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Cos'e' un ritratto?


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user1802
avatar
inviato il 17 Luglio 2013 ore 0:30

" Gente da forum". (e che non si pensi che in qualche modo è offensivo, anzi...io leggo e traggo le conclusioni. Niente di che..)


Chiamami quando scriverai dei dinosauri XD XD XD

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2013 ore 0:34

La questione di fondo è che su un forum non devi vendere niente a nessuno

Infatti ci partecipo a gratis per il solo gusto di passare il tempo. chi c'è c'è!Sorriso

quindi se una schifezza senza senso artistico ti fa incassare un botto di soldi

tranquillo, l'arte è una cosa consolidata. ciò che hai affermato non esisterà mai.
Nessuno compra una schifezza. Nemmeno il contadino pieno di soldi.
Puoi comprare un Mirò e non capirne il senso. (non sarebbe una schifezza perlomeno perché la critica mondiale ha stabilito così)
Ma il contadino coi soldi, comprerà l'opera se gli piace. a quel punto potrebbe essere una schifezza per molti, ma non per colui che l'ha comprata.
(l'arte son soldi, tutto il resto vale niente. Leonardo, Giotto,Van G. etc etc...dipingevano per soldi e per cercare di vendere le opere. O pensi che a.a. le sue opere le regalasse? (per citarne uno) )

Qual'è il confine tra ritratto ed il genere che eventualmente incorpora o che lo incorpora?

ci sono le categorie. Rimangono sempre ritratti.
che si tratti di ritratti in studio, di ritratti ambientati, di autoritratti, di autoritratti personali, di ritratti da guardoni. rimangono sempre ritratti.
Il problema non è se lo scatto piace o meno, il problema è concepire il linguaggio dell'autore.
qui non si è in grado di fare questo, inutile che ci giriamo intorno.

sai quante foto del cavolo non piacciono a me ma ne rispetto il profondo senso che l'autore è stato in grado di offrire?
basti guardare le foto di william eggleston (non c'entra coi ritratti).
tutti sono capaci solamente a dire che LORO avrebbero fatto uguale!!!
La mamma degli ignoranti è sempre incinta. (e nemmeno io sia chiaro sto citando tale frase riguardo qualcuno)
Ma è ciò che penso di chi si permette di fare certe affermazioni stupide e blasfeme.
(come quello che si lamentava che il quadro di Mirò venduto a 37mil di euro è na cazzata e che l'avrebbe fatto anche suo figlio... E ALLORA POTEVA FARLO TUO FIGLIO!!!)
(Arrivano sempre dopo gli stolti)MrGreenMrGreen

chiedo venia ma devo lasciare per stasera, ho del lavoro da terminare. (andare al bar a bombardarmi di birra)MrGreenMrGreen(ci tengo a contrastare la crisi...finché il fegato dura uahuahuah)

avatarjunior
inviato il 17 Luglio 2013 ore 1:05

Callisto: gli hamburger di McDonald's sono arte? Poi, permettimi una cosetta: nello stesso post affermare che
l'arte è una cosa consolidata
e 2 righe sotto parlare di Mirò, un personaggio che come cifra artistica dichiarò di voler "uccidere, assassinare la pittura convenzionale" mi fa sorgere qualche piccolo dubbio su un po' di cose... Per inciso, sempre a proposito di arte consolidata ed esempi calzanti: Leonardo è stato un grandissimo innovatore su molti aspetti della pittura (sua l'invenzione della sfumatura, il colpo di genio che ha reso il sorriso della Gioconda), Giotto ha inventato la prospettiva, Van Gogh che te lo dico a fà (e se ha una tomba lo si deve a Camille Pissarro). A.A. è stato un altro che non ha innovato per niente. Ha inventato il sistema zonale perché convinto che l'arte sia una cosa consolidata.

Callisto, credi a me: se scavi un pochetto sotto la superficie ti accorgi che l'arte è tutto fuorché consolidata anzi, sarebbe la sua morte. Basta smettere di tirare seoi nage in ginocchio tanto l'ippon te lo danno lo stesso.

Edit: a me le foto di Eggleston, altro enorme innovatore, piacciono... e lui ancor di più delle sue foto... mi permetto di segnalare qui un thread che aprii su di lui e non troppo considerato..

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2013 ore 1:27

sono col telefono , al bar, ma rispondo più che volentieri...
Non ti avrei punzolato un pochino se non avessi capito che tra noi si può parlare. (a buon intenditor...)

quando mi riferivo ad arte consolidata, intendevo sul fatto dei soldi. Mi riferivo a quello.
a.a. era a detta dei più un tecnico (ne sono anche parzialmente convinto, non fosse per quella serie di ritratti indiani che fece. ecco perché l'ho menzionato)

van gogh morì come un verme, ma senza i soldi del fratello non sarebbe probabilmente diventato chi oggi è.
(ecco che ancora i soldi c'entrano), e di fatto, dipingeva cercando di viverci. (ps, se capita, vi consiglio di guardare le chine e le matite di van g. Li considero superiori ai suoi quadri ad olio, e raccontano MOLTO di lui!)

Mirò, ha espresso un concetto, come a sua volta lo fece Pablo. Uno ha dimostrato che con uno schizzo si può fare arte, l'altro che con un chiodo si può costruire qualcosa di artistico.

Leonardo...che dire...fu peggio di me...non finiva le opere, intento sempre a seguire ciò che voleva lui , al contrario di ciò per cui era famoso, ovvero la pittura. Ma sappiamo tutti che visse e convisse nelle corti più ricche d'europa e che non lo faceva a gratis.
quadri non finiti, murales che si sgretolano (Milano-il cenacolo) etc etc...un bandito con la B maiuscolaMrGreen

andrò a vedere volentierissimo il link vs william. autore che mi è sempre piaciuto per aver reinventato il colore.

Però...(il però c'è sempre) , va detto che a me piace tutta la fotografia e cerco di prenderla per ciò che è.
Non per ciò che vorrei che fosse;-)

ps, aggiunta. a.a. sarà stato anche un tecnico ma il mio pensiero, nonostante la sua tecnica ineccepibile, è che non tutti saremmo stati capaci di dare vita e forma a certi paesaggi.

avatarjunior
inviato il 17 Luglio 2013 ore 4:42





Questa foto è un ritratto?E' presumibilmente una ragazza non ben a fuoco di cui non si vede il viso.


Ora ne inserisco una seconda:





Questa invece? E' forse un ritratto?

E' la fotografia di un'ombra.


Infine metto una terza fotografia:






Questa terza fotografia è quindi un ritratto?Qui finalmente vediamo un volto, vediamo una espressione, vediamo una certa perizia tecnica di qualche tipo, magari non alta ma presente.





Vi va di rispondere, dando una vostra opinione?credo possa essere utile per comprendere determinati punti di vista.



Perchè, per come la vedo io, la prima è una foto didascalica.
E' una ragazza di nome Alice, che si vergognava pur essendo ella stessa fotoamatrice ad essere fotografata da me, perfetto sconosciuto.
Era una persona che ancora non conoscevo se non per una stretta di mano, eppure era questo che mi interessava poter raccontare.
Qualcosa di sincero, rappresentare in una fotografia un legame.Io non stavo fotografando tanto lei, quanto l'idea che avevo di lei, quello che appariva non in un senso unico ma in un preciso rapporto di ''dare e avere'', bilaterale.
Io rapportato a lei.
E quindi abbiamo una foto fortunatamente non ben a fuoco, anzi oserei dire fortunatamente fuori fuoco (potevo io forse mettere a fuoco tale persona non conoscendola?é una cosa didascalica credo, ma funzionale) e pur non avendo un viso da vedere, abbiamo una cosa molto più importante da osservare: abbiamo un gesto.
Sappiamo anche altro però: sappiamo che ha uno smalto di un preciso colore, che i suoi capelli sono rossi e sono tinti, sappiamo che porta uno zaino verde, non ha molti accessori ai polsi ed ha due orecchini, sappiamo che è giorno e probabilmente saremo in una strada o in una piazza.
Probabilmente in una città storica.
Queste sono cose caratterizzanti?Non saprei, sicuramente aiutano a contestualizzare qualcosa.

Tecnicamente, io però ho fotografato il suo gesto, ho fotografato il suo proteggersi in relazione alla mia azione di fotografare (e questa relazione è fondamentale, per me, nel ritratto).
Fotografando quel preciso gesto, io penso di aver fatto un ritratto: ho ritratto una componente del suo carattere in relazione a me.




La seconda foto: ''è la fotografia di un'ombra''.
Potrei definirla autoritratto?Definendola autoritratto rientrerebbe di categoria nel filone del ritratto, giusto?
Bene, è la fotografia di un'ombra proiettata a terra, si possono intuire delle mani, si intuisce una fotocamera, il resto è vago.
Potrebbe essere questa una metafora plausibile?POtrebbe rappresentare sempre in maniera didascalica una figura che, nascosta dietro alla fotocamera, è vaga e difficilmente comprensibile?
Potrebbe per l'autore semplicemente essere un modo per rappresentare una sorta di ambiguità, di non ancora raggiunta consapevolezza e di confusione?
L'ombra nera, un pavimento (contestualizza: l'autore è fisicamente da qualche parte , il bianco e nero come mezzo (potrebbe forse essere, nuovamente didascalico forse, un modo per suggerire allo spettatore una lettura astratta della foto?
Quindi, pur non inquadrando un volto, nemmeno una persona ma solo la proiezione di una persona (nuovamente abbiamo un gesto: ''io fotografo, io sto fotografando, io mi fotografo'') potremmo definirla ritratto?






Infine abbiamo la terza fotografia, fotografia che forse alcuni del forum ricorderanno.
Lei si chiama Valentina, finalmente abbiamo un volto, un volto ben nitido. Abbiamo una casa diroccata sullo sfondo, abbiamo una acconciatura particolare, un maglione stretto sulle spalle, abbiamo una precisa espressione, uno sguardo che fissa direttamente in camera ed attraverso di essa lo spettatore (almeno questo immagino sia quello che l'autore desiderasse).
E' quella fotografia però un ritratto?
La ragazza si sta stringendo nel maglione perchè è triste ed ha freddo?Oppure semplicemente io ho chiesto di stringersi in questa posa, di simularla in modo teatrale, di guardarmi cercando di esprimere una certa cosa?
Io qui non ho fotografato Valentina come persona, non ho cercato di rappresentare un lato del suo carattere o cosa: ho usato Valentina come una sorta di attrice, ad impersonificare qualcosa d'altro, di differente.
Ho cercato di ricreare qualcosa dal nuovo, un ''mood'', non tanto una scena.
Quindi possiamo ancora definirlo ritratto?




Scusate se sono stato prolisso.

avatarsupporter
inviato il 17 Luglio 2013 ore 11:44

Callisto perdonami ma a me del tuo libro interessa il giusto (espressione delicata per dire che non me ne frega niente). Evita di citarmi e se possibile evitiamoci anche sul forum. Sono qui per parlare di fotografia e per scambiare opinioni a riguardo. Guardando le tue foto e i commenti sono inevitabilmente incappato in quella in cui hai raccontato un mare di frottole e dove te nei uscito con la storia del libro dopo essere stato smascherato.

avatarsupporter
inviato il 17 Luglio 2013 ore 11:50

Fabrizio innanzitutto grazie per gli esempi e per l'apertura a parlarne. Dico la mia, non so se la prima foto e' un ritratto, credo che solo tu e la protagonista potete dire se lo e'. La seconda non mi sembra dire molto di te anche se potrebbe avere tanti risvolti e analisi, di nuovo bisogna programmare il messaggio prima e non dedurlo dopo vedendo la foto.
La terza per me di sicuro non lo e', come hai scritto tu e' la realizzazzione di una tua idea indipendentemente dalla personalita' del soggetto.
Per me se non volevate comunicare qualcosa della protagonista non e' un ritratto.

avatarjunior
inviato il 17 Luglio 2013 ore 11:59

Callisto ho capito. E diciamo che l'argomento sembra partito bene e se lo limiamo ne usciremo tutti migliori, avanti così. Tutti, te compreso anche se non so quanto possa tornarti indietro (€€€)... ;-)

Fabrizio, ad una prima visione si direbbero tutti ritratti e contemporaneamente altro: street, astratto/concettuale, glam/moda. Poi si arriva alla domanda fatale: cos'è un ritratto? Cioè, la prima foto è più ritratto o street o quello che vuoi? E' semanticamente corretto definire uno scatto del genere "ritratto"? E chi deve farlo? Te che l'hai scattata o io che la osservo? Qualcuno dice che la buona arte non va spiegata, che quando l'autore deve spiegare troppe cose è segno che ha fatto un brutto lavoro. L'ho pensata a lungo così anch'io, poi ho diametralmente cambiato idea, soprattutto da quando mi sono trovato io in prima persona a veder criticati miei lavori in termini distantissimi dai miei intenti. Dopo la tua spiegazione questo scatto è indubbiamente un ritratto perché l'intento è rappresentare qualcosa di un essere vivente. Nella seconda è più chiaro e si tratta anche di uno schema abbastanza collaudato: io me ne sono scattati una serie approfittando delle albe vissute durante il cammino di Santiago: mi sono fotografo l'ombra sul monte di fronte, sulle zolle di un campo ecc ecc... anche in quel caso l'intento è chiaro, viste assieme sono il racconto di un percorso fisico e personale, un percorso di vita. Il terzo scatto, non so se per limiti tuoi o limiti della modella, ma per me NON è un ritratto mai e poi mai.

Eppure sono convinto che delle tre sarebbe l'unica a finire nella categoria "Ritratto/Moda".

Io avrei una proposta: eliminare la dicitura "Ritratto" da dov'è ora, creare un nuovo forum "Ritratto" in cui sia OBBLIGATORIO per ogni foto postata descrivere in modo pure accurato come e perché si è arrivati a quello scatto. In modo che alla lunga si arrivi a creare una specie di senso comune attorno al termine... sì, mi piacerebbe che tra i ritratti ci finissero foto di architettura, ombre cinesi, gesti... e volassero via le espressioni ingessate delle modelle prive di qualunque espressività. Magari mantenendo quelle in cui una brava modella è riuscita a tradurre l'idea del fotografo, così contemporaneamente le si fa pubblicità...

Chiudo così il post:




Spoon River di FranzPisa, su Flickr

Lei non è una modella, è un'attrice imprestata. Questo scatto è estratto da una sezione lunghetta, è comunque una foto di scena che ho fatto regolarmente retribuito per conto di una produzione teatrale italiana. Prima di leggere la spiegazione provate a darvela per conto vostro e dire se secondo voi è o meno ritratto.

Spiegazione: si tratta di un episodio di Spoon River, l'attrice rappresenta Rosie Roberts, una prostituta impazzita e assassina. A me interessava rappresentare la follia, volevo rappresentare quella. Come potete vedere dal sito linkato purtroppo ho dovuto consegnare anche altri scatti, quelli che vedete non sono tutti miei... a me bastava e avanzava questo, a tutt'oggi ritengo totalmente inutile il volto dell'attrice, ritengo le sue mani più che sufficienti a parlare della follia. Lei recita, io devo rappresentare qualcosa attraverso lo scatto. Fu ritratto? Oppure: uso del ritratto nella foto di scena? Oppure: semplicemente foto di scena sen'arte né parte? Oppure? Fate vobis. Ecco, il mio parere è che questo sia ritratto E foto di scena. Non il ritratto di un'attrice ma il ritratto di ciò che lei rappresenta. Un ritratto della follia. Ah, sono sinceramente interessato al vostro parere, lo ritengo utilissimo... sapere se ho fatto puramente estetica (un paio di mani sozze di fango e stop) oppure sono riuscito a trasmettere qualcosa...

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2013 ore 12:03

ottimo esempio.
le foto anche alle "sole" mani hanno spesso un grande significato nella ritrattistica (anche d'autore).
molto sinteticamente possono essere l'espressione di una vita intera, rappresentando in modo fortissimo l'INDIVUALITA' del soggetto ritratto anche senza la necessità di un viso.... come qua www.photo4u.it/viewcomment.php?t=589460

avatarjunior
inviato il 17 Luglio 2013 ore 12:12

Bella anche quella, l'hai fatta te? Sei lucchese?

Aggiungo: non sono per niente d'accordo con chi suggerisce di croppare di più. Questa foto va bene così, ha bisogno dell'abito, della postura e pure della vignettatura per rendere al meglio. La composizione è importante...

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2013 ore 12:14

si lui è lucchese. però non l'ho fatta io. Io sono gannjunior! :D

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2013 ore 14:06

www.juzaphoto.com/me.php?pg=38604&l=it
Ne ho una galleria intera...

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2013 ore 14:14

galleria intera...di..... "cosa"... ?

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2013 ore 14:20

Ovviamente ritratti...;-)

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2013 ore 14:23

ah, ok.

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