente questo 500-700 dovrebbe avere da liscio qualità uguale o superiore all'antesignano e insuperato 500is2, e almeno pari al medesimo liscio, da moltiplicato. E poter montare a sua volta altri moltiplicatori con resa almeno pari al suo precursore. Insomma, concettualmente come gli ultimi Nikon. Ma ovviamente più piccolo e leggero, tra 2 e 2.5 kg. E ovviamente non a prezzo raddoppiato, ma al prezzo corretto, tenendo conto di quello del 500is2, dunque 9-10k€. Che è una cifra comunque altissima in assoluto, ma tutto sommato adeguata all'attrezzo, ed economica rispetto agli attuali 400/2.8 – 600/4.
Mettendo da parte la fantaottica, vediamo quello che esiste realmente.

Canon. Dando per scontato l'uso delle fantastiche mirrorless, e dunque lasciando da parte gli ef adattati, e pure il 100-500, troppo generalista e con limiti di lunghezza focale max e moltiplicabilità, rimangono i 600-800-1200 rf.
Fighi, non c'è che dire?. Ma lasciamoli pure all'auto definitosi “secondo miglior fotografo europeo di uccelli” ? e al suo interessato seguito?, tutti molto comprensivi con mammà. L'uno, perché ormai l'ha comprato e deve autoconvincersi di aver speso bene quella caterva di soldi. Gli altri, perché tanto non li compreranno mai, e dunque esultare ed esaltare non costa nulla?. In realtà, per me obiettivi inaccettabili, per progetto, operazione che vi sta dietro e rapporto prestazioni/prezzo. Quindi, nisba, in sostanza, se non, appunto, adattare i vecchi ef.
Nikon. L'obiettivo ottimale, almeno sulla carta, al momento dovrebbe essere proprio un Nikon, l'800mm f6.3. Purtroppo niente affatto amato dagli affezionati del marchio, che lo definiscono “cinesata”, in quanto ivi prodotto. Non luminosissimo, ma comunque quanto basta, lunghissimo sì, 800mm appunto, leggerissimo, 2385g, compatto, 38.5cm, poco più lungo e poco più pesante del 200-600, dunque. Costoso, ma prezzo non iperbolico. Una volta verificata la qualità sul campo, soprattutto stacco e sfocato, sarebbe la mia scelta. Stacco e sfocato non sono garantiti con queste ottiche, di tipo diffrattivo, vanno fatte delle prove. E non è solo questione di luminosità. Perché poi accade che anche a parità di diaframma impiegato, o addirittura col diaframma più chiuso, i supertele classici, a confronto, stacchino e sfochino più e meglio. Ma comunque, sulla carta ottima realizzazione. Resta anche il problema del corpo da accoppiare, al momento non esistente. È inutile cercare l'ottica più leggera se poi devo sopportare 6-700g in più del corpo. Da poco annunciato lo Z 600/4. Tanta roba, moltiplicatore 1.4x integrato, solo 200g più del Sony, la qualità sarà sicuramente stellare. Ma prezzo veramente esorbitante. Per me poco realistico.
Sony. Per cominciare, il 200-600, ovviamente. Non l'ho mai potuto utilizzare al meglio, con una ff pixellata veramente prestante, e a lungo. Vedremo come sarà questa a7r5, ma le premesse non paiono buone, raffica scarsa, otturatore elettronico inutilizzabile. Parlano di un af super. Da vedere. Al momento non ho intenzione di comprare a1, e comunque preferirei ancora il miglior CMOS esistente, al primo stacked ultrapixellato. Dalle mie prove, ottimo anche lui comunque, il 200-600, per quanto visto finora con aps-c. Con una macchina più prestante e ff, mi aspetto molto meglio, ovviamente. E comunque visti i risultati di fotografi naturalisti esperti (Mimmox, Cortesi e molti altri), al di sopra di ogni critica.
Rimane l'altro pezzo da novanta, il 600/4 GM. Grande lente. Top in ogni aspetto. Anche il prezzo, molto elevato, ora un po' più abbordabile. Ma almeno, progettazione nativa senza compromessi, eccellente in ogni condizione, anche con extender. Corpi macchina disponibili. Sufficientemente leggero. Purtroppo molto grande, le dimensioni sono le solite, da 600/4, il momento d'inerzia elevato è inevitabile. Comunque ottimo, senz'altro papabile.

IN SINTESI
Canon. Ottima R5. Obiettivi? Non pervenuto. Si aspetta una progettazione mirata per mirrorless che prima o poi, si suppone, arriverà. Su tutti, attesissimo, un innovativo 500/4 intorno a 2-2.5 kg, come detto prima.
Nikon. Ok Z9, in teoria, ma non adeguata globalmente per prezzo, dimensioni, peso, e in alcune situazioni qualche ombra sull'af da parte di chi la possiede e fa foto impegnative. Obiettivi. Z 600/4 TC, perfetto, ma ovviamente ingombrante, e solo per paperoni. Poi, 800mm f/6.3, eccellente sulla carta per dimensioni, peso, buona luminosità, prezzo, caratteristiche generali; ma ancora con qualche punto di domanda (da verificare resa sul campo, uso coi moltiplicatori, e in attesa di fotocamera), su cui però sono molto ottimista.
Sony. Perfetta a1. Cara però. Obiettivi. 600/4, qualità assoluta top, anche coi moltiplicatori, af stellare, però ingombrante e prezzo elevato. Infine, come ottimo ripiego di lusso, 200-600. Qualità molto buona, ottimo af, brandeggio eccellente, moltiplicabile, molte fotocamere disponibili, e per finire, prezzo assoluto.
Come dicevo, Sony, con solo 4 obiettivi tele, ma anche col solo 200-600, riesce ad essere più soddisfacente, realmente, di tutta la concorrenza (cosa che riesce a Canon nei corpi, con una sola macchina, la r5, ma non a prezzo altrettanto vantaggioso).


avatarjunior
inviato il 15 Gennaio 2023 ore 7:28

Una pur lunga disamina ma molto completa, accurata e piena di spunti concreti, me la son letta d'un fiato.
Ben fatto !

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2023 ore 10:48

Murmunto, una volta sono andato con 28 chili addosso, ma avevo 30 anni. Ora neanche se vado con l'800mm arrivo complessivamente a 12 kg. Sono troppi anch'io ho i miei acciacchi. L'anno scorso feci un giro col medio formato, 10kg totali. Poi per 2 giorni rimasi dentro dal mal di schiena Negli ultimi anni poi, rimanendo a volte anche 8-10 ore, mi porto una spiaggina leggerissima, ma sono sempre 2 chili. Per lei ho rinunciato al cavalletto. Lo Svarowski a casa. O non ne porto o porto il 10x25 da 180g. Massimo 6-7 chili se non devo scarpinare molto. Così riesco a uscire tutti i giorni. Se c'è da camminare molto porto 200-600 con a6600 e pancake. Insomma se non si è più 30enni meglio limitare. Comunque esistono attrezzature molto leggere con cui fare rapaci muovendosi in ambienti impervi, 500 Pf Nikon ad esempio, oltre ai citati 100-500 Canon e 200-600 Sony.

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2023 ore 10:50

Grazie Massimo

avatarsupporter
inviato il 15 Gennaio 2023 ore 10:59

Da possessore di R5, 100-500 e 500ISII, non ritengo l'attuale offerta Canon, per chi vuole praticare avifauna, all'altezza della migliore concorrenza (Sony/Nikon).
La casa giallonera, con Z9, 400 e 600 con TC, 800PF, 400/4.5 e 100-400 moltiplicabile senza limiti, secondo me ha ribaltato in poco tempo i rapporti di forza, imponendosi come il sistema migliore per chi ricerchi il top.
Se avesse il coraggio di fare con una ipotetica Z8 l'operazione che fece ai tempi di D3/D700, potrebbe davvero - a mio personalissimo e contestabilissimo avviso - distaccare i competitors.

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2023 ore 11:16

A Nikon basta una z8 con le prestazioni della r5. Se poi uscisse pure col 200-600 stra annunciato sbancherebbe letteralmente.
A volte sembrano d'accordo nel non pestarsi i piedi.

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2023 ore 11:36

Due parole sui nuovi Canon. 400 e 600 IS3 sono usciti un anno prima dei Sony, i nuovi RF costano uguale. Tutti e quattro hanno tempi di attesa di circa un anno e la casa arrogantemente ti tiene ad aspettare senza dire nulla. Non so come vada la R5 ma la R3 non ha problemi col 100-500 + 1.4x e rallenta col 2x. La R6 anche, ma con meno velocità e si confonde di più con soggetti piccoli e sfondi irregolari. La qualità delle immagini non soffre apprezzabilmente in nessun caso.
Quest'estate forse faremo un giro nelle Alpi con un furgone. Ho sentito di grifoni al passo della Maddalena, tu sei nelle Alpi Marittime / Cozie? Si può organizzare qualcosa?

avatarsupporter
inviato il 15 Gennaio 2023 ore 11:46

Seguo

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2023 ore 13:26

Lollus, a me risulta gli is3 siano usciti nel 2018, come i Sony. Mentre gli rf sono del 2021. Penso che tra addetti ai lavori sappiano prima cosa bolle in pentola. E comunque ho vissuto la storia dei supertele L Canon fin dagli anni 80, a partire dai primi 500mm. Il primo, l'FD era di qualità stratosferica. Al tempo avevo il 600/5.6IF-ED. Il mio amico Gianni comprò il 500FD 3.5M lire a Chiasso, in Svizzera. Era talmente buono che lo fecero in montatura EF. Af strepitoso, per il tempo. Lo pagai 6.9M lire dal mio amico Nicola allora Nicam, poi Digitalfoto. Il doppio praticamente, ma c'era un abisso tecnologico tra FD e EF.
Poi, vendetti il 500/4.5usm a un amico (che lo ha ancora e lo usa felicemente su R) e presi l'is a 5.5K€. Col passaggio all'euro lo pagai meno del precedente, o uguale, più o meno, pur essendoci un altro abisso tecnologico. F4, is, possibilità di af coi moltiplicatori, resa ottica nettamente superiore. Infine l'isII. 8500€ (in un momento in cui non se ne trovavano), 3k€ in più. Ma altro grande balzo tecnologico. Af superiore, resa ottica ancora superiore, resa coi moltiplicatori veramente stellare, 700g meno, messa a fuoco minima molto migliore. Stessa cosa tutta la serie isII.
Quindi Canon, a ogni cambio tecnologico, che era veramente grande, forniva l'eccellenza assoluta, a un prezzo di poco, e comunque ragionevolmente, superiore. Ma sempre nettamente inferiore alla migliore concorrenza del tempo, Nikon, e la cui produzione non sempre era all'altezza.
Canon, per continuare ad essere Canon, doveva fare i suoi supertele migliori della concorrenza (al limite uguali), e a prezzo superiore rispetto agli is2, ma di poco, ad esempio il 600 intorno a 10-11k€.
Invece la situazione mi sembra molto cambiata.
Il 100-500 va benissimo moltiplicato. Ma in certe situazioni difficili, dove il 500is2 con 1.4x va alla grande, e va bene anche col 2x, già con l'1.4x, cioè a f10, arranca e spesso non aggancia proprio, e comunque fatica molto.
Ad esempio in quelle delle aquile reali adulte tipo questa www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4370808
Sono sicuro che in un confronto sul campo tra obiettivi lisci, la resa tra is2, is3 ed rf sia praticamente indistinguibile. Coi moltiplicatori ne dubito. Mi aspetto invece grandi prestazioni af dai nuovi, mentre gli ef, pur lavorando meglio che con le reflex in molti aspetti, come af sono ovviamente inferiori adattati. Ma non al punto da spingermi a cambiare.
La mia produzione 2022 parla chiaro e mi soddisfa pienamente. Sto bene così come sto. Poi se mi vogliono fare una r3 da 45 mp, gli mando pure un po' di dolcetti squisiti.
Abito normalmente fuori Milano, ma passo dei periodi in Sicilia, dove faccio tutte le foto.
Per i grifoni, se ti capita di passare in estate fai un fischio.

avatarjunior
inviato il 15 Gennaio 2023 ore 14:13

Grazie moltissimo per il tempo che dedicate al forum con contenuti approfonditi che danno molti punti di riflessione e senza tifi da stadio sensazionalistici monomarca.
La questione per me si riduce con una triste conclusione, che ad oggi il setup perfetto per avifauna non esiste. Esisteva di più con le reflex, quando ancora le mirrorless non esistevano e non si potevano desiderare.
Ma accontentandosi, per modo di dire, di qualche piccolo sacrificio qua e la, il tuo setup è quasi definitivo Leone, non solo per te.
La macchina bigmegapixel, senza filtro, stacked, con af infallibile e magari global shutter ad un prezzo giusto non la faranno mai. Ma nemmeno al prezzo sbagliato.
Cosi come un 200-600 5.6 non lo vedremo mai, costasse anche 20k, non te lo fanno, devi sempre restare con il desiderio di qualcos'altro MrGreen

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2023 ore 15:58

Lzeppelin, il mio setup è un punto d'arrivo dopo moltissimi anni di affinamento. Non è perfetto perchè nulla lo è, la perfezione essendo sempre una curva che tende all'asintoto senza mai poterlo raggiungere e fondersi completamente ad esso. E poi perchè immagino l'ultima generazione di supertele nativi ml essere molto più reattivi e precisi dei miei adattati. Ma mi accontento. Le ottiche le ho da moltissimo tempo, l'800 ormai da 15 anni, preso nuovo appena annunciato. Il 500 da quasi 10 anni. Con un po' di esperienza si riesce a portare a casa ugualmente tanto.
Tuttavia, mi sembra che mai la disponibilità sia stata così ampia.
Il mio attuale corredo Sony, 200-600+a6600, con cui tante immagini pregevoli ho ottenuto in primavera www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=4305247 ad esempio l'ho pagato 2600€, che non è mai pochissimo, ma comunque consente di operare molto bene. Tra 7.1 e 5.6 cambia molto poco, credimi.
Le macchine eccellenti già ci sono, e non potranno che migliorare. La r5 è una gran bella macchinetta, e altre ce ne sono che si prestano bene e costano anche meno.
Il problema principale a mio avviso sono le ottiche, con questa nuova politica (che tale è, mica hanno dovuto investire il doppio di prima) di prezzi altissimi iniziata da Sony, e a cui gli altri si sono felicemente accodati. Ho speso anche forti somme nel tempo, ma un 800mm a 20k€ proprio non lo comprerò mai, tra l'altro non lavorandoci più, mi sembra un insulto a chi non sta bene.

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2023 ore 17:31

La Sicilia ci rimane un po' fuori mano! Ci sarebbero Wallis, Gran Paradiso, Maddalena, Vanoise, poi vedremo. Quattro chili fra macchina e lente, tenda leggera nello zaino della moglie, una notte in tenda e una nel furgone. Ogni consiglio faunistico è bene accetto.
Hai pagato 8500 il 500 F4 una decina d'anni fa presumo, ora costa 9900 nel negozio Canon DE, non mi pare un aumento così esagerato dai. Il 600 F4 è più leggero, ha un autofocus ottimo (meglio del 300 F2.8 IS II, il 500 non l'ho mai avuto) e costa 14000: un po' tirato ma ci sta. 12000 sarebbe meglio. Il problema è che siamo diventati (quasi) tutti più poveri, ma è un altro discorso. Certo non mi comprerò mai uno di quei tele nuovi col moltiplicatore attaccato, non è roba per me.
Se il 100-500 moltiplicato arranca, prova a NON impostare il mirino per essere più fluido con luce bassa. Col 600 si nota meno perché è più luminoso, ma quell'opzione lì rompe le balle.

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2023 ore 17:59

Hai pagato 8500 il 500 F4 una decina d'anni fa presumo, ora costa 9900 nel negozio Canon DE

È un obiettivo ormai fuori produzione, quelle sono rimanenze, ammesso lo abbiano davvero, il prezzo è indicativo.
Il 500 qui sul forum lo hanno ordinato e aspettato anche molti mesi senza ricevere risposte. Se faranno il nuovo 500/4 rf a 9900 sarà accettabile, ma temo non sarà così.
L'aumento di cui parlo è quello riferito alle nuove ottiche rf, veramente troppo costose, quelle belle tutte, anche non supertele. Hanno fatto questo trucchetto di aumentare a dismisura il listino delle ottiche EF, che tanto non ne producono più e non le compra nessuno così le nuove sembrano a buon mercato, ma prendono per il naso. Addirittura le EF costano di più. Vorrei vedere se esistono veramente.
Il 100-500 non ce l'ho, era una prova fatta con un amico cui ho consigliato di comprarlo e ne è entusiasta. La luce era fortissima.
Purtroppo non conosco i luoghi che hai citato. Comunque buone foto

user12181
avatar
inviato il 15 Gennaio 2023 ore 18:32

Non è perfetto perchè nulla lo è, la perfezione essendo sempre una curva che tende all'asintoto senza mai poterlo raggiungere e fondersi completamente ad esso.


“Coniectura igitur est positiva assertio, in alteritate veritatem, uti est, participans.”

avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2023 ore 3:08

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