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X-trans, il colore, gli standard, la percezione ed il buon gusto


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avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2016 ore 0:44

Dopo tanto dibattere sui vari artefatti del sensore X-trans mi pare giusto chiamare in causa il suo colore che dal mio punto di vista è spettacolare. Per avere un riferimento di tutto rispetto, se lo devo paragonare ai colori della Leica, vedrei questi ultimi naturali e quelli di Fujifilm neutri.

E non sto chiamando in causa le famigerate e tanto apprezzate simulazioni pellicola, ma il suo profilo più neutro, e si perché il più bel colore che possa offrire l'X-trans si trova proprio all'origine.

Mi sembra che l'X-trans reagisca alla luce in maniera diversa, meno costante, rispetto agli altri sensori più classici di tipo Bayer. Questa incostanza è la caratteristica che lo rende sorprendente, tanto esemplare nella sua resa più funzionale e tanto complicato da sembrare a volte ingestibile nella sua resa più capricciosa.

Ma il risultato è sempre qualcosa di accattivante, sia quando con facilità si riesce ad ottenere le tinte più neutre, sia quando con difficoltà bisogna interpretarlo affidandosi alla percezione e al buon gusto.

Per me una cosa è certa, con l'X-trans non vale la pena affidarsi al bilanciamento del bianco automatico dei SW, meglio affidarsi al profilo della fotocamera, perché Fujifilm sa quel che fa, e poi tarare manualmente i vari canali, allora si che mi soddisfa veramente la fotografia a colori by Fujifilm.













avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2016 ore 1:05

Questione di profili essenzialmente, nulla di più.

La matrice X-Trans ha dei vantaggi teorici per la definizione del dettaglio, ma per quanto riguarda il colore non è meglio o peggio di un Bayer.
Il filtro colore deve avere la massima efficienza sulla separazione del segnale e avere basso metamerismo; a prescindere che si tratti di un X-Trans, di un Bayer o di un Foveon.

I dati grezzi raccolti dal sensore e poi digitalizzati dal circuito A/D devono poi essere interpretati, caratterizzati, per portarli da device dipendent a uno spazio colore di riferimento (di norma XYZ sul D50). Questa traduzione è delicata e comprende anche l'adattamento cromatico tra i vari illuminanti e il D50. Il profilo deve essere una mappa accurata del dispositivo se vuole mirare a rendere i colori il più fedele possibile alla realtà.

Ora... il fatto è che la maggior parte dei profili in circolazione non è colorimetrica; primo perché sono dei profili di color correction, e quindi interpretano i dati secondo un gusto e uno stile decisi a tavolino, secondo perché spesso sono fatti con il cvlo.

Ad esempio la tendenza verdino/gialla di alcune Nikon o i file dai rossi pompati e ultra contrastati di una 5dsr, non dipendono dai sensori; ma dai rispettivi profili, che scelgono di essere in quel modo, di sviluppare in quella maniera i dati forniti dal sensore.

Un profilo schifoso fa sempre dei colori schifosi; anche se il sensore è il migliore del mondo.

Se trovi i colori della Fuji piacevoli usando il suo profilo neutral, questo dipende quasi essenzialmente dal modo in cui è stato pensato e costruito quel profilo.
Potresti ottenere lo stesso da praticamente ogni sensore moderno, di qualsiasi marca.

Puoi provare i miei profili e vedere come tutte le macchine vengono unificate nella resa.

avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2016 ore 7:52

Raamiel, hai ragione ma la domanda è: perché alcune fotocamere hanno dei profili schifosi mentre Fuji (che sia X-Trans o Bayer) tira fuori quasi sempre un file piacevole ai più ?
Sarebbe così difficile, come dici tu, pensare e costruire un profilo standard gradevole, per esempio, per le Canon o le Nikon senza le tendenze note di cui parli ?

Un profilo schifoso fa sempre dei colori schifosi; anche se il sensore è il migliore del mondo.


E secondo te a questa conclusione "le altre" non ci arrivano ?
Al mio paese si dice: "o ci fai o ci sei...."

E poi ci sarebbe da dire sui colori influenzati dalla variabile "lenti"....

Secondo me non è di secondaria importanza l'esperienza accumulata da Fuji nel ramo "pellicole" ;-)

P.S. I tuoi profili 1.2 già li uso.

avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2016 ore 8:06

Questione di gusti. A pellicola alcuni preferivano una Velvia ed una Provia come adesso alcuni preferiscono le tonalità più tendenti al caldo piuttosto che quelle tendenti al freddo. Però, come ha già ben sottolineato Raamiel, è solo una mera questione di applicare il profilo che più ci piace in fase di sviluppo, e questa è uno dei grandi vantaggi del digitale, e cioè di applicare il profilo colore dopo aver fatto la fotografia.

avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2016 ore 9:38

Grazie Raamiel per la precisazione.

Quoto anche Razius in quanto oltre al dato tecnico/scientifico poi c'è la prova sul campo, la vita reale, la fotografia di tutti i giorni e li i risultati raccontano anche un altra storia.

Alla fine considerando la spiegazione di Raamiel sono ancora più convinto che Fujifilm sia la vera rivelazione ed innovazione della fotografia digitale con l'accoppiata sensore/profilo/lente costituendo, anche con anima e corpo, il perfetto mix fra classico e moderno.

avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2016 ore 9:41

Razius, non è così semplice comprendere le strategie aziendali... la "crociata" di Raamiel è giusta e sacrosanta dal punto di vista scientifico, soprattutto per quanto riguarda il sensore, purtroppo perde di efficacia nella quotidianità.

Ogni cosa che si trova davanti e dietro al sensore impone un numero elevato di variabili che alterano la "verità"... ma di quale verità parliamo?
Se il giudizio è il nostro occhio ed il nostro cervello, di quale verità parliamo.

Oggettivamente è giusto calibrare, profilare e usare quant'altro ci è concesso dalla tecnologia, bisogna però avere la consapevolezza che stiamo parlando di fotografia.

Se amo i colori fuji, o le gradazioni cromatiche che mi offre la Schmincke con i Mussini, è giusto destrutturare il tutto per poi ricostruirlo?
Il ricordo cromatico di un momento, quello dello scatto, con l'elaborazione successiva, quella in post produzione, è così reale?

user81826
avatar
inviato il 30 Novembre 2016 ore 9:51

Seguo.
Le nuove Fuji non saranno l'S5 ma nella mia stretta esperienza utilizzano degli ottimi profili colore che rendono la post-produzione piacevole. Di mio, dico una banalità per voi con esperienza ma ci ho messo un po' a capirlo, ho notato che anche la lente influisce molto sulla resa dei colori e che un w/b ben fatto tira addirittura fuori i dettagli dalla foto variando il contrasto.
Il 50-230 che possiedo, ottima lente economica del sistema Fuji, restituisce colori meno dettagliati e piu smorti rispetto al 21 f/1.4 Samyang o al 35 f/2 Fuji e l'elaborazione risulta piu difficile e faccio più fatica a tirare fuori buoni colori.
Per quanto riguarda i profili Raamiel non li ho ancora provati ma penso che a breve lo farò.

avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2016 ore 10:31

ma il suo profilo più neutro, e si perché il più bel colore che possa offrire l'X-trans si trova proprio all'origine.


Ma quale sarebbe questo profilo colore?
Ho profilato la mia fuji e non vedo differenze con le altre macchine Bayer in mio possesso

avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2016 ore 11:28

Filo63
Razius, non è così semplice comprendere le strategie aziendali... la "crociata" di Raamiel è giusta e sacrosanta dal punto di vista scientifico, soprattutto per quanto riguarda il sensore, purtroppo perde di efficacia nella quotidianità.
Filo63
Ogni cosa che si trova davanti e dietro al sensore impone un numero elevato di variabili che alterano la "verità"... ma di quale verità parliamo?
Se il giudizio è il nostro occhio ed il nostro cervello, di quale verità parliamo.

Oggettivamente è giusto calibrare, profilare e usare quant'altro ci è concesso dalla tecnologia, bisogna però avere la consapevolezza che stiamo parlando di fotografia.

Se amo i colori fuji, o le gradazioni cromatiche che mi offre la Schmincke con i Mussini, è giusto destrutturare il tutto per poi ricostruirlo?
Il ricordo cromatico di un momento, quello dello scatto, con l'elaborazione successiva, quella in post produzione, è così reale?



Sono talmente d'accordo con te che ti invito a leggere quanto ho scritto in un altra discussione circa l'oggettività in fotografia:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2091283&show=15

con seguito qui:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2107927


avatarjunior
inviato il 30 Novembre 2016 ore 11:34

Ognuno ha le sue ragioni convinzioni e motivazioni, non esiste la verità assoluta, soprattutto in fotografia. Non è bello ciò che è bello ma lo è ciò che piace. Chi critica un prodotto per x motivi farà bene a non comprarlo, i confronti sono utili ma alla fine il prodotto giusto è quello che fa per te. Io ho fuji da poco e non sono un fotografo professionista e quasi manco un amatore MrGreen, non la cambierei per nessun motivo (per il mio utilizzo (FONDAMENTALE CAPIRE QUELLO CHE SI VUOLE)). Mi piace il sensore, colori resa iso, utilizzo in generale rispetto alla mia vecchia 100D. Il profilo colore sarà in macchina o lo faccio dopo o è un profilo colore, fatto sta che mi piace così. O fatto sta che a altri proprio non piace per nulla. Sono consapevole dei limiti che ha la mia macchina, me ne frego perchè per me sono più i pregi. Se dovessi fare foto a foglie in lontananza tutto il giorno non la prenderei probabilmente. Fatto sta che se faccio foto ad un paesaggio con alberi e la stampo 20 x 30 non mi accorgo di nulla. Ho fotografato ad un matrimonio con XE2 + 35 MM 1.4 e il fotografo professionista ha selezionato anche foto mie, pur essendo la prima volta e pur avendo fuji, io mi sono trovato davvero davvero bene.

avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2016 ore 11:40

Zua87,
ti rispondo come a Filo63 due messaggi sopra. ;-)


avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2016 ore 11:50

L'xtrans é solo una complicanza, il mosaico non essendo regolare con i pixel rgb, crea solo problemi nella demosaicizzazione, i dati reali rgb che raccoglie un xtrans di 16 mpx sono simili ad un bayer di 16 mpx, ha solo un pixel in più Green. Per il resto fuji é maestra con i profili colore, nella miscelazione dei dati RGB, ma l'xtrans non serve a nulla.

avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2016 ore 11:55

Se tutte le fotocamere facessero il sensore X-trans ed i software fossero di conseguenza ottimizzati per tali sensori, ad essere una complicanza sarebbero i sensori Bayer.... :-P

E' tutto una semplice e mera questione commerciale, differenziarsi anziché omologarsi, nessun miracolo !

Se avesse sfondato il formato Minox, le gigantesche Reflex odierne verrebbero guardate come oggi si guarda uno dei primi cellulari con antenna estraibile dal peso di circa 1 Kilo !

Tutta questione di prospettiva..... MrGreen

avatarsenior
inviato il 30 Novembre 2016 ore 11:58

É una complicanza per gli algoritmi di demosaicizzazione/ interpolazione, se creassero algoritmi dedicati all' xtrans per calcolare la parte mancante dei dati rgb di ogni singolo pixel, l' xtrans sarebbe uguale al Bayer, ad oggi il 100% dei software non riesce a calcolare questi dati mancanti perché il mosaico é irregolare

user81826
avatar
inviato il 30 Novembre 2016 ore 11:59

Ma la griglia non influisce sui colori dunque. E sulla nitidezza? È questione di ottimizzazione del profilo di demosaicizzazione o c'è una reale differenza di nitidezza? Sempre confrontando con sensori senza filtro Aliasing ovviamente.
Complicanze o non complicanza comunque a molti l'effetto piace. Ad altri, ancor di più, non piace.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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