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Paolo Loro
www.juzaphoto.com/p/PaoloLoro



Recensioni di fotocamere, obiettivi, treppiedi, teste e altri accessori pubblicate da Paolo Loro


nikon_100_f2-8eNikon 100mm f/2.8 Series E

Pro: dimensioni da cinquantino, peso piuma, messa a fuoco manuale, qualità ottica e meccanica, costo irrisorio

Contro: niente

Opinione: Condivido tutti i commenti che mi hanno preceduto. Rispetto al classico 105 2.5 ai-s questo perde qualcosa in termini di resa ottica, ma è ancora più piccolo, leggero, fluido e piacevole da maneggiare. E qui veniamo alla sostanza del discorso. Un 100 mm 2.8 piccolo e leggero come un cinquantino, di ottima qualità meccanica e più che decente qualità ottica, acquistabile a 100 euro, fa veramente riflettere. Messa a fuoco? Se uno non fa matrimoni o fotografia sportiva per campare, ma è un normale fotoamatore, a maggior ragione di paesaggio, qual'è il problema di focheggiare a mano? Il tunnel carpale? La miopia? La messa a fuoco manuale, per me, è godimento puro, come decidere tempi e diaframmi alla vecchia maniera. Non è che trenta o quarant'anni fa non sapessimo fare belle foto. E secondo me più azione è lasciata alla manualità ed abilità del fotografo, più c'è divertimento e soddisfazione nel fotografare, e se si canna qualche foto pazienza. Ma qui si entra nel soggettivo e ognuno è libero di credere di non potere fare a meno degli ultimi zoom enormi, superstabilizzati, tropicalizzati, nitidissimi, pesantissimi e costosissimi che manca poco che scelgano loro il soggetto da fotografare e il momento di farlo con l'intelligenza artificiale. Anche lì: possiedo due vecchi minuscoli zoom nikkor, il 28-80 f/3.3-5.6 G e il 35-80 f/4-5.6 AF D che costano poche decine di euro e pesano meno di 200 grammi, di qualità ottica sconcertante in rapporto al peso e al costo... In sostanza, con tre piccoli fissi come il 100 2.8, il 50 1.4/1.8 (oppure il 35/2) e il 24 2.8, uno montato e gli altri due in tasca, si va via comodi e rilassati con tutto ciò che serve nel 90% dei casi, si spende una cippa, si fanno foto ragionate e di buona qualità, ci si muove un po' per scegliere le inquadrature e ci si diverte sicuramente di più che fare gli sherpa con zaini pieni di vetri all'ultimo grido che "bisogna" usare per illudersi di dare un senso alle rate del mutuo necessario per comprarli (non sto parlando dei professionisti, ovviamente). Poi, per carità, le combinazioni sono innumerevoli, ma indubbiamente questo 100 è incompatibile con quasi tutti gli zoom che comporterebbero una sovrapposizione, o quasi, di focale, e a mio avviso ha senso abbinare solo a dei fissi.

inviato il 06 Marzo 2024


nikon_d70Nikon D70

Pro: resa cromatica, dettaglio, contrasto, apertura ombre e tenuta alte luci, ecc.

Contro: risoluzione, velocità ...

Opinione: La mia prima digitale. Ancora oggi se riguardo le foto scattate con la D70, rimango sbalordito: le foto sono semplicemente MIGLIORI rispetto a tutto quello che ho avuto dopo (D850 compresa), tranne, forse, la D700. Ho rifatto quest'anno con la D780 lo stesso viaggio all'estero che feci vent'anni fa con la D70, e ho rifotografato gli stessi luoghi nello stesso periodo con condizioni di luce simili. Beh, è incredibile la differenza a favore della D70 (foto visionate su LG 4K da 43 pollici), incarnato meraviglioso, resa cromatica impeccabile e colori realistici, affidabilità totale in tutte le condizioni di ombre e luci, pochissimo scarto. L'unico limite è la scarsa tenuta ad altissimi ISO, comunque ricordo che all'epoca a 1000 o 3200 iso fu un salto enorme rispetto alla pellicola. Quando si ha attrezzatura che soddisfa, è fondamentalmente sbagliato cambiarla per seguire le mode. Pensare che ne avevo due e le ho regalate... la scimmia è il nostro peggior nemico e il progresso tecnico è fuffa al 95%, se si pensa che vent'anni dopo i sensori restituiscono risultati più scadenti.

inviato il 25 Giugno 2023


meike_85mm_f1-8Meike 85mm f1.8

Pro: Leggerezza, prezzo, prestazioni ottiche, resa dell'incarnato

Contro: niente per quello che costa

Opinione: Ho acquistato per curiosità questo obiettivo, nella versione più recente e leggera, con attacco Canon R. Trattasi di lente economica (poco più di 200 euro) e leggera (358 gr senza paraluce, 385 con), diametro da 67. L'oggetto è bello e, sia pure non consistente come uno zeiss da 700 grammi, sembra comunque solido e restituisce un buon feeling. Mi è arrivato oggi e ho subito effettuato una comparazione empirica e veloce su Canon R (sensore 30,3 mp), a ISO 200, con Canon EF 85mm f/1.8 usm, Canon EF 70-300mm f/4-5.6 is usm II, Canon RF 24-105mm F4L is usm e rispetto a Nikon con Sigma 70-200 f/2.8 ex apo hsm, Zeiss ze/zf.2 Makro-Planar 100mm f/2, Nikkor 85 f/1.8 af/g, Nikkor 105 f/2.5 k montati su Nikon D780 (sensore 24,5 mp). Ho ripreso scene a forte contrasto e ritratti in controluce. Ho considerato nitidezza, resa cromatica, tenuta alte luci, apertura ombre, a tutti i diaframmi. Il mio test è meramente indicativo, insufficiente rispetto alla varietà delle situazioni reali (ad esempio in termini di prestazioni dell'autofocus nelle più svariate situazioni di luce, di robustezza, ecc.), inoltre non ho avuto modo di confrontare il Meike in questione con il nuovo Canon RF 85mm f/2 Macro IS STM, che è il suo più diretto competitor. Il confronto con Nikon richiederebbe un'analisi complessa, data la densità inferiore del sensore della D780 e la necessità di configurare attentamente entrambe le macchine con parametri il più possibile corrispondenti, cosa che non ho avuto tempo di fare: mi limito ad osservare che, in generale, su Nikon le ombre sono più leggibili, ma non posso esprimere altri giudizi (ad esempio lo sfuocato del nikon 85 1.8, il migliore obiettivo da ritratto da me mai usato, è pittorico, mentre non ho ancora valutato il bokeh del Meike). Ad ogni modo da queste prime prove il Meike è stato una grande rivelazione. È estremamente nitido (superiore anche al Canon 24-105), eccelle in saturazione dei colori e resa cromatica generale e dell'incarnato in particolare, mantenendo un aspetto naturale (con il sensore della Canon R il risultato è rimarchevole). L'autofocus non mi dato problemi, mentre il Canon EF, con l'adattatore sì. Restringendo il confronto tra questo Meike e il Canon 85 EF, da quanto ho visto finora, il Meike vince su tutta la linea: peso (il Canon EF con l'adattatore pesa 535 grammi, e il nuovo RF non pesa tanto di meno), prezzo e, da quanto ho constatato, resa ottica. Sobrietà e portabilità sono fattori irrinunciabili in street, viaggi e piccole uscite, perché consentono di immergersi nella scena e fotografare in scioltezza. Riesco a sopportare persino l'obbrobrio del mirino elettronico delle mirrorless in considerazione della loro portabilità (obiettivi pesanti sulle mirrorless sono un controsenso) e oggi ci si può muovere leggerissimi senza rinunciare alla qualità e alla luminosità delle ottiche; in tale prospettiva, questo Meike, abbinato al Canon R 50 f/1.8 (160 gr) e al Canon R 16 f/2.8 (165 gr), sulla Canon R o su macchine più recenti come la Canon R8 (di soli 461 gr), formano un kit allettante. Nikon Z pure ha alcune lenti fisse leggerissime, abbinabili a questo medio tele, come ad esempio il 26 f/2.8 (125 gr) o il peso piuma 28 f/2.8 (115 gr) e il 40 f/2 (170 gr). Se il peso non è un problema, il solo risparmio iniziale non vale di per sé a compensare il maggior valore conservato nel tempo dall'ottica originale, ma stiamo parlando di cifre (200 euro) che non rovinano nessuno. Su reflex invece non andrei a mettere in discussione il nikkor 85 1.8 sulla maneggevole D780, ma farei anche fatica a togliere l'85 ef Canon dalla buona vecchia e leggera 6D. Comunque questa lente vale sicuramente la pena di essere provata. Mi riservo di aggiornare questa iniziale valutazione dopo un uso congruo sul campo.

inviato il 29 Maggio 2023


nikon_28-70_f3-5dNikon AF 28-70mm f/3.5-4.5 D

Pro: resistenza, prezzo

Contro: rigidità e giochi nella ghiera di variazione della lunghezza focale

Opinione: Mi allineo alla recensione che mi ha preceduto: lente senza infamia e senza lode ma in grado di soddisfare onorevolmente le esigenze più comuni; è solida, esteticamente piacevole, restituisce un buon feeling tranne una certa rigidità e possibili giochi nella ghiera di variazione della lunghezza focale; complessivamente il rapporto qualità prezzo di questo vetro è più che buono. Il mio giudizio si avvale di una comparazione empirica, parziale e senza alcuna pretesa di scientificità, di questa lente alle lunghezze focali 35 e 50, iso 200, su nikon D700 e D780, diaframma 5,6 con le seguenti ottiche: NIKKOR 28-105 f/3.5-4.5 D, 28-300 f/ 3.5-5.6 G ED VR, 28-200 f/3.5-5.6 ED G, 28-80 f/3.3-5.6 G, 28-80 f/3.5-5.6 D, 35-80 f/4-5.6 AF D, 35 f/2 AF-D, 50 f/1.8 AF-S G, 50 f/1.4 AF D, ZEISS ZE/ZF.2 Distagon 35mm f/2, ZENITH HELIOS 58 F/1.2, SIGMA 24-70 f/2.8 EX DG MACRO. Ho ripreso con tutti la stessa scena fortemente contrastata. Ho considerato nitidezza (anche) ai bordi, apertura delle ombre e tenuta alle alte luci, resa cromatica. In questa personale classifica a 35 mm vincono a pari merito il 35 f/2 e il leggerissimo 28/80 G, seguono di poco il 28/80D e il 35/80 D, anch'essi estremamente compatti e leggeri, segue il massiccio sigma 24/70; arrivano ultimi i tuttofare 28/200 e 28/300 per i risultati modesti ai bordi (validi invece nel centro). Più complesso il risultato a 50 mm. Considerando la D780, il minuscolo 35/80 ottiene risultati eccezionali, pressoché indistinguibili con il benchmark, ovvero il 50 f/1,4. Subito dietro si piazzano i due minuscoli 28/80 G e D e il grosso e pesante 28-300. L'helios è un mondo a parte: nitidissimo nella zona centrale, non ha alcun automatismo ed ha uno sfuocato particolarissimo, che può piacere o meno. Con la D700 vince il 50 G f/1.8, continua a fare bene in tutti i parametri il 35-80, il sigma è lievemente più morbido ma tiene bene le alte luci, il 28/70 D qui in commento, i 28/80 D e G il 28/105 e in modo ancor più pronunciato i tuttofare tendono a bruciare le alte luci, problema però che non ho riscontrato con la D780. Questo 28-70 sta nel mezzo. Il 35-80 e i 28-80 sono pesi piuma da poche decine di euro di resa ottica eccellente (i 28-80 soprattutto sulla D780), non percettibilmente dissimile dai migliori fissi, il che è scioccante, data la loro età pluridecennale, il costo inesistente e il peso irrisorio. Viene il vago sospetto che le case costruttrici ci stiano prendendo per i fondelli, vendendoci peso inutile. Il 28-70 qui in commento ha comunque una costruzione decisamente più robusta e consistente di quella cheap dei microzoom succitati, ma la resa è inferiore alle focali 35 e 50. Non ho effettuato comparazioni alla focale 70.

inviato il 25 Maggio 2023


nikon_28-80gNikon AF 28-80mm f/3.3-5.6G

Pro: Peso e costo inesistente, nitidezza e qualità ottica complessiva eccellente

Contro: cheap

Opinione: Ho effettuato una comparazione empirica di questa lente alle lunghezze focali 35 e 50, diaframma 5,6, iso 200, su nikon D700 (12,1 Mp) e D780 (24,1 Mp) con le seguenti ottiche: NIKKOR 28-105 f/3.5-4.5 D, 28-300 f/ 3.5-5.6 G ED VR, 28-200 f/3.5-5.6 ED G, 35-80 f/4-5.6 AF D, 28-70 f/3.5-4.5 D, 28-80 f/3.5-5.6 D, 35 f/2 AF-D, 50 f/1.8 AF-S G, 50 f/1.4 AF D, ZEISS ZE/ZF.2 Distagon 35mm f/2, ZENITH HELIOS 58 F/1.2, SIGMA 24-70 f/2.8 EX DG MACRO. Ho ripreso una scena fortemente contrastata. Ho considerato nitidezza (anche) ai bordi, apertura delle ombre e tenuta alle alte luci, resa cromatica. In questa personale classifica, con tutti i limiti del caso, con entrambi i sensori a 35 mm vincono a pari merito il 35 f/2 e il 28/80 G qui in commento, seguono di poco il 28/80D e il 35/80 D (anch'essi pesi piuma dal costo irrisorio), al terzo posto si piazza l'ottimo ma pesante sigma 24/70; arrivano ultimi i tuttofare 28/200 e 28/300 per i risultati mediocri ai bordi, ma comunque buoni nella parte centrale del fotogramma. Battuto lo zeiss, che pesa il triplo e costa 10 volte tanto. Più complesso il risultato a 50 mm. Considerando la D780, il 35/80 ottiene risultati pressoché indistinguibili con il benchmark, ovvero il 50 f/1,4. Subito dietro si piazzano i 28/80 G e D e il 28-300. I solidi e più pesanti 28-105 e 28-70 sono meno prestazionali. L'helios è un mondo a parte: è nitidissimo nella zona centrale, è manuale, richiede un adattatore che interrompe ogni automatismo, ed ha uno sfuocato particolarissimo, che può piacere o meno. Con la D700 vince il 50 G f/1.8, continua a fare bene in tutti i parametri il 35-80, il sigma è lievemente più morbido ma tiene bene le alte luci, il 28/70 D, i 28/80 D e G il 28/105 e in modo molto accentuato i tuttofare bruciano le alte luci. Il 35-80 è un obiettivo incredibilmente leggero (180 gr) con una resa eccellente anche su nikon D850 (45,7 Mp). Balza agli occhi anche l'eccezionale performance del 28/80, sia D che l'ancor più compatto G, di cui al presente topic, anch'esso un peso piuma (meno di 200 grammi!), a 35 mm di resa ottica sostanzialmente equivalente al fisso. Di fonte a tali risultati, queste lenti leggerissime, economiche e di eccellente qualità dell'immagine restituita, fanno emergere non solo i dubbi sulle politiche dei produttori, a cui ha fatto efficacemente cenno qualche commento che mi ha preceduto, ma anche l'assurdità di trascinarsi dietro in street o viaggi bestioni pesanti e costosi. Una nikon D780, più il 28-80 in questione, più il leggerissimo 80-200 f/4.5-5.6 D, più un cinquantino luminoso, si è sul chilo e seicento grammi in tutto, meglio delle mirrorless. Certo, questi prodotti sono sicuramente cheap e fragili, ma costano poche decine di euro! Può avere senso affiancare a uno zoomino di questi uno o due fissi leggeri e luminosi per situazioni di poca luce o per lo sfuocato nei ritratti. Ovvio, poi, che chi fa safari, avifauna, sport, astronomia, architettura e design, matrimoni, pubblicità, cataloghi di quadri, giornalismo, ritratti in studio userà altro, ma è l'1% dei casi, e forse meno, e comunque è mestiere, dove la fatica professionale e la necessità di monetizzare non coincidono con la dimensione amatoriale del semplice divertimento e dell'esplorazione creativa. Leggerezza è libertà. Elliott Erwitt ed Henri Cartier-Bresson usavano una piccola leica a telemetro con il solo summicron 50 f/2: per loro la fotografia, più che un esercizio di perfezione tecnica, era cogliere l'istante rivelatore, la sintesi di una situazione, la semplicità espressiva. Penso che si sia più pronti a scattare una bella foto se leggeri e immedesimati nella situazione, che non sfacchinando con chili e chili di vetri intenti a montarli e rismontarli in continuazione. L'attrezzatura eccessiva è controproducente, mentre una risoluzione non eccelsa ai bordi o qualche piccola vignettatura o aberrazione cromatica non hanno mai sminuito una foto che racconta qualcosa.

inviato il 24 Maggio 2023


nikon_afs20_f1-8Nikon AF-S 20mm f/1.8 G ED

Pro: Estrema nitidezza, eccellente leggibilità delle ombre e tenuta delle alte luci, compattezza, leggerezza, correzione delle distorsioni, prezzo

Contro: Nulla

Opinione: Un must have per i nikonisti. Innanzitutto peso e dimensioni contenute invitano a portarselo sempre appresso, magari in abbinamento ad uno zoom: ad esempio associato al 28-300 e a un cinquantino o a un medio-tele luminoso (come i leggeri ed eccellenti 50 o 85 1.8) consente di coprire pressoché ogni esigenza fotografica con uno sforzo gestibile. E questo è un grandissimo vantaggio perché le ottiche pesanti si finisce sempre per lasciarle a casa. Le prestazioni ottiche sono eccellenti: come nitidezza e apertura delle ombre risulta superiore anche ad ottiche meno spinte e di grande pregio (come lo zeiss 25 f/2). La resa cromatica è ottima. L'apertura a 1.8 assolutamente rimarchevole per un'ottica di questa lunghezza focale, ampliandone le capacità operative a tutte le condizione di luce. Possiedo anche l'ottimo Irix 15, ma a mio avviso il Nikon in questione è un killer, nel senso che la sua compattezza, leggerezza, luminosità ed ampia estensione focale scoraggia nella gran parte dei casi l'utilizzo di ingombranti e pesanti mostri ultragrandangolari.

inviato il 08 Giugno 2022


nikon_af28-200gNikon AF 28-200mm f/3.5-5.6G ED IF

Pro: colori, contrasto, peso, dimensioni, nitidezza

Contro: difficile da trovare, qualche artefatto in controluce

Opinione: Lente compattissima e leggera per l'escursione che offre, un tuttofare di ottima qualità, eccellente grandangolo, buon normale e buon tele. Nitidezza molto buona, colori ottimi. Luminoso in rapporto alle dimensioni estremamente compatte grazie anche all'assenza della stabilizzazione. Lo sto preferendo ormai all'eccellente 28-300 3.5-5.6 stabilizzato, che però pesa più del doppio. L'usabilità di questo obiettivo è strepitosa, una gioia portarselo appresso, e secondo me abbinato al 20 f/1.8, al 50 1.4 e all'85 1.8 forma un corredo con i fiocchi. È talmente buono che i proprietari non se ne disfano facilmente ed è diventato molto raro: il suo prezzo aumenta con l'andare del tempo, ormai è difficile trovarlo sotto i 200 euro. Lo consiglio a chi va al sodo e cerca ottiche compatte di qualità senza tanti fronzoli. Certo, non si può pretendere da un oggetto del genere l'estrema luminosità, la stabilizzazione o che spacchi i pixel al microscopio: chi vuole la perfezione e una resa stellare dovrà rassegnarsi a spendere un un bel po' per portarsi appresso dei bestioni, come l'AF-S NIKKOR 24-70 mm f/2.8E ED VR che pesa 1.067 grammi e costa 1.700 euro + il 70-200mm VR II AF-S G ED che pesa 1.540 gr e costa 2.500 euro. Stiamo parlando di 200 euro vs 3.200 euro e di 360 gr vs 2.600 gr .... non può essere la stessa cosa. Ma se l'ansia della perfezione tecnica deve andare a discapito della gioia e della maneggevolezza, preferisco portare a casa un buon scatto in scioltezza che NON portare a casa uno scatto perfetto, avendo lasciato i macigni in macchina o a casa.

inviato il 10 Ottobre 2021


tokina_szx400_f8reflexTokina SZX 400mm f/8 Reflex MF

Pro: Eccezionale leggerezza e compattezza, discrezione (lunga focale senza farsi notare), resa cromatica piacevole

Contro: problemi tipici dei catadiottrici: impossibilità di diaframmare, manual focus, micromosso onnipresente con conseguente necessità di cavalletto o tempi elevatissimi e quindi alti iso, bassa resa ottica generale (nitidezza e bokeh a ciambella)

Opinione: Si tratta di un obiettivo ben realizzato, solido, elegante, dalla ghiera fluida, estremamente compatto (senza paraluce è poco più grande di un cinquantino) e leggerissimo (375 gr con anello adattatore e senza paraluce, 450 gr con il paraluce, contro i 1150 gr del "leggero" tamron 100-400 f/4.5-6.3 Di VC USD o i 1300 gr dei favolosi nikkor 300 f/4 ED e 400 f/5.6 ED). A dispetto delle apparenze è arduo da usare. I colori sono contrastati ma la nitidezza è modesta. Ho confrontato su cavalletto il tokina con il tamron suddetto, a 400 mm, a parità di diaframma, tempo e iso, con specchio rialzato, e la differenza è imbarazzante a favore del tamron. Al di là della resa ottica mediocre, il problema principale dei catadiottrici come questo non è il famoso sfuocato a ciambella, che può non dispiacere quando non sia pacchiano e non distragga dal soggetto della foto, e comunque riguarda una percentuale minore di riprese in speciali condizioni di luce, e il problema a mio avviso non è nemmeno la pur difficile messa a fuoco (chi viene dall'era dell'analogico e del manual focus ha il manico, gli altri possono imparare); il problema vero è il micromosso che compromette la maggior parte degli scatti effettuati senza treppiede o efficace stabilizzazione nel corpo macchina. Appena mi è arrivato ho fatto una sessione con nikon d780 e ho avuto molto scarto nonostante il tempo fisso a 2 millesimi di secondo. Con il tamron 100-400 la resa è di un altro pianeta sotto tutti gli aspetti: nitidezza, contrasto, bokeh, e - salvo la maneggevolezza - anche l'usabilità: stabilizzazione, autofocus istantaneo e preciso, possibilità di diaframmare, maggiore luminosità a 400 (6.3), ampia escursione della focale: un altro mondo. Come un altro mondo sono gli zoom che arrivano comunque alla ragguardevole lunghezza di 300 mm, come l'eccezionale nikkor 28-300 f/3.5-5.6 (850 gr) oppure l'ottimo nikon AF 70-300mm f/4-5.6 G, il quale usato costa la metà del tokina, pesa uguale (425 gr) e otticamente fa le scarpe al catadiottrico. Ci sono poi recenti zoom eccellenti per mirrorless che arrivano a 400 rimanendo leggerissimi ed economici, come il Canon RF 100 400mm IS USM f/5.6-8 che pesa solo 635 gr.. Piuttosto che portarsi dietro il treppiede per domare un piccolo catadiottrico tascabile il cui unico punto di forza dovrebbe essere la maneggevolezza è sicuramente più sensato lasciare a casa gli 8 kg del normale treppiede e portarsi gli 800 gr in più del tamron 100-400 o i 250 gr in più del canon, che sono nitidi, stabilizzati e dei cecchini a mano libera. Ho comprato questo obiettivo per nostalgia, ricordando quanto mi divertivo in gioventù con un glorioso MTO che mi faceva rubare particolari senza essere notato, e potendo oggi contare sulla tenuta agli alti ISO della mia nikon che consente di tenere tempi superveloci, ma la realtà rimane quella di un giocattolo buono per qualche scatto senza pretese quando non si ha voglia di uscire zavorrati. Anche nella street è decisamente più pratico uno zoom ad ampia escursione. Se si ha necessità di un risultato sicuro e serio, non c'è alternativa alle lenti convenzionali. In definitiva questo tokina serve a baloccarsi con la prospettiva da 400 mm (più gestibile dei 500mm), e, grazie alla sua portabilità, invoglia ad usarlo più di ottiche migliori ma destinate a rimanere nell'armadio o in macchina per pesi e ingombri. Un punto a suo favore è che non si fa notare e consente di rubare immagini spontanee, fermo restando comunque che è difficilissimo da usare su soggetti non statici, non planari e non frontali. Concludendo: si tratta di un oggetto compatto a scopo ludico facile da mettere in borsa ma difficile da usare e con marcati limiti ottici e funzionali. Consigliabile ai possessori di corpi DSLR stabilizzati con sensori di media densità, che reggono iso elevati e con mirini luminosi. Improponibile sulle mirrorless per il ridicolo accrocchio adattatore e per la concorrenza di ottiche migliori a basso peso e costo.

inviato il 27 Settembre 2021


canon_eos_rCanon EOS R

Pro: resa cromatica, compattezza, protezione del sensore dalla polvere

Contro: mirino elettronico, possibili lag, macchina inadatta ad un uso professionale

Opinione: Della Canon R apprezzo il buon bilanciamento del bianco e soprattutto l'eccellente e naturale resa dell'incarnato: possiede dunque un sensore che si presta in modo ottimale alla ritrattistica. Abbastanza buona la resa agli alti ISO ma meglio non spingersi sopra i 6400. Ottima (anzi indispensabile) la tendina di protezione del sensore dalla polvere, che mi ha fatto preferire la R alla RP e alle ML Nikon: per chi cambia spesso gli obiettivi codesta tendina potrebbe a buon titolo essere considerata un fattore irrinunciabile in una ML con il sensore privo della protezione dello specchio. Apprezzabile il sistema nella sua compattezza complessiva, i 'corpaccioni' delle reflex al suo cospetto appaiono obsoleti; sotto questo aspetto, però, l'abbinamento con l'ingombrante 24-104 non mi convince appieno, trovo che la macchina sia meglio bilanciata con ottiche fisse compatte: il corpo con tre obiettivi fissi e l'ottimo e compatto ef 70-300 usm II, il tutto contenuto in una piccola borsa, possono rappresentare un sistema leggero ma al tempo stesso completo e versatile. So che i fan delle ML non saranno d'accordo, ma trovo che il mirino digitale sia ancora largamente inadeguato rispetto a quello ottico (ad esempio a confronto con quello meraviglioso della nikon D850): la visione sul digitale risulta fastidiosamente contrastata, innaturale, con cromie artefatte e dominanti evidenti soprattutto alla luce del sole; ci si trova - in pratica - a scattare con un senso di sgradevole approssimazione rispetto a quello che sarà il risultato effettivo, con buona pace di chi sostiene che le mirrorless consentono di vedere nel mirino esattamente il risultato finale (forse tra dieci anni, oggi sicuramente no). Comunque mi rendo conto che è questione di preferenze personali, e che ci può essere chi preferisce vedere gli effetti delle impostazioni (come la sovra e sotto esposizione, il bilanciamento del bianco, ecc.) direttamente nel mirino a scapito di una visione nitida e precisa: personalmente ritengo che se il fotografo ha sufficiente "manico" e conosce adeguatamente la sua reflex, mentre scatta sa bene che risultato ottiene anche se non lo vede 'ricostruito' nel mirino ottico, beneficiando di una visione perfetta e ineguagliabile (al momento) dal mirino digitale. Una qualche maggiore utilità del mirino elettronico può esservi con poca luce e in interni, dove si può apprezzare la visione ad alti iso. Mi è inoltre capitato in certe circostanze di riscontrare un lag nel mirino muovendo rapidamente il corpo macchina. La macchina è realizzata con materiali di qualità e appare robusta. Si impugna molto bene; come disposizione dei comandi e immediatezza d'uso preferisco le Nikon, ma è solo una questione d'abitudine essendo questa la mia prima Canon. L'AF è nella norma. La durata della batteria non mi sembra malvagia, trattandosi di una ML: volendo c'è il Battery Grip BG-E22, ma anche con una semplice batteria (originale) di scorta infilata in borsa un fotoamatore normale - come me - può stare assolutamente tranquillo. In definitiva, si sente di avere in mano un prodotto ben fatto, ma è pur sempre un oggetto ad uso consumer: le ammiraglie reflex appartengono tuttora ad un altro pianeta in termini di ergonomia, affidabilità, usabilità e prestazioni. La R, pur cavandosela discretamente anche con foto sportive e d'azione, non è nata per questo: il suo terreno di elezione sono la street o l'escursionismo paesaggistico ove sono importanti leggerezza, compattezza e trasportabilità. Dà buone soddisfazioni anche nei ritratti.

inviato il 01 Aprile 2019


nikon_d700Nikon D700

Pro: Ergonomia, robustezza, affidabilità, comandi, qualità delle immagini

Contro: Nulla

Opinione: Ho recentemente acquistato la D850 per la sua decantata gamma dinamica e perché, dopo dieci anni dall'acquisto della D700, pensavo fosse giunto il momento di aggiornarmi. Con mia grande sorpresa la mia cara vecchia D700 tiene ampiamente testa alla recente e blasonata D850, rispetto alla quale è indubbiamente inferiore nelle alte sensibilità (la D850 ha una resa spettacolare a 3200 e 6400 iso), ma è superiore come ergonomia, robustezza e soprattutto come tenuta delle alte luci diurne. La D700 è un indistruttibile carro armato mentre la D850 - pur essendo sostanzialmente identica come forma, peso e dimensioni - restituisce una sensazione di minor robustezza; la D700 l'afferri rapidamente dalla borsa e sei immediatamente operativo, la D850 l'afferri dalla borsa e si apre accidentalmente lo sportellino delle card o si disassa il display basculante con il rischio di romperlo. La D700 ha il comando più importante - P/A/S/M - nella posizione più logica e immediata, vicino al pulsante di scatto, la D850 lo ha nella ghiera a sinistra, costringendo ad usare la mano sinistra rallentando le operazioni di ripresa (e questo è uno svantaggio tangibile rispetto alla D700). Inoltre la D700 ha il flash incorporato - utile per il fill-in in controluce - che la D850 (incomprensibilmente) non ha; per contro mi pare che la D700 sia più esposta al deposito della polvere sul sensore rispetto alla D850, che forse ha un sistema di pulizia più efficace. Io faccio ritratti e paesaggio, mi interessano resa cromatica, gamma dinamica, apertura delle ombre e tenuta delle alte luci, piuttosto che video, wi-fi, display touch, focus staking e ammenicoli vari, e da un primo confronto mi pare che come qualità pura dell'immagine a bassi ISO la D700 sia superiore alla D850. Avete letto bene: superiore. Per quanto riguarda la risoluzione, allo stato attuale della mia attrezzatura di visualizzazione e stampa mi bastano e avanzano i 12 mpx della D700; mi riservo comunque di fare delle stampe comparative in A2 con la mia canon pro-1000, dove (a parità di ottiche, soggetti e parametri di scatto) mi aspetto evidentemente di riscontrare la differenza tra il sensore della D850 da 45 Mpx e quello della D700 da 12 Mpx. Resta il fatto che normalmente non ci si stampa le foto in A2, ma al massimo in A3, dimensione nella quale l'attuale tecnologia di stampa non consente di valorizzare la maggior risoluzione della D850. Volevo vendere la D700, ma dopo aver provato la D850 me ne guardo bene. In conclusione, per chi bada alla sostanza, cioè alla qualità dell'immagine, e non è interessato alla fuffa (cioè ai gadget elettronici di contorno e alla quantità di megapixel), la D700 rimane saldamente una delle migliori opzioni sul mercato, resistendo imperterrita al tempo, con un rapporto qualità prezzo imbattibile, costando una frazione della D850, rispetto alla quale non è affatto inferiore (anzi, risultando per alcuni importanti aspetti superiore).

inviato il 07 Luglio 2018


nikon_d850Nikon D850

Pro: Velocità di scatto, resa in condizioni di bassa luminosità

Contro: Prezzo, sportellino schede, display basculante, comando P/A/S/M macchinoso, deludente resa delle alte luci

Opinione: La possiedo da un mese, e ho fatto circa 5 mila scatti in un viaggio in centro europa, dove l'ho portata assieme alla mia d700. Questo quindi è solo un primo sommario giudizio. D700 e D850 sono sostanzialmente simili come dimensioni e peso, ma la D700 risulta decisamente migliore nell'uso pratico: estraendo in fretta dalla borsa la D850, si apre lo sportellino delle card, o si afferra il display basculante sollevandolo dal basso con rischio di rottura dello stesso. Io faccio prevalentemente ritratti e paesaggio, e uso frequentemente la priorità di diaframmi: nella D700 risulta più agevole e veloce il cambio delle impostazioni P/A/S/M, che nella D850 è stato inopinatamente spostato a sinistra, costringendo a rallentare la ripresa con un'operazione più macchinosa. Sul piano della qualità delle immagini, la maggiore risoluzione della D850 mi è relativamente indifferente (non stampo gigantografie ma arrivo al massimo all'A2 con la mia Canon Pro-1000). Ho acquistato la D850 per la sua decantata gamma dinamica, ma - francamente - al momento non ho riscontrato sostanziali differenze con la vecchia D700, la quale addirittura regge meglio le alte luci, che a parità di obiettivi (in genere uso zeiss o nikkor pro) ho trovato spesso bruciate negli scatti della D850. Invece la D850 risponde meglio della D700 nelle condizioni di scarsa luminosità: è un piacere usarla nelle ore serali. Le regolazioni del bilanciamento del bianco sono molto complete nella D850 (comunque risultano sufficienti anche nella D700). Non entro nel merito di tutti i vari ammenicoli e gadget (video compreso) che non uso. In conclusione: si tratta di una buona macchina, ma fondamentalmente sopravvalutata: rispetto alla D700 non sembrano davvero passati dieci anni.

inviato il 07 Luglio 2018


irix_15mm_f2-4Irix 15mm f/2.4

Pro: Eccellente nitidezza fin quasi ai bordi, resa cromatica equilibrata, distorsione perfettamente corretta, contrasto controllato, assenza di aberrazione cromatica e di ghosting, robustezza, design sexy

Contro: Chiude le ombre, imballo a rischio di danneggiamento del prodotto. Alcuni utenti lamentano problemi di messa a fuoco.

Opinione: L'oggetto è elegantissimo, al tatto trasmette una sensazione di qualità, nonostante io abbia preferito acquistare la versione light, il Firefly (che pesa 568 grammi senza tappo anteriore e posteriore con il paraluce, 537 grammi tolto anche il paraluce). Non ho messo tra i pro e i contro il peso e il costo, perché possono essere giudicati ragionevoli o eccessivi allo stesso tempo, a seconda delle caratteristiche che si prediligono in quest'ottica. Il peso del Firefly corrisponde circa a quello del suo più diretto competitor, il molto più economico Samyang 14 f/2.8, è sensibilmente inferiore al molto più costoso Zeiss Distagon f/2.8, ed è la metà del macigno Sigma Art 14 f/1.8. L'Irix presenta alcune raffinatezze come il blocco del paraluce e lo sportellino sul paraluce per riuscire a girare il polarizzatore senza smontare il paraluce stesso. Il prodotto mi è arrivato in una scatola di latta, bella a vedersi, ma con preoccupanti bugne verso l'esterno in corrispondenza della parte più ampia dell'obiettivo, il che sta a dimostrare che la lente ha subìto compressioni o botte. In ogni caso non ho riscontrato danni, né i problemi segnalati da altri utenti di aree fuori fuoco. Per contro l'oggetto è solido e robusto. Per quanto riguarda la garanzia nella confezione ho trovato solo un cartoncino con quattro campi vuoti da compilare, senza alcun indirizzo dove spedirlo né alcuna indicazione su come utilizzare codesto cartoncino per attivare la garanzia. Ho scritto nell'area contatti del loro sito per avere informazioni e dopo un po' di giorni mi hanno risposto da Cracovia dicendomi che: «The warranty card is only required by some distributors and if it has not been filled in by the seller, you do not have to do anything. The document which is the most important for warranty repair is a copy of the proof of purchase». Certo, si tratta di un marchio esoterico e di una piccola azienda, con le incognite del caso per l'eventuale assistenza. Il diaframma è gestito dalla macchina, la messa a fuoco è manuale, il che - in un 15 millimetri - rappresenta un vantaggio, perché si lascia sempre il fuoco nel punto desiderato (si può fissare il fuoco). In iperfocale e/o a diaframma chiuso ci si dimentica sostanzialmente della messa a fuoco. Dal punto di vista ottico, è visibile una certa vignettatura a TA, che non reputo fastidiosa. La nitidezza è davvero notevole: si riduce inevitabilmente negli angoli estremi del fotogramma, dove l'immagine viene "stiracchiata" dalla correzione della distorsione (non dimentichiamo che si tratta di un 15 millimetri), ma tale riduzione è circoscritta ad una porzione minima e trascurabile del fotogramma, e questo è un risultato eccellente. La correzione della distorsione è forse il punto di forza di questo obiettivo, ovviamente quando tenuto parallelo al suolo: siamo prossimi alla perfezione. La resa cromatica è neutra e fedele. Le ombre sono piuttosto chiuse, ma nel contempo il contrasto non risulta eccessivo, e ciò è apprezzabile in una focale del genere. Non ho notato aberrazioni cromatiche, né flare fastidiosi (almeno di giorno). Il bokeh è piacevole. In conclusione: la lente è più che valida e consente di portare a casa risultati anche rimarchevoli in svariate condizione di luce. Il problema, semmai, sta a monte, nella valutazione della reale necessità di usare una focale così spinta. Fermandosi a 20 millimetri (che offre una prospettiva pur sempre ragguardevole ma a mio avviso più fruibile e gestibile a fini paesaggistici) il nikonista ha a disposizione lo straordinario 20 GED f/1.8, che ad un prezzo non dissimile pesa la metà, è molto più piccolo e maneggevole, più luminoso, ha l'autofocus e risente di minori compromessi ottici. Ad ogni modo, se si necessita o predilige il 15 mm, l'Irix rappresenta sicuramente un'ottima scelta.

inviato il 07 Giugno 2018


sigma_24-70macroSigma 24-70mm f/2.8 EX DG Macro

Pro: Peso, robustezza, nitidezza, bokeh, resa cromatica, eccellente rapporto qualità-prezzo

Contro: Ghiera zoom poco fluida

Opinione: Quoto quanto scritto da Prodeettorre: «nell'insieme si difende molto bene, restituendo fedelmente colori e nitidezza. Non dimentichiamo poi il rapporto qualità/prezzo e nondimeno il rapporto qualità/peso». La resa cromatica a mio avviso si colloca su un piano di autentica eccellenza: neutra, senza dominanti. Il contrasto è equilibrato e le ombre risultano leggibili. Il bokeh è piacevole, anche se in certe situazioni (diaframmando e con punti di luce) può essere un po' "nervoso": nel complesso l'immagine restituita da questo sigma è realistica, cioè suscita il ricordo della scena così come si è esattamente vissuta, e questa è in definitiva la prerogativa degli obiettivi migliori. A 70 2.8 l'obiettivo è particolarmente indicato per ritratti: a parità di diaframma non sfigura affatto con i miei 85 nikkor. Per chi ama i ritratti è indubbiamente un'ottica che regala soddisfazione, ma si difende con decoro in ogni circostanza, anche indoor. Nei paesaggi, diaframmando, si possono ottenere risultati notevoli, come del resto testimoniano le immagini presenti a fondo pagina, talora indistinguibili da quelle ricavabili da ottiche assai più blasonate. L'AF non è un fulmine ma all'atto pratico non mi ha mai dato fastidio. Oggetto robusto senza essere pesante: 700 grammi per uno zoom full frame con apertura fissa a 2.8 non sono tanti, anche in considerazione del peso delle singole ottiche fisse che sostituisce (24, 28, 35, 50, 70). È il classico obiettivo onesto e senza fronzoli che fa portare a casa il risultato (un buon risultato) in ogni situazione. Nel tempo sono passato a utilizzare per lo più ottiche fisse, ma quando mi serve flessibilità unita a luminosità uso ancora con piacere questo Sigma, e non ho mai sentito il bisogno di cambiarlo per inseguire le mode. Mi guardo bene dal venderlo, perché vale ben di più della manciata di euro che ne ricaverei. In conclusione: il Sigma 24-70mm f/2.8 EX DG Macro, pur essendo datato e privo di features che oggi sembrano irrinunciabili (stabilizzazione, tropicalizzazione, ecc.), consegue a mio avviso un azzeccato bilanciamento tra praticità d'uso, costo e qualità ottica, e rappresenta un'ottima scelta per chi bada alla sostanza.

inviato il 06 Giugno 2018


nikon_d5600Nikon D5600

Pro: Risoluzione, maneggevolezza, completezza di funzioni, display girevole

Contro: mancanza motore autofocus

Opinione: Una breve premessa. Dopo aver inaugurato la mia vita fotografica digitale con la mitica D70, mi sono convertito al full frame con la d700, passando in un tutto un altro mondo (gamma dinamica, resa cromatica, gestibilità degli iso in condizioni di scarsa illuminazione, eccetera). Negli ultimi anni ho lavorato sempre di più con il 28-300, il quale, tuttavia, recentemente mi si è rotto. Mi sono trovato quindi nella necessità di sostituirlo affrontando la relativa ingente spesa (800-900 euro). Avendo io già un buon corredo di ottiche DX (12-24, 18-200, 35, eccetera), confortato dalla lettura di recensioni riguardo le prestazioni degli attuali sensori DX, ho deciso di - anziché rimpiazzare il 28-200 - riprovare il formato DX, acquistando - non senza titubanza - la d5600 con i due eccellenti e leggeri obiettivi di kit (18-55 + 70-300). Ebbene, al momento, in base ad una serie di test di confronto con le stesse ottiche e gli stessi soggetti, devo dire che come qualità di immagine vince su tutta la linea la D5600 sulla D700. Vale a dire: il DX attuale ottiene risultati migliori dell'FX di dieci anni fa. Francamente non me l'aspettavo. A questo punto, almeno per quanto mi riguarda, non ha davvero senso spaccarsi la schiena con la pesantissima attrezzatura FX, spesso lasciata a casa: mi sono comprato una bel zaino monospalla, dove ci metto la mia meravigliosa 5600 con tutte le mie piccole, leggerissime e fantastiche ottiche DX, e via a divertirsi! Unico appunto, non funziona l'autofocus dei vari 85, 50, 300 ecc. che usufruivano dell'autofocus della D700, ma poco male, preso dall'entusiasmo li ho ricomprati. P.S. AGGIORNAMENTO DOPO UN ANNO. Sul lungo periodo, e dopo molte prove in tutte le condizioni di luce e svariate centinaia di stampe, devo parzialmente correggere il giudizio sopra espresso sulla base di primi test iniziali. Se si guarda alla risoluzione pura e semplice, e ai risultati in condizioni di illuminazione controllata, l'attuale DX può risultare superiore al vecchio full frame della D700; ma "quando il gioco si fa duro", cioè in situazioni di forte contrasto o di illuminazione critica, il vecchio sensore a formato pieno porta a casa risultati più soddisfacenti, aprendo meglio le ombre e mantenendo il dettaglio nelle alte luci, il tutto con una maggiore fedeltà cromatica.

inviato il 31 Marzo 2017




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